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    Tandara torna nella rosa dell’Osasco, ma solo “sulla carta”

    Di Redazione Scorrendo i roster delle squadre partecipanti alla Superliga femminile brasiliana si trova una sorpresa: la presenza di Tandara, l’opposta dell’Osasco e della nazionale fermata per doping nel corso delle Olimpiadi di Tokyo. Nulla, però, è cambiato nello status della giocatrice: il club brasiliano ha semplicemente voluto sfruttare l’ultima “finestra” prevista per aggiornare la rosa, assicurandosi così di poter utilizzare l’attaccante nel caso in cui tornasse disponibile in tempo per i play off scudetto. La speranza della società e della giocatrice, secondo quanto riporta Bruno Voloch sul suo blog, è che la squalifica per la presunta assunzione di ostarina (uno steroide anabolizzante) venga quantificata in soli 6 mesi: in questo caso, Tandara sarebbe utilizzabile già a febbraio. Si tratta però, sottolineano i commentatori, di una possibilità piuttosto remota. (fonte: O Tempo) LEGGI TUTTO

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    Cormio: “Sono incredulo, sentenza fuori luogo”. Santuz: “Danno enorme, non ho ancora metabolizzato”

    Di Redazione Durante la puntata di Wi-Fipav, la trasmissione streaming condotta da Massimo Salmaso e trasmessa sul canale You Tube di Fipav Padova, andata in onda ieri sera, Beppe Cormio e Stefano Santuz hanno voluto esprimere tutta la loro vicinanza ad Alberto Polo, dopo che la Corte Nazionale di Appello Antidoping ha emesso la sentenza definitiva sulla squalifica del giocatore. Dalle loro parole sono emerse incredulità e dispiacere. Entrambi hanno avuto modo di conoscere Polo nel corso della sua carriera e si sono detti quasi certi dell’estraneità ai fatti del giocatore. ha detto in trasmissione Bebbe Cormio “Io sono incredulo perché mi sembrava già fuori luogo questa squalifica di due anni così pesante – ha detto in trasmissione Bebbe Cormio -, andare in appello e vedersela raddoppiare vuol dire chiudere la carriera di un giocatore giovane e promettente e credo che dobbiamo tutti esprimere solidarietà anche perché sono certo che lui non ha molte colpe e che a volte si pagano le colpe di altri. Mi dispiace tantissimo perché è la carriera di un ragazzo che finisce in una maniera assurda, con una squalifica che addirittura viene raddoppiata. Volevo solo testimoniare la mia solidarietà ad Alberto, e credo di trovare il parere favorevole di questa platea.” Stefano Santuz, da parte sua, ha dichiarato: “Non volevo parlare di questo, devo ancora leggere gli atti. Per la mia esperienza, per quanto ho vissuto insieme ad Alberto negli anni che è rimasto qui a Padova sicuramente è un atleta di altissimo profilo sia morale, che tecnico. Un ragazzo che per prendere un’aspirina chiamava il medico, quindi io penso che lui di responsabilità in questa situazione ne abbia veramente poche o pochissime o nessuna. Probabilmente è stato mal consigliato, è stato mal seguito, è un danno enorme per lui, un danno enorme perché la vita di un atleta è molto breve, e lui in questo si gioca tre quarti della sua carriera in un periodo nel quale era competitivo ad altissimi livelli. Probabilmente non sarebbe andato alle Olimpiadi, ma agli Europei sicuramente. Un giocatore che poteva solo che crescere, con una determinazione assoluta in tutto quello che faceva, e questo è un segnale molto negativo per il nostro sport. Non ho metabolizzato ancora questa cosa, non so come posso aiutarlo, non so come potremo aiutarlo come società, in quanto non può fare nessun tipo di attività federale, però sicuramente faremo tutto il possibile per dargli una mano.” LEGGI TUTTO

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    Doping, sanzione raddoppiata per Alberto Polo: 4 anni di squalifica

    Di Redazione La Corte Nazionale di Appello Antidoping ha reso ancora più severa la sanzione a carico di Alberto Polo: l’ex centrale della nazionale e della Gas Sales Bluenergy Piacenza, punito a luglio 2021 dal Tribunale Nazionale Antidoping per l’utilizzo di sostanze dopanti, vede aumentare la sua squalifica da 2 a 4 anni. Polo potrà tornare a giocare soltanto a partire dal 1° aprile 2025. Nella sua sentenza, la Corte ha accolto parzialmente l’appello proposto dalla Procura Nazionale Antidoping e ha dichiarato il giocatore “colpevole di violazione internazionale dell’articolo 2.1 del Codice Sportivo Antidoping“. (fonte: Dal 15 al 25) LEGGI TUTTO

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    Doping, Moraschini squalificato per un anno: “Farò ricorso”

