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    Cosa resta di Wimbledon 2024

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Carlos Alcaraz si conferma campione a Wimbledon. E lo fa “in style”, battendo di nuovo Djokovic in finale. Se l’anno scorso quel successo fu sudato, epico e sorprendente, la finale maschile 2024 è stata a senso unico, e le proporzioni del successo avrebbero potuto essere ancor più nette se Alcaraz non avesse sprecato i match point servendo sul 5-4. Alla fine poco importa, il campo ha parlato chiaro: Carlos è stato dominante, nettamente superiore all’ex n.1, a secco di titoli scollinando metà stagione – non gli capitava dal 2005, quando era ai primi passi sul tour Pro… Riavvolgiamo rapidamente l’edizione dei Championships andata in archivio, sottolineando i fatti salienti, quelli che resteranno nella memoria degli appassionanti e hanno un peso significativo.

    Alcaraz si conferma il più forte …su erba. Stop. Mi fermo immediatamente qua, per non allargare troppo il tiro sul resto delle superfici e della stagione. Forte della bella vittoria a Parigi, Carlos ha iniziato la sua difesa del titolo senza convincere a pieno, ma dal suo team si ostentava serenità. “Sta bene, ci sono alti e bassi, ma caleranno partita dopo partita”. Aveva ragione JC Ferrero, ex n.1 ormai destinato a diventare più famoso come coach che come giocatore… “Carlito” è cresciuto match dopo match, anzi la scossa è arrivata con il complicato terzo turno vinto contro Tiafoe. Alcaraz ha rischiato seriamente il tracollo, sotto due set a uno e con tiebreak delicatissimo nel quarto contro l’americano. Ha superato quest’ostacolo alzando il livello, non tanto di gioco quanto nell’intensità e nella convinzione, nel focus. Gli alti e bassi restano nel tennis di Alcaraz, qualcosa concede, ma… alla fine riesce eccome a spiccare il volo, toccando punte di rendimento incredibili. La finale appena vinta contro Djokovic è quella più netta tra i suoi 4 Slam alzati, e contro l’avversario più tosto, anche se oggettivamente non al meglio. Carlos ha “scherzato” il rivale nei primi due set, mostrando un tennis troppo più veloce, completo, efficace. Non c’è stata una sola fase di gioco nel quale lo spagnolo non sia stato superiore, di gran lunga. E quando Carlos gioca così, volando sul campo, rubando tempo di gioco e creando traiettorie favolose, è quasi imprendibile perché sa fare tutto e lo fa con una rapidità che ti disarma. Djokovic non aveva granché da opporre, è stato quasi un miracolo per lui arrivare a giocarsi il titolo, e forse, oggettivamente, con un tabellone come ha avuto Sinner non ci sarebbe nemmeno arrivato; ma la sensazione dal campo è stata brutale: Novak non ha avuto una chance. Questo fa riflettere, sulla forza di Alcaraz e sul tempo che passa per il serbo… Per Novak i prossimi due mesi sono forse decisivi: lui ostenta voglia assoluta di continuare e la sua ripresa dopo l’operazione ha del miracoloso, ma se anche Parigi2024 e NY24 fossero negativi, troverà il prossimo anno, a 38 anni, la forza di ricominciare con lo stesso vigore?

    Musetti, ha trovato il suo “centro di gravità permanente”? Ce lo auguriamo. Ci sono segnali forti e concordanti, sia vedendolo giocare che ascoltandolo dopo le partite. Spesso parlando di vittorie e sconfitte appena vissute, Lorenzo si focalizzava su aspetti tecnici, sull’umore, sulla fiducia che andava e poi scompariva. Nelle ultime eccellenti settimane vissute sui prati dopo Parigi, Musetti ha dato una sensazione nettamente diversa, una maggior lucidità nell’analizzare cosa è andato e quel che ha funzionato, ha sottolineato a più riprese una nuova forza nel controllo delle emozioni e delle situazioni di gioco. E il gioco in partita è decollato: scelte mediamente più corrette, intensità crescente, focus nettamente superiore, e via dicendo. Si direbbe… maturato, o almeno con passi avanti molto importanti. Era stato “facile” profetizzare che su erba avrebbe giocato alla grande. Non c’è alcuna divinazione, solo un attenta osservazione del gioco. A Stoccarda è stato evidente come le necessità imposte dall’erba fossero un toccasana per lui, “costretto” a complicarsi di meno la vita scegliendo quale freccia estrarre dalla sua faretra e giocare più diretto, più secco e asciutto, con tempi di gioco più rapidi e propensione offensiva. Detto fatto. Il gioco di “Muso” è decollato, e insieme fiducia e mentalità. Si è arreso a Wimbledon in semifinale contro il miglior Djokovic della stagione, a testa altissima e sempre in partita. Adesso non resta che attendere il ritorno sulla terra battuta per verificare che non faccia come il gambero, ma resti offensivo, attento ad anticipare e non crollare all’indietro.

    Sinner fortissimo, con la condizione atletica/salute come ago della bilancia. Fin dal match point sfruttato da Alcaraz in finale vs. Djokovic, su tutti social, forum e quant’altro si è scatenata il dibattito sul tema Carlos – Jannik. Cosa sarebbe accaduto se i due si fossero affrontati in semifinale? Un Sinner “sano”, non quello sceso in campo contro Medvedev, se la sarebbe giocata o avrebbe fatto la stessa fine del serbo? Non rispondo, lascio che a parlare sia il campo alla prossima occasione, …magari anche nella finale di Wimbledon 2025, perché no. Non è affatto un sogno o ipotesi impossibile. Quel che ora preme sottolineare, è che il Sinner visto nel torneo prima del malanno – virus, era un OTTIMO Sinner. Berrettini nel 2°turno ha fatto un partitone, Sinner gli è stato superiore, come contro Shelton, a tratti schiantato. È sceso in campo nei quarti con l’energia di uno zombie e comunque ha portato Medvedev al quinto e ha avuto pure le chance per portarla a casa… Questo significa che Jannik ha il livello e si merita di essere il n.1 del mondo. Vista come funziona la classifica, negli ultimi 12 mesi è stato il migliore, in particolare dallo scorso ottobre. Sta agli altri far meglio, e provare il sorpasso. Jannik al 100% se la gioca con tutti, li batte praticamente tutti e non teme affatto Alcaraz, o Djokovic. Il problema è prevenire infortuni / malanni. A volte è solo sfortuna, e poco si può. Ma questa è diventata ormai la priorità: il vero nemico di Sinner, più degli stessi rivali, è il suo corpo, infortuni e acciacchi. È così un po’ per tutti, ma per Jannik in particolare, visto che il suo tennis è estremamente “energivoro”, e per esplodere quella prepotenza in spinta serve stare molto, molto bene. Questo può essere uno spunto per migliorare, parola che tanto è cara al nostro campione (e della quale ho parlato diffusamente in un capitolo dedicato nel libro appena uscito, “Una Straordinaria Normalità”): trovare il modo per fare un po’ meno fatica in certe partite e vincere i punti con minor sforzo, può essere qualcosa che non solo gli allunga la carriera – e non sarebbe poco – ma lo porta più vivace alle partite dove si decidono gli Slam.

    Delusione Rune, strada smarrita. Se mi si chiede chi è stato il giocatore più deludente di Wimbledon 2024, penso subito al danese. Holger ha un potenziale enorme, non si fa quel che ha combinato lui nel finale del 2022 a soli 19 anni se non ha qualcosa di speciale. Il Rune schiantato da Djokovic negli ottavi è l’ombra di quell’agonistica completo e “cattivissimo” dal punto di vista sportivo che tanto aveva impressionato. È stato portato a scuola dal campione serbo, e l’atteggiamento di Holger è stato pessimo, a tratti smarrito, altre irridente. Ma c’è ben poco da ridere, solo masticare amaro e provare a fermarsi e riflettere sul perché il diritto non fa più male e svaria da tutte le parti, col servizio a tratti scompare, il rovescio è facile da leggere e rimettere. Il caos che gli gira intorno da troppo tempo di sicuro non aiuta, sembra un tennista non solo sfiduciato ma anche spuntato. A chi gli chiede dei successi di Jannik e Carlos, lui dice di aspettare, che si sente pronto a lottare ad armi pari e “vedremo alla fine chi ne avrà di più”. In questo momento, ci crede solo lui. Ma quanto ci crede davvero o solo facciata? Al luglio 2024, i due rivali sono chilometri avanti, così lontani che di fatto non li vede più…

    Altre note sparse. Berrettini, mannaggia all’urna, poteva essere un fattore in qualsiasi altro settore del tabellone. Sfortuna, tonnellate, ne ha le tasche piene (…e noi in modo metaforico siamo con lui…), adesso è l’ora di insistere nella seconda parte del 2024 per ritrovare una posizione in classifica consona al suo valore. E sperare che a NY abbia un sorteggio più clemente. Fritz si conferma tennista molto forte, ma dietro ai migliori. Troppo poco sensibile e flessibile, quando trova un avversario bravo a cambiare le carte in tavola e portarlo a giocare su territori scivolosi, perde equilibrio e si smarrisce. Medvedev, contro un Sinner non al meglio, trova una bella vittoria contro uno dei top, mancava da un po’, ma poi contro Alcaraz si è avuta la sensazione che non ce la potesse fare. Probabilmente contro un Sinner al 100%, avrebbe incassato la sesta sconfitta di fila dal nostro Forse, il suo tennis così impregnato di fatica e tattica, contro la rapidità di Jannik e Carlos non più sufficiente. Avrà la forza per rilanciare, rinnovandosi? Rublev dovrebbe pensare seriamente a uno stop e recuperare un po’ di serenità, perché le sue sfuriate di rabbia autodistruttive iniziano ad essere pericolose… Un grande applauso a Fognini, che contro tutto e contro tutti ha disputato “da vecchio” uno dei migliori Wimbledon in carriera. I supporter italici hanno così tanti connazionali da seguire che il buon Fabio è quasi dimenticato. Male, malissimo, perché quel braccio è sempre uno dei più belli e divertenti. Finché ha voglia, teniamocelo stretto…
    P.S.: Jasmine Paolini IMMENSA. A lei, a breve, un’analisi dedicata. Di nuovo, tanti applausi Jas!

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Wimbledon resta un sogno per un’irriducibile Paolini. Krejcikova gioca un terzo set eccellente e vince i Championships

    Jasmine Paolini (foto Getty Images)

