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    Superlega al via: l’analisi di Paolo Cozzi squadra per squadra

    Tutto pronto per l’inizio di una nuova e scoppiettante stagione di Superlega, con Perugia fresca fresca di Supercoppa italiana che ha già voluto mettere in chiaro che chi vorrà provare a detronizzarla dal gradino più alto del podio dovrà alzare l’asticella, e di parecchio anche!

    Ma dopo il mercato estivo e le prime amichevoli, fermo restando che i veri valori in campo si vedranno da novembre in poi, quali sono le ambizioni dei team di Superlega? Scopriamolo insieme.

    SIR SUSA VIM PERUGIA⭐⭐⭐⭐⭐I dominatori della passata stagione perdono Leon e Flavio, ma arricchiscono il loro roster con l’esuberanza di Ishikawa e la potenza di Loser, chiamato a consacrarsi come miglior centrale di Superlega. Giannelli è il valore aggiunto di un gruppo che in banda manca forse di centimetri, ma ha un mix di talento, tecnica e potenza che può risolvere qualsiasi situazione, dai 9 metri come in attacco. Se Russo garantisce muri, Ben Tara è invece il braccio armato per le situazioni più scomode, mentre all’eterno Colaci spetta il compito di puntellare la seconda linea. 

    foto Lega Volley

    ITAS TRENTINO⭐⭐⭐⭐ e mezzoI trentini riprendono dalla sfavillante Champions League vinta, ma anche dalla deludente semifinale scudetto e dalla sconfitta in Supercoppa. Se il muro sembra già un solido fondamentale, manca ancora qualcosa in attacco dove Gabi Garcia metterà pressione ad un Rychlicki a volte troppo altalenante. L’anno scorso coach Soli ha utilizzato poco il turn over, ma Magalini scalpita in panchina, anche se Lavia e Michieletto sono il fulcro della squadra. Piace molto la linea al centro con Kozamernik e Flavio che possono contare su un Laurenzano autentico numero uno nel ruolo di libero.

    foto Lega Volley

    GAS SALES BLUENERGY PIACENZA⭐⭐⭐⭐Grande rivoluzione per la Piacenza di Anastasi che cambia in blocco i posti 4 puntando su Maar (strepitoso nell’ultima stagione monzese) e quel Kovacevic che tanti rimpianti ha lasciato a Modena. La battuta è il punto di forza con Brizard e Romanò pericolosissimi. Se la ricezione terrà, grazie anche a Scanferla, ecco che Brizard avrà il compito di sovraccaricare al centro dove Galassi e Simon garantiscono braccio veloce e punti. Unica pecca potrebbe essere il muro che sembra un gradino sotto le principali pretendenti al titolo. Occhio al giovane Bovolenta che nel palazzetto che ha visto le gesta di papà Vigor vorrà essere protagonista da subito.

    foto Lega Volley

    CUCINE LUBE CIVITANOVA⭐⭐⭐⭐Riparte dal giovane Boninfante una Civitanova che propone un mix interessante di gioventù ed esperienza. Nikolov è il talento sopraffino, Bottolo è chiamato al salto di qualità, Loeppky alla prova del nove dopo una stagione sopra le righe. Competizione anche nel ruolo di opposto dove a Lagumdzija si affianca un Dirlic deludente nella stagione milanese, ma dal valore sicuro. Competizione anche al centro con Chinenyeze chiamato a dare continuità di rendimento e Gargiulo a sfruttare la prima grossa chance in una big. Chiude il sestetto la certezza Balaso in seconda linea. Riuscirà Medei a trovare subito la quadra in una squadra con tante alternative? Se sì, saranno problemi per tutte.

    foto Lube Volley

    MINT VERO VOLLEY MONZA⭐⭐⭐ e mezzaCompletamente rinnovata dopo la pazzesca stagione 2023-2024, Monza deve dimenticare in fretta il passato e lavorare per trovare una nuova identità. Se Cachopa è il valore aggiunto, tutti da scoprire sono  Lawani e Lee, mentre le certezze portano i nomi di Szwarc e Averill, reduce quest’ultimo da una Olimpiade strepitosa. Se Juantorena pare in ritardo di condizione causa spalla ballerina, piace l’ennesima sfida di Zaytzev che in questo gruppo potrebbe tornare a sentirsi protagonista. Chiudono il roster  il metronomo del centro rete Di Martino e quel Gaggini chiamato a ripetersi dopo una stagione passata da standing ovation.

    foto Vero Volley

    RANA VERONA⭐⭐⭐ e mezzaPochi cambi ma una squadra che si conosce meglio e che potrà contare sull’apporto del russo Baev in alternativa a Spirito. Se Mozic e Keita sono alla prova d’appello per dimostrare di valere i top player mondiali, Dzavoronok deve ritrovarsi dopo due stagioni sottotono. Squadra che storicamente gioca poco al centro ma è molto fisica, cerca con il trio Vitelli, Zingel e Cortesia un’ottima coordinazione muro e difesa, da sempre punto di forza delle squadre di Stoytchev. A D’amico il compito di sorreggere una ricezione che troppe volte ha sbandato nelle passate stagioni.

