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    Parigi 2024, Björkman: “Giusto che Sinner si fermi: il fisico può cedere, a me è capitato. Musetti e Paolini da medaglia”

    Jannik Sinner – Foto Patrick Boren

    “E’ un peccato che Sinner non sarà alle Olimpiadi, visto il modo in cui ha giocato quest’anno e i risultati eccellenti che ha ottenuto”. A commentare il forfait del tennista azzurro, fermato da una tonsillite, è Jonas Björkman, ex numero 4 del mondo e vincitore di tre Coppe Davis con la Svezia. Björkman è a Cagliari, dove sta guidando la squadra maschile svedese ai FIP European Padel Championships. “Penso che ci tenesse ad andare, avrebbe avuto ottime possibilità per una medaglia.
    E’ stato sfortunato, ma a volte non ci si può fare nulla: spingere troppo può essere controproducente, il fisico può cedere si rischia qualcosa di più serio. Bisogna essere attenti anche a questo. A me è successo alle Olimpiadi di Atene, quando ero già lì, ho provato a giocare con un problema muscolare agli addominali perché non c’erano sostituti, ma alla fine non ho retto. Da questo punto di vista è meglio che sia successo prima, perché c’è Vavassori che potrà sostituirlo ed è un bene”. Gli occhi sono ora puntati su Lorenzo Musetti, su cui Björkman spende belle parole: “Sta vivendo una stagione fenomenale. E’ ancora molto giovane ma ha già imparato come giocare bene sull’erba e può migliorare ancora. Penso che abbia la possibilità di salire sul podio”. Per il gradino più alto, secondo lo svedese, sarà una lotta tra Alcaraz e Djokovic, con lo spagnolo favorito: “E’ sicuramente lui, soprattutto dopo le vittore negli ultimi due Slam. Nole arriva dall’operazione a ginocchio e credo che a Wimbledon sapesse di non essere al 100%. Speriamo che tra due-tre settimane sia in condizioni migliori”. Per il torneo femminile pochi dubbi: “Iga Swiatek non può che essere favorita, soprattutto dopo la vittoria al Roland Garros e per la sua forza sulla terra. Ma mi piace moltissimo anche Jasmine Paolini: è diversa dalle altre ragazze, gioca con tanta passione ed energia positiva, un po’ come cercavo di fare io. Con un po’ di fortuna può puntare alla medaglia”. LEGGI TUTTO

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    Sinner si ritira dalle Olimpiadi, CONI colto di sorpresa (oggi il sorteggio dei tabelloni alle ore 11)

    Jannik Sinner – Foto Patrick Boren

    Il ritiro di Jannik Sinner dai Giochi Olimpici di Parigi 2024 ha colto di sorpresa non solo i tifosi, ma anche il CONI e la Federazione Italiana Tennis. La decisione, annunciata nel pomeriggio di ieri, ha gettato un’ombra sulle ambizioni del tennis italiano alle Olimpiadi.
    “Sono estremamente triste e deluso,” ha dichiarato Sinner sui social media. “Partecipare ai Giochi Olimpici era uno degli obiettivi principali per questa stagione.” Il numero uno italiano ha spiegato di aver consultato i suoi medici martedì, sperando in un miglioramento delle sue condizioni, ma alla fine ha dovuto arrendersi all’evidenza.
    La notizia ha colto di sorpresa anche il CONI, che fino a pochi minuti prima dell’annuncio ufficiale non era a conoscenza della decisione. Questo ha creato un momento di tensione all’interno di Casa Italia, con le comunicazioni con l’entourage di Sinner che si erano quasi interrotte nelle 36 ore precedenti come riporta il quotidiano La Repubblica.
    L’assenza di Sinner cambia radicalmente le prospettive per il tennis maschile italiano alle Olimpiadi. Le speranze ora si concentrano su Lorenzo Musetti, fresco di semifinale a Wimbledon e attualmente in buona forma a Umago. In doppio, al fianco di Musetti ci sarà Luciano Darderi, mentre in singolare il posto di Sinner è stato preso da Andrea Vavassori.
    Nonostante le speranze di alcuni tifosi, Matteo Berrettini, nonostante la sua attuale ottima forma, non potrà sostituire Sinner a causa dei regolamenti olimpici.Questo ritiro rappresenta un duro colpo per le ambizioni del tennis italiano alle Olimpiadi, ma offre anche un’opportunità agli altri giocatori di mettersi in luce sul palcoscenico olimpico.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    CLAMOROSO a Parigi: Sinner dà forfait! L’Italia perde la sua stella. Al suo posto Andrea Vavassori