    Bacia il cielo dopo un gran servizio vincente Barbora Krejcikova, lo spedisce altissimo oltre le nuvole verso la “sua” Jana Novotna, indimenticabile fuoriclasse e coach che purtroppo c’ha lasciato troppo presto. È l’ultimo quindici della finale 2024 di Wimbledon, vinta in tre set (6-2 2-6 6-4) dalla ceca, già campionessa Slam a Parigi nel 2021, contro la nostra bravissima, irriducibile Jasmine Paolini, che dopo quella a Roland Garros perde anche la finale sull’erba di Londra, mai guai ad accostare alla nostra giocatrice l’aggettivo di “perdente”. La toscana è sconfitta, ma ha disputato un torneo eccezionale e anche una buonissima finale, brava ritrovare il suo ritmo, potenza e aggressività dopo un primo set difficile, controllato dal servizio e dalla qualità tecnica di Krejcikova, figlia prediletta di una scuola inarrivabile per eleganza e completezza di gioco. Jasmine è stata tostissima nel rialzarsi dopo un brutto primo set, nel quale è stata nettamente sotto sul piano del gioco e della qualità, forse anche bloccata dall’emozione dell’evento. All’avvio del secondo parziale abbiamo rivisto il campo la “vera” Paolini, brava nell’alzare i ritmi, spingere forte col diritto e rubare campo alla rivale, un’impennata di qualità micidiale che ha stordito Barbora e le ha consentito di impattare il conto dei set.
    Jasmine vola in campo, impone tutta la sua fisicità e potenza, quella grinta leonina che ha esaltato il pubblico londinese in tutto il torneo. Per questo la sensazione palpabile era che sullo slancio potesse scappare avanti e volare verso un successo clamoroso, il primo in assoluto per un tennista italiano in singolare sull’erba sacra di SW19. Purtroppo nel terzo set Barbora è stata bravissima a tornare in cattedra: ha alzato il livello in modo mostruoso alla battuta, tanto che fino all’ultimissimo game – quello per chiudere – è stata ingiocabile, con solo un punto perso nei suoi turni di servizio, e pronta a strappare nel “fatidico” settimo game il break che ha deciso l’incontro. Difficile poi chiuderla ‘sta partita, ha sentito tutta l’emozione e il peso del momento, e Jasmine si è fatta trovare pronta. La lucchese ha lottato su ogni palla e ha strappato due chance per riaprire la partita all’ultimo tuffo, ma la ceca lì è stata coraggiosa, ha giocato da campionessa quei punti “maledetti” e la battuta alla fine l’ha aiutata. Tirando le somme, possiamo dire che Krajcikova si è meritata il successo, ma Paolini c’è andata tanto, tanto vicino… Se avesse trovato il contro break e 5 pari, sarebbe stata forse la favorita.
    Paolini sorride durante la premiazione, è giusto così. Senza alcuna vittoria su erba ai Championships, se due settimane fa le avessero detto che sarebbe arrivata sfiorare il piatto più bello del mondo avrebbe riso come solo lei sa fare, con quell’allegria contagiosa che ha fatto innamorare tutti nel torneo più storico al mondo – e il pubblico infatti l’ha sostenuta sino alla fine. Jasmine non è n.5 del mondo per caso, non ha giocato due finali Slam per un colpo di fortuna. Ha potenza nelle gambe, grinta, attitudine, visione di gioco e anche colpi aggressivi. Moralmente è brava a non abbattersi e pensare come i Campioni punto dopo punto, annullando gli errori e perseverando sulla sua tattica, quasi sempre corretta grazie al genio di Renzo Furlan in panchina. E pure oggi, dopo l’avvio difficilissimo per i meriti di Krejcikova, l’aveva tirata su e riportata in pieno equilibrio. Barbora era stata forte e precisa ad inizio partita: servizi ottimi, grande controllo di palla con variazioni e soprattutto profondità, in modo da non lasciare spazio alla potenza della nostra di entrare convinta nella palla. Era un po’ dietro Jas, troppo, a rincorrere e col braccio un po’ bloccato. La sosta ai box dopo il primo set perso nettamente c’ha restituito la Paolini che ci piace, quella fortissima colpitrice che avanza, impatta la palla a tutta e si prende di forza lo spazio sul campo. Ha risposto meglio ma soprattutto allontanato la ceca dalla posizione di comando. Ha imposto una fisicità superiore e un ritmo altissimo, che ha impedito all’avversaria di toccare la palla e imbastire quella ragnatela di qualità che tanto aveva fruttato nel primo set.
    Si sperava davvero che lo slancio del secondo set portasse dividendi nel terzo, perché Barbora, sempre ineccepibile, era crollata in un dialogo poco fruttuoso con il suo team, incapace di trovare una via per tener ferma Paolini. Purtroppo per noi, ha trovato la chiave dorata all’avvio del terzo set: la battuta. Ha servito molto, molto bene Barbora, non tanto di potenza ma di precisione. Palle sempre diverse, con grande controllo, e via col primo colpo dopo il servizio a sballottare Paolini, che lì ha forse commesso un errore, l’unico del match: la fretta di sparare un gran colpo per recuperare campo. Difficile chiederle di più, ma forse se in risposta, quando è riuscita a rispondere, avesse provato a giocare un drive più tattico, magari carico di spin e alto, avrebbe potuto riguadagnare il campo perduto e quindi avanzare di nuovo, visto che di forza nei piedi ne ha come poche altre. Ha retto Jasmine, ma in risposta non ha potuto più nulla e qualche errore di rovescio di troppo – due importanti nel decisivo settimo game – li ha pagati con il break che ha deciso la partita.
    Non è andata come speravamo. Si ipotizzava un Sinner a giocarsi il titolo, l’unico mai vinto in singolare da un tennista italiano, visto che Australian Open (Sinner), Roland Garros (Schiavone, Panatta e Pietrangeli) e US Open (Pennetta) li abbiamo vinti. Invece è stata la splendida Paolini ad arrivarci molto vicino. Sarà per un’altra volta. Intanto, GRAZIE Jas, ci ha fatto di nuovo sognare.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Jasmine alza la prima palla della finale di Wimbledon 2024. Un avvio un po’ teso, vola via di tre metri un diritto, poi un attacco sul 15-30 è mal gestito. Scivola sotto 15-40 Jas, due palle break per Barbora. Ottima l’accelerazione della ceca col diritto cross, impatto maestoso per pulizia e via, vincente che le vale il BREAK, 1-0 Krejcikova. Molto, troppo precisa con i suoi colpi la ceca, tutti i colpi… anche la battuta è negli angoli. In un amen Krejkicova, lavora la palla in maestria assoluta, e se Paolini non alza il ritmo per lei è durissima. Invece Jasmine si fa prendere dalla fretta, sparacchia via e si ritrova di nuovo in pericolo sotto 0-30 nel terzo gioco. Finalmente la ceca sbaglia un colpo, una risposta in rete, è “solo” il secondo punto vinto da Jasmine nel match. Inizia a prendere ritmo il diritto dell’italiana, braccio un po’ più sciolto, vince tre punti di fila ma il game va ai vantaggi. No, male col rovescio Paolini, ferma coi piedi e la palla scappa ben fuori. Altra chance in risposta per Barbora. Uff, che rischio! Palla corta perfetta di Jasmine, eseguita bene come idea e come mano. Annulla un’altra palla break Paolini, brava a reggere lo scambio con alta velocità. Muove lo score Paolini, è entrata in partita, 1-2. S’iniziano a vedere i colpi migliori dell’italiana, quegli affondi a buona velocità che diventano efficaci e scardinano il ritmo della rivale. Barbora deve lavorare ogni scambio, ma vince il quarto game, e in risposta continua a macinare angoli e variazioni, portandosi avanti 0-30. Paolini sprinta e rimonta 30 pari, ma un diritto è di poco lungo e concede un’altra palla break sul 30-40. Gioca profondo al centro la ceca, Jasmine cerca di uscire con un rovescio inside out ma non fa abbastanza spazio alla palla e la sua traiettoria non passa la rete. BREAK Krejcikova, avanti 4-1 e servizio. Serve un ritmo superiore all’italiana per tenere ferma la rivale, che sta comandando troppo da ogni posizione sul campo, e serve pure bene quindi è molto sicura nei suoi game. Manovra la palla con totale scioltezza Barbora, fantastico il rovescio lungo linea nel sesto game, con palla bassissima ma controllata alla perfezione, che la porta 40-0. Con un gran diritto vincente, la ceca si porta 5-1 in soli 28 minuti di dominio totale (poteva essere, onestamente, anche 6-0). Paolini trova un Ace e vince un altro game, 2-5, Krejcikova serve per il primo set. E serve bene… prima sicura, primo colpo dopo la battuta incisivo a spostare l’azzurra, che non trova la contromossa. 40-0 e tre set point. OK il primo: Barbora lavora bene lo scambio col diritto e forza l’errore di Jasmine. 6-2, 35 minuti di tennis di ottima qualità per la ceca, superiore in ogni fase di gioco. 89% di prime in campo per Barbora, con solo tre punti persi, mentre Paolini ha vinto solo la metà dei punti giocati con la prima palla.
    Secondo set, Paolini alla battuta. Buon game, cerca maggiore velocità da fondo campo, unica via per non consentire all’avversaria di gestire il ritmo con la qualità. 1-0. È aggressiva anche in risposta la lucchese, ottima quella sullo 0-15, è sorpresa Barbora, 0-30, situazione inedita nell’incontro. Con intensità maggiore, Paolini non subisce e la rivale sbaglia. 15-40! Il BREAK arriva subito, brutto rovescio di Krejcikova, a mezza rete.Paolini avanti 2-0. L’inerzia è totalmente cambiata: la fisicità di Paolini ha preso il sopravvento, è lui con più vicini alla riga a menare le danze. E il diritto è bello carico e pesante. Da 40-15 commette due scelte errate Jas (male la palla corta, ci sarebbe arrivata Barbora), si va ai vantaggi. NOOOO, che errore l’azzurra… dopo un gran tocco stretto esagera nel voler chiudere con una sorta di volée alta che termina quasi in tribuna… palla break Krejcikova. Se la gioca male la ceca, sbaglia il back, uno dei suoi colpi migliori. Di forza Paolini si prende due punti, 3-0! Ha perso focus Barbora, a testa bassa sbaglia due scambi che la condannano al 15-40, ora è lei non riuscire a tener ferma la vivacità di Paolini. Annulla le due palle del doppio break con servizio e diritto aggressivo. Molto si gioca dalla posizione in scambio delle due: la prima che riesce a spingere con piedi sulla riga di fondo tende a comandare e chiudere il punto. Muove lo score nel set Krejcikova, 1-3. Ottimo game di battuta per Jas, 4-1, entra nella palla con forza e decisione, anche in risposta quando l’altra gioca un servizio gestibile. La ceca è consapevole di dover servire a tutta, ora nello scambio infatti è in difficoltà, e proprio con battute al massimo si porta 2-4 (subendo comunque una risposta di diritto di Paolini fulminante sul 40-15). Solida Paolini al servizio, il diritto è pesante e Krejcikova con suoi tagli non riesce a contenerlo. 5-2 Paolini. Barbora rischia una palla corta sul 15-30, la palla gli esce di pochissimo, quanto basta. Due Set Point Paolini! Basta il primo, out il diritto della ceca. SET PAOLINI, 6-2. Totalmente girato l’incontro, più vivace e potente la toscana, si è presa il controllo del gioco e ha spostato in difesa la rivale. Calata al servizio Barbora, e tanti errori (12), provocati dalla spinta della nostra, cresciuta in tutto. Si va al terzo.
    Paolini inizia il set decisivo alla perfezione: diritto pesante, profondo, preciso! Krejcikova assiste impotente, 1-0. Si aggrappa alla battuta la ceca, un Ace e palle letteralmente sulle righe, non si scambia affatto e 1 pari. La sensazione è che sarà la risposta – e la tensione emotiva – a fare la differenza, nello scambio l’azzurra è più in controllo. Si dispera Barbora dopo una risposta malamente sbagliata, Jasmine è sicura in spinta, sbaglia pochissimo e si porta 2-1. Krejcikova si prende rischi col primo colpo dopo la battuta, indispensabile per tornare a far correre l’italiana. Gioca un ottimo turno di servizio Barbora, tornata sicura e in controllo. 2 pari. Di fatto qua ricomincia quasi un’altra partita, ora “si fa sul serio”. E Paolini gioca molto serio… Il diritto è ficcante, con i piedi arriva bene sulla palla e comanda. 3-2. Krejcikova è quasi perfetta, vince a 15 anche il suo terzo turno (primo punto perso al servizio nel set). 3 pari. Settimo, fatidico, game… Jasmine sbaglia due rovesci di fila, sotto i colpi molto profondi della rivale, 0-30. Con coraggio leonino si butta avanti, e tocca di volo una palla per nulla comoda, 15-30. Poi un servizio esterno di qualità. 30 pari. Con una risposta da doppista, perfetta, la ceca strappa la prima palla break del set. Paolini non trema, spinge tanto e l’annulla. La tensione è altissima, ma Barbora gioca letteralmente sulle righe, fa il pugno al suo angolo dopo aver strappato il punto che le vale la seconda palla break del game. E la prima palla non va (conferma del “falco”). NOOOOO, DOPPIO FALLO Paolini, spinto dalla posizione in risposta nel campo della ceca. Il primo doppio fallo del match costa un salatissimo BREAK all’Italiana. Krejcikova è avanti 4-3 e servizio. Troppa fretta di incidere Jasmine, scappa larghissimo un rovescio e il suo volto non cela lo scoramento, quasi lacrime. Barbora serve di brutto, Ace (quinto del match e quarto nel set) e 30-0. Poi un’altra prima top. In questo set al servizio della ceca NON si gioca, serve troppo precisa. Altra battuta al T, NON SI GIOCA, ha perso solo un punto al servizio nel set decisivo. 5-3 Krejcikova. Resta focalizzata Jas, attacca decisa nel nono game e si porta 40-0 e lo chiude con una risposta di rovescio della rivale sul 40-30. 4-5. Barbora serve per il titolo 2024 dei Championships. La ceca vince con la battuta il primo punto, poi imbastisce uno scambio con profondità e controllo, forzando l’errore col rovescio di Jasmine (troppi, nel set). 30-0. Arriva un doppio fallo improvviso, 30-15. Incerta col lancio di palla Barbora, o solo vuol respirare. Sbaglia un rovescio la ceca, 30 pari. Ha bisogno in modo totale della battuta… Altro rovescio di Krejcikova scappa lungo!!?! Prima Palla Break per Paolini nel set, all’ultimo tuffo. Lo annulla con classe Barbora: servizio, diritto d’attacco e volée scolastica. Bravissima la ceca con la seconda palla, super angolata e carica di spin, Paolini non riesce a contenere. Match Point Krejcikova! Se lo gioca male, dopo un’ottima prima palla spara un rovescio fuori dal corridoio. Attacca con poco Barbora, ottimo, OTTIMO il passante di rovescio di Paolini che al colpo successivo passa. Seconda Palla Break!! Uff, che classe… diritto in contro piede sulla riga, applausi a Krejcikova, grande rischio ben ripagato. ACE! Imprendibile, all’angolino. Secondo Match Point. Non va, muore a mezza rete il back della ceca, malissimo con i piedi, totalmente impietrita. NO, Jasmine NO! La risposta le resta sulle corde, era una seconda palla… Match Point #3. E stavolta il servizio non perdona. Game Set Match. Barbora Krejcikova vince, è la campionessa. Che partita, e che dispiacere, ma applausi alla ceca, nel set set è stata impeccabile al servizio fino all’ultimo game.

