Di Paolo Cozzi
Ancora una sconfitta per gli azzurri impegnati in VNL nella “bolla” di Rimini contro l’Iran, ma la nostra squadra – composta da tanti giovani anche alla prima esperienza internazionale – dà segnali di crescita. Anche se pesa vedere la nostra nazionale perdere, credo che il percorso intrapreso sia quello giusto per mettere alla prova questo gruppo e vedere chi fra questi ragazzi ha le carte in regola per fare il salto di qualità già quest’anno, e meritarsi magari un biglietto aereo per Tokyo.
Quello che salta subito all’occhio è il braccino che viene ai nostri dopo il 20, ed è l’aspetto più mentale che tecnico su cui lo staff della nazionale dovrebbe soffermarsi maggiormente. Troppe volte siamo arrivati noi per primi al 21 o addirittura al 23, per poi perderci in errori gratuiti e farci superare al rush finale. Ne è la prova il dato dell’attacco: mettiamo a terra molti più punti degli iraniani, ma regaliamo loro una infinità di punti fra battute sbagliate ed errori gratuiti e soffriamo molto a muro, fondamentale che invece gli asiatici sfruttano per piazzare break decisivi.
Il gioco è migliorato molto, complice una ricezione che gradualmente nel corso del torneo sta affinando i meccanismi consentendo a Sbertoli una maggior fluidità di gioco e una scelta della strategia offensiva più ampia. Proprio il giovane capitano azzurro, in attesa di capire se firmerà per Trento, appare molto cresciuto nella gestione della squadra, coinvolge con ottima puntualità i centrali ed è bravo a velocizzare il gioco sulle bande. Inoltre mi piace proprio l’atteggiamento che mette in campo, e questo si riflette anche sulla difesa, fondamentale in cui si è fatto trovare spesso pronto.
Lavora bene per due set baby Michieletto, ragazzo dal futuro assicurato e dal presente già splendente. Due bei set per lui, chiusi sopra il 50%, peccato si blocchi sul più bello subendo un paio di murate, e consegnando in pratica il set agli iraniani, ma anche questi momenti servono a temprare un giovane talento. Fatica di più a trovare continuità Cavuto, atleta che anche quest’anno in campionato ha reso sotto le aspettative e che speravo usasse questa vetrina per rilanciarsi. Efficienza bassa in attacco ma una prova discreta in ricezione e battuta.
Buono l’impatto di Recine sul match: d’altronde a lui si chiede proprio quello quando entra, di mettere tutta la sua foga, la sua adrenalina a disposizione della squadra, e lui lo fa in modo puntuale sia in prima che in seconda linea. Continua a chiudere primi tempi su primi tempi Galassi, autentica rivelazione di questa VNL che potrebbe essere l’uomo in più da portare alle Olimpiadi… un centrale capace di portare via l’uomo e martellare costantemente potrebbe essere di grande aiuto. Ancora un po’ discontinuo a muro, ma se penso alla nazionale A in cui Anzani e Piano sono due centrali molto forti in questo fondamentale, lui potrebbe offrire caratteristiche diverse molto interessanti.
Segnali di ripresa anche per l’altro centrale azzurro Cortesia, finalmente innescato con continuità al centro della rete. A muro però è ancora molto acerbo e spesso si trova a rincorrere il gioco di Marouf, vecchio volpone iraniano che sa nascondere la palla fino all’ultimo come pochi al mondo sanno fare. Si riprende dopo le prime due partite davvero complicate anche Nelli, che al servizio punge con continuità ed anche in attacco cerca di restare un punto fermo per Sbertoli per tutta la partita. Ancora qualche errore di troppo sui finali di set, segno di una tensione evidente, mi piacerebbe vederlo giocare con il braccio più sciolto perché penso che possa fare di più in questo torneo.
Ultimo, ma forse l’azzurro che in questo momento offre le maggiori garanzie di prestazioni è Balaso, libero che ormai in difesa è diventato un autentico numero uno. L’esperienza marchigiana lo ha fatto maturare molto e sarà una bella lotta fra lui e Colaci per il posto di titolare (anche se la sensazione è che Blengini confermerà il più possibile anche a Tokyo il gruppo di Rio 2016).
In conclusione, una nazionale che perde tanto non fa chiaramente piacere, ma credo per una volta che più del risultato fine a se stesso sia importante vedere il percorso di crescita che stanno facendo i nostri ragazzi, perché da questo gruppo uscirà lo zoccolo duro di una Nazionale che per forza di cose da dopo l’Olimpiade ripartirà in preparazione di Parigi 2024.