    Jannik Sinner – Foto Patrick Boren

    Il tennis italiano subisce un duro colpo a pochi giorni dall’inizio dei Giochi Olimpici di Parigi 2024. Jannik Sinner, una delle più grandi speranze azzurre per una medaglia, ha annunciato il suo forfait a causa di problemi di salute.
    “Sono amareggiato di informarvi che purtroppo non potrò partecipare ai Giochi Olimpici di Parigi,” ha dichiarato Sinner in un comunicato che ha lasciato attoniti tifosi e addetti ai lavori.Il campione altoatesino ha spiegato le circostanze che lo hanno portato a questa difficile decisione: “Dopo una buona settimana di allenamento sulla terra ho cominciato a non sentirmi bene. Ho trascorso un paio di giorni a riposo ed in visita il medico ha riscontrato una tonsillite e mi ha fortemente sconsigliato di giocare.”
    La delusione di Sinner è palpabile nelle sue parole. Le Olimpiadi rappresentavano infatti uno degli obiettivi principali della sua stagione: “Perdermi i Giochi è una grandissima delusione visto che era uno dei miei obiettivi principali per questa stagione. Non vedevo l’ora di avere l’onore di rappresentare il mio paese in questo evento importantissimo.”Nonostante la sua assenza, Sinner non ha mancato di esprimere il suo sostegno alla squadra italiana: “Un grande in bocca al lupo a tutti gli atleti italiani che supporterò da casa. Forza Italia.”Questo forfait rappresenta un duro colpo per le ambizioni dell’Italia nel tennis olimpico. Sinner, fresco di successi importanti nel circuito ATP e attuale n.1 del mondo, era considerato una delle carte più importanti per puntare al podio, sia nel singolare che nel doppio.
    La Federazione Italiana Tennis dovrà ora riorganizzare la squadra, cercando di colmare il vuoto lasciato da Sinner. RIl regolamento prevede che, in questa fase, un eventuale forfait venga ripianato con l’ingresso di un giocatore già presente nel tabellone di doppio. A subentrare è dunque Andrea Vavassori,Per Sinner, l’attenzione si sposterà ora sul recupero e sulla preparazione per i prossimi impegni del circuito, con la speranza di tornare presto in campo più forte di prima.
    Queste le parole complete di Sinner: “Sono amareggiato di informarvi che purtroppo non potrò partecipare ai Giochi Olimpici di Parigi.Dopo una buona settimana di allenamento sulla terra ho cominciato a non sentirmi bene. Ho trascorso un paio di giorni a riposo ed in visita il medico ha riscontrato una tonsillite e mi ha fortemente sconsigliato di giocare.Perdermi i Giochi è una grandissima delusione visto che era uno dei miei obiettievi principali per questa stagione. Non vedevo l’ora di avere l’onore di rappresentare il mio paese in questo evento importantissimo.Un grande in bocca al lupo a tutti gli atleti italiani che supporterò da casa.Forza Italia”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Toni Nadal: “Djokovic contro Alcaraz ha sbagliato tattica. Solo Sinner può battere Carlos sulla velocità”

    Toni Nadal

    Secondo lo “zio” più famoso del tennis, Toni Nadal, nella recente finale di Wimbledon Djokovic si è “suicidato” con una tattica errata che ha finito per esaltare le qualità di Alcaraz. A suo dire l’unico giocatore che può sfidare lo spagnolo sulla rapidità e velocità e sperare di vincere è Jannik Sinner. Questo il sunto del pensiero di Toni, tratto dal suo editoriale settimanale sul quotidiano iberico El Pais. Riportiamo il passaggio più saliente.
    “Posso immaginare i dubbi che Novak e tutta la sua squadra avranno avuto nell’avvicinarsi alla finale di Wimbledon” scrive Nadal. “La decisione non è stata facile. È la stessa che si presenta a molti giocatori e coach quando affrontano un avversario superiore. Come affrontiamo l’incontro? Lo affrontiamo con le nostre solite armi e il nostro stile o, al contrario, proviamo a neutralizzare il nostro rivale cercando altre soluzioni, allontanandoci dal nostro gioco e punti di forza abituali? Personalmente ho sempre scelto il primo. Djokovic ha optato per la seconda via. Sapendo che né le sue gambe né la precisione dei suoi colpi sono più quelli di una volta, e che nemmeno una partita lunga e fisica non gli sarebbe stata favorevole, ha provato una tattica che alla fine si è rivelata suicida. Voleva imporre ritmi alti, giocare aggressivo, accorciare gli scambi da fondo campo e alla minima occasione chiudere i punti in rete”.
    “Secondo me, l’unica opzione che aveva il serbo era provare a rallentare il gioco. Sperare che non sbagliare mai niente a quella velocità e confidare che Carlos non stesse vivendo la sua giornata migliore…”
    “Cercare di battere il giocatore di Murcia in velocità è praticamente impossibile oggigiorno. Solo Jannik Sinner può affrontare lo spagnolo ad armi pari con la massima velocità. E infatti la finale della scorsa domenica conferma che la vera rivalità nei prossimi tornei e, probabilmente, nei prossimi anni sarà tra questi due: l’italiano e il nostro grande campione spagnolo” conclude Nadal.
    Parole importanti, che sottendono un’ altra affermazione: Djokovic a suo dire, a meno di giornate storte di Alcaraz, non ha più gambe e rapidità per imporsi sul giovane rivale. Vedremo cosa accadrà alle Olimpiadi e ancora più sul cemento negli Stati Uniti, dove il duello tra i due, e Sinner, potrebbe vivere nuovi importanti episodi.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Alcaraz vs Sinner: Essere n.1 o vincere più Slam?