    foto Verona Volley

    ALLIANZ MILANO⭐⭐⭐ e mezzaPersi Ishikawa e Loser, Milano cambia pelle per rimanere fra le grandi, e lo fa puntando sul neo campione olimpico Louati, giocatore dal grande talento, forse un po’ in ombra quest’estate. Reggers è il punto fermo insieme a Porro, due giovani che però giocano come veterani. E a proposito di veterani, dopo i problemi al ginocchio si ripresenta in prima linea Piano che insieme a Caneschi dovrà puntellare la linea di muro milanese. Con Kaziyski fresco quarantenne (ma con la freschezza di un trentenne), ci sarà spazio anche per Gardini e Otsuka, vista anche la Champions League, fantastico traguardo raggiunto l’anno scorso. Occhi poi puntati sul giovane Barotto, talento nato in casa pronto a farsi conoscere dal grande pubblico.

    foto Powervolley

    VALSA GROUP MODENA⭐⭐⭐Riparte dalle mani fatate di De Cecco Modena, alla ricerca di tranquillità dopo due stagioni con tante ombre e poche luci. Forse il fatto di non partire tra le big potrebbe aiutare in una piazza da sempre difficile, con Buchegger opposto rinato l’anno scorso e Davyskiba chiamato a diventare leader di un gruppo che conta anche sul talento di Rinaldi e sulla potenza di Gutierrez. Al centro la voglia di non mollare di Anzani e quella di ripartire di Sanguinetti, a sorpresa a Parigi 2024 ma bravo a sfruttare l’occasione. Chiude il sestetto Federici, reduce da una stagione sfortunata fra infortuni vari, in cerca di una seconda occasione.

    foto Modena Volley

    CISTERNA VOLLEY⭐⭐⭐Se Baranowicz e Faure sono le ottime certezze di un gruppo che l’anno scorso ha stupito, manca forse un nome di spicco da affiancare allo spagnolo Ramon, con Rivas e Bayram a giocarsi il ruolo di titolare. Abbondanza invece al centro con Nedelkovic e Diamantini, bravi in attacco e a muro, che possono essere spine nel fianco per gli avversari. Chiude Pace nel ruolo di libero, alla prima grossa chance da titolare dopo i due anni positivi a Trento.

    foto Paola Libralato

    SONEPAR PADOVA⭐⭐ e mezzaRiparte da Luca Porro e dalla sua voglia di emergere Padova, che in regia si affida ancora all’esperienza e alla velocità di Falaschi. Perso Gardini, ecco un trio di banda variegato con tre giocatori (Masulovic, Mayo e Sedlacek) per due posti. Se al centro la linea è giovane e con tanti azzurri, tanta pressione su Stefani alla prova d’appello più importante dopo il lungo infortunio.

    foto Pallavolo Padova

    GIOIELLA PRISMA TARANTO⭐⭐ e mezzaTante scommesse anche per Taranto, che però in panchina può contare sul duo Boninfante/Papi desideroso di ben figurare alla prima in Superlega. Zimmerman è il metronomo della squadra, cresciuto molto negli ultimi anni e ora bravo anche nel gioco al centro. Occasione d’oro per Gironi per dimostrare di valere la Superlega, mentre di banda ecco l’esperienza infinita di Lanza e la voglia di emergere di Hofer e Held. Al centro il reparto più competitivo con D’Heer e Alonso chiamati a ripetere quanto di buono fatto a Trento e Piacenza, confidando nelle performance di Rizzo libero.

    foto Gioiella Prisma Taranto

    YUASA BATTERY GROTTAZZOLINA⭐⭐Neopromossa dopo tanti anni di gavetta, Grottazzolina inizia l’avventura con Zhukouski e Petkovic sulla diagonale più importante, e gran parte delle speranze di salvezza dei marchigiani passerà proprio dalla loro intesa. Antonov di banda garantisce esperienza, mentre saranno tutti da scoprire i giovanissimi Tatarov e Cvanciger, con Fedrizzi pronto comunque a dare il suo contributo. Sembra leggerina la linea di centrali con Demyanenko, che questa estate non ha impressionato con il Canada, e Mattei, mentre dà solidità Marchisio nel ruolo di libero.

    foto Yuasa Battery Grottazzolina

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    Finale Supercoppa Perugia-Trento, il pagellone di Paolo Cozzi

    La stagione italiana di pallavolo riparte così come era finita, ovvero con capitan Giannelli che alza la Supercoppa e con Perugia che festeggia di gusto l’ennesimo successo di un 2024 trionfale e che testimonia la forza di un gruppo che, plasmato dalle sapienti mani di Lorenzetti, sembra non subire più quella “paura di vincere” del periodo precedente caratterizzato da un continuo avvicendamento di allenatori.