    B. Krejcikova vs J. Paolini Slam Wimbledon B. Krejcikova [31]626 J. Paolini [7]264 Vincitore: B. Krejcikova ServizioSvolgimentoSet 3B. Krejcikova 15-0 30-0 30-15 df 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 ace 40-40 A-40 ace5-4 → 6-4J. Paolini 15-0 30-0 40-0 40-15 40-305-3 → 5-4B. Krejcikova 15-0 30-0 ace 40-04-3 → 5-3J. Paolini 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A df3-3 → 4-3B. Krejcikova 15-0 30-0 ace 40-0 40-15 df ace2-3 → 3-3J. Paolini 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3B. Krejcikova 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2J. Paolini 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-1 → 1-2B. Krejcikova 15-0 30-0 ace 40-00-1 → 1-1J. Paolini 15-0 30-0 ace 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2B. Krejcikova 0-15 15-15 15-302-5 → 2-6J. Paolini 15-0 30-0 40-0 40-152-4 → 2-5B. Krejcikova 15-0 15-15 30-15 40-15 ace 40-301-4 → 2-4J. Paolini 15-0 15-15 30-15 ace 40-151-3 → 1-4B. Krejcikova 0-15 df 0-30 df 15-30 15-40 30-40 40-40 A-400-3 → 1-3J. Paolini 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-400-2 → 0-3B. Krejcikova 0-15 0-30 15-30 15-400-1 → 0-2J. Paolini 15-0 15-15 30-15 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1B. Krejcikova 15-0 30-0 40-05-2 → 6-2J. Paolini 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-305-1 → 5-2B. Krejcikova 15-0 30-0 40-0 40-154-1 → 5-1J. Paolini 0-15 0-30 15-30 30-30 30-403-1 → 4-1B. Krejcikova 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-402-1 → 3-1J. Paolini 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-402-0 → 2-1B. Krejcikova 15-0 30-0 40-01-0 → 2-0J. Paolini 0-15 15-15 15-30 15-400-0 → 1-0

    Statistiche
    🇨🇿 Barbora Krejcikova
    🇮🇹 Jasmine Paolini

    Ace
    6
    3

    Doppi falli
    4
    1

    Percentuale prime di servizio
    72% (55/76)
    73% (62/85)

    Punti vinti con la prima
    73% (40/55)
    61% (38/62)

    Punti vinti con la seconda
    57% (12/21)
    61% (14/23)

    Punti vinti a rete
    69% (11/16)
    75% (12/16)

    Palle break convertite
    43% (3/7)
    33% (2/6)

    Punti vinti in risposta
    39% (33/85)
    32% (24/76)

    Vincenti
    28
    19

    Errori non forzati
    37
    23

    Punti totali vinti
    85
    76

    Distanza coperta
    2414.0 m
    2436.0 m

    Distanza coperta per punto
    15.0 m
    15.1 m LEGGI TUTTO

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    Medvedev (prossimo avversario di Sinner): “Cercherò di sorprenderlo”

    Daniil Medvedev (foto Getty Images)

    Nei quarti di finale di Wimbledon andrà in scena una nuova sfida tra Sinner e Medvedev. Sarà il loro dodicesimo confronto diretto, gli head to head sono ancora a favore del moscovita con 6 vittorie e 5 sconfitte, ma la tendenza è nettamente a favore dell’italiano che dopo aver perso i primi sei match ha vinto gli ultimi cinque di fila, due disputati quest’anno tra Australian Open e Miami. L’ultimo incontro – disputato in Florida sul cemento – è stato vinto in maniera netta da Jannik, un 6-1 6-2 senza appello, con un dominio totale del gioco e una sensazione di superiorità totale. Per la prima volta i due si affronteranno su erba (nemmeno si sono affrontati su terra battuta); che la superficie possa scombinare le carte in tavola? Daniil ha sempre affermato di detestare il gioco sui prati, ma il suo tennis è migliorato col passare degli anni. Anche Sinner ha iniziato stentando su erba, poi ha capito come correre, le dinamiche e tempi di gioco, tanto che oggi il suo tennis sulla più antica delle superfici è molto efficace. Parlando alla stampa dopo la partita di ottavi di finale, vinta per lo sfortunatissimo ritiro di Dimitrov, Medvedev ha focalizzato l’attenzione sulle difficoltà del giocare contro Sinner.
    “Non abbiamo ancora parlato, ma ci siamo allenati con Jannik qui prima del torneo. È stato un set fantastico” afferma Daniil. “La cosa particolare è che ho perso cinque volte. Ma se ricordo bene, quattro di queste sfide sono state molto lottate. Sono stato sfortunato o no? Anche a Pechino ci sono stati due tiebreak, a Vienna è stata una partita davvero pazzesca e a Torino è stata una partita equilibrata. Poi a Miami lui ha vinto facilmente, ma non credo che fossi troppo lontano. Jannik ha fatto ottimo lavoro vincendo cinque volte di seguito. Ora giocheremo sull’erba sono sicuro che cercherò qualcosa di nuovo, spero di giocare bene. Il servizio è importante sull’erba, più servi bene, meglio ti senti in partita e sarà così sia per entrambi. Cercherò di sorprenderlo e di metterlo in difficoltà. Sono sicuro che lui farà lo stesso. Spero che sia una bella partita. Cercherò di dare il massimo per vincere.”
    Così Medvedev parla di come sia cambiato il gioco di Sinner dai loro primi incontri: “Gioca meglio e sbaglia di meno. Quando Jannik è arrivato sul circuito, tutti sono rimasti un po’ sorpresi, non per la potenza dei colpi, ma per quanto velocemente corre e per come colpisce bene da tutte le posizioni in campo. Ma sbagliava troppo e quindi ha perso tante partite. Appena ha smesso di commettere tanti errori spingendo, è migliorato, ora è molto difficile batterlo, non solo per questo e non solo per me. Ha grandi qualità. Di solito gioco al mio meglio contro il numero 1 del mondo. Vediamo se questo mi aiuta contro Jannik. Prima il suo servizio non era così buono. Senza dubbio è più difficile giocare contro di lui rispetto a prima. Inoltre, come ho detto, le nostre partite sono state molto combattute, ho avuto le mie occasioni, cercherò stavolta di sfruttarle meglio” conclude il russo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner fantastico per due set, poi lotta nel terzo e batte Shelton, è nei quarti a Wimbledon

