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    Murray: “Il calendario è un problema, ma i giocatori sono ipocriti, si lamentano e poi volano per le esibizioni”

    Andy Murray

    Quando vogliamo ascoltare una voce fuori dal coro, senza peli sulla lingua e molto spesso assai saggia, c’è un’unica direzione da prendere: south London, dove vive Sir. Andy Murray. Molte volte nel corso della sua lunga carriera lo scozzese ha offerto opinioni taglienti, spesso cariche di ironia in post social diventati leggendari, esprimendo le proprie opinioni o rispondendo ad altri colleghi sui temi più vari. “Muzza” anche stavolta ha sparato a zero sui colleghi, a suo dire ipocriti nel criticare duramente la stagione tennistica e il lungo calendario, ma poi prontissimi ad accettare i dollari di ricche esibizioni e volare anche molto lontano per staccare assegni pesanti. Questa l’estrema sintesi del suo pensiero, raccolto dal quotidiano The National. Riportiamo le parti più significative del pensiero di Andy, frasi davvero dirette che certamente non passeranno inosservate.
    “Cosa cambierei nel tennis se mai fossi una sorta di commissioner? Il calendario stagionale, senza indugio. Se potessi fare quello che voglio, e non ci fossero contratti in vigore che mi impediscano di spostare le cose, ci sono ovvie cose che farei. Accorciare la durata dell’anno, per avere una off-season più lunga”. Oltre a questo, in una dichiarazione di un paio di giorni fa, Andy aveva affermato che il Sud America si meriterebbe un evento 1000.
    Continua nel suo pensiero Murray, criticando così i colleghi: “Non so, potrebbero servire delle restrizioni sulle esibizioni. Penso solo che a volte i giocatori siano un po’ ipocriti rispetto allo schedule annuale del tennis, è un parlare continuo sul calendario troppo lungo, ma poi volano in tutto il mondo nella off-season e non solo per fare esibizioni, e questa è una loro scelta. Ma sembra semplicemente ipocrita perché non è obbligatorio giocare esibizioni. E nemmeno devono giocare tutti i tornei dell’ATP Tour. Possono per esempio decidere di non venire qui a Dubai (dove è stata realizzata l’intervista, ndr) o di non dover giocare a Indian Wells. Sì, ciò potrebbe danneggiare la loro classifica, ma possono scegliere di perdere alcuni eventi. Quindi sì, Mi piacerebbe vedere una off-season più lunga”.
    “Non vorrei vietare in assoluto le esibizioni. Vorrei solo chiedere ai giocatori di essere un po’ più selettivi nel modo in cui parlano del tour, del programma e di tutto quando sono a giocare. E ora vedo che ne stanno inserendo altre nel corso della stagione di esibizioni…”.
    I giocatori in effetti tendono a giocare spesso esibizioni nella parte finale dell’anno, ma questi eventi alternativi ora stanno spuntando anche nel corso della stagione. L’Ultimate Tennis Showdown per esempio si è svolto a febbraio, Rafael Nadal e Carlos Alcaraz si sfideranno in The Netflix Slam all’inizio di marzo a Las Vegas, mentre il Six Kings Slam, con un vero parterre de roi almeno annunciato (Nadal, Alcaraz, Novak Djokovic, Medvedev, Sinner e Rune) è in programma in Arabia Saudita ad ottobre, prima della trasferta in Cina e delle Finals, quindi in un momento cruciale per definire le posizione per Torino e il ranking di fine anno.
    Murray non si è fermato qua. Ha continuato nella sua critica dello status quo, puntando il dito contro i migliori giocatori, quelli che già hanno guadagni altissimi, mentre un’iniezione di denaro nel tour sarebbe importante per coloro che non arrivano minimamente a certi compensi. “Sono i migliori giocatori del mondo che possono giocare in esibizione, dove guadagnano un sacco di soldi, ma il resto dei giocatori non hanno questa opportunità e l’attenzione dovrebbe invece spostarsi su di loro. I giocatori che sono al vertice guadagnano un sacco di soldi con prize money, sponsorizzazioni commerciali, gettoni di presenza e tutto, e poi anche le esibizioni. Sono i giocatori di livello leggermente inferiore che ovviamente non hanno queste opportunità. Loro vogliono più tornei, perché è l’unica via per loro di guadagnare più soldi. Deve esserci un po’ di equilibrio” conclude Murray.
    Chissà se qualcuno dei suoi colleghi risponderà a queste parole e critiche. Andy ha parlato chiaro, e forte.
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Ufficiale: il Masters 1000 di Parigi si sposta a La Defense Arena dal 2025