    La partita, seppur finita al tie-break, non ha offerto nei set momenti di intensi punto a punto ed è piuttosto la classica gara di inizio stagione, in cui la condizione fisica non è ancora ottimale e anche l’intesa in campo è tutta da costruire, con filotti lunghi, momenti intensi alternati a pause di gioco prolungate.

    Perugia dimostra però di essere già carica dal punto di vista mentale e di non essere appagata dai successi della stagione precedente.

    Giannelli (voto 8) si dimostra già in palla, lucido e grintoso come sempre con un’ottima intesa con Semeniuk (voto 8,5) e con il nuovo arrivato Ishikawa (voto 8), che al suo primo successo italiano dimostra classe e colpi da autentico numero 1.

    Bene anche Ben Tara (voto 7) che a parte un passaggio a vuoto nel terzo set si dimostra il braccio armato della squadra ben gestito da Giannelli e bene anche l’eterno Colaci (voto 7,5) che con le sue difese e la sua solidità in ricezione è davvero grande protagonista.

    Poco sfruttato invece l’attacco al centro della rete con Russo (voto 6,5) comunque positivo mentre il neo acquisto Loser (voto 5) probabilmente fra i primi 2-3 centrali al mondo, dimostra un’intesa con Giannelli ancora tutta da costruire subendo addirittura 4 muri.

    Trento, pur priva di  Rychlicki non si da mai per vinta e aggrappata ad una correlazione muro difesa di alto livello prova a minare le sicurezze di perugia e ci riesce fino a metà del quarto set quando Perugia spinge sull’acceleratore e per la squadra di coach Soli scende la notte.

    Sbertoli (voto 6) fatica a mettere in partita Lavia (voto 5,5) che in attacco rimane ai margini tutta la partita mostrando una condizione atletica ancora da definire.

    Fatica anche Michieletto (voto 6,5), anche lui molto altalenante nel corso del match.

    foto Lega Volley

    Chi ha avuto la possibilità di lavorare in tutta la preparazione è Gabi Garcia (voto 8) e infatti è a lui che si aggrappa Sbertoli per provare a rimanere incollato agli umbri.; dopo la difficile stagione di Padova una gran bella risposta quella del portoricano naturalizzato statunitense che sarà un giocatore molto importante nel corso della stagione. Se Kozamernik (voto 6) fatica in attacco, si presenta alla grande Flavio (voto 8) che al cospetto della sua ex squadra dimostra di saper leggere bene il gioco di Giannelli e chiude il match con 6 muri personali oltre ad una solida prova in attacco. 

    Solida  infine anche la prova di Laurenzano (voto 7) che in seconda linea si dimostra una certezza nel dare continuità di rifornimenti al proprio palleggiatore.

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    Atteggiamento? Pochi cambi? Paolo Cozzi prova a dare una spiegazione alla sconfitta degli azzurri

    Come sempre accade, una sconfitta netta e rumorosa ha scatenato il popolo dei pallavolisti che fatica a capire come sia possibile che la nostra Nazionale dopo la fantastica performance contro la Polonia si sia inviluppata nel livello di gioco fino a crollare, in maniera inattesa e fragorosa contro i francesi nella semifinale Olimpica.

    Togliamo di mezzo subito le prime critiche ai nostri ragazzi… No, non si sono montati la testa, no non hanno mollato di schianto, no non pensano solo ai social. Per questo evento ci si prepara anni, ore e ore di allenamenti fisici e tecnici, estati passate in palestra a sudare mentre i pari età se ne stanno in vacanza con amici e fidanzate, perciò no statene certi, l’evento l’hanno preparato al meglio e nessuno di loro ha sottovalutato la gara.

    foto Volleyball World

    Si può giocare una gara perfetta e dopo pochi giorni non riuscire a ritrovare lo stesso livello di gioco?

    Si assolutamente, contro la Polonia in una gara dal peso specifico minore (visto che eravamo comunque già qualificati) siamo riusciti a trovare e imporre il nostro ritmo, a partire dal servizio e dal muro. Purtroppo la pallavolo è uno sport fisico e tecnico, ma la componente mentale ha un valore pari se non superiore agli altri due aspetti e non sempre si riesce a spingere la nostra mente sul binario desiderato. E questo succede anche a campioni super affermati.

    foto Volleyball World

    Ma dopo la vittoria incredibile in rimonta col Giappone, come è stato possibile spegnersi cosi con i francesi? Non ha dato carica una vittoria del genere?

