consigliato per te

  • in

    Aryna Sabalenka e l’arma che ora sfrutta, il servizio. Daniil Medvedev, tra i migliori specialisti su superfici rapide

    Aryna Sabalenka nella foto – Foto Getty Images

    Aryna Sabalenka sta consolidando gran parte del suo successo e del miglioramento qualitativo di questa stagione grazie a un notevole perfezionamento del suo servizio, dimostrabile con dati concreti. La tennista bielorussa in passato tendeva a commettere troppi doppi falli e non riusciva ad impiegare in modo efficace l’arma naturale che possiede, il servizio.Tuttavia, nel 2023 ha ridotto in maniera sorprendente la sua media di dopp falli per partita, passando da 8,2 a 3,9 dall’inizio dell’anno. Inoltre, è diventata la prima tennista a cedere meno di 10 punti al servizio in un set contro una giocatrice della top-10 negli ultimi due anni.
    Daniil Medvedev disputerà sabato in California le semifinali di Indian Wells, che rappresenteranno le sue nona semifinale nei Masters 1000 su superfici rapide dall’inizio del 2019. In questo periodo nessun altro giocatore ne ha raggiunto altrettante, né tantomeno si avvicina a tale cifra, il che sottolinea come il tennista russo sia attualmente uno dei massimi esperti di questa superficie nel circuito ATP. LEGGI TUTTO

  • in

    Medvedev e l’infortunio alla caviglia: riuscirà a recuperare in tempo per i quarti di Indian Wells?

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Daniil Medvedev si è qualificato per quarti di finale del Masters 1000 di Indian Wells, conquistando la sua 17ª vittoria consecutiva. Tuttavia, per raggiungere questo traguardo, ha dovuto superare due ostacoli: il primo è stato Alexander Zverev, in un incontro durato più di tre ore; il secondo, un infortunio alla caviglia che, nonostante tutto, non gli ha impedito di vincere.
    Ma come sta realmente il tennista russo? Riuscirà a recuperare in tempo per competere nei quarti di finale del torneo? Medvedev ha spiegato la situazione, descrivendo inizialmente il momento in cui si è reso conto che qualcosa non andava bene.
    “Quando mi sono fatto male alla caviglia, pensavo di potermi rialzare senza problemi. Poi, il dolore è aumentato rapidamente. Ho capito che non era un buon segnale. Ho avuto la sensazione che non fosse rotta, ma piuttosto che uno dei legamenti fosse lievemente lesionato, così ho pensato di non poter continuare a giocare”, ha confessato all’ATP. Medvedev ha poi rivelato una reazione inaspettata quando è stato soccorso. “Oggi è stata una delle prime volte nella mia vita che il fisioterapista mi ha fasciato completamente la caviglia. Ho deciso che dovevo almeno provare, ma la cosa sorprendente è che mi risultava molto più facile correre piuttosto che camminare. Quando camminavo, zoppicavo un po’, ma riuscivo a correre senza problemi”, ha affermato, lasciando aperta la possibilità di un ritiro dal torneo.
    “Quando l’adrenalina diminuirà, sarà molto doloroso, quindi probabilmente farò degli esami per capire esattamente di cosa si tratta e se potrò continuare a giocare”, ha concluso. LEGGI TUTTO

  • in

    Daniil Medvedev vince un match folle ad Indian Wells

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Pura follia dall’inizio alla fine. Daniil Medvedev ha resistito a 3 ore e 10 minuti di intensa battaglia contro Alexander Zverev per assicurarsi un posto nei quarti di finale del Masters 1000 di Indian Wells per la prima volta in carriera. La questione è che questo non è stato solo un incontro lungo, ma una vera e propria maratona in cui il russo ha perso nuovamente la testa per campi in cemento della California, prima di rischiare un grave infortunio, riuscendo alla fine a sopravvivere grazie anche a qualche errore di Sascha.
    Alla fine dei conti, Medvedev ha conquistato la sua 17ª vittoria consecutiva, questa volta con il punteggio di 6-7(5), 7-6(5) 7-5, con diversi momenti cruciali in cui il tedesco avrebbe potuto portarsi in vantaggio nel match. Dopo aver resistito nel primo set, Sascha ha avuto cinque palle break nel primo gioco del secondo set, quattro nel terzo e un’altra nel settimo, riuscendo a salvarne una nel frattempo. Tutto questo ha permesso a Medvedev di resistere nel tie-break, nonostante il timore di un possibile infortunio alla caviglia destra e poi vincere al terzo set per 7 a 5 dopo aver mancato un vantaggio di 5 a 3. LEGGI TUTTO