    Jannik Sinner e Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Nel panorama tennistico attuale, due giovani talenti stanno ridefinendo i parametri del successo: Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. La loro ascesa pone un’interessante provocazione: è meglio essere il numero 1 del mondo o vincere più Slam nello stesso anno?A prima vista, il discorso potrebbe sembrare banale. Tuttavia, sondando l’opinione dei tifosi, emerge chiaramente quanto questa questione sia sentita e dibattuta.
    I sostenitori di Alcaraz sottolineano come i successi negli Slam siano ciò che resta nella storia. Le immagini del giovane spagnolo che alza i trofei di Wimbledon e Roland Garros sono destinate a diventare iconiche. Per questi tifosi, sono i momenti di gloria che contano, quelli che si ricordano anche decenni dopo.
    D’altra parte, i fan di Sinner argomentano che essere numero 1 del mondo è la prova definitiva della costanza e della versatilità di un giocatore. Raggiungere la vetta del ranking ATP richiede eccellenza su tutte le superfici e durante tutto l’arco dell’anno, non solo nei quattro tornei più prestigiosi dove Jannik ha peraltro vinto quest’anno il primo slam in carriera a Melbourne.
    Sui social media e nei forum dedicati al tennis, questi dibattiti infuriano quotidianamente. Ogni nuovo risultato di Alcaraz o Sinner riaccende la discussione, con tifosi pronti a difendere la superiorità del proprio beniamino.
    Ciò che rende questo dibattito così affascinante è che non esiste alla fine una vera risposta definitiva. È una questione di preferenze personali e di come si interpreta il concetto di “grandezza” nel tennis. Alcuni privilegiano i momenti di picco, altri la costanza nel lungo periodo.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Cosa resta di Wimbledon 2024

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Carlos Alcaraz si conferma campione a Wimbledon. E lo fa “in style”, battendo di nuovo Djokovic in finale. Se l’anno scorso quel successo fu sudato, epico e sorprendente, la finale maschile 2024 è stata a senso unico, e le proporzioni del successo avrebbero potuto essere ancor più nette se Alcaraz non avesse sprecato i match point servendo sul 5-4. Alla fine poco importa, il campo ha parlato chiaro: Carlos è stato dominante, nettamente superiore all’ex n.1, a secco di titoli scollinando metà stagione – non gli capitava dal 2005, quando era ai primi passi sul tour Pro… Riavvolgiamo rapidamente l’edizione dei Championships andata in archivio, sottolineando i fatti salienti, quelli che resteranno nella memoria degli appassionanti e hanno un peso significativo.

    Alcaraz si conferma il più forte …su erba. Stop. Mi fermo immediatamente qua, per non allargare troppo il tiro sul resto delle superfici e della stagione. Forte della bella vittoria a Parigi, Carlos ha iniziato la sua difesa del titolo senza convincere a pieno, ma dal suo team si ostentava serenità. “Sta bene, ci sono alti e bassi, ma caleranno partita dopo partita”. Aveva ragione JC Ferrero, ex n.1 ormai destinato a diventare più famoso come coach che come giocatore… “Carlito” è cresciuto match dopo match, anzi la scossa è arrivata con il complicato terzo turno vinto contro Tiafoe. Alcaraz ha rischiato seriamente il tracollo, sotto due set a uno e con tiebreak delicatissimo nel quarto contro l’americano. Ha superato quest’ostacolo alzando il livello, non tanto di gioco quanto nell’intensità e nella convinzione, nel focus. Gli alti e bassi restano nel tennis di Alcaraz, qualcosa concede, ma… alla fine riesce eccome a spiccare il volo, toccando punte di rendimento incredibili. La finale appena vinta contro Djokovic è quella più netta tra i suoi 4 Slam alzati, e contro l’avversario più tosto, anche se oggettivamente non al meglio. Carlos ha “scherzato” il rivale nei primi due set, mostrando un tennis troppo più veloce, completo, efficace. Non c’è stata una sola fase di gioco nel quale lo spagnolo non sia stato superiore, di gran lunga. E quando Carlos gioca così, volando sul campo, rubando tempo di gioco e creando traiettorie favolose, è quasi imprendibile perché sa fare tutto e lo fa con una rapidità che ti disarma. Djokovic non aveva granché da opporre, è stato quasi un miracolo per lui arrivare a giocarsi il titolo, e forse, oggettivamente, con un tabellone come ha avuto Sinner non ci sarebbe nemmeno arrivato; ma la sensazione dal campo è stata brutale: Novak non ha avuto una chance. Questo fa riflettere, sulla forza di Alcaraz e sul tempo che passa per il serbo… Per Novak i prossimi due mesi sono forse decisivi: lui ostenta voglia assoluta di continuare e la sua ripresa dopo l’operazione ha del miracoloso, ma se anche Parigi2024 e NY24 fossero negativi, troverà il prossimo anno, a 38 anni, la forza di ricominciare con lo stesso vigore?

    Musetti, ha trovato il suo “centro di gravità permanente”? Ce lo auguriamo. Ci sono segnali forti e concordanti, sia vedendolo giocare che ascoltandolo dopo le partite. Spesso parlando di vittorie e sconfitte appena vissute, Lorenzo si focalizzava su aspetti tecnici, sull’umore, sulla fiducia che andava e poi scompariva. Nelle ultime eccellenti settimane vissute sui prati dopo Parigi, Musetti ha dato una sensazione nettamente diversa, una maggior lucidità nell’analizzare cosa è andato e quel che ha funzionato, ha sottolineato a più riprese una nuova forza nel controllo delle emozioni e delle situazioni di gioco. E il gioco in partita è decollato: scelte mediamente più corrette, intensità crescente, focus nettamente superiore, e via dicendo. Si direbbe… maturato, o almeno con passi avanti molto importanti. Era stato “facile” profetizzare che su erba avrebbe giocato alla grande. Non c’è alcuna divinazione, solo un attenta osservazione del gioco. A Stoccarda è stato evidente come le necessità imposte dall’erba fossero un toccasana per lui, “costretto” a complicarsi di meno la vita scegliendo quale freccia estrarre dalla sua faretra e giocare più diretto, più secco e asciutto, con tempi di gioco più rapidi e propensione offensiva. Detto fatto. Il gioco di “Muso” è decollato, e insieme fiducia e mentalità. Si è arreso a Wimbledon in semifinale contro il miglior Djokovic della stagione, a testa altissima e sempre in partita. Adesso non resta che attendere il ritorno sulla terra battuta per verificare che non faccia come il gambero, ma resti offensivo, attento ad anticipare e non crollare all’indietro.