    Tutti, al punto di Russo, abbiamo pensato che ormai le sabbie mobili erano alle spalle, che usciti da una forca caudina così stretta saremmo stati pronti a prenderci la medaglia d’oro… E forse quel pensiero è entrato nella testa dei nostri giocatori, una sorta di invincibilità inconscia che da un lato ha dato fiducia, ma dall’altro ci ha zavorrato lasciandoci in testa un ricordo di noi belli e vincenti e non una serie di allarmi che invece si sono accesi durante il match con i nipponici. E la sensazione è che in tutta la gara con i francesi noi abbiamo aspettato la svolta come nel match precedente, senza però metterci nelle reali condizioni di andarcela a prendere quella svolta.

    foto Fipav/Tarantini

    Immagino anche che tutti abbiano aspettato con ansia i cambi di De Giorgi, ma sono arrivati sporadici e mai definitivi; cerchiamo di capire insieme il perché.

    Che ieri le nostre bande abbiano faticato più del normale è evidente, purtroppo anche a due fuoriclasse come Lavia e Michieletto possono capitare giornate no, momenti in cui cerchi di dare una mano alla squadra ma come ti muovi “fai disastri”.

    Porro è stato pazzesco con il suo ingresso, lucido e aggressivo, fin troppo maturo per la sua età e per essere forse alla sua terza partita in maglia azzurra. Ma in una semifinale Olimpica difficile pensare che potesse rimanere in campo, Giannelli con lui non ha mai giocato una partita, non sa come reagisce sotto stress, dopo un errore fatto o un punto subito. Normale che dopo averlo fatto rifiatare De Giorgi tornasse a puntare su Michieletto.

    foto Fipav/Tarantini

    Tuttalpiù si può notare che Sbertoli gioca tutto l’anno con Lavia e Michieletto, magari lui sarebbe riuscito a rimetterli in ritmo e a farli tornare protagonisti, ma la sensazione è che il nostro capitano abbia un ruolo specifico all’interno del gruppo che va al di là della mera prestazione tecnica facendo di lui un tassello pressoché inamovibile negli schemi azzurri.

    foto Fipav/Tarantini

    Spiegate quindi un po’ di situazioni esterne al puro gioco, ma che condizionano il gioco stesso, poi si può discutere sul muro che ha regalato infiniti mani e fuori, su una battuta che ha funzionato col contagocce ed è risultata oltremodo fallosa, ma questi sono dettagli tecnici, che ieri vanno anche visti nell’ottica di una Francia che ha giocato una partita mostruosa, mettendo in luce una cattiveria agonistica che a noi è mancata.

    In chiusura, sulla partita di ieri si possono scrivere e dire milioni di cose, tutte giuste e tutte sbagliate, nel senso che solo De Giorgi e il suo Gruppo sanno il percorso che hanno fatto per arrivare fino a qua, e solo chi vive quel gruppo nell’intimità può riuscire a dare una spiegazione alla debacle a tutto tondo e che non si fermi ai soli numeri statistici. 

    foto Volleyball World

    Quello che possiamo sperare è che il percorso non sia franato sotto i piedi della squadra azzurra (io direi proprio di no), ma che bisogna semplicemente lasciare una strada e iniziare a seguirne un’altra, per iniziare a seguire una asticella che i nostri avversari hanno saputo alzare, e di molto.

    Perciò venerdì tutti sul divano a tifare i nostri ragazzi senza se e senza ma, una medaglia olimpica è sempre qualcosa di grandioso nel cammino sportivo di un atleta e un enorme traguardo per tutto il movimento. 

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    Cozzi: “Vi racconto cosa faranno e come si alleneranno gli azzurri durante i Giochi”

    Mancano ormai pochi giorni all’esordio Olimpico per i nostri azzurri che dopo la doppia vittoria contro la nazionale Argentina si godono gli ultimi giorni di riposo prima di entrare nel tourbillon frenetico del villaggio Olimpico. Dopo due mesi di fatica e sudore, viaggi ed allenamenti ecco che arriva il momento di mettere in campo tutte le energie possibili per far diventare un sogno una bellissima realtà!

    Ma come si svolgeranno le giornate degli azzurri in terra francese? Scopriamolo insieme!

    I nostri ragazzi arriveranno al villaggio con qualche giorno di anticipo per ambientarsi, entrare in contatto con la propria sistemazione e continuare il lavoro di rifinitura in vista dell’esordio con il Brasile.

    Eh si, perché anche durante il torneo Olimpico, ci si continua ad allenare e soprattutto a lavorare fisicamente per non lasciare niente di intentato. Ovviamente il più del lavoro è già stato fatto nelle settimane precedenti, perciò parliamo di dettagli, ma sono proprio i piccoli dettagli che possono fare la differenza ad altissimo livello.

    L’aspetto fisico è certamente il più importante, mi aspetto che i ragazzi facciano una prima seduta parigina ancora “in spinta”, per poi andare gradualmente a diminuire il lavoro in sala pesi, accompagnato come sempre dagli importantissimi esercizi di prevenzione.

    Ad Atene 2004, dove si giocava un giorno si e uno no, la mattina dopo la gara era libera, mentre il pomeriggio ci recavamo in un centro sportivo prenotato dalla Fipav dove alla parte fisica veniva accompagnato un po di lavoro con la palla. Chiaramente per i titolari pochi esercizi e lavoro con i fisioterapisti, per le riserve attacco a rete, battuta e ricezione per mantenere in condizione il tono muscolare.