  • in

    Medvedev: “I campi di Indian Wells sono i più lenti del mondo. A Rotterdam ho cambiato il set up delle corde, mi ha aiutato molto”

    Daniil Medvedev, in striscia positiva da tre tornei

    C’è grande attesa per rivedere in campo ad Indian Wells Daniil Medvedev, il tennista più in forma, capace di vincere uno dietro l’altro tre tornei e tornare in auge uscendo da un periodo tutt’altro che positivo. Vista l’assenza di Djokovic e Nadal, le condizioni incerte di Tsitsipas ed Alcaraz e il pessimo inizio di stagione di Ruud, il moscovita è nettamente il favorito del primo Masters 1000 in stagione. Nella press conference pre torneo, non nasconde le proprie ambizioni ma soprattutto parla delle condizioni di gioco, a suo dire le più lente dell’intera annata tennistica, e di un cambio nel proprio materiale che l’ha aiutato a ritrovare il suo gioco.
    “Prima di gareggiare a Rotterdam ero in uno dei peggiori momenti della mia carriera, la mia fiducia era a terra” afferma Daniil, “Ho capito che si trattava di un problema mentale e il mio allenatore mi ha incoraggiato a continuare ad insistere. È andata bene. So che questa serie di vittorie può finire a qualsiasi momento, ma avendo vinto tre tornei di fila, adattandomi a contesti di gioco molto diversi, facendo lunghi viaggi e superando il jet lag, so di aver trovato il ritmo giusto. In questo momento mi sento pronto per fare molto bene a Indian Wells”.
    Interessante la riflessione sulla media delle sue stagioni: “I più grandi successi della mia carriera sono sempre arrivati ​​nella seconda metà dell’anno, il che è logico perché i campi del tour americano prima degli US Open sono quelli che meglio si adattano al mio tennis. Comunque penso che anche qui posso fare bene. I miei scarsi risultati nei due anni precedenti erano dovuti allo stress fisico e mentale derivato dall’essere stato finalista in Australia. Non ero preparato per gareggiare al massimo nei mesi successivi al primo Slam. Quest’anno, perdendo presto, sono riuscito a prendermi una settimana di pausa e poi mi sono allenato duramente. I risultati ora si vedono. Stanchezza? Mi sento molto bene, con un’enorme fiducia dopo i tornei vinti e la verità è che non mi sento stanco. Ogni nuovo torneo è una sfida, tutto parte da zero e voglio approfittare di questo momento per migliorare i miei risultati qui, che storicamente non sono stati affatto buoni”.
    Ecco il punto sulla lentezza dei campi in California: “La palla e la superficie rendono questo torneo uno dei più lenti al mondo. A volte sembra di giocare sulla terra battuta… Non sono entusiasta di queste condizioni, ma sento di poter giocare bene ovunque visto come sono riuscito ad adattarmi a Doha, dove i campi sono simili a quelli che troviamo qui. Per vincere partite su questo tipo di superficie devo giocare la mia partita migliore, mentre quando trovo condizioni più rapide posso permettermi di alzare il livello e con uno strappo vincere partite senza giocare al mio massimo, come ad esempio a Rotterdam”
    Non sentendo bene la palla, un diverso set up della racchetta l’aiutato molto: “È in Olanda che è cambiato tutto. Non avevo fiducia, ma ho deciso di apportare una regolazione alle corde della mia racchetta che mi permette di mantenere maggiormente il controllo dello scambio e mi offre più profondità nei miei colpi, cosa molto importante per me poiché mi dà la possibilità di giocare dietro la linea di fondo e quindi poi contrattaccare avanzando“.
    Uno spunto questo molto interessante, che ci permette di capire come anche per un tennista complesso, con un gioco molto particolare come Medvedev, la combinazione di fiducia e sensazioni in campo risulta decisiva.
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