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Due set capolavoro, dominati da campione con un tennis spettacolare, dirompente in ogni colpo e forte di una risposta clamorosa, poi il terzo set si è fatto molto complicato per Jannik Sinner contro Ben Shelton negli ottavi di finale di Wimbledon. L’azzurro è andato sotto di un break per un passaggio a vuoto col diritto, ha rimontato con classe e ha portato a casa il parziale e il match faticando al tiebreak, dove ha sprecato un vantaggio di 5 punti a 2 e annullando ben 4 set point (uno in risposta) allo statunitense. L’azzurro batte il potente mancino di Atlanta per 6-2 6-4 7-6(9) e vola nei quarti di finale dei Championships, dove attende Daniil Medvedev. Jannik ha dato una dimostrazione di forza brutale nel primo set, dove ha perso un solo punto alla battuta, quindi ha controllato bene il secondo parziale, forte di un break strappato in apertura e senza alcuna sbavatura. Shelton dopo l’avvio shock è cresciuto: ha trovato ritmo alla battuta e anche un po’ in risposta (anche per un leggero calo di Jannik per numero di prime palle in campo), sparacchiando di meno e correndo tanto. Si è “centrato”, e le sue pallate hanno iniziato a prendere le righe, non più i teloni, e questo ha portato a meno scambi. Forse anche per questo, insieme al primo calo di tensione, Sinner è incappato in un pessimo turno di battuta all’avvio del terzo set, dove con 4 errori col diritto – non aveva sbagliato praticamente nulla fino a quel momento – è stato costretto a rincorrere.
    Lì, ancora una volta, è venuta fuori la forza del Campione, quello che non molla nulla, è bravissimo a cancellare i momenti negativi e ritrovare con calma la retta via. È stato bravo a reggere, lasciar passare la sfuriata del rivale in piena esaltazione agonistica e prendersi immediatamente la prima chance per rientrare, arrivata nel settimo game, dove ha messo pressione al rivale dopo l’iniziale doppio fallo di Ben. Durissimo il tiebreak, dove Shelton era arrivato “meglio”, contro un Sinner invece più falloso e meno sicuro col diritto, colpo che oggi gli ha dato qualche patema dopo un’oretta di pallate imprendibili per consistenza e velocità. Alla fine, nel testa a testa furibondo del tiebreak, la maggior durezza nel gioco, completezza tecnica e forza mentale dell’italiano ha prevalso, e bene così perché in caso di quarto set la partita poteva diventare anche scomoda…
    Sinner è stato bravissimo a partire a mille all’ora, sia come colpi che per tempi di gioco. È stato indispensabile farlo per mettere subito in chiaro i rapporti di forza e mettere enorme pressione a Shelton, sia in termini di gioco che di punteggio. Ben infatti è il classico tennista che si può esaltare nella lotta, nei testa a testa, e diventare pericolosissimo perché nella sua racchetta l’equilibrio è poco, ma di potenza e di strafottenza ce n’è da vendere… Con una partenza razzo, e con una qualità in risposta quasi misteriosa (come ha agganciato, controllato e rimesso in gioco molte prime palle di Shelton ha dell’incredibile!), Jannik ha messo pressione fisica e mentale al rivale, l’ha depresso e depotenziato, mettendogli in faccia una forza che ha scardinato la sua arma principe, il servizio. Così Ben ha perso il filo del tennis, si è messo a sparacchiare senza senso, e pure il servizio ha perso efficacia. Non reggeva lo scambio, non faceva punto col servizio, nemmeno venendo a rete, e di errori del nostro neanche l’ombra. Bravissimo Sinner a cavalcare l’onda e scappare subito avanti nel secondo, forte di due set a zero la partita non era in ghiaccio ma assai ben indirizzata.
    Shelton tuttavia è stato molto bravo – anche grazie all’aiuto del padre, che è riuscito a calmarne l’istinto distruttivo – a salire da metà del secondo set, ha ritrovato buone sensazioni, prima col servizio, tornato insidiosissimo, quindi anche col diritto, a tratti imprendibile. Forse Sinner si è anche un filo preoccupato per una caduta e un fastidio al polso, o semplicemente ha un attimo tirato il fiato col fisico e testa dopo aver spinto come un forsennato. Ha perso precisione e feeling col diritto, ha iniziato a sbagliarne qualcuno già nella parte finale del secondo set, poi è crollato malamente all’avvio del terzo, con 4 errori davvero brutti, pagati a caro prezzo. Il metro del campione è stata la calma nell’aspettare il momento per alzare di nuovo il livello. Il segnale è stato il doppio fallo di Shelton nel primo punto sul 4-3: lì la morsa di Jannik è tornata mortale, si è ripreso il break e al fotofinish ha vinto.
    Una bella vittoria. Sinner è più forte complessivamente di Shelton, ha molto più tennis e testa, lucidità e continuità di gioco, ma resta un avversario scomodo se te lo trascini nella lotta, con quel servizio e potenza nei colpi. Jannik ha vinto con misura, un tennis più pratico nel terzo set, quello della rimonta e sorpasso. Il colpo migliore in tutto il suo incontro resta la risposta: come diavolo faccia a scattare nell’aria, domare la pallata di servizio di Shelton e, con l’equilibrio dei forti, rimetterla nell’angolo… Colpi al limite, ma se ci pensiamo poi non lo sono così tanto visto che ne ha trovati uno, poi due, poi… tanti! Sinner è un grande campione. Il suo Wimbledon continua. È di nuovo nei quarti. Pronto a dire la sua contro tutti. Avanti il prossimo.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Il match inizia poco prima delle 17 sotto il tetto chiuso, visto il maltempo imperante su SW19, con Shelton alla battuta. Cerca e trova ogni angolo e rotazione col servizio, Ben muove lo score a 15. Ottimo il primo game di Sinner, in totale sicurezza lo vince a zero, 1 pari. Shelton si complica la vita con una smorzata pessima, gli costa il 15-30. Poi sul 30 pari clamorosa risposta di Jannik, una bordata di rovescio che costringe Ben a una volée difficile da domare, e non ce la fa. Palla break! Equilibrista Jannik! Trova in qualche modo una risposta di rovescio staccando la mano in allungo, la palla atterra nell’angolino e l’americano sbaglia. Anzi, NO! Il controllo elettronico vede che la palla di Ben ha toccato la riga. Stavolta servizio e diritto di Shelton sono efficaci. 2-1. Jannik si prende anche il quarto game a zero, sicurissimo con battuta e primo colpo successivo, molto aggressivo. Sul 2 pari ancora Ben opta, malamente, per una smorza bel letta e rigiocata da Jannik, 0-30. Molto bene Shelton poi sul 30 pari, vince il primo importante scambio da fondo campo reggendo col rovescio e accelerando lungo linea col diritto. Il BREAK per Sinner arriva: ai vantaggi Ben gioca con pochissima sensibilità il back di rovescio, poi sparacchia lungo col diritto, ma c’è una costante in questi errori: la PRESSIONE di Sinner dalla risposta, che neutralizza molte prime a tutta del nativo di Atlanta. 3-2 e servizio Jannik. Si interrompe a 10 la striscia di punti di fila vinti al servizio dall’azzurro. Ben ci mette un po’ del suo, esagera nella spinta cercando giocate percentualmente da bancarotta… 4-2 Sinner, tutto scorre come il ticchettio di un orologio svizzero nel gioco di JanTheFox. Non riesce a fare la differenza col servizio Ben, Jannik risponde tanto e benissimo, se non avesse regalato un tocco sotto rete sarebbe di nuovo avanti 0-40… La palla per il doppio break arriva ugualmente sul 30-40, eccellente la risposta di Jannik, l’ennesima. Con un altra risposta fantastica, rovescio cross in allungo e totale controllo, vola 5-2 col doppio break. Sinner si aggiudica il parziale 6-2 al primo set point. Ha perso 1 punto, UNO, alla battuta Jannik… Brutale.
    Secondo set, Shelton riparte alla battuta, ma… se non fa punto col servizio nello scambio son dolori. Risponde sempre Jannik, gli attacchi dell’americano fanno il solletico, sono neutralizzati come quando si schiaccia una zanzara con la racchettina elettrica… È subito sotto 15-40 Ben, Sinner gli tira “in faccia” una risposta a tutto braccio che rimbalza a due dita dalla riga di fondo. BREAK Sinner, 6 giochi di fila vinti. Si distrae un minimo Sinner, concede due errori, ma si riprende immediatamente col servizio, un Ace e via. 2-0 avanti. Finalmente torna a vincere un torno di servizio Shelton, chiedendo tutto e di più al servizio, ma che fatica… (1-2). Non solo potenza e impatti perentori, Sinner mette in mostra anche “mano” con un tocchetto sotto rete disinvolto e vincente nel primo punto del terzo game. È troppo rapido Jannik nel colpire col diritto o rovescio il primo colpo dopo la battuta, su risposte traballanti del rivale. Shelton ha la faccia chi di letteralmente non sa cosa fare per provare a fermare l’azzurro. 3-1. L’americano ingrana alla battuta, il parziale scorre via sui turni di battuta, con Jannik ancora solidissimo nei suoi. Sul 4-3, l’azzurro ha ceduto complessivamente nell’incontro solo 4 punti alla battuta… Jannik serve bene perché non cerca solo velocità, rischia la battuta anche contro il diritto di Ben, e la cosa funziona perché da sinistra gli apre totalmente l’angolo a destra dove entra benissimo col diritto cross e sbaraglia la resistenza del modesto rovescio di Shelton. 6-2 5-3 Sinner, in nemmeno un’ora di gioco. Complicato anche il nono game per l’americano, anche per colpa di un errore marchiano sotto rete, ma rimedia con il servizio, 4-5. Jannik serve per chiudere anche il secondo parziale. Sul 15-0 il pusterese commette il primo vero gratuito del match, ma poco male, si affida alla pressione nello scambio, poi una seconda palla così carica di spin ed esterna che manda sui teloni il rivale in risposta. 40-15, due Set Point. Spreca il primo, sparacchia con un po’ di fretta di rovescio (e si tocca il polso, era scivolato a terra in risposta nel nono game); OK il secondo, è lungo il rovescio in scambio di Ben. 6-4 Sinner. Totale controllo per l’azzurro, tutto bene, tutto rapido, nessuna sbavatura. Ogni colpo funziona. Shelton almeno è salito alla battuta, ma resta del tutto inefficace in risposta.
    Terzo set, Shelton to serve. Forse trova il miglior turno di battuta del suo match, non solo servizio ma anche un po’ di resistenza nello scambio senza sparacchiare via a tutta. 1-0 Shelton, e per la prima volta regge anche in risposta l’americano. Sinner si ritrova 30 pari, esagera col diritto per la terza volta nel game, 30-40 e prima palla break dell’incontro da salvare. Ancora il diritto tradisce Jannik, era in controllo dello scambio ma il cambio in lungo linea è in rete. All’improvviso, BREAK Shelton, primo passaggio a vuoto per l’italiano, ora costretto a rincorrere nel set sotto 0-2. Urla Ben dopo un bel punto vinto sul net e poi un diritto aggressivo. Si esalta lo statunitense, e così può diventare davvero pericoloso. Ancora col diritto Jannik sbaglia dopo un’ottima risposta. In modo totalmente inatteso, lo score segna 3-0 Shelton. L’italiano muove lo score, 1-3, con un delicato (e primo nel match) servizio e volée. La battuta di Ben diventa difficilissima da rispondere, tira addirittura una seconda palla a 133 miglia (!), bordata che lo porta 4-1. Servendo sul 4-2, Shelton inizia con un doppio fallo, poi sbaglia un diritto in scambio. 0-30. Bravissimo Sinner a rispondere in qualche modo, guadagnare il centro del campo e inchiodare il rivale nell’angolo sinistro, finito a furia di contro piedi. 0-40, tre palle per recuperare il break per Jannik. Gioca MALISSIMO Shelton la seconda, una smorzata che è un pallonetto e Sinner arriva e si prende il BREAK, 4-3. C’è un po’ di tensione in campo, anche l’azzurro è meno sciolto e commette il secondo errore del game, 30 pari. Nel momento del bisogno, il servizio c’è, due pallate e via. 4 pari. Ben ha trovato un bel focus, difende ogni palla con consistenza e non sparacchia più via come all’avvio del match, quando era travolto e non trovava la misura. Jannik deve lavorare di più e stare attento, visto lo score tirato del parziale. Poche prime in campo per Sinner sul 5-4, si affida alla sua consistenza nello scambio, dritto al centro per sbagliare di meno. Sul 40-30 trova una giocata clamorosa: sulla risposta nei piedi del rivale gioca un colpo sotto le gambe fronte rete e poi passante ottimo di diritto sull’attacco per nulla malvagio di Shelton. 5 pari. Continua a concedere qualcosa Sinner nello scambio, il diritto alterna vincenti ad errori, ancora 30 pari sul 6-5. Ancora lungo il diritto, un po’ statico coi piedi… c’è un Set Point Shelton! E la prima palla non va… Rischia una risposta di diritto Ben, la palla non supera la rete, qua è andata “bene”. ACE Sinner! Mancava da un po’ una prima palla decisiva. Altro gran servizio, Tiebreak! Attacca bene Ben sul secondo punto, ma la volée è lunga. Poi chiude con la smash Sinner, dopo uno schiaffo al volo di diritto non perfetto. 2 punti a 1 Jannik. UFF! Ben regala col diritto, su di una risposta alta e carica di Jannik che lo sorprende. 3-2 e servizio per l’azzurro. Servizio e diritto, 4-2. Altro servizio nell’angolino, perfetto, nemmeno velocissimo ma perfetto sul rovescio di Ben. 5 punti a 2. Shelton spara l’Ace #14, 3-5. Sinner comanda lo scambio ma sbaglia il 19esimo colpo, un rovescio veloce ma… si poteva far meglio. 5-4. Ora serve Jan. Chiamata OUT la palla diritto di Sinner, non chiama nemmeno la verifica, è 5 pari. GRANDE Vincente di Shelton col diritto, pallata improvvisa. Da 2-5, è 6-5 e serve, Set Point! Sbaglia Ben, sul ritmo di Jannik. 6 pari! Bel servizio esterno si Shelton, 7-6, altro SP, ma serve Sinner. Lo annulla l’azzurro, out il taglio di Shelton dopo una buona risposta. ACE! 8-7, ecco il Match Point Sinner! ACE Shelton! 8 pari. Ben guadagna il quarto SP con un diritto sicuro dopo la battuta; lo annulla col suo solito pressing. 9 pari. Buon servizio al colpo, 10-9 e seconda Palla Match Sinner… Doppio fallo!!!! Finisce così, annulla 4 SP e chiude 11 punti a 9. Bel terzo set, grande lotta e che crescita per Shelton. Sinner sbaglia qualcosa ma regge e la chiude in tre set. Si va nei quarti, ora ci sarà Medvedev.

    J. Sinner vs B. Shelton Slam Wimbledon J. Sinner [1]None667 B. Shelton [14]• None246 Vincitore: J. Sinner ServizioSvolgimentoSet 3B. SheltonB. SheltonNone-None 1-0 1-1 1-2 2-2 2-3 2-4 2-5 3-5 ace 4-5 5-5 6-5 6-6 7-6 7-7 7-8 ace 8-8 ace 9-8 9-9 9-10 df6-6 → 7-6J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 ace5-6 → 6-6B. Shelton 15-0 30-0 40-0 ace 40-155-5 → 5-6J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 40-304-5 → 5-5B. Shelton 15-0 15-15 df 30-15 40-15 40-304-4 → 4-5J. Sinner 0-15 15-15 ace 30-15 30-30 40-303-4 → 4-4B. Shelton 0-15 df 0-30 0-40 15-402-4 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-151-4 → 2-4B. Shelton 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 ace1-3 → 1-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-150-3 → 1-3B. Shelton 15-0 30-0 30-15 df 40-15 ace0-2 → 0-3J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 30-400-1 → 0-2B. Shelton 15-0 15-15 30-15 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 40-15 40-305-4 → 6-4B. Shelton 0-15 15-15 ace 15-30 30-30 ace 40-30 ace5-3 → 5-4J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 40-304-3 → 5-3B. Shelton 15-0 30-0 ace 40-04-2 → 4-3J. Sinner 15-0 30-0 40-03-2 → 4-2B. Shelton 15-0 30-0 30-15 30-30 40-303-1 → 3-2J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-152-1 → 3-1B. Shelton 15-0 ace 30-0 30-15 30-30 40-30 ace2-0 → 2-1J. Sinner 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace1-0 → 2-0B. Shelton 15-0 15-15 15-30 15-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 ace 30-0 40-05-2 → 6-2B. Shelton 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 30-404-2 → 5-2J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-153-2 → 4-2B. Shelton 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A2-2 → 3-2J. Sinner 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2B. Shelton 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-401-1 → 2-1J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace0-1 → 1-1B. Shelton 15-0 30-0 30-15 40-15 ace ace0-0 → 0-1

    Statistiche
    🇮🇹 Jannik Sinner
    🇺🇸 Ben Shelton

    Ace
    7
    15

    Doppi falli
    0
    4

    Percentuale prime di servizio
    70% (63/90)
    72% (69/96)