    A Parigi, con un giorno in più fra una partita e l’altra, ci sarà più tempo per lavorare sia fisicamente che tecnicamente e questo è un bene per tutte le squadre, perché così si può recuperare al meglio la condizione dopo un eventuale match di 5 set.

    Importante sarà anche gestire le partite alle 9 di mattina, sia per la poca abitudine a giocare ad un orario così insolito, sia perché la sveglia presto fa alterare un po’ la routine giornaliera del gruppo squadra, ma sono tutte situazioni ben conosciute dal nostro staff che avrà già pensato a come gestire questi momenti.

    Ultimo aspetto da valutare, non meno importante degli altri, sarà la preparazione delle partite. Scoutman e allenatori hanno già studiato nel dettaglio gli avversari del girone e le altre squadre, ma fino all’ultimo vengono studiate nel dettaglio le partite delle avversarie per poi fare riunione la sera antecedente al match.

    Normalmente, con la squadra in hotel ci sarebbe una intera sala con megaschermo a disposizione di De Giorgi e staff per preparare la partita con gli atleti, studiando nel dettaglio sia la fase punto che quella di cambio palla degli avversari. Al villaggio Olimpico probabilmente la soluzione sarà un po’ più fai da te, magari nella stanza degli scoutman che durante le Olimpiadi lavorano a ciclo continuo. Il tutto condito da una atmosfera più intima, nella quale sentir salire l’adrenalina per l’imminente match, guardarsi negli occhi e prepararsi a vincere insieme come squadra.

    Finita la riunione si torna nelle proprie camere, De Giorgi ha giusto il tempo di un ultimo confronto con Giannelli e Sbertoli su quali strategie usare in partita e poi tutti a dormire. È ora di andare ad inseguire un sogno…. ma non solo ad occhi chiusi!

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    Le otto finaliste di VNL maschile sotto la lente d’ingrandimento di Paolo Cozzi

    Ormai tutto è pronto per le finali polacche di VNL, una Final Eight che vede qualificate le otto migliori squadre nei tre gironi iniziali, nonché le più serie candidate non solo per la vittoria in Polonia, ma anche per le più prestigiose Olimpiadi di Parigi 2024 che andranno in scena dalla fine di luglio.

    Delle big hanno mancato l’appuntamento solo gli Usa che hanno puntato su un gruppo giovane, ma ancora acerbo a livello internazionale, per permettere ai senatori, soprattutto quelli più avanti negli anni come Anderson, Christenson e Smith, di concentrare tutta la preparazione fisica sull’evento di Parigi.

    foto Volleyball World

    Favoriti d’obbligo sono i padroni di casa, che sono probabilmente anche la squadra da battere per eccellenza in questo 2024.

    La squadra di Grbic può contare su potenza, tecnica e una mentalità vincente che ha visto i polacchi dominare in Europa negli ultimi anni sia a livello di club che con la Nazionale. Insomma poter decidere su chi far giocare fra Semeniuk, Sliwka, Leon, Fornal è un dilemma che tanti allenatori vorrebbero avere!

    Nei quarti di finale se la vedranno con un Brasile che ha perso lo smalto degli anni migliori, alle prese con un rinnovamento che al momento non ha dato i frutti sperati. Il “monzese” Cachopa è il metronomo di un gruppo che al centro fa ancora paura con Flavio e Lucao, ha un Lucarelli sempre pulito e tecnico nei vari fondamentali, ma anche un Leal spesso croce e delizia nel corso dei match con tanti sbalzi di “umore” e le storiche difficoltà in ricezione, non sempre aiutato dal libero. Anche Alan nel ruolo di opposto sembra molto a corrente alternata e tutto da verificare nei match che contano.

    foto Volleyball World

    Nella seconda sfida dei quarti spazio a due delle grandi rivelazioni di questo ultimo periodo, ovvero Giappone e Canada che, ottimamente guidati in panchina da due vecchi volponi come Blain e Sammelvuo, hanno ormai colmato il gap con le grandi.

    Il Giappone manca di centimetri e di potenza al centro della rete, ma ha tre “diavoli” come laterali che fanno impazzire i muri avversari con la loro esplosività e la loro tecnica. Sto parlando di Nishida e soprattutto di Ishikawa e Takahashi (quest’ultimo assente però nell’ultima week), grandi protagonisti nella nostra Superlega e ormai cresciuti a livello dei top player mondiali.