    Sinner fortissimo, con la condizione atletica/salute come ago della bilancia. Fin dal match point sfruttato da Alcaraz in finale vs. Djokovic, su tutti social, forum e quant’altro si è scatenata il dibattito sul tema Carlos – Jannik. Cosa sarebbe accaduto se i due si fossero affrontati in semifinale? Un Sinner “sano”, non quello sceso in campo contro Medvedev, se la sarebbe giocata o avrebbe fatto la stessa fine del serbo? Non rispondo, lascio che a parlare sia il campo alla prossima occasione, …magari anche nella finale di Wimbledon 2025, perché no. Non è affatto un sogno o ipotesi impossibile. Quel che ora preme sottolineare, è che il Sinner visto nel torneo prima del malanno – virus, era un OTTIMO Sinner. Berrettini nel 2°turno ha fatto un partitone, Sinner gli è stato superiore, come contro Shelton, a tratti schiantato. È sceso in campo nei quarti con l’energia di uno zombie e comunque ha portato Medvedev al quinto e ha avuto pure le chance per portarla a casa… Questo significa che Jannik ha il livello e si merita di essere il n.1 del mondo. Vista come funziona la classifica, negli ultimi 12 mesi è stato il migliore, in particolare dallo scorso ottobre. Sta agli altri far meglio, e provare il sorpasso. Jannik al 100% se la gioca con tutti, li batte praticamente tutti e non teme affatto Alcaraz, o Djokovic. Il problema è prevenire infortuni / malanni. A volte è solo sfortuna, e poco si può. Ma questa è diventata ormai la priorità: il vero nemico di Sinner, più degli stessi rivali, è il suo corpo, infortuni e acciacchi. È così un po’ per tutti, ma per Jannik in particolare, visto che il suo tennis è estremamente “energivoro”, e per esplodere quella prepotenza in spinta serve stare molto, molto bene. Questo può essere uno spunto per migliorare, parola che tanto è cara al nostro campione (e della quale ho parlato diffusamente in un capitolo dedicato nel libro appena uscito, “Una Straordinaria Normalità”): trovare il modo per fare un po’ meno fatica in certe partite e vincere i punti con minor sforzo, può essere qualcosa che non solo gli allunga la carriera – e non sarebbe poco – ma lo porta più vivace alle partite dove si decidono gli Slam.

    Delusione Rune, strada smarrita. Se mi si chiede chi è stato il giocatore più deludente di Wimbledon 2024, penso subito al danese. Holger ha un potenziale enorme, non si fa quel che ha combinato lui nel finale del 2022 a soli 19 anni se non ha qualcosa di speciale. Il Rune schiantato da Djokovic negli ottavi è l’ombra di quell’agonistica completo e “cattivissimo” dal punto di vista sportivo che tanto aveva impressionato. È stato portato a scuola dal campione serbo, e l’atteggiamento di Holger è stato pessimo, a tratti smarrito, altre irridente. Ma c’è ben poco da ridere, solo masticare amaro e provare a fermarsi e riflettere sul perché il diritto non fa più male e svaria da tutte le parti, col servizio a tratti scompare, il rovescio è facile da leggere e rimettere. Il caos che gli gira intorno da troppo tempo di sicuro non aiuta, sembra un tennista non solo sfiduciato ma anche spuntato. A chi gli chiede dei successi di Jannik e Carlos, lui dice di aspettare, che si sente pronto a lottare ad armi pari e “vedremo alla fine chi ne avrà di più”. In questo momento, ci crede solo lui. Ma quanto ci crede davvero o solo facciata? Al luglio 2024, i due rivali sono chilometri avanti, così lontani che di fatto non li vede più…

    Altre note sparse. Berrettini, mannaggia all’urna, poteva essere un fattore in qualsiasi altro settore del tabellone. Sfortuna, tonnellate, ne ha le tasche piene (…e noi in modo metaforico siamo con lui…), adesso è l’ora di insistere nella seconda parte del 2024 per ritrovare una posizione in classifica consona al suo valore. E sperare che a NY abbia un sorteggio più clemente. Fritz si conferma tennista molto forte, ma dietro ai migliori. Troppo poco sensibile e flessibile, quando trova un avversario bravo a cambiare le carte in tavola e portarlo a giocare su territori scivolosi, perde equilibrio e si smarrisce. Medvedev, contro un Sinner non al meglio, trova una bella vittoria contro uno dei top, mancava da un po’, ma poi contro Alcaraz si è avuta la sensazione che non ce la potesse fare. Probabilmente contro un Sinner al 100%, avrebbe incassato la sesta sconfitta di fila dal nostro Forse, il suo tennis così impregnato di fatica e tattica, contro la rapidità di Jannik e Carlos non più sufficiente. Avrà la forza per rilanciare, rinnovandosi? Rublev dovrebbe pensare seriamente a uno stop e recuperare un po’ di serenità, perché le sue sfuriate di rabbia autodistruttive iniziano ad essere pericolose… Un grande applauso a Fognini, che contro tutto e contro tutti ha disputato “da vecchio” uno dei migliori Wimbledon in carriera. I supporter italici hanno così tanti connazionali da seguire che il buon Fabio è quasi dimenticato. Male, malissimo, perché quel braccio è sempre uno dei più belli e divertenti. Finché ha voglia, teniamocelo stretto…
    P.S.: Jasmine Paolini IMMENSA. A lei, a breve, un’analisi dedicata. Di nuovo, tanti applausi Jas!