    Punti vinti con la prima
    76% (48/63)
    70% (48/69)

    Punti vinti con la seconda
    70% (19/27)
    41% (11/27)

    Punti vinti a rete
    69% (22/32)
    48% (13/27)

    Palle break convertite
    67% (4/6)
    50% (1/2)

    Punti vinti in risposta
    39% (37/96)
    26% (23/90)

    Vincenti
    28
    27

    Errori non forzati
    29
    37

    Punti totali vinti
    104
    82

    Distanza coperta
    2607.2 m
    2645.0 m

    Distanza coperta per punto
    14.0 m
    14.2 m LEGGI TUTTO

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    Musetti batte Comesana (e la pioggia…), è negli ottavi a Wimbledon contro Mpetshi Perricard

    Lorenzo Musetti (foto Getty Images)

    Missione compiuta, ma fin troppa fatica e quell’atavica tendenza a complicarsi la vita tra tensione e momenti di passività che continuano a zavorrare il talento cristallino di Lorenzo Musetti, rendendogli la vita più complicata di quel che potrebbe essere. Il toscano rispetta il pronostico, batte Francisco Comesana (6-2 6-7(4) 7-6(3) 6-3 lo score conclusivo) e si qualifica per la prima volta agli ottavi di finale a Wimbledon, ma non è stata esattamente una passeggiata, come invece si pensava dopo l’ottimo primo set. La pioggia ha interrotto due volte l’incontro, ma più delle interruzioni i problemi per Lorenzo sono arrivati dalla difficoltà nell’arginare l’aggressività del rivale, salito di livello al servizio e nella propensione offensiva dal secondo parziale, e in particolare le incertezze e la tensione patita dall’azzurro, che ha finito per complicare non poco la sua partita. Perso male al tiebreak un secondo set nel qualche aveva avuto 5 palle break non sfruttate, Musetti ha rischiato seriamente di andar sotto di due set, incapace di riprendere la velocità dei colpi e aggressività di inizio partita e costretto ad annullare un set point sul 6-5. Un punto fortunato (nastro mortale) gli ha dato il primo mini-break al tiebreak, poi ha vinto con bel piglio uno scambio rocambolesco, con testa e gambe. Avanti due set a uno, Lorenzo ha finalmente ritrovato più qualità alla battuta e sul 2-1 del quarto set è andato a prendersi il break che ha scavato il solco decisivo.
    Non ha mai perso il game di servizio Lorenzo (4 palle break annullate), ma ne ha sfruttate solo 3 sulle 16 complessive ottenute, non contro un rivale con un servizio temibile e giocandone alcune in modo eccessivamente cauto. Negli ottavi trova la sorpresa del torneo, il giovane gigante franese Giovanni Mpetshi Perricard, dotato di una battuta terrificante che in tre match gli ha portato in dote 105 (!) ace. Contro un battitore di questa qualità e ritmo, servirà altro piglio e continuità da parte di Musetti, non potrà permettersi il minimo calo di tensione.
    Il match contro Comesana era partito benissimo. Buoni servizi, diritto aggressivo come primo colpo di scambio, un bel lavoro col back di rovescio e poi sbracciata a tutta, Musetti domina. Tempi di gioco rapidi, aggressività, una differenza di qualità di gioco netta che l’ha portato a controllare il primo set, senza alcun problema. Il gap con l’argentino era nettissimo, anche perché il sudamericano metteva in campo meno del 50% di prime palle e giocava il match un po’ “da terra”, affidandosi a scambi nei quali l’italiano comandava angoli e ritmo. La luce nel tennis di Francisco si è accesa quando ha dovuto annullare due palle break all’avvio del secondo set: lì ha capito che continuando così non aveva chance, quindi ha chiesto molto al servizio ed ha iniziato ad attaccare la rete con continuità, a costo di sbagliare. Una tattica garibaldina, di grande rischio, che l’ha portato a commettere diversi errori ma che è stata efficacissima nel togliere il tempo di gioco e il ritmo a Musetti, incapace di trovare rapidamente un adattamento. Comandava bene il gioco col diritto, con le variazioni di rovescio, scambiando molto; con scambi brevi o assenti, Lorenzo ha perso riferimenti e fiducia. E questo l’ha fatto scivolare nell’insoddisfazione prima e nella tensione poi. Non ha sfruttato altre occasioni e non ha giocato un buon tiebreak. Anche nel terzo set è stato incerto, costretto anche a cancellare un set point. Per fortuna ha ritrovato buon piglio al tiebreak e nel quarto set – dopo un altro stop – non c’è stata più partita, ma mai pienamente Musetti ha ritrovato il suo miglior tennis per velocità, aggressività e intensità.
    Normale vivere un po’ tensione, c’era il palio la seconda settimana a Wimbledon, da raggiungere battendo un avversario sicuramente inferiore, quindi rispettare il pronostico non è comodo quando non sei esattamente un ragazzo granitico come Lorenzo… ma dopo la buonissima partenza si credeva che la partita potesse essere gestita con meno patemi, con un attitudine più offensiva. Quando Comesana si è messo ad attaccare la rete con continuità, Musetti non ha trovato grande qualità in risposta, ha perso campo e ha stentato non poco a riprenderlo, come l’aggressività col diritto, colpo che resta il termometro del suo gioco. Poche le accelerazioni lungo linea potenti da sinistra, colpo che aveva funzionato molto bene nel torneo; come poche anche le discese a rete perentorie, ideali a ributtare indietro il rivale.
    Alla fine la vittoria è arrivata, quindi benissimo così. E bene anche per la reazione nella fase finale del terzo set, quando la faccenda poteva complicarsi terribilmente. Lorenzo sbarca nella seconda settimana a Wimbledon. Questo alla fine è quello che conta, un risultato che può dargli carica e, speriamo, anche serenità e convinzione nei propri mezzi. Per battere uno spauracchio come il francese, ce ne sarà molto, molto bisogno…
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Musetti inizia con un ottimo turno di servizio a zero, poi è preciso in risposta, splendida quella di rovescio lungo linea sul 15-30, gli vale due immediate palle break. Lorenzo strappa il BREAK sulla seconda, eccellente il suo rovescio, ancora lungo linea, a punire l’attacco col diritto di Comesana non così profondo. 2-0 Musetti. Scorre rapido e sicuro il tennis del toscano, servizio in campo e diritto profondo. A 15 vince anche il terzo game, in soli 9 minuti lo score è 3-0 Musetti. Francisco intuisce che deve attaccare di più per non finire sotto ai colpi dell’azzurro, così vince il suo primo game al servizio, buttandosi avanti appena possibile (1-3). Il set scorre molto rapidamente, Musetti è solido e non concede niente, gioca piuttosto sciolto e si porta sul 5-2. Si vede chiaramente che l’argentino affronta l’erba come fosse un’altra superficie, non anticipa a sufficienza e sbaglia un comodo diritto sotto rete. Segue uno scambio costruito molto bene da Lorenzo con variazioni e tagli, e chiuso con un diritto lungo linea, 0-30 e a due punti dal set. Comesana sbaglia malamente col diritto sulla risposta profonda di Musetti, non fa in tempo ad aprire col suo diritto, troppo larga l’apertura. Set Point Musetti sul 30-40. Comesana rischia una palla corta, ma è troppo alta, Lorenzo arriva e chiude comodamente. 6-2.
    Musetti inizia molto bene anche il secondo parziale, alla battuta. Lavora benissimo la palla col rovescio: in pratica fa quel che vuole, lo gioca rapido, lo taglia, lo tira più carico di spin e così allontana il rivale dalla riga di fondo e col campo aperto lo infila. 1-0 Musetti, totalmente padrone del campo in quest’avvio. Anche in risposta col diritto apre bene l’angolo, Comesana con quell’apertura di diritto troppo ampia fa enorme fatica a correre a destra e rimettere la palla. 0-30. Sul 15-30 Francisco prova di nuovo la palla corta, ma non va, c’è il 15-40 e due palle break per l’azzurro. Serve bene sulla prima Comesana, 30-40; spreca stavolta Lorenzo, si era aperto benissimo l’angolo col rovescio e poi a sparato larghissimo il diritto inside out. Nel terzo game Musetti è falloso col diritto, e ha pure perso un metro di campo. Sul 30 pari colpisce in ritardo e il diritto gli vola via. 30-40, c’è la prima chance per Comesana. Lorenzo serve benissimo al centro, la cancella. Dopo aver dominato la prima ora di gioco, Musetti va sotto sulla risposta ggressiva di Francisco. Salva una seconda palla break con un diritto “pesante”, poi finalmente torna aggressivo e chiude di volo. 2-1. Sul 3-2 Musetti, Comesana sbaglia malamente un diritto, poi un altro sul 30 pari, c’è la palla break per l’azzurro sul 30-40. Francisco trova una volée tanto bella quanto fortunata, tocca male sulle corde e la palla si stoppa a tal punto da essere ingiocabile. 3 pari. Quando spinge con servizio e diritto, il tennis di Musetti è nettamente superiore a quello di Comesana. Eccellente il turno di battuta di “Muso” sul 4-4, con un’altra volée pregevole e tecnicamente perfetta. 5-4. Ora tutta la pressione è sull’albiceleste. Con un lob perfetto Lorenzo punisce un S&V fin troppo garibaldino di Comesana, gli vale un interessante 15-30. È l’anticamera del set point, che arriva con un disastro sotto rete di Francisco (30-40). Lo cancella Comesana con una solida prima di servizio esterna. Con un errore di diritto l’argentino concede la seconda palla set, la salva ancora col servizio. Il parziale si decide al tiebreak. Inizia bene Comesana, provoca l’errore di Musetti e si prende un minibreak; Lorenzo se lo riprende subito con un bel diritto aggressivo. Trova un gran rovescio passante in corsa l’azzurro, 2 pari, poi 3-2 con un ottimo servizio. Nooo! Che errore di volo Musetti, si aperto il campo totalmente, si gira 3 pari. Altro regalo di Lorenzo sul 4-3, un diritto cross gli esce oltre il corridoio e si ritrova sotto 5-3. Poi 5-4, l’argentino ha due servizi, teoricamente per chiudere. Altro errore in scambio di un Musetti assai teso e incerto in questo tiebreak. Chiude con coraggio di volo Comesana, 7 punti a 4. Male Lorenzo: era in controllo del gioco, non ha sfruttato 5 palle break e ha commesso due errori gravi nel tiebreak. 1 set pari.
    Dopo un buon turno di servizio di Comesana, arriva la pioggia e il gioco si ferma. Forse buon per Lorenzo, per schiarirsi le idee vista l’attitudine più passiva degli ultimi e negativi minuti di gioco. Il match riparte dopo le 19, e Comesana resta molto aggressivo, prontissimo a venire avanti e mettere pressione su Musetti, che invece non è partito bene, due metri dietro la riga di fondo. Almeno funziona il servizio, 2 pari. Quinto game, arriva la prima scossa. Comesana sbaglia un lob, poi un taglio di rovescio. Scivola sotto 15-40, due chance per Lorenzo. Francisco trova un Ace sulla prima; Musetti gioca male la seconda, da tre metri fuori dal campo tira lungo un diritto in corsa. 3-2 Comesana. L’andamento del match è chiaro: quando Musetti gioca aggressivo, su tempi rapidi, è più forte; Comesana è bravo a rubargli il tempo con coraggio, e per questo c’è equilibrio, anche perché l’argentino serve molto meglio rispetto al primo set, ed è in difficoltà Lorenzo a conquistare campo in risposta. Sul 4 pari Lorenzo trova una Magia di tocco con un taglio slice che passa il rivale sotto rete, gli vale lo 0-30. Non va il passante di diritto successivo, di poco in corridoio (15-30), poi corre benissimo avanti l’azzurro e rimette una palla sotto rete che Comesana non gestisce. 15-40, due palle break importantissime per Musetti. Francisco trova un buon serve and volley da destra; Ace da sinistra… altre chance non sfruttate. Sbaglia anche tatticamente ai vantaggi “Muso”, un diritto in smorzata correndo a sinistra senza molto senso perché troppo difficile. Comesana spinge e gioca più lineare, salendo 5-4. Nervoso l’azzurro servendo sotto 5-4, non è felice dei rimbalzi, e la prima palla va e viene. Riesce a portarsi 5 pari con un paio di diritti incisivi. Sofferto anche l’undicesimo game per l’azzurro, sbaglia malamente un diritto poi si fa sorprendere da un cross stretto dell’avversario. Sul 30 pari Comesana impatta una bella risposta di rovescio su di una seconda palla davvero lenta, strappa un Set Point! Attacca a tutta col diritto Francisco, ma la risposta per fortuna non passa la rete. Si va al tiebreak. Musetti strappa un mini-break nel quarto punto, fortunatissimo, la risposta in totale allungo si arrampica sul net e muore appena al di là. 3-1 Fantastico il punto che vale il 4-2 a Musetti, uno scambio rocambolesco, con grande lotta e gambe e un bel tocco per il lob finale. Che freddezza nel tirare lo smash quasi sulla riga di fondo, gran mano! Vale a Lorenzo il 5-2. Urla, finalmente scarica la tensione di un set per nulla facile. Con una risposta bloccata di diritto Musetti vola 6 punti a 3. Chiude al primo Set Point, ottimo servizio esterno, e urla ancor più forte! 7 punti a 3, annullando un set point e giocando molto trattenuto.
    Quarto set, Musetti ha il vantaggio di iniziare a servire ma si ritrova sotto 0-30. Ritrova la prima palla, e poi il rovescio cross a tutto braccio. 1-0 Musetti. Sull’1 pari torna… la pioggia… L’incontro riprende alle 21 passate, con un buon turno di battuta di Musetti, incisivo e veloce nella scelta dei colpi. Buon finalmente l’attitudine di Lorenzo anche in risposta nel quarto game, gioca solido e profondo, pronto ad attaccare sul 15-30. Strappa il punto del 15-40, e due palle break. Regala Comesana, sparacchia malamente un diritto dopo la battuta, BREAK Musetti, bravo a capitalizzare due diritti sbagliati dal rivale e scappare avanti, 3-1. Come già scritto molte volte commentando Lorenzo, “quanto conta la testa” nel suo tennis. Forte del vantaggio, gioca più vicino alla riga di fondo, anticipa col diritto ed è pronto a fare due passi in campo e spingere in avanzamento. Ai vantaggi Lorenzo consolida il gap, 4-1. Comesana sembra non crederci più, gioca con meno focus e intensità, ai vantaggi sbaglia una volée a campo aperto, totalmente fermo coi piedi. C’è una palla del doppio break. Attacca l’argentino, non trova il passante l’italiano. Comesana regge, 4-2. Musetti è sicuro alla battuta, si porta 5-2 senza patemi. Lorenzo vuole chiuderla subito: approfitta delle incertezze e della minor spinta del rivale per esplodere diritto e rovescio. Un’accelerazione ottima lungo linea lo porta a doppio Match Point sul 15-40. Spreca il primo, lascia cadere troppo la palla sul diritto; coraggioso Comesana sulla seconda, ottimo diritto in spinta. Si salva ancora, 5-3. Lorenzo serve per chiudere e lo fa bene. Vince, non è stata facile, ma è andata. È seconda settimana a Wimbledon, gran risultato.