    La Defense Arena a Nanterre, alle porte di Parigi

    L’anticipazione di Le Parisien che avevamo riportato alcuni giorni fa era corretta: l’ultimo Masters 1000 in calendario resta a in Francia a Parigi, ma si sposta dallo storico impianto di Bercy alla più moderna e capiente La Defense Arena, sita a Nanterre, appena fuori dal capoluogo e capitale del Paese. Il comunicato ufficiale, diramato sul sito della Federazione francese di tennis, conferma che lo spostamento avverrà dall’edizione 2025.
    Il torneo quindi fa un grande salto di qualità, a livello di strutture, visto che sarà organizzato a Nanterre all’interno della più grande arena al coperto d’Europa (massimo 32mila spettatori), impianto nel quale vengono organizzati gli incontri di rugby della squadra parigina Racing 92 e che sarà convertito al nuoto alle prossime Olimpiadi estive. “Questa decisione attentamente ponderata è il risultato delle discussioni tra la Federazione, i giocatori professionisti e i partner del Paris Masters 1000” si legge sul comunicato ufficiale. “Si è voluto garantire le migliori condizioni di accoglienza per giocatori e spettatori, e continuare così a promuovere questo evento in Francia e a livello internazionale.
    Lo spostamento del torneo si è reso necessario per ottemperare alle richieste dell’ATP, che da anni aveva concesso una deroga alla FFT e agli organizzatori del nono 1000 in calendario per quanto riguarda l’impianto, piccolo a livello di capienza ma soprattutto inadeguato per le dimensioni dei secondi campi e delle strutture di allenamento ed accoglienza del pubblico. A La Defense Arena tra campo principale e secondari potranno sedersi ben 23.000 spettatori, contro i 16.800 attuali. Inoltre i campi e gli spazi per i giocatori verranno ampliati, migliorati, ammodernati e raggruppati nello stesso luogo (la maggior parte dei giocatori finora è stata costretta ad allenarsi su campi identici ma siti altrove).
    Confermata anche la variazione dello schedule giornaliero, questa attiva da quest’anno: non più match che iniziano ad orari inaccettabili grazie all’addio al formato “4+2” (4 partite durante giornata e 2 partite serali) e l’adozione di un più snello “3+2”.
    “Si tratta di una decisione strategica importante nella storia del Rolex Paris Masters” ha sottolineato il presidente della FFT, Gilles Moretton. “Si tratta di uno dei tornei più prestigiosi dell’ATP e siamo orgogliosi che nel corso degli anni sia diventato un evento di riferimento sulla scena francese e internazionale. Desideriamo salutare e ringraziare l’Accor Arena, con la quale abbiamo scritto alcune delle pagine più belle della storia del tennis di Bercy. Per noi era fondamentale continuare a fare questo torneo, è un momento clou per tutti gli amanti del tennis. Con questo trasferimento a La Defense Arena, ci daremo i mezzi per realizzare le nostre ambizioni offrendo ai nostri atleti e ai nostri spettatori un’esperienza che ricorderanno per il resto della loro vita.”

    Une page se tourne. Organisé à Bercy depuis 1986, le Rolex Paris Masters va déménager et se déroulera à la Paris Défense Arena de Nanterre à partir de 2025. L’édition 2024 sera donc la dernière au Palais omnisports de Paris-Bercy (Accor Arena).
    📸 FFT/EGF https://t.co/2vFeLtiHt4 pic.twitter.com/ggHn3RAiqM
    — Tennis Legend (@TennisLegende) January 29, 2024

    Così il Presidente ATP Andrea Gaudenzi: “La Francia è una delle principali nazioni del tennis professionistico e l’annuncio di oggi consolida uno dei nostri più grandi eventi nel circuito ATP. Siamo costantemente alla ricerca di opportunità per consentire ai nostri tornei di crescere e migliorare l’esperienza dei giocatori e, soprattutto, del pubblico. Il trasferimento a La Defense Arena è un’ottima notizia per la FFT e per il Rolex Paris Masters, che potrà continuare il suo sviluppo sulla scena internazionale”.
    Quindi il 2024 sarà l’ultima edizione dell’unico Masters 1000 indoor in quel di Bercy. Il vecchio Palais Omnisport ospita l’evento dal 1986. All’epoca era un impianto modernissimo, all’avanguardia e pure imitato all’estero. Dopo quasi 40 anni i requisiti di ospitalità e spazi per i giocatori (con un tabellone che dai 32 iniziali è stato aumentato a 56), non era più al passo coi tempi. Per non correre il rischio di perdere la licenza, la FFT è corsa ai ripari sbarcando in un altro gioiello dell’impiantistica sportiva.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Ufficiale: Sofia prende il posto di Tel Aviv