    Il Canada, squadra molto fisica, quasi “boscaiola“, vive sull’entusiasmo di un gruppo che ha centrato una storica qualificazione Olimpica e che sotto la guida di Sammelvuo ha imparato ad alternare la potenza atavica a colpi di fioretto. Maar è l’uomo simbolo del gruppo, ma attenti a Loeppky e a “mano pazza” Szwarc, che sarà poco tecnico, ma se non gli si mettono bene le mani a muro può fare danni immensi.

    foto Volleyball World

    Nella terza sfida si affrontano i nostri azzurri e i francesi di coach Giani, in un match storicamente sempre molto sentito. I ragazzi di De Giorgi si presentano in Polonia senza gli 8 big, rimasti in Italia per lavorare fisicamente in vista di Parigi. Una scelta che pare abbia fatto storcere il naso a qualche tifoso, ma che servirà a dimostrare all’allenatore su chi altro poter contare in vista di Parigi 2024. Insomma una ottima occasione per mettersi in mostra per chi ha avuto meno spazio, ma anche la sensazione che le chance di medaglia siano poche.

    Anche i francesi hanno usato la VNL come metodo di avvicinamento a Parigi, variando molto il roster e trovando buone risposte da alcuni nuovi come Faure. Meno bene al centro, mentre di banda bisogna vedere se Giani si affiderà all’estro di Ngapeth o al più collaudato duo Clevenot-Louati.

    foto Volleyball World

    Ultimo match dei quarti quello fra Argentina e una immensa Slovenia, capace di chiudere la prima parte di VNL in testa sospinta da un ritrovato Stern e da un Urnaut sempre garanzia di lucidità e punti nei momenti chiave. L’Argentina, che tanto male ci ha fatto a Tokyo 2021, si ritrova invece con una coperta molto corta in panchina, ma può sempre contare su un fenomeno al palleggio come De Cecco, la classe cristallina di Conte di banda e su quello che è probabilmente il miglior centrale in circolazione insieme al nostro Roberto Russo, ovvero Loser.

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    L’Italia dei giovani, le ambizioni di Slovenia e Giappone: il punto di Paolo Cozzi

    Con i gironi di Ljubiana e Manila si è chiusa ufficialmente la prima parte di VNL maschile, un torneo che ha visto i nostri portacolori centrare presto la qualificazione Olimpica e anche le qualificazioni per le final Eight della VNL stessa. Proprio in virtù di questi risultati, nella vicina trasferta Slovena De Giorgi ha potuto far fiatare lo zoccolo principale della squadra dopo la lunghissima trasferta brasiliana-canadese e mettere alla prova le seconde linee, forse un po’ troppo lasciate in disparte nelle prime due tappe.

    Se le sconfitte con Polonia e Slovenia erano probabilmente state messe in preventivo, stonano un po’ gli zero set vinti, sintomo di una squadra che nei momenti caldi del match non è riuscita ad imprimere quella cattiveria necessaria per portarsi a casa qualcosa di più.

    foto Volleyball World

    Bene invece nei due match con Bulgaria e Turchia anche se muro e ricezione sono andati davvero in forte pressione nel lungo weekend. Buon girone per Bovolenta e Luca Porro, che hanno sfruttato le assenze dei big per minutaggi importanti e per far vedere che nel futuro azzurro ci sarà tanto spazio per il loro talento. Più in difficoltà i centrali, complice anche una ricezione spesso ballerina, mentre Bottolo prova a fare il trascinatore di un gruppo giovane che però ha voglia di provarci. 

    foto Volleyball World

    Un ritrovato Stern issa invece la Slovenia al primo posto, sfruttando anche il turno interno che le regala nell’ordine gli scalpi di Argentina , Cuba, Italia e Serbia. Un risultato pazzesco per una nazione di soli 2 milioni di abitanti che sogna in grande sia per le Finals di VNL che per le Olimpiadi di Parigi.

    Ein plein anche per la Polonia di Grbic, autentica favorita per il grande slam stagionale, che guidata da un super Sliwka sembra davvero non avere punti deboli nei suoi meccanismi.

    Continua a stupire il Giappone di Ishikawa, che si fa sorprendere dai canadesi nel primo match, per poi prendersi il lusso di dominare gli Usa e battere i francesi in un tie break emozionante. Inutile dire che parlare di sorpresa per i nipponici sia ormai riduttivo, la squadra di Blain ormai fa paura a tanti.

    foto Volleyball World

    Week end perfetto anche per i canadesi di Sammelvuo, che si portano al 5° posto e si prendono il lusso di battere 3-0 il Brasile. Momento di forma fisica e mentale ottimo per i nordamericani che giocano con un atteggiamento di chi non molla neanche un centimetro di campo.

    Due brutte e inattese sconfitte con Germania e Giappone, ma poi la vittoria conclusiva sul Brasile che dà sempre grande soddisfazione per i transalpini di Giani, che ancora senza Ngapeth regalano una infinità di errori gratuiti agli avversari e faticano a trovare un secondo centrale di livello da affiancare a Le Goff.

    foto Volleyball World

    Week terribile per il Brasile con una sola vittoria, ma probabilmente anche tanto lavoro fisico per preparare al meglio Final Eight e Parigi 2024. Cachopa è però il fuoriclasse di un gruppo che sembra aver smarrito negli ultimi anni quella mentalità vincente che aveva contraddistinto il Brasile nei lustri precedenti.

