in

Zverev: “È tutta una questione di soldi, troppi tornei, non è sostenibile. Un boicottaggio? Non servirebbe a niente”

Un po’ di inattesa tensione alla Laver Cup, non solo in campo per la racchetta scagliata malamente da Medvedev, con qualche rischio per le prime file degli spettatori… ma anche nella sala interviste. Davvero inusuale, visto il clima super rilassato dell’evento a Berlino, una vera festa del tennis giocata con agonismo ma anche leggerezza, ma una domanda pungente rivolta a Sasha Zverev ha provocato una reazione “fumina” del tedesco, che è anche parte del board dei giocatori in seno all’ATP, quindi con una discreta conoscenza delle dinamiche del tour e, teoricamente, con un certo peso politico. Invece, a suo dire, l’annata tennistica così fitta è governata solo dai soldi, unico motore per l’ATP e i giocatori, e nemmeno una ipotesi di boicottaggio servirebbe a nulla per migliorare la situazione.

“11 mesi di competizioni all’anno, non esiste in nessun altro sport” riflette Zverev. “Non c’è nessun altro sport in cui si gioca così tanto; questo non può continuare. La salute dei giocatori è a rischio. È inconcepibile che iniziamo una stagione il 29 dicembre e la finiamo nella seconda settimana di novembre”. La temperatura in sala stampa è cresciuta a livelli di guardia quando un giornalista che chiesto se i giocatori stessero discutendo di possibili azioni, incluso un boicottaggio. Sasha si è letteralmente acceso, rispondendo: “Perché? Qui è tutta una questione di soldi; è tutto ciò che interessa all’ATP. I giocatori non hanno alcun potere decisionale“.

Prendere in mano la cosa come? Bene, cosa faresti? Dimmelo tu…” Zverev continua parlando col collega “No, seriamente. Spesso voi giornalisti venite qui a farci domande impossibili; ora voglio sapere cosa fareste voi. Se vuoi lottare per cose importanti come essere il numero 1 al mondo e vincere i Grand Slam, con questo calendario, devi giocare numerose settimane all’anno. Non è sostenibile. Questa settimana possiamo parlare e siamo tutti d’accordo su molte cose, ma non possiamo cambiare nulla. È tutta una questione di soldi. I tornei hanno le licenze e non possiamo fare nulla contro questo. È impossibile eliminare i tornei così, dovremmo compensare tutti quegli eventi perché hanno le loro licenze già pagate. Non è fattibile“.

Con sarcasmo ha concluso: “Ok, ti ​​ascolterò e boicotteremo. Smettiamo di competere, organizziamo un boicottaggio e poi cosa? Pensi che cambierebbe qualcosa? Perderemmo soldi, altri giocatori prenderebbero il nostro posto e non cambierebbe nulla nel programma. Confido solo nei passi compiuti dalla PTPA per farci sentire, ma questo è un problema che non ha soluzioni a breve termine”.

Parole davvero potenti e a sorpresa visto il contesto ovattato della Laver Cup, ma che hanno esternato tutta la frustrazione e impotenza contro un sistema che arricchisce con vagante di dollari i suoi attori, ma che li rende quasi impotenti, almeno per le parole di Zverev. Frasi che fanno molto riflettere.

Marco Mazzoni


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


Tagcloud:

Mondiali di ciclismo, cronometro: Ganna e Affini sul podio dietro Evenepoel

Il primo posto al Torneo di Maribor va ai bianconeri