  • in

    Cervara sulla rinascita di Medvedev: “Ha una straordinaria capacità di reazione”

    Cervara con Medvedev

    Daniil Medvedev è certamente il tennista più in forma del momento, rinato nelle ultime settimane dopo mesi e mesi passati in un crepuscolo sportivo tutt’altro che “comodo” per un giocatore del suo valore. Una svolta improvvisa, importante e necessaria, a cancellare con un colpo di spugna un avvio di stagione negativo. Il suo anno infatti era iniziato con la brutta sconfitta patita da Korda agli Australian Open: una gran prestazione del figlio d’arte certo, ma il Daniil di quella serata era la brutta copia di se stesso, preda di una spirale negativa che continuava a deprimere le prestazioni del moscovita. Buone partite, livello di gioco discreto, ma incapacità di vincere i testa a testa decisivi (vedi le sconfitte contro i big alle Finals di Torino), come se qualcosa di perverso frullasse nella sua testa, non permettendogli di esplodere quel mix incredibile di abilità difensive e contrattacchi micidiali che l’avevano issato a n.1 del mondo. Una vetta del ranking che Medvedev si era gustato ben poco, visto che la scorsa estate ha vinto pochissimo, sorpassato nel ranking da Alcaraz dopo US Open. Il periodo negativo e la perdita dei punti accumulati lo scorso anno in Australia l’avevano spinto fuori dai top10, fino al n.12 a inizio febbraio 2023, peggior posizione dal primo luglio 2019, quando nell’estate USA esplose definitivamente issandosi tra i grandi. Daniil finalmente ha ritrovato fiducia, consistenza e soprattutto vittorie. Rientrato nella sua casa in Costa Azzurra, è stato bravo a ripartire, alzando terribilmente il livello nelle ultime settimane. Tre tornei disputati, altrettante coppe sollevate al cielo, battendo tutti i migliori. Uno sprint che l’ha riportato al sesto posto in classifica, e terzo nella Race 2023, a una manciata di punti dal finalista di Melbourne Tsitsipas.
    Della vera e propria rinascita di Medvedev ha parlato il suo coach Gilles Cervara, in una lunga intervista concessa Tennis Majors. È interessante il punto di vista del suo storico allenatore, poiché anche lui ha sofferto la crisi di risultati e un nervosismo esploso in campo a più riprese, tanto da forzarlo addirittura ad abbandonare l’angolo del suo assistito nel corso di un match nel 2022, tanta era la frustrazione del momento. Oggi splende di nuovo il sereno. Riportiamo alcuni passaggi dell’intervista, che racconta come Daniil sia riuscito a superare il momento di difficoltà, anzi di quasi autodistruzione…
    “Quando siamo tornati dall’Australia, le due settimane di allenamento sono state molto complicate perché non aveva fiducia” spiega Cervara. “Non stava vincendo, non si sentiva bene, ma dovevamo affrontare la situazione. Questa è la bellezza del lavoro, soprattutto quando va svolto fuori dai riflettori. Per due settimane abbiamo navigato in uno spazio molto incerto. Un giocatore come Daniil ha le sue convinzioni, il suo modo di analizzare e gestire le situazioni. Di ritorno dall’Australia non eravamo al meglio e dovevamo fare i conti con questa realtà. I tre giorni prima di andare a Rotterdam sono stati molto intensi. Daniil ha dei dubbi e in campo tutto dimostrava il perché stesse giocando male a tennis. Cerco di accompagnarlo, di farlo reagire, di istruirlo nel miglior modo possibile per mostrargli che quello che dice non è la realtà. Perché penso che stia giocando bene. Ma la base è che cerca di convincersi che non stesse giocando bene. Era teso, e intervengo con questa visione, per cercare di tirarlo fuori da ciò verso cui si sta dirigendo. Il giorno prima della prima partita a Rotterdam, prima dell’allenamento con Benjamin Bonzi, gli ho detto: ‘Ti sei allenato in modo molto positivo. Non riuscirai a fare altrettanto in partita con il suo atteggiamento. Quindi durante questo allenamento non interverrò. Dovrai trovare tu stesso