    F. Comesana vs L. Musetti Slam Wimbledon F. Comesana2763 L. Musetti [25]6676 Vincitore: L. Musetti ServizioSvolgimentoSet 4L. Musetti 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 ace3-5 → 3-6F. Comesana 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-402-5 → 3-5L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-152-4 → 2-5F. Comesana 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace1-4 → 2-4L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-401-3 → 1-4F. Comesana 15-0 15-15 15-30 15-401-2 → 1-3L. Musetti 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2F. Comesana 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1L. Musetti 0-15 df 0-30 15-30 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 3L. Musetti 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 0-40 15-0 30-0 40-0 15-15 30-15 40-15 40-40 A-40 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A None-NoneL. MusettiNone-None 0-1 1-1 2-1 3-1 3-2 4-2 5-2 5-3 6-36-6 → 6-7L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-406-5 → 6-6F. Comesana 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 40-305-5 → 6-5L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-15 40-305-4 → 5-5F. Comesana 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 ace A-404-4 → 5-4L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-15 40-304-3 → 4-4F. Comesana 15-0 30-0 ace 40-03-3 → 4-3L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-15 40-303-2 → 3-3F. Comesana 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 ace 40-40 A-402-2 → 3-2L. Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-402-1 → 2-2F. Comesana 15-0 15-15 df 30-15 30-30 40-301-1 → 2-1L. Musetti 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-401-0 → 1-1F. Comesana 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2TiebreakNone-None* 1*-0 1*-1 2-1* 2-2* 2*-3 3*-3 4-3* 5-3* 5*-4 6*-46-6 → 7-6F. Comesana5-6 → 6-6L. Musetti 30-15 40-15 40-305-5 → 5-6F. Comesana 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-404-5 → 5-5L. Musetti 15-0 30-0 40-04-4 → 4-5F. Comesana 15-0 15-15 df3-4 → 4-4L. Musetti 15-0 30-15 40-153-3 → 3-4F. Comesana 15-0 15-15 df 15-30 30-30 30-40 40-40 A-402-3 → 3-3L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-152-2 → 2-3F. Comesana 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-401-2 → 2-2L. Musetti 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-401-1 → 1-2L. MusettiF. Comesana 0-15 0-30 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 df0-1 → 0-2L. Musetti0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1F. Comesana 0-15 0-30 15-30 30-30 30-402-5 → 2-6L. Musetti 0-15 15-15 30-15 30-30 40-302-4 → 2-5F. Comesana 0-15 15-15 30-15 40-151-4 → 2-4L. Musetti 15-0 30-0 ace 30-15 40-151-3 → 1-4F. Comesana 15-0 30-0 30-15 40-15 40-300-3 → 1-3L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-150-2 → 0-3F. Comesana 0-15 15-15 15-30 15-40 30-400-1 → 0-2L. Musetti 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1

    Statistiche
    🇦🇷 Francisco Comesana
    🇮🇹 Lorenzo Musetti

    Ace
    5
    4

    Doppi falli
    3
    1

    Percentuale prime di servizio
    63% (98/155)
    68% (96/141)

    Punti vinti con la prima
    68% (67/98)
    72% (69/96)

    Punti vinti con la seconda
    54% (31/57)
    71% (32/45)

    Punti vinti a rete
    80% (49/61)
    67% (35/52)

    Palle break convertite
    0% (0/4)
    19% (3/16)

    Punti vinti in risposta
    28% (40/141)
    37% (57/155)

    Vincenti
    40
    42

    Errori non forzati
    59
    35

    Punti totali vinti
    138
    158

    Distanza coperta
    5269.0 m
    5475.5 m

    Distanza coperta per punto
    17.8 m
    18.5 m LEGGI TUTTO

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    Sinner imprendibile! Domina Kecmanovic, è negli ottavi a Wimbledon

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Un rullo compressone. Un treno in corsa nipponico (anche per la velocità di crociera… e puntualità!). Un cometa che attraversa il cielo estivo di notte e lo illumina a giorno. Scegliete voi la metafora più calzante per descrivere Jannik Sinner nella serata di Wimbledon. L’italiano ha giocato una partita impressionante per qualità, velocità, efficacia. Troppo, davvero troppo per il “povero” Miomir Kecmanovic, demolito palla dopo palla da un Jannik al limite della perfezione, capace di produrre una prestazione di altissimo livello a tutto campo e con ogni colpo, una dimostrazione di forza impressionante. A tratti brutale. Il 6-1 6-4 6-2 conclusivo non è abbastanza per spiegare la superiorità clamorosa dell’italiano sul serbo, dominato fin dai primi punti e capace di resistere in modo discreto solo nel secondo set, quando ha servito piuttosto bene e si preso rischi enormi col diritto; ma sul 5-4, Miomir alla battuta è stato travolto dalla prepotenza di Jannik e la partita di fatto è finita lì. Sinner ha concesso l’unica palla break servendo per il match (annullata con un diritto cross pazzesco, in corsa, difficilissimo, roba da miglior Sampras!) e ha risolto ogni momento di relativa tensione (15-30, uno 0-30) affidandosi al servizio – stasera in grande spolvero – alla potenza del diritto, ad un ritmo forsennato con cambi di rovescio fantastici.
    Un tennis troppo bello e consistente per le armi del rivale: si ipotizzava infatti alla viglia che Kecmanovic potesse essere un tennista “ideale” a mettere in palla Jannik, e così è stato, ma non si poteva immaginare una partita controllata con tale veemenza e rapidissima. Un’ora e 36 minuti di bellezza tennistica, di consistenza abbinata a velocità. Sinner si è davvero divertito, lo si vedeva chiaramente in campo dopo i tanti vincenti, rilassato e sicuro. Stasera ha dato sfogo ai suoi istinti, ma giocando con la sua ormai consueta lucida visione. Si è preso la libertà di giocare a braccio sciolto, senza tensione e con qualità, provando anche soluzioni a tratti diverse, come un attacco col back di diritto che solo Roger e pochi altri hanno azzardato su Centre court trasformandolo in arma tattica sublime.
    Non c’era molto che Miomir potesse fare per arginare un Sinner così centrato e veloce. Alla fine il suo tennis è simile a quello dell’italiano, ma peggiore in tutto… E a livello di mobilità tra i due c’è un abisso. Infatti quando Jannik non ha fatto il punto diretto col servizio o col primo colpo dopo, si è affidato ad un pressing ad altissima velocità su angolo aperto che il serbo non è mai riuscito a ribaltare o anche solo contenere. Incredibile il 67% dei punti vinti da Sinner sulla propria seconda palla, con un buon bottino di 11 Ace, molti tirati in momenti importanti, con l’avversario “vicino” nel punteggio. Una vittoria splendida che lo porta agli ottavi, con grande livello e fiducia. E pure una partita rapidissima, senza alcun patema, quindi ideale per proseguire fresco e col vento in poppa il torneo. Al prossimo turno ci sarà un mancino, o il creativo-distruttivo Shapovalov o Shelton, sulla carta uno spauracchio ma non in grande condizione finora su erba. Vedremo.
    “Sono molto felice della mia performance oggi” dice Sinner a caldo in campo, “sono davvero soddisfatto per come sentivo la palla e per come ho colpito. È stata una giornata piena sul Centrale, bene che ho finito abbastanza in fretta…” “Wimbledon è straordinario, è bellissimo essere qua, è il miglior posto al mondo dove giocare a tennis, sono felice”. “Sto lavorando bene col mio team per essere in questa posizione, da n.1. Il mio tennis è migliorato, ma ci sono tante cose in cui crescere, facendo sacrifici”. “Ho imparato a fare amicizia con l’erba, ad essere gentile con lei… all’inizio facevo molta fatica, sto migliorando. Mi sento bene sul campo ora”.
    Tutto giusto Jannik. Hai stentato qualche tempo a strappare la prima vittoria sui prati, perché non capivi a pieno l’essenza del correre con forza ma anche delicatezza degli appoggi, a domare la palla che un po’ scivola, anche se non più come una volta. Per come si interpreta oggi il tennis sui prati, il suo tennis è eccezionale. La strada nel torneo continua, si entra nella seconda settimana, dove le sfide saranno ancor più dure. Sinner con la vittoria su Berrettini e poi quella di oggi ha mandato a tutta la concorrenza un messaggio forte e chiaro: ci sono.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner inizia al servizio maltrattando la palla… Due accelerazioni micidiali, braccio già “caldissimo”… 1-0. Anche Kecmanovic prova a giocare a braccio sciolto e grandissima velocità, ma così facendo… manda “a nozze” Jannik, bravissimo ad entrare nella palla del rivale e tirar ancor più forte. Sul 30 pari Jannik tira una risposta a due dita dalla riga di fondo, Miomir non riesce a rimandare la palla, c’è subito chance di break. Eccolo! Rovescio lungo linea Eccezionale, una pallata improvvisa che lascia fermo il serbo, BREAk Sinner, 2-0 e servizio. Solo una manciata di punti, ma già la netta sensazione che per il “Kec” sarà piuttosto dura… Sinner trova un altro rovescio, stavolta cross, micidiale per potenza e precisione. 3-0 Sinner, 8 minuti di dominio TOTALE. Kecmanovic è in difficoltà a gestire le risposte profondissime dell’azzurro, e nello scambio è costretto ad andare a velocità superiori alla sua tenuta. Jannik martella come fabbro provetto, sul 30 pari si mangia il campo, avanza e provoca l’errore del rivale, che da 30-0 si ritrova sotto 30-40. Sinner di prende il secondo BREAK con un’altra risposta ottima, profonda. 4-0. Pazzesca la qualità anche del quinto game, solo vincenti, uno più prepotente dell’altro… 5-0 Sinner. MammaMiaSinner! 15 minuti!!! Kecmanovic vince finalmente un game in qualche modo, Sinner chiude 6-1 in 21 minuti. Che dire, …l’ha spazzato via. Dominio totale.
    Kecmanovic scatta al servizio nel secondo set. Visto che da fondo è stato annichilito, prova a venire a rete, a cambiare qualcosa. Vince un buon game, 1-0, per la prima volta avanti. Regala il primo punto Jannik nel secondo game, errore davvero inusuale visto l’avvio, ma rimedia immediatamente con grande velocità, 1 pari, e poi spinge tanto in risposta, salendo 0-30. Uff, gli esce di poco un diritto che l’avrebbe portato a 15-40, le gambe di Kecmanovic non riescono a stare dietro alla velocità di scambio dell’italiano. Non regge Miomir, è tutto troppo intenso e veloce. 30-40, ecco la palla break. Il serbo la cancella col miglior punto del match: ottimo servizio esterno e poi accelerazione lungo linea vincente che mette in mostra la sua facilità di esecuzione. 2-1 Kecmanovic. Interessante come Jannik abbia anche optato per la seconda volta con un back di rovescio più lento, guadagna l’angolo e poi spara a tutta col diritto. Fa tutto bene l’azzurro, è sciolto e focalizzato. Prova il S&V Jannik sul 40-0, che passante Kecmanovic, gran punto. Poco male, chiude il game al punto seguente, ancora a rete. 2 pari. Miomir ha preso coraggio, trova bene l’angolo col diritto dal centro, in questa fase c’è partita dopo il devastante primo set. C’è equilibrio, si avanza sui turni di battuta, serve anche meglio il serbo (vince il settimo game a zero). Per questo Sinner, se possibile, alza ancor più la posta in gioco, tirando un primo colpo dopo il servizio micidiale, velocità da autovelox… Con un Ace si porta 4 pari. Con un fantastico cambio in lungo linea di rovescio Sinner forza il nono game ai vantaggi (da 40-15). Jannik aggredisce la seconda palla con la rapidità di un rapace, scambia al centro e attacca, chiudendo perentorio di volo. Palla break! E non entra ancora la prima palla a Miomir… e lo paga a caro prezzo: altra risposta di rovescio, stavolta cross, di una velocità e angolo micidiali. BREAK Sinner, 5-4. Allungo da campione dell’azzurro, che tira la zampata al momento giusto e chiude con il servizio super efficace (ben tre Ace!), 6-4. Più equilibrio, è salito Kecmanovic, ma Jannik ha alzato il livello in risposta nel rush finale.
    Terzo set, Kecmanovic to serve. La musica non cambia, è la risposta di Sinner a salire subito in cattedra, prontissimo a mettere enorme pressione al rivale. 0-30. Impressionante la profondità del rovescio di Jannik, poi è pure fortunato col nastro, ma il passante lungo linea, giocando senza equilibrio, è fenomenale. 15-40, due palle break. Miomir tira a tutta col diritto sulla prima, e gli va bene; non può NIENTE sulla seconda, ritmo folle e accelerazione di rovescio lungo linea incredibile, BREAK Sinner, 1-0 e servizio. Dopo lo strappo di classe, ecco il primo momento no, doppio fallo e poi spara un diritto appena fuori. 0-30, situazione totalmente inedita per l’azzurro alla battuta. Si prende un rischio folle con la seconda palla, praticamente una prima palla (183 km/h ed esterna!), e poi una prima palla vincente. 2-0 Sinner, il calo di concentrazione è durato all’incirca 40 secondi… Servendo sul 2-1, forse fin troppo forte del dominio, si distrae un minimo Jannik, stecca clamorosamente uno smash, e poi esagera con l’angolo con un rovescio a campo aperto. 15-30. Poco male, servizio e diritto funzionano meglio dell’orologio del Centre court (…clamorosamente inceppato nel corso del primo set!!!). Per la prima volta un turno di battuta dell’italiano va ai vantaggi. Situazione scomoda? Naaaa… Due Ace, e via. 3-1. Jannik “ha fretta”: sul 30 pari in risposta tira una “manata” a tutto braccio irresistibile. Si prende una chance del doppio allungo. Va fuori giri Kecmanovic sulla velocità di scambio micidiale. BREAK Sinner, 4-1 pesante. Sinner serve per chiudere sul 5-2. Kecmanovic trova un vincente splendido sullo 0-15, gli vale lo 0-30 (seconda volta nel match). Jannik si affida al cambio col rovescio lungo linea, precisissimo stasera, poi arriva un doppio fallo, e c’è la palla break per il serbo! La prima del match. OHHHH! Come la salva Jannik!!! Era in netta difficoltà, ma correndo verso destra spara quella bordata cross “samprassiana” che ormai sta diventato anche “sinneriana”. 160 km/h con angolo eccezionale. Si salva di prepotenza, poi un taglio col diritto in back che scatena una risata di Vagnozzi e poi di Jannik. C’è il match point! Chiude subito in bellezzza. One Man Show, che Sinner stasera! Un vero n.1 !!!