    L’arena del Sofia Open

    L’indiscrezione trapelata e da noi pubblicata qualche giorno fa proveniente da Gijon era corretta: l’ATP ha ufficializzato che sarà Sofia ad organizzare last minute l’ATP 250 previsto a Tel Aviv all’avvio di novembre. La drammatica situazione in medio oriente rende impossibile lo svolgimento del torneo, che così torna in Bulgaria con una licenza di un anno. Proprio la città delle Asturie era in corsa per accaparrarsi la data, ma alla fine è stata scelta la capitale bulgara.
    Il “Sofia Open”, organizzato dalla Federazione bulgara, si svolgerà all’Arena di Sofia con un montepremi di 562.815 euro.
    Questa la dichiarazione di Stefan Tzvetkov, presidente della Federazione bulgara di tennis: “Siamo entusiasti di ospitare nuovamente un evento dell’ATP Tour nella storica città di Sofia. Inutile dire che vorremmo che le circostanze fossero diverse e i nostri pensieri vanno a tutte le persone colpite dal terribile conflitto. Il nostro apprezzamento va all’ATP, al governo bulgaro, la governo cittadino e al nostro team. Non vediamo l’ora di lavorare insieme all’ATP per offrire un evento di successo per i giocatori e gli incredibili fan della Bulgaria”.
    Sarà la nona edizione del Sofia Open, dopo l’esordio nel 2016 con successo dello spagnolo Roberto Bautista Agut. L’anno seguente vinse la star del tennis bulgaro Grigor Dimitrov, quindi tra i campioni troviamo Daniil Medvedev (2019) e Jannik Sinner, due volte vittorioso a Sofia nel 2020 (suo primissimo trofeo in carriera) e 2021. Il campione in carica è lo svizzero Huesler.
    (Clicca per vedere l’entry list) ATP 250 Sofia (MD) Inizio torneo: 06/11/2023 | Ultimo agg.: 18/10/2023 09:01Main Draw (cut off: 57 – Data entry list: 16/10/23 – Special Exempts: 0/0)

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    ATP sposta il 250 da Tel Aviv a Sofia

    L’arena del Sofia Open

    Secondo quanto riporta la stampa spagnola, l’ATP avrebbe deciso che il torneo 250 previsto a Tel Aviv dal prossimo 5 novembre si disputerà a Sofia, in Bulgaria. La notizia non è ancora confermata dalla stessa ATP, che nel sito ufficiale ha ancora un TBC (sarà comunicato) alla data. Vista la drammatica situazione che si sta vivendo in Israele dopo l’attacco di Hamas e la violenta controffensiva militare dello stato ebraico, non ci sono assolutamente le condizioni di sicurezza per lo svolgimento di un evento sportivo nell’area.
    Secondo il media asturiano El Comercio, data la situazione d’emergenza e la necessità di trovare una sede alternativa al torneo, la città di Gijon s’era offerta per prendere la data, forte l’ottimo successo dell’evento disputato lo scorso anno e vinto da Andrey Rublev. Nelle Asturie avevano tentato di strappare un accordo per confermare il torneo per i seguenti 3 anni (2023-2025) ma la decisione di spostare a novembre il torneo di Tel Aviv aveva spento le speranza. C’è stato un tentativo last minute, ma Sofia pare si sia aggiudicata la data. Del resto nella capitale bulgara si sono disputate varie edizioni di un torneo di categoria, con due recenti vittorie di Jannik Sinner nel 2020 (suo primo torneo in assoluto sul tour maggiore) e 2021.
    Sofia ospitò per due anni un torneo (1980-1981). Quindi un buco di oltre vent’anni con un nuovo evento, il “Sofia Open” inaugurato nel 2016 e vinto da Bautista Agut. Si è giocato poi ininterrottamente fino al 2022, con un successo dell’idolo di casa Dimitrov (2017) e Medvedev (2019). Il campione del 2022 è stato il sorprendente svizzero Huesler, capace di sorprendere prima Musetti in semifinale e quindi Rune nell’atto conclusivo.
    A Tel Aviv sarebbe andata in scena la seconda edizione del 250, dopo il successo dello scorso anno di Novak Djokovic. LEGGI TUTTO