    Ultima qualificata alle Finals l’Argentina di De Cecco e compagni che si aggrappa ai muri dei suoi due centrali per trovare i punti mancanti anche nella lunga corsa ad un posto Olimpico. La coperta è molto corta, ma mai sottovalutare la classe immensa di questa squadra.

    foto Volleyball World

    Si spengono infine in un tie break drammatico, sportivamente parlando, le speranze di Cuba di tornare alle Olimpiadi mentre è la Serbia di Podrascanin a vincere e a trovare l’ultimo pass disponibile.

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    VNL maschile, il punto del nostro Paolo Cozzi sulle altre nazionali dopo la Week-2

    Continua a dare soddisfazioni la VNL ai nostri portacolori, che oltre a sfoderare un ottimo livello di gioco hanno anche di fatto blindato la qualificazione a Parigi 2024. E se in Brasile alcune squadre potevano essere ancora a ranghi ridotti, il nostro sestetto si è presentato ad Ottawa pronto a non sprecare niente, nonostante una trasferta della durata oltre 20 giorni che ha fatto accumulare tanta stanchezza.

    Foto di Volleyball World

    Ma se dei nostri ragazzi si è già scritto di tutto, con un Russo e un Galassi sempre più presenti negli schemi di Giannelli, andiamo a dare un’occhiata più da vicino alle altre nazionali, alcune già qualificate per i Giochi Olimpici (Polonia, Giappone, Brasile, Francia, Canada, Germania e USA)altre in piena corsa per accaparrarsi gli ultimi posti nel gotha del volley.

    La Slovenia continua a stupire e a sognare in grande prendendosi il lusso di sconfiggere il Brasile 3-2 spinta da Stern e Urnaut. Bene anche con Turchia e Bulgaria a non abbassare la guardia, solo il Giappone riesce a rallentare la loro galoppata con una gran prova al servizio.

    Foto di Volleyball World

    La Polonia si sbarazza facilmente di Turchia e Giappone schierando tutto il suo potenziale fisico e atletico, fatica contro la giovane Bulgaria di Blengini, ma deve chinare la testa nello scontro contro il Brasile che per l’occasione vede Leal grande protagonista. Resta comunque una delle principali pretendenti alla vittoria in VNL e soprattutto a Parigi.

    Il Giappone approfitta del turno casalingo per issarsi ancora più su in classifica. Già detto dei match con Polonia e Slovenia, la squadra allenata da una vecchia volpe del volley francese come Philippe Blain piace per organizzazione e atteggiamento, riuscendo a portare a casa anche le vittorie contro Iran e Germania dove balla molto in ricezione, ma lavora bene a muro (fatto insolito per i nipponici) trascinata dall’inesauribile duo Nishida-Ishikawa.

    Foto di Volleyball World

    Segnali di ripresa per il Brasile che si dimostra capace di battere Germania, Iran e soprattutto Polonia prima di capitolare, solo al tie-break con gli sloveni. Cresce il gioco con le bande e con gli opposti, mentre manca qualche palla al centro. Comunque, un Brasile più continuo e determinato rispetto al primo week end.

    Foto di Volleyball World

    La Francia di Giani, pur priva di Ngapeth, continua la sua marcia di avvicinamento a Parigi prendendosi lo scalpo dei nostri azzurri in un match divertente in cui si affida a due vecchie conoscenze del nostro campionato come Clevenot e Louati. Bene anche contro Argentina e Olanda, mentre contro Cuba non basta un super Faure per fermare l’irruenza caraibica.

    Tralasciando Canada, Stati Uniti e Germania, che già forti della qualificazione a Parigi 2024 stanno usando la VNL per arrivare all’appuntamento nelle migliori condizioni possibili, restano in lotta  Argentina, Serbia, Cuba e Olanda per due posti.

    Esce bene dal girone di Ottawa l’Argentina, che vince solo due match, ma con Canada e soprattutto Serbia trova risposte importanti dai suoi top player, con De Cecco eccellente come sempre nel gestire tutti i suoi uomini, anche se tolti i titolari la coperta è davvero corta.

    Foto di Volleyball World

    I cubani non sfruttano due grosse chance contro le più abbordabili Canada e Olanda, crescono contro i nostri azzurri e poi trovano il colpaccio contro i transalpini appoggiandosi all’ex Lube Marlon Yant, ma servirà molto di più per inseguire il sogno Olimpico che sull’isola caraibica manca da troppo tempo.

    La Serbia spreca una grossa chance con l’Argentina, ma contro Olanda e Canada prende punti preziosi e sorpassa i caraibici nella corsa a Parigi. Grinta e determinazione per un gruppo che dopo qualche anno alle prese con un ricambio generazionale importante sta pian piano ritrovandosi grazie anche a Luburic e Kujundzic, anche se manca una banda internazionale di valore.