    J. Sinner vs M. Kecmanovic Slam Wimbledon J. Sinner [1]666 M. Kecmanovic142ServizioSvolgimentoSet 3J. Sinner 0-15 15-15 ace 0-30 15-30 30-30 30-40 df 40-40 A-405-2 → 6-2M. Kecmanovic 0-15 30-15 40-155-1 → 5-2J. Sinner 15-0 ace 40-04-1 → 5-1M. Kecmanovic 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 30-403-1 → 4-1J. Sinner 0-15 15-15 ace 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace2-1 → 3-1M. Kecmanovic 15-0 30-0 30-15 40-152-0 → 2-1J. Sinner 0-15 df 0-30 15-30 30-30 40-301-0 → 2-0M. Kecmanovic 0-15 0-30 15-30 15-40 30-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 ace 40-30 ace5-4 → 6-4M. Kecmanovic 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A4-4 → 5-4J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-15 ace3-4 → 4-4M. Kecmanovic 15-0 30-0 40-03-3 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3M. Kecmanovic 30-0 40-0 40-15 40-30 df 40-40 A-402-2 → 2-3J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-0 40-151-2 → 2-2M. Kecmanovic 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-401-1 → 1-2J. Sinner 0-15 15-15 40-150-1 → 1-1M. Kecmanovic 15-0 15-15 30-15 40-15 ace0-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-155-1 → 6-1M. Kecmanovic 15-0 30-0 40-05-0 → 5-1J. Sinner4-0 → 5-0M. Kecmanovic 15-0 30-0 30-15 30-30 30-403-0 → 4-0J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace2-0 → 3-0M. Kecmanovic 15-0 15-15 30-15 30-30 30-401-0 → 2-0J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0

    Statistiche
    🇮🇹 Jannik Sinner
    🇷🇸 Miomir Kecmanovic

    Ace
    11
    2

    Doppi falli
    2
    1

    Percentuale prime di servizio
    61% (42/69)
    63% (45/71)

    Punti vinti con la prima
    86% (36/42)
    73% (33/45)

    Punti vinti con la seconda
    67% (18/27)
    31% (8/26)

    Punti vinti a rete
    65% (13/20)
    67% (12/18)

    Palle break convertite
    71% (5/7)
    0% (0/1)

    Punti vinti in risposta
    42% (30/71)
    22% (15/69)

    Vincenti
    35
    16

    Errori non forzati
    15
    17

    Punti totali vinti
    84
    56

    Distanza coperta
    2224.3 m
    2221.9 m

    Distanza coperta per punto
    15.9 m
    15.9 m LEGGI TUTTO

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    La domenica prima di Wimbledon

    Silenzio. Wimbledon è la cattedrale del silenzio. Prima di un punto importante, prima dello scoccare di un servizio, prima di un’azione di gioco, veloce e vincente. 15mila cuori che attendono, insieme a un’universo di appassionati collegati da ogni dove. In nessun altro stadio al mondo si avverte quel silenzio così assordante, il rispetto quasi religioso per il gioco, unito alla gioia di esser lì, proprio dove il tennis è nato e diventato mito.
    Vivere Wimbledon e sostare sul Centre Court la domenica precedente l’inizio del torneo è un’esperienza ancor più rara. È rubare un briciolo di leggenda, in solitario, prima che i Doherty Gates si aprano e l’All England sia pacificamente invaso. Non ci sono parole che possano spiegare l’emozione che si prova entrando sul centrale vuoto e perdersi nella sua irregolare perfezione. Il verde dell’erba vergine abbaglia gli occhi. Quel manto è come una bellissima dea, ti cattura lo sguardo e ti rapisce, non puoi staccarti mentalmente e fisicamente. Cerchi di scrutare ogni dettaglio, ogni filo, accarezzando idealmente quella meraviglia e provando un brivido, quello dei pochi fortunati che davvero avranno il privilegio di poter entrare sul quel campo, per dimostrare la propria abilità.
    Ti fermi nel silenzio, da solo, sul Centre Court, godendo ogni attimo di quella beata solitudine. Non vorresti esser da nessun altra parte e con nessun altro. Un momento che devi assaporare per te stesso, perché nessuno te lo possa rubare. Hai aspettato per anni questo attimo, fin da ragazzo, quando una vetusta tv 14 pollici portava in casa le prime incerte immagini in bianco e nero dei Championships, con le velocissime falcate di Borg a rincorrere i tocchi d’autore di McEnroe; poi venne la potenza di Boris a far saltare il banco, le eleganti volee dell’angelo svedese, fino agli Ace di Pete e le pennellate di Roger. Leggende.
    Il tempo sembra non scorrere. Vivi quei momenti sospeso, con gli occhi che lavorano di fantasia insieme al cervello, immaginando i prossimi rimbalzi. Sembra di percepire quel suono ovattato che non ha eguali al mondo. La palla scivola via, carpita dalle corde di un giocatore che con la tutta la sua velocità la intercetta e la doma, trovando un angolo scoperto, un colpo vincente. Magari una volée.
    Che ne sarà di Wimbledon 2024? Chi alzerà il piatto al sabato e la coppa la domenica? Sarà di nuovo Alcaraz il campione, o il numero uno al mondo Sinner diventerà il primo italiano a trionfare ai Championship? Riuscirà il “Djoker” a stupire ancora una volta e rinascere, dopo una manciata di giorni dall’operazione al menisco? Oppure qualche outsider si farà largo, sbaragliando la concorrenza? Chissà. Tutti ovviamente speriamo nell’impresa di Jannik, mai un azzurro ha iniziato Wimbledon da testa di serie numero uno, sembra in forma e pronto a dare il suo meglio per arrivare sino in fondo, nonostante un tabellone a dir poco accidentato… Ma, pensiamoci bene…. Se ami davvero il Tennis, nella sua essenza, alla fine il vincitore è non la sola cosa che conta.
    Per chi vive e ha sempre vissuto Wimbledon come un dono, non importa “solo” chi vincerà il torneo. A chi come noi sosta idealmente da solo sul Centre Court la domenica prima dell’inizio, anche solo con l’anima ed il cuore essendo fisicamente lontano, interessa soprattutto la bellezza del gioco e la storia che si sta per scrivere e rinnovare. Chiudiamo gli occhi, aspettando le 14 del lunedì, con il campione in carica che entra in campo, ad aprire solennemente la nuova edizione del torneo. Immaginiamo una palla che flirta con la riga, un Ace al centro imprendibile. Ci scorre sulla schiena il brivido per un diritto vincente in avanzamento, bellissimo. L’emozione per una volée perfetta che muore appena al di là della rete, figlia di gesti bianchi, ci fa battere forte il cuore, come l’esaltazione per un passante disperato tirato in corsa, fuori dal campo, fuori dal mondo. Cerchiamo la bellezza del gesto, che nel bianco immacolato (o quasi) del rigido dress code dei Championships ci riappacifica con un’arte fin troppo piegata a logiche ormai estremizzate sul piano atletico e commerciale.
    Wimbledon resta l’essenza del gioco, e ogni anno rappresenta il ritorno a un passato che nessuno potrà rubarci e che ci manca. Il tennis è uno sport bellissimo, seppur evoluto in un modo che non tutti apprezzano; tocca andare avanti e rinnovare con canoni diversi una passione che continua a bruciare. Lunedì inizieranno i Championships, ma per noi è già iniziato, il giorno prima. Sostando con l’anima su quel campo. Da soli. Perché il nostro Wimbledon è dentro di noi.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Sinner implacabile! Due tiebreak per battere Hurkacz e vincere da n.1 il titolo di Halle