le risorse. Ma per non lasciarti senza niente, ho scritto un appunto su un foglio di carta e tu lo usi se ti serve. Ho scritto le diverse cose che sento e percepisco in questo momento che potrebbero aiutarti’. Ho messo una busta, Daniil-Rotterdam 2023, nella sua borsa. Lo usa durante l’allenamento ed è l’unico set che non vince in tutta la settimana. Dopo abbiamo avuto un confronto, sempre su questo argomento. Dice ‘Non funziona, è una conclusione scontata’. Arriva il torneo, prima partita contro Alejandro Davidovich Fokina sono accadute diverse cose, sulle quali non posso fornire dettagli. Ma qua accade qualcosa di straordinario, finalmente l’averlo pungolato funziona. Si accende la luce e tutti i problemi sembrano scomparsi”.
    Il segreto di Cervara è quello di pungolare Medvedev, arrivare ad uno scontro per accenderlo, facendolo riflettere dopo che ha “sbollito”: “Come dico spesso di Daniil, quando brontola e cerca scuse, cerca soprattutto un modo per arrivare al suo massimo, è un conflitto. Ricordo un allenamento con Felix Auger-Aliassime due giorni prima, eravamo sul campo centrale. E quello che sta accadendo è irreale. Sta cercando tutti i motivi per cui non può vincere. E io me ne sto lì, deliberatamente non rispondo. So che mi sta sfidando, l’atmosfera si anima così che io possa dargli, al momento giusto, delle leve a cui aggrapparsi. Poiché lo conosco, sento che tutto gli sta entrando dentro. So che finirà per farci qualcosa. Ha questa straordinaria capacità di reagire. Una volta che è acceso, tutto è possibile. È lì che inizia e poi va “in fiamme”. In questo momento è come un meteorite, sta prendendo fuoco e sta continuando la sua traiettoria infuocata. La domanda diventa: quanto durerà? Dobbiamo assicurarci che duri il più a lungo possibile e che possa continuare a Indian Wells. Se l’Open di Francia fosse adesso, lo vinceremmo!”.
    Fanno notare al coach che Medvedev non ha mai giocato bene a Indian Wells: “Non gli è mai piaciuto molto giocare nel deserto, ma Doha e Dubai gli hanno dimostrato il contrario… Pensava che fosse impossibile giocare bene lì. Non è vero. Ma sarà diverso perché giocare a Indian Wells è molto particolare con la superficie, il caldo, il freddo, l’aridità, le palle… Miami è un’altra cosa ancora, ma non c’è motivo per cui non possa giocare bene lì. In passato, il suo approccio alle condizioni di gioco e come si sente riguardo al suo tennis hanno finito per condizione e abbassare il suo livello. Non deve farlo di nuovo”.
    Medvedev sarà chiaramente il favorito al primo Masters 1000 in stagione. Tuttavia arriva da un lungo viaggio, con tre settimane di partite e vittorie nelle gambe. Sarà più la fatica, o il “fuoco” che sta bruciando fortissimo?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Daniil Medvedev “Voglio giocare sull’erba, voglio giocare a Wimbledon”

    Daniil Medvedev nella foto – Foto Getty Images

    Daniil Medvedev è stato uno dei tennisti a cui è stato negato di partecipare ai tornei su erba nel Regno Unito, in particolare a Wimbledon, nel 2022. Le incertezze persistono nel 2023, con i russi e i bielorussi ancora a rischio di essere esclusi dalla LTA, dato che l’invasione delle forze russe in Ucraina dura da oltre un anno.
    Attualmente al settimo posto del ranking ATP, Medvedev non nasconde di voler partecipare al terzo Grande Slam della stagione. “Voglio giocare sull’erba, voglio giocare a Wimbledon. Non so quale sarà la loro decisione. So solo che aspetterò e, se avrò fortuna, potrò giocare a Wimbledon quest’anno e ottenere grandi risultati”, ha confessato Medvedev.
    Ci sono state voci che il divieto di partecipazione verrà mantenuto, con ATP e WTA che stanno considerando la possibilità di non disputare i tornei nel Regno Unito se tale premessa rimarrà valida anche quest’anno. Lo scorso anno, la risposta data è stata quella di non assegnare punti a Wimbledon. LEGGI TUTTO