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Medvedev (prossimo avversario di Sinner): “Cercherò di sorprenderlo”

    Daniil Medvedev (foto Getty Images)

    Nei quarti di finale di Wimbledon andrà in scena una nuova sfida tra Sinner e Medvedev. Sarà il loro dodicesimo confronto diretto, gli head to head sono ancora a favore del moscovita con 6 vittorie e 5 sconfitte, ma la tendenza è nettamente a favore dell’italiano che dopo aver perso i primi sei match ha vinto gli ultimi cinque di fila, due disputati quest’anno tra Australian Open e Miami. L’ultimo incontro – disputato in Florida sul cemento – è stato vinto in maniera netta da Jannik, un 6-1 6-2 senza appello, con un dominio totale del gioco e una sensazione di superiorità totale. Per la prima volta i due si affronteranno su erba (nemmeno si sono affrontati su terra battuta); che la superficie possa scombinare le carte in tavola? Daniil ha sempre affermato di detestare il gioco sui prati, ma il suo tennis è migliorato col passare degli anni. Anche Sinner ha iniziato stentando su erba, poi ha capito come correre, le dinamiche e tempi di gioco, tanto che oggi il suo tennis sulla più antica delle superfici è molto efficace. Parlando alla stampa dopo la partita di ottavi di finale, vinta per lo sfortunatissimo ritiro di Dimitrov, Medvedev ha focalizzato l’attenzione sulle difficoltà del giocare contro Sinner.
    “Non abbiamo ancora parlato, ma ci siamo allenati con Jannik qui prima del torneo. È stato un set fantastico” afferma Daniil. “La cosa particolare è che ho perso cinque volte. Ma se ricordo bene, quattro di queste sfide sono state molto lottate. Sono stato sfortunato o no? Anche a Pechino ci sono stati due tiebreak, a Vienna è stata una partita davvero pazzesca e a Torino è stata una partita equilibrata. Poi a Miami lui ha vinto facilmente, ma non credo che fossi troppo lontano. Jannik ha fatto ottimo lavoro vincendo cinque volte di seguito. Ora giocheremo sull’erba sono sicuro che cercherò qualcosa di nuovo, spero di giocare bene. Il servizio è importante sull’erba, più servi bene, meglio ti senti in partita e sarà così sia per entrambi. Cercherò di sorprenderlo e di metterlo in difficoltà. Sono sicuro che lui farà lo stesso. Spero che sia una bella partita. Cercherò di dare il massimo per vincere.”
    Così Medvedev parla di come sia cambiato il gioco di Sinner dai loro primi incontri: “Gioca meglio e sbaglia di meno. Quando Jannik è arrivato sul circuito, tutti sono rimasti un po’ sorpresi, non per la potenza dei colpi, ma per quanto velocemente corre e per come colpisce bene da tutte le posizioni in campo. Ma sbagliava troppo e quindi ha perso tante partite. Appena ha smesso di commettere tanti errori spingendo, è migliorato, ora è molto difficile batterlo, non solo per questo e non solo per me. Ha grandi qualità. Di solito gioco al mio meglio contro il numero 1 del mondo. Vediamo se questo mi aiuta contro Jannik. Prima il suo servizio non era così buono. Senza dubbio è più difficile giocare contro di lui rispetto a prima. Inoltre, come ho detto, le nostre partite sono state molto combattute, ho avuto le mie occasioni, cercherò stavolta di sfruttarle meglio” conclude il russo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner fantastico per due set, poi lotta nel terzo e batte Shelton, è nei quarti a Wimbledon