    Riccardo Moraschini, guardia dell’Ax Milano, è stato squalificato per un anno dal Tribunale Nazionale Antidoping dopo essere risultato positivo ad ottobre al Clostebol. Lo annuncia lo stesso giocatore su Instagram, anticipando di voler fare ricorso per provare a tornare in campo il prima possibile. “Tengo a precisare – scrive Moraschini – che la stessa Procura Nazionale Antidoping ha riconosciuto che la mia positività non è dovuta ad un fatto intenzionale. Cioè hanno capito che non ho mai assunto nulla volontariamente. Il tutto deriva da una contaminazione indiretta, ossia da contatto, con una persona che stava usando, senza che io ne fossi a conoscenza, uno spray cicatrizzante contenente la sostanza. Ora aspetto di leggere le motivazioni della decisione (con i miei legali) per fare appello e fare chiarezza su questa terribile vicenda. Perché non può e non deve finire così. Finché potrò, lotterò per far valere le mie ragioni. Ho affrontato tante difficoltà in questo percorso e continuerò a farlo a testa alta”.Sullo stesso argomentoSerie ABasket, Reggio Emilia-Tortona si giocherà il 6 gennaio LEGGI TUTTO

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    Basket, Moraschini squalificato per doping: “Sentenza ingiusta”

    Il Tribunale Nazionale Antidoping ha squalificato per un anno Riccardo Moraschini, guardia dell’Ax Milano, risultato positivo ad una sostanza vietata, il Clostebol, ad ottobre. Ad annunciarlo è stato lo stesso giocatore su Instagram, affermando di voler fare ricorso per provare a tornare in campo il prima possibile: “Tengo a precisare che la stessa Procura Nazionale Antidoping ha riconosciuto che la mia positività non è dovuta ad un fatto intenzionale. Cioè hanno capito che non ho mai assunto nulla volontariamente. Il tutto deriva da una contaminazione indiretta, ossia da contatto, con una persona che stava usando, senza che io ne fossi a conoscenza, uno spray cicatrizzante contenente la sostanza. Ora aspetto di leggere le motivazioni della decisione (con i miei legali) per fare appello e fare chiarezza su questa terribile vicenda. Perché non può e non deve finire così. Finché potrò, lotterò per far valere le mie ragioni. Ho affrontato tante difficoltà in questo percorso e continuerò a farlo a testa alta”.Sullo stesso argomentoOlimpia Milano: calano i positivi e nuovo acquisto in arrivoSerie A LEGGI TUTTO

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    Nba, Louzada positivo all'antidoping: 25 partite di stop

    La Nba ha squalificato per 25 gare Didi Louzada, giocatore dei New Orleans Pelicans, risultato positivo a testosterone e drostanolone in un controllo antidoping. La 22enne guardia brasiliana è stata anche multata di 406.109 dollari. “Mentre ero a casa mia durante la off-season, sono stato a visita da un dottore che mi ha dato vitamine e integratori – le parole di Louzada sul proprio profilo Instagram – vista la sua storia di lavoro ad alto livello con sportivi e atleti, non avrei mai immaginato che quelle pillole contenessero sostanze del genere o che potessero alterare i miei valori in questo modo. Non appena ho saputo della positività del test, ho subito collaborato e mi sono messo a disposizione per comprendere cosa sia realmente accaduto”. Secondo le regole Nba i Pelicans potranno ingaggiare un nuovo giocatore: dopo cinque partite di sospensione, infatti, New Orleans potrà aggiungere un cestista in rosa al suo posto. LEGGI TUTTO

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    Il comunicato della FIVB sul caso doping di Muserskiy

    Di Redazione Dopo la pubblicazione da parte dei Suntory Sunbirds della notizia della squalifica di Dmitry Muserskiy per positività al doping, e le dichiarazioni dello stesso giocatore sull’argomento, anche la FIVB pubblica (finalmente) un comunicato ufficiale, fornendo un’ulteriore versione della vicenda. Dalla nota emerge infatti che è stato firmato un accordo tra il giocatore, la stessa Federazione internazionale e la WADA in cui Muserskiy ammette di aver assunto metilessaneammina (nota anche come dimetilamilammina o DMAA), una sostanza stimolante al centro di numerosi casi di doping a livello internazionale. La sostanza proibita, che è conosciuta popolarmente come “olio di geranio” ma non ha origini vegetali, è stata rinvenuta in un campione raccolto l’11 maggio 2013 dopo una partita del campionato russo a Belgorod. L’esito del test era stato all’epoca tenuto nascosto dal laboratorio di Mosca, ed è giunto alla WADA soltanto molto più tardi, nell’ambito dell’investigazione che ha portato alla squalifica per due anni della Russia dalle competizioni internazionali: questo spiega il ritardo di ben 8 anni nel comminare la sanzione. La squalifica di Muserskiy, come già annunciato, ha una durata di 9 mesi, dal 5 aprile 2021 al 4 gennaio 2022; la FIVB specifica che non è prevista nessuna conseguenza a carico delle squadre di club e che non è prevista la possibilità di appello. Resta da capire – un tema non affrontato nel comunicato – come sia possibile che l’opposto della nazionale russa sia stato regolarmente aggregato alla nazionale nella prima fase della VNL tra maggio e giugno, disputando anche 5 partite, quando in teoria la squalifica doveva già essere in corso. (fonte: Fivb.com) LEGGI TUTTO