    Foto di Volleyball World

    Ancora in lotta per la matematica, ma ormai quasi fuori dai giochi l’Olanda di Piazza che sfrutta al meglio lo scontro diretto con Cuba, ma sia contro i nostri azzurri che contro i francesi dimostra di essere due passi indietro ai top team. Pesa tanto anche la sconfitta secca contro i serbi nelle ambizioni degli orange.

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    Cozzi osservatore speciale al Pavesi: “Vi racconto gli allenamenti di Velasco”

    In attesa della lunga trasferta a Macao per la seconda tappa di VNL la nostra nazionale si è calata in una lunga settimana di allenamenti per limare e migliorare i propri difetti, ma soprattutto per continuare quel processo di crescita conoscitiva del gruppo ormai al completo con il nuovo corso di Velasco.

    Appena entrati nel centro tecnico federale di Milano si respira subito aria di grande volley  anche se, spiace dirlo, vedere le tribune vuote è una occasione persa per i tanti allenatori sparsi sul territorio di Milano e provincia che dallo staff stellare azzurro avrebbero tanto da imparare.

    Il ritmo dell’allenamento è subito alto, il livello di concentrazione anche di più, con tanti esercizi di squadra che prevedono la prima azione e spesso una seconda palla di conferma per ottenere il punto.

    foto Galbiati/FIPAV

    Il filo dell’allenamento è tenuto da Bernardi e Barbolini, mentre Velasco gira con occhio felino per il campo soffermandosi sugli aspetti chiave, ovvero quei dettagli che in una partita tirata possono fare la differenza fra la vittoria e la sconfitta.

    Avendolo avuto come allenatore ho sorriso molto a sentire certi suoi discorsi sulla gestione dell’errore, sul non cambiare direzione del colpo di attacco nel caso di ripetizione del gesto tecnico, un mantra che ben conosco è che è stato “Vangelo” per tante generazioni di pallavolisti azzurri.

    Oltre che sull’errore, ho notato molta attenzione sul posizionamento a muro dei laterali, essenziali per dare il miglior riferimento possibile ai centrali. 

    Foto di Fipav

    Tornando a Velasco, credo sia davvero l’uomo giusto per provare a spingere la nostra nazionale alla ricerca di quel sogno Olimpico, che nel femminile non ha mai visto brillare neanche una medaglia. La conferma arriva dal suo atteggiamento in palestra dove emana una aurea dorata, dal suo sorridere sornione quando vede certi colpi di Egonu e Antropova, al suo scuotere la testa dopo qualche errore banale o una copertura non fatta. La sensazione è che sappia bene quale strada percorrere per avvicinare la vetta dell’Olimpo, e che da un lato dia stima a tutte le atlete, ma dall’altra pretenda da tutte il massimo sacrificio possibile.

    Certo la notizia dell’infortunio alla spalla di Pietrini è stata una brutta tegola, anche le ragazze lo hanno dimostrato su un paio di palle contese vicino a rete commentando ”stiamo attente a non farci male”, ma come lo sport insegna, da una difficoltà possono nascere nuove speranze, ed ecco allora De Gennaro prendere sotto la sua ala protettiva la Degradi e parlare molto con lei, aiutandola ancora di più ad inserirsi negli schemi di squadra soprattutto in ricezione.

    foto Volleyball World

    Ovviamente, la perdita di una banda pesante obbliga la squadra a forzare di più al centro, ed ecco allora un esercizio di attacco per le sole centrali che con muro schierato devono trovare velocità di braccia e anticipo di gambe. E tra una Fahr sempre puntuale, una Lubian versatile, una Danesi sempre attenta e una Bonifacio pimpante, quella che mi colpisce di più è Jasmin Akrari che, convocata in nazionale per la prima volta a 31 anni, non mostra alcun timore reverenziale e si fa apprezzare sia in attacco che a muro.

    Al palleggio Orro e Cambi gestiscono al meglio le loro attaccanti cercando di assimilare il prima possibile le idee e l’intenzione di gioco del proprio allenatore. Alessia è talento nelle mani, e sotto la guida di Julio può fare quell’ultimo step di crescita per consacrarsi a livello mondiale; Carlotta più lineare e precisa, dà garanzia di precisione e solidità mentale che serviranno soprattutto nei finali di set in caso di doppio cambio.

    foto Volleyball World

    Chiudo con una riflessione sulle nostre opposte, due ragazze fantastiche che hanno scritto, stanno scrivendo e scriveranno pagine importanti per la nostra pallavolo. Inutile paragonarle, inutile confrontarle, inutile cercare sempre di metterle una in contrapposizione con l’altra: sono due ragazze fantastiche, ognuna con caratteristiche tecniche e personali diverse, ma uguali nel desiderio di vincere e di dare il meglio per la propria squadra.

    Vederle allenare è davvero tanta roba, stringiamoci a loro e lasciamole lavorare in pace, tifando tutti insieme per la nostra nazionale!

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