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Due set capolavoro, dominati da campione con un tennis spettacolare, dirompente in ogni colpo e forte di una risposta clamorosa, poi il terzo set si è fatto molto complicato per Jannik Sinner contro Ben Shelton negli ottavi di finale di Wimbledon. L’azzurro è andato sotto di un break per un passaggio a vuoto col diritto, ha rimontato con classe e ha portato a casa il parziale e il match faticando al tiebreak, dove ha sprecato un vantaggio di 5 punti a 2 e annullando ben 4 set point (uno in risposta) allo statunitense. L’azzurro batte il potente mancino di Atlanta per 6-2 6-4 7-6(9) e vola nei quarti di finale dei Championships, dove attende Daniil Medvedev. Jannik ha dato una dimostrazione di forza brutale nel primo set, dove ha perso un solo punto alla battuta, quindi ha controllato bene il secondo parziale, forte di un break strappato in apertura e senza alcuna sbavatura. Shelton dopo l’avvio shock è cresciuto: ha trovato ritmo alla battuta e anche un po’ in risposta (anche per un leggero calo di Jannik per numero di prime palle in campo), sparacchiando di meno e correndo tanto. Si è “centrato”, e le sue pallate hanno iniziato a prendere le righe, non più i teloni, e questo ha portato a meno scambi. Forse anche per questo, insieme al primo calo di tensione, Sinner è incappato in un pessimo turno di battuta all’avvio del terzo set, dove con 4 errori col diritto – non aveva sbagliato praticamente nulla fino a quel momento – è stato costretto a rincorrere.
    Lì, ancora una volta, è venuta fuori la forza del Campione, quello che non molla nulla, è bravissimo a cancellare i momenti negativi e ritrovare con calma la retta via. È stato bravo a reggere, lasciar passare la sfuriata del rivale in piena esaltazione agonistica e prendersi immediatamente la prima chance per rientrare, arrivata nel settimo game, dove ha messo pressione al rivale dopo l’iniziale doppio fallo di Ben. Durissimo il tiebreak, dove Shelton era arrivato “meglio”, contro un Sinner invece più falloso e meno sicuro col diritto, colpo che oggi gli ha dato qualche patema dopo un’oretta di pallate imprendibili per consistenza e velocità. Alla fine, nel testa a testa furibondo del tiebreak, la maggior durezza nel gioco, completezza tecnica e forza mentale dell’italiano ha prevalso, e bene così perché in caso di quarto set la partita poteva diventare anche scomoda…
    Sinner è stato bravissimo a partire a mille all’ora, sia come colpi che per tempi di gioco. È stato indispensabile farlo per mettere subito in chiaro i rapporti di forza e mettere enorme pressione a Shelton, sia in termini di gioco che di punteggio. Ben infatti è il classico tennista che si può esaltare nella lotta, nei testa a testa, e diventare pericolosissimo perché nella sua racchetta l’equilibrio è poco, ma di potenza e di strafottenza ce n’è da vendere… Con una partenza razzo, e con una qualità in risposta quasi misteriosa (come ha agganciato, controllato e rimesso in gioco molte prime palle di Shelton ha dell’incredibile!), Jannik ha messo pressione fisica e mentale al rivale, l’ha depresso e depotenziato, mettendogli in faccia una forza che ha scardinato la sua arma principe, il servizio. Così Ben ha perso il filo del tennis, si è messo a sparacchiare senza senso, e pure il servizio ha perso efficacia. Non reggeva lo scambio, non faceva punto col servizio, nemmeno venendo a rete, e di errori del nostro neanche l’ombra. Bravissimo Sinner a cavalcare l’onda e scappare subito avanti nel secondo, forte di due set a zero la partita non era in ghiaccio ma assai ben indirizzata.
    Shelton tuttavia è stato molto bravo – anche grazie all’aiuto del padre, che è riuscito a calmarne l’istinto distruttivo – a salire da metà del secondo set, ha ritrovato buone sensazioni, prima col servizio, tornato insidiosissimo, quindi anche col diritto, a tratti imprendibile. Forse Sinner si è anche un filo preoccupato per una caduta e un fastidio al polso, o semplicemente ha un attimo tirato il fiato col fisico e testa dopo aver spinto come un forsennato. Ha perso precisione e feeling col diritto, ha iniziato a sbagliarne qualcuno già nella parte finale del secondo set, poi è crollato malamente all’avvio del terzo, con 4 errori davvero brutti, pagati a caro prezzo. Il metro del campione è stata la calma nell’aspettare il momento per alzare di nuovo il livello. Il segnale è stato il doppio fallo di Shelton nel primo punto sul 4-3: lì la morsa di Jannik è tornata mortale, si è ripreso il break e al fotofinish ha vinto.
    Una bella vittoria. Sinner è più forte complessivamente di Shelton, ha molto più tennis e testa, lucidità e continuità di gioco, ma resta un avversario scomodo se te lo trascini nella lotta, con quel servizio e potenza nei colpi. Jannik ha vinto con misura, un tennis più pratico nel terzo set, quello della rimonta e sorpasso. Il colpo migliore in tutto il suo incontro resta la risposta: come diavolo faccia a scattare nell’aria, domare la pallata di servizio di Shelton e, con l’equilibrio dei forti, rimetterla nell’angolo… Colpi al limite, ma se ci pensiamo poi non lo sono così tanto visto che ne ha trovati uno, poi due, poi… tanti! Sinner è un grande campione. Il suo Wimbledon continua. È di nuovo nei quarti. Pronto a dire la sua contro tutti. Avanti il prossimo.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il match inizia poco prima delle 17 sotto il tetto chiuso, visto il maltempo imperante su SW19, con Shelton alla battuta. Cerca e trova ogni angolo e rotazione col servizio, Ben muove lo score a 15. Ottimo il primo game di Sinner, in totale sicurezza lo vince a zero, 1 pari. Shelton si complica la vita con una smorzata pessima, gli costa il 15-30. Poi sul 30 pari clamorosa risposta di Jannik, una bordata di rovescio che costringe Ben a una volée difficile da domare, e non ce la fa. Palla break! Equilibrista Jannik! Trova in qualche modo una risposta di rovescio staccando la mano in allungo, la palla atterra nell’angolino e l’americano sbaglia. Anzi, NO! Il controllo elettronico vede che la palla di Ben ha toccato la riga. Stavolta servizio e diritto di Shelton sono efficaci. 2-1. Jannik si prende anche il quarto game a zero, sicurissimo con battuta e primo colpo successivo, molto aggressivo. Sul 2 pari ancora Ben opta, malamente, per una smorza bel letta e rigiocata da Jannik, 0-30. Molto bene Shelton poi sul 30 pari, vince il primo importante scambio da fondo campo reggendo col rovescio e accelerando lungo linea col diritto. Il BREAK per Sinner arriva: ai vantaggi Ben gioca con pochissima sensibilità il back di rovescio, poi sparacchia lungo col diritto, ma c’è una costante in questi errori: la PRESSIONE di Sinner dalla risposta, che neutralizza molte prime a tutta del nativo di Atlanta. 3-2 e servizio Jannik. Si interrompe a 10 la striscia di punti di fila vinti al servizio dall’azzurro. Ben ci mette un po’ del suo, esagera nella spinta cercando giocate percentualmente da bancarotta… 4-2 Sinner, tutto scorre come il ticchettio di un orologio svizzero nel gioco di JanTheFox. Non riesce a fare la differenza col servizio Ben, Jannik risponde tanto e benissimo, se non avesse regalato un tocco sotto rete sarebbe di nuovo avanti 0-40… La palla per il doppio break arriva ugualmente sul 30-40, eccellente la risposta di Jannik, l’ennesima. Con un altra risposta fantastica, rovescio cross in allungo e totale controllo, vola 5-2 col doppio break. Sinner si aggiudica il parziale 6-2 al primo set point. Ha perso 1 punto, UNO, alla battuta Jannik… Brutale.