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    La perfezione forse non esiste, ma se qualcuno ci si può avvicinare questo è certamente Jannik Sinner. Il campione di Sesto Pusteria vince l’ATP 500 di Halle battendo con due tiebreak un solido Hubert Hurkacz, 7-6(8) 7-6(2) al termine di una partita dominata dai servizi ma nella quale a livello di gioco complessivo, risposta, colpi da fondo e piccole chance nei game è stato superiore. Sinner ha concesso una sola palla break nel quarto game, poi è stato implacabile, non ha sbagliato quasi niente anche a livello di scelte tattiche e appena è riuscito a rispondere ai super servizi del polacco ha fatto vedere la sua differenza. Incredibile il rendimento con la prima di battuta per Jannik: ha messo in campo due prime su tre, vincendo 44 dei 47 punti giocati – 94%! – e benissimo anche con la seconda, 68% dei punti. È stato talmente solido da reggere alla perfezione sia tecnicamente che mentalmente le fasi delicate, la palla break nell’avvio del match e il set point da salvare al tiebreak, dove non ha mai tremato. Ma è con la risposta che Sinner ha pungolato il rivale e messo grande pressione: sulle seconde ha creato enormi problemi al polacco, e spesso è entrato forte e deciso anche sulle prime palle, con equilibrio clamoroso nonostante la difficoltà degli impatti.
    Hurckaz si conferma tennista temibilissimo sui prati, forte di un servizio clamoroso e anche coraggio nel rischiare, ma appena si è entrati nel gioco di scambio, troppo più consistente Jannik, rapidissimo nella copertura del campo e troppo bravo nell’aprire l’angolo e far correre il rivale, come giocare con tale profondità da disarmare i tentativi di affondo del polacco. Una vittoria da vero n.1, la quarta dell’anno per Sinner e prima su erba in carriera. È l’ottavo nuovo n.1 a vincere il primo torneo giocato dopo esser salito sul trono. Sinner è ottima forma fisica, tecnica e mentale. L’avvicinamento a Wimbledon non poteva essere migliore.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    La finale inizia con Hurkacz alla battuta. Subito aggressivo, il polacco attacca e chiude con sicurezza. Sinner vince il primo punto sul 30-0, risposta solida sul diritto di Hubert, il suo colpo meno sicuro. Con il primo Ace (n.65 del torneo), Hurkacz muove lo score 1-0. Ottimo avvio anche per Jannik: prima palla potente, praticamente non si scambia e game a zero, 1 pari. Il primo vero scambio è il primo punto del terzo gioco, Sinner prende il centro del campo dopo la risposta e si prende di forza il punto. Il “problema” è rispondere con continuità visto che “Hubi” questa settimana serve come un treno. È di Jannik il primo gran punto, splendido passante di rovescio cross, arriva anche l’applauso del polacco, molto amico del nostro. È 30 pari, Jannik risponde e tira un rovescio violento, Hubert non contiene. 30-40 e palla break! Non passa la risposta di Sinner, peccato si era buttato bene al centro ma non passa di poco la rete. Altro Ace, 2-1 Hurkacz. Si complica il secondo turno di battuta per l’azzurro: sbaglia due volte in scambio, poi sul 30 pari sbaglia uno smash non facilissimo, si ritrova sotto 30-40 e la prima palla non va… Cancella la chance con un diritto d’attacco dal centro sulla riga, gran rischio ripagato da enorme precisione. Poi il terzo Ace del game e un’altra bordata, 2 pari. “San Servizio” in questo game. Dopo le schermaglie del terzo e quarto game, il set torna sui binari della battuta. Sulla seconda palla di Hurkacz, Sinner entra forte e si prende il punto, il problema è che il polacco serve quasi solo prime, e di grande qualità. Sul 4-3 Sinner sbaglia due diritti dopo il servizio, forse un po’ di fretta nel trovare la massima velocità, 30 pari. Rimedia con un Ace esterno, non molto veloce ma con una parabola stretta imprendibile. 4 pari col quinto Ace. Nono game: Sinner rischia la prima smorzata col diritto, è un tocco eccellente e gli vale il 30 pari. Piccola grande chance, perché non entra la 1a del polacco, ma la seconda è sulla riga, molto precisa. Altro Ace, 5-4 Hurkacz. Bellissimo il punto sul 5 pari 40-15, Jannik taglia e poi chiude sul net, grandi applausi in un match dominato dalla battuta. Dopo 40 minuti, si approda al tiebreak. BRAVO Sinner, vince il primo punto in risposta, sulla seconda di Hubert da lontanissimo carica il diritto e poi entra a tutta ancora col diritto lungo linea, 1-0 e servizio. Purtroppo centra male un diritto nel terzo punto, restituisce il mini-break, 2-1. Uf! Regalo di Hurkacz, un diritto d’attacco non difficile gli atterra di poco in corridoio, 3-1 Sinner. Con un bello scambio, controllato da Jannik negli angoli, si gira 4 punti a 2. Altro diritto potente cross, dopo una seconda molto carica di spin, gli vale il 5-2. Poche prime in campo per “Hubi”, Jannik non ne approfitta sparando una risposta molto out, si poteva far meglio qua. 5-4. Brutto errore di Sinner, comanda lo scambio ma un diritto relativamente comodo scappa lungo. 5 punti pari. Con una prima potente, 6-5 e Set Point Sinner. Ace Hurkacz, si gira 6 pari. Altra bordata, ora il SP è perr Hubert 7-6. Attacca Jannik, 7 pari. 8-7 Sinner, secondo SP. Lo annulla Hurkacz, ma poi Sinner tira un diritto in corsa meraviglioso, quel cross che sta diventando iconico, e strappa il set point alla battuta sul 9-8. Grande profondità col rovescio, SET Sinner 10 punti a 8. Molto tirato.
    Sinner inizia alla battuta il secondo set, e il diritto è super incisivo, sempre quel cross che taglia il campo e le gambe degli avversari. A zero muove lo score, può fare corsa di testa. Hurkacz forse ha risentito del tiebreak perso, sbaglia un paio di scelte, come il S&V sul 30 pari che è punito immediatamente dalla risposta ottima di Jannik, punto che gli vale il 30-40 e palla break (seconda del match). Sinner tira un passante di diritto potente ma non così preciso, è ottima la volée di Hubert e si salva. Jannik strappa una seconda palla break del game partendo da una risposta favolosa. Niente, Ace perfetto (225 km/h esterno!). Grande lotta, un passante basso e stretto manda in spaccata totale Hurkacz. 1 pari, peccato per le due chance non sfruttate. Sul 2-1 Hurkacz non è preciso da fondo, incertezze che gli costano lo 0-30. Si aggrappa al servizio, unica àncora di salvezza visto che nello scambio ormai è l’azzurro a comandare. 2 pari. Perfetto Jannik alla battuta, in questa fase gioca molto sciolto e si porta 3-2 con un solo punto perso dalla battuta nel parziale. Incredibile colpo di Hurkacz nel sesto game, una sorta di schiaffo no-look correndo indietro che diventa una passante lungo linea. Non si scompone Sinner, continua a spingere e pressare, con meno prime palle del polacco. 15-30. Spreca la chance Jannik, due colpi in scambio non così incisivi, e sbaglia per primo, 30 pari. Un bel rovescio vincente lungo linea di Sinner porta il game ai vantaggi, ma niente, la battuta del polacco diventa imprendibile, 3 pari. Sinner è una macchina al servizio, Hurkacz invece continua a concedere qualcosa, si ritrova di nuovo sotto 15-30, ma la battuta torna a sostenerlo nel momento del bisogno. 4 pari. Sinner commette un doppio fallo, minima macchina in un altro ottimo game, si porta 5-4, ora il polacco è spalle al muro. Il solito film: se Hubert non mette la prima palla, è in grave difficoltà, come sul secondo punto, con una risposta letteralmente nei piedi di Jannik. Ma la prima di Hurkacz funziona, 5 pari. Con due Ace e un diritto che spacca la palla, Sinner si porta 6-5. Si va di nuovo al tiebreak. Inizia con un Ace Sinner, 1-0. Ottimo risposta di Sinner sull’1 pari, palla alta al corpo, il diritto di Hubert decolla, 2-1 e servizio Jannik. Scambio in progressione nel quarto punto, impressionante il controllo di Sinner, che forza l’errore di Hurkacz, 3-1 e poi 4-1, gran prima esterna. Fantastico Sinner!!! Apre l’angolo dopo la risposta, fa correre Hurkacz ma c’è troppo campo aperto, è comodo il rovescio lungo linea. 5-1 Sinner!!! Un altro scambio intenso vale a Jannik il 6-2, e 4 Match Point! Basta il primo! Rovescio cross imprendibile. Vince Sinner!!! Bella stretta di mano tra i due amici. Dominante Sinner, è il primo titolo su erba. Grande Sinner, vittoria da n.1. È l’ottavo tennista a vincere il primo titolo giocato da n.1 del mondo in carica. Come i grandissimi della disciplina. Missione compiuta!

    [1] Jannik Sinner vs [5] Hubert Hurkacz ATP Halle Jannik Sinner [1]77 Hubert Hurkacz [5]66 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0*-0 1-0* ace 1-1* 2*-1 3*-1 4-1* 5-1* 5*-2 6*-26-6 → 7-6H. Hurkacz 15-0 30-0 ace6-5 → 6-6J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-15 ace ace5-5 → 6-5H. Hurkacz 15-0 15-15 30-15 40-155-4 → 5-5J. Sinner 15-0 30-0 40-0 40-15 df4-4 → 5-4H. Hurkacz 15-0 15-15 15-30 30-30 40-304-3 → 4-4J. Sinner 15-0 40-0 40-153-3 → 4-3H. Hurkacz 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-40 ace3-2 → 3-3J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace2-2 → 3-2H. Hurkacz 0-15 15-30 ace 30-30 40-302-1 → 2-2J. Sinner 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1H. Hurkacz 0-15 30-15 ace 30-30 30-40 40-40 ace A-40 40-40 A-401-0 → 1-1J. Sinner0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0-0* 1*-0 2*-0 2-1* 3-1* 3*-2 4*-2 5-2* 5-3* 5*-4 5*-5 6-5* 6-6* 6*-7 7*-7 8-7* 8-8* 9*-86-6 → 7-6J. Sinner 15-0 30-0 40-0 ace5-6 → 6-6H. Hurkacz 30-0 40-0 40-15 40-30 ace5-5 → 5-6J. Sinner 15-0 30-0 40-04-5 → 5-5H. Hurkacz 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 ace4-4 → 4-5J. Sinner 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 ace ace3-4 → 4-4H. Hurkacz 15-0 ace 30-0 30-15 40-153-3 → 3-4J. Sinner 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3H. Hurkacz2-2 → 2-3J. Sinner 15-0 ace 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 40-401-2 → 2-2H. Hurkacz 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 30-40 40-40 A-40 ace1-1 → 1-2J. Sinner 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1H. Hurkacz 15-0 30-0 30-15 40-15 ace0-0 → 0-1

    Statistiche
    🇮🇹 Jannik Sinner
    🇵🇱 Hubert Hurkacz

    Punteggio servizio
    331
    299

    Ace
    10
    13

    Doppi falli
    1
    0

    Percentuale prime di servizio
    65% (47/72)
    74% (66/89)

    Punti vinti con la prima
    94% (44/47)
    79% (52/66)

    Punti vinti con la seconda
    68% (17/25)
    39% (9/23)

    Palle break salvate
    100% (1/1)
    100% (3/3)

    Giochi di servizio giocati
    12
    12

    Punteggio risposta
    82
    38

    Punti vinti in risposta sulla prima
    21% (14/66)
    6% (3/47)

    Punti vinti in risposta sulla seconda
    61% (14/23)
    32% (8/25)

    Palle break convertite
    0% (0/3)
    0% (0/1)

    Giochi di risposta giocati
    12
    12

    Punti vinti al servizio
    85% (61/72)
    69% (61/89)

    Punti vinti in risposta
    31% (28/89)
    15% (11/72)

    Punti totali vinti
    55% (89/161)
    45% (72/161) LEGGI TUTTO