    Secondo set, Shelton riparte alla battuta, ma… se non fa punto col servizio nello scambio son dolori. Risponde sempre Jannik, gli attacchi dell’americano fanno il solletico, sono neutralizzati come quando si schiaccia una zanzara con la racchettina elettrica… È subito sotto 15-40 Ben, Sinner gli tira “in faccia” una risposta a tutto braccio che rimbalza a due dita dalla riga di fondo. BREAK Sinner, 6 giochi di fila vinti. Si distrae un minimo Sinner, concede due errori, ma si riprende immediatamente col servizio, un Ace e via. 2-0 avanti. Finalmente torna a vincere un torno di servizio Shelton, chiedendo tutto e di più al servizio, ma che fatica… (1-2). Non solo potenza e impatti perentori, Sinner mette in mostra anche “mano” con un tocchetto sotto rete disinvolto e vincente nel primo punto del terzo game. È troppo rapido Jannik nel colpire col diritto o rovescio il primo colpo dopo la battuta, su risposte traballanti del rivale. Shelton ha la faccia chi di letteralmente non sa cosa fare per provare a fermare l’azzurro. 3-1. L’americano ingrana alla battuta, il parziale scorre via sui turni di battuta, con Jannik ancora solidissimo nei suoi. Sul 4-3, l’azzurro ha ceduto complessivamente nell’incontro solo 4 punti alla battuta… Jannik serve bene perché non cerca solo velocità, rischia la battuta anche contro il diritto di Ben, e la cosa funziona perché da sinistra gli apre totalmente l’angolo a destra dove entra benissimo col diritto cross e sbaraglia la resistenza del modesto rovescio di Shelton. 6-2 5-3 Sinner, in nemmeno un’ora di gioco. Complicato anche il nono game per l’americano, anche per colpa di un errore marchiano sotto rete, ma rimedia con il servizio, 4-5. Jannik serve per chiudere anche il secondo parziale. Sul 15-0 il pusterese commette il primo vero gratuito del match, ma poco male, si affida alla pressione nello scambio, poi una seconda palla così carica di spin ed esterna che manda sui teloni il rivale in risposta. 40-15, due Set Point. Spreca il primo, sparacchia con un po’ di fretta di rovescio (e si tocca il polso, era scivolato a terra in risposta nel nono game); OK il secondo, è lungo il rovescio in scambio di Ben. 6-4 Sinner. Totale controllo per l’azzurro, tutto bene, tutto rapido, nessuna sbavatura. Ogni colpo funziona. Shelton almeno è salito alla battuta, ma resta del tutto inefficace in risposta.
    Terzo set, Shelton to serve. Forse trova il miglior turno di battuta del suo match, non solo servizio ma anche un po’ di resistenza nello scambio senza sparacchiare via a tutta. 1-0 Shelton, e per la prima volta regge anche in risposta l’americano. Sinner si ritrova 30 pari, esagera col diritto per la terza volta nel game, 30-40 e prima palla break dell’incontro da salvare. Ancora il diritto tradisce Jannik, era in controllo dello scambio ma il cambio in lungo linea è in rete. All’improvviso, BREAK Shelton, primo passaggio a vuoto per l’italiano, ora costretto a rincorrere nel set sotto 0-2. Urla Ben dopo un bel punto vinto sul net e poi un diritto aggressivo. Si esalta lo statunitense, e così può diventare davvero pericoloso. Ancora col diritto Jannik sbaglia dopo un’ottima risposta. In modo totalmente inatteso, lo score segna 3-0 Shelton. L’italiano muove lo score, 1-3, con un delicato (e primo nel match) servizio e volée. La battuta di Ben diventa difficilissima da rispondere, tira addirittura una seconda palla a 133 miglia (!), bordata che lo porta 4-1. Servendo sul 4-2, Shelton inizia con un doppio fallo, poi sbaglia un diritto in scambio. 0-30. Bravissimo Sinner a rispondere in qualche modo, guadagnare il centro del campo e inchiodare il rivale nell’angolo sinistro, finito a furia di contro piedi. 0-40, tre palle per recuperare il break per Jannik. Gioca MALISSIMO Shelton la seconda, una smorzata che è un pallonetto e Sinner arriva e si prende il BREAK, 4-3. C’è un po’ di tensione in campo, anche l’azzurro è meno sciolto e commette il secondo errore del game, 30 pari. Nel momento del bisogno, il servizio c’è, due pallate e via. 4 pari. Ben ha trovato un bel focus, difende ogni palla con consistenza e non sparacchia più via come all’avvio del match, quando era travolto e non trovava la misura. Jannik deve lavorare di più e stare attento, visto lo score tirato del parziale. Poche prime in campo per Sinner sul 5-4, si affida alla sua consistenza nello scambio, dritto al centro per sbagliare di meno. Sul 40-30 trova una giocata clamorosa: sulla risposta nei piedi del rivale gioca un colpo sotto le gambe fronte rete e poi passante ottimo di diritto sull’attacco per nulla malvagio di Shelton. 5 pari. Continua a concedere qualcosa Sinner nello scambio, il diritto alterna vincenti ad errori, ancora 30 pari sul 6-5. Ancora lungo il diritto, un po’ statico coi piedi… c’è un Set Point Shelton! E la prima palla non va… Rischia una risposta di diritto Ben, la palla non supera la rete, qua è andata “bene”. ACE Sinner! Mancava da un po’ una prima palla decisiva. Altro gran servizio, Tiebreak! Attacca bene Ben sul secondo punto, ma la volée è lunga. Poi chiude con la smash Sinner, dopo uno schiaffo al volo di diritto non perfetto. 2 punti a 1 Jannik. UFF! Ben regala col diritto, su di una risposta alta e carica di Jannik che lo sorprende. 3-2 e servizio per l’azzurro. Servizio e diritto, 4-2. Altro servizio nell’angolino, perfetto, nemmeno velocissimo ma perfetto sul rovescio di Ben. 5 punti a 2. Shelton spara l’Ace #14, 3-5. Sinner comanda lo scambio ma sbaglia il 19esimo colpo, un rovescio veloce ma… si poteva far meglio. 5-4. Ora serve Jan. Chiamata OUT la palla diritto di Sinner, non chiama nemmeno la verifica, è 5 pari. GRANDE Vincente di Shelton col diritto, pallata improvvisa. Da 2-5, è 6-5 e serve, Set Point! Sbaglia Ben, sul ritmo di Jannik. 6 pari! Bel servizio esterno si Shelton, 7-6, altro SP, ma serve Sinner. Lo annulla l’azzurro, out il taglio di Shelton dopo una buona risposta. ACE! 8-7, ecco il Match Point Sinner! ACE Shelton! 8 pari. Ben guadagna il quarto SP con un diritto sicuro dopo la battuta; lo annulla col suo solito pressing. 9 pari. Buon servizio al colpo, 10-9 e seconda Palla Match Sinner… Doppio fallo!!!! Finisce così, annulla 4 SP e chiude 11 punti a 9. Bel terzo set, grande lotta e che crescita per Shelton. Sinner sbaglia qualcosa ma regge e la chiude in tre set. Si va nei quarti, ora ci sarà Medvedev.

    J. Sinner vs B. Shelton Slam Wimbledon J. Sinner [1]None667 B. Shelton [14]• None246 Vincitore: J. Sinner ServizioSvolgimentoSet 3B. SheltonB. SheltonNone-None 1-0 1-1 1-2 2-2 2-3 2-4 2-5 3-5 ace 4-5 5-5 6-5 6-6 7-6 7-7 7-8 ace 8-8 ace 9-8 9-9 9-10 df6-6 → 7-6J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 ace5-6 → 6-6B. Shelton 15-0 30-0 40-0 ace 40-155-5 → 5-6J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 40-304-5 → 5-5B. Shelton 15-0 15-15 df 30-15 40-15 40-304-4 → 4-5J. Sinner 0-15 15-15 ace 30-15 30-30 40-303-4 → 4-4B. Shelton 0-15 df 0-30 0-40 15-402-4 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-151-4 → 2-4B. Shelton 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 ace1-3 → 1-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-150-3 → 1-3B. Shelton 15-0 30-0 30-15 df 40-15 ace0-2 → 0-3J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 30-400-1 → 0-2B. Shelton 15-0 15-15 30-15 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 40-305-4 → 6-4B. Shelton 0-15 15-15 ace 15-30 30-30 ace 40-30 ace5-3 → 5-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 40-304-3 → 5-3B. Shelton 15-0 30-0 ace 40-04-2 → 4-3J. Sinner 15-0 30-0 40-03-2 → 4-2B. Shelton 15-0 30-0 30-15 30-30 40-303-1 → 3-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-152-1 → 3-1B. Shelton 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 40-30 ace2-0 → 2-1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace1-0 → 2-0B. Shelton 15-0 15-15 15-30 15-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-05-2 → 6-2B. Shelton 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 30-404-2 → 5-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-153-2 → 4-2B. Shelton 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A2-2 → 3-2J. Sinner 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2B. Shelton 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-401-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace0-1 → 1-1B. Shelton 15-0 30-0 30-15 40-15 ace ace0-0 → 0-1

    Statistiche
    🇮🇹 Jannik Sinner
    🇺🇸 Ben Shelton

    Ace
    7
    15

    Doppi falli
    0
    4

    Percentuale prime di servizio
    70% (63/90)
    72% (69/96)

    Punti vinti con la prima
    76% (48/63)
    70% (48/69)

    Punti vinti con la seconda
    70% (19/27)
    41% (11/27)

    Punti vinti a rete
    69% (22/32)
    48% (13/27)

    Palle break convertite
    67% (4/6)
    50% (1/2)

    Punti vinti in risposta
    39% (37/96)
    26% (23/90)

    Vincenti
    28
    27

    Errori non forzati
    29
    37

    Punti totali vinti
    104
    82

    Distanza coperta
    2607.2 m
    2645.0 m

    Distanza coperta per punto
    14.0 m
    14.2 m LEGGI TUTTO