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    Il Buenos Aires Lawn Tennis Club rinnova i diritti per l’ATP 250 per 10 anni e punta al 500 dal 2025

    L’impianto dell’ATP 250 di Buenos Aires (foto La Nacion)

    Arrivano interessanti notizie dall’argentina in merito ai tornei sudamericani e possibili sviluppi nel calendario ATP. Secondo quanto riporta il ben informato quotidiano della capitale La Nacion, il Buenos Aires Lawn Tennis Club, circolo più prestigioso del paese, e Tennium, società proprietaria dell’ATP 250 di Buenos Aires, hanno raggiunto un accordo per continuare insieme per 10 anni l’organizzazione del torneo nella capitale albiceleste, annunciando grandi investimenti nelle strutture che inizieranno già nei prossimi giorni, con l’obiettivo concreto di salire a categoria 500 già nel 2025.
    L’edizione 2023 del torneo è stata assai fortunata, con la presenza e vittoria del formidabile n.1 Carlos Alcaraz. Il giovane iberico ha confermato agli organizzatori la volontà di tornare a Baires per difendere il titolo nel 2024, felicissimo dell’esperienza vissuta e convinto della crescita della “leg” sudamericana.
    L’ATP per permettere il salto di categoria ha richiesto una serie di importanti migliorie all’impianto del club capitolino, fornendo così un importante assist a Tennium, società entrata nel torneo nel 2017 con l’idea di “modernizzare l’evento” e portarlo al massimo livello possibile. BALTC insieme a Tennium ha già approvato molti lavori all’impianto: gli spogliatoi saranno ridisegnati con accesso diretto al campo; verrà realizzata una nuova sala VIP, di circa 500 mq; verranno installati nuovi impianti di refrigerazione; saranno ristrutturate le zone relax e commerciali per il pubblico con nuovi servizi e aree ristorazione, come le pavimentazioni esterne dello stadio e le cabine di trasmissione per i media. Sarebbe importante anche ampliare la capienza del secondo campo, ma su questo al momento non sono state fornite comunicazioni.
    I lavori dovrebbero iniziare già lunedì prossimo e dureranno circa cinque mesi, quindi l’edizione 2024 del torneo, che scatterà il prossimo 12 febbraio 2o24, dovrebbe già presentare la struttura ridisegnata. Prima, sempre al BALTC come sede, è confermata la Coppa Davis tra Argentina e Lituania (16 e 17 settembre), ma i lavori in corso non dovrebbero essere un ostacolo. Invece il WTA 125 di Buenos Aires, anch’esso organizzato da Tennium, è in programma il prossimo novembre ma si giocherà al Tenis Club Argentino, nel quartiere Palermo della capitale.
    L’accordo a lungo termine tra il club e la società proprietaria della data ATP è decisivo per puntare alla crescita gerarchica: passare ad ATP 500. Non ci sono stati annunci in merito, ma se ne parla da moltissimo tempo e il via libera ai lavori di ampliamento lascia supporre che l’upgrade si possa realizzare già nel 2025, visto che l’ATP punta decisa ad avere in calendario due tornei di quella categoria in America Latina il prima possibile, per attirare i migliori giocatori in Sud America a febbraio e così ampliare visibilità e mercato in un’area considerata strategica per la disciplina. Un nuovo 500 in Argentina affiancherebbe quello di Rio di Janeiro.
    In realtà, molti in Argentina sognano un Masters 1000, un torneo che possa far tornare davvero in auge il tennis albiceleste a livello organizzativo e mediatico, ma la situazione è discretamente complessa ed arrivarci a breve sembra un’utopia. Infatti da un lato ci sono enormi pressioni dai paesi arabi per aver un evento di massima categoria, con impianti di fatto già pronti ad ospitarlo (Dubai o Doha potrebbero passare a 1000 senza alcun problema strutturale), a meno che i ricchissimi fondi sauditi non puntino direttamente ad organizzare le Finals quando scadrà l’accordo con Torino; dall’altro lato i problemi sono anche finanziari – i costi per organizzare un M1000 anche a livello di garanzie bancarie sono altissimi – e tecnici, poiché portare un “mille” sulla terra in America Latina vorrebbe dire “costringere” tutti i migliori a parteciparvi, con poche settimane dopo la doppietta Indian Wells – Miami sul sintetico, tornei che al momento sembrano impossibile da spostare in calendario. A meno di una vera e profonda rivoluzione, con il “sunshine double” spostato all’inizio dell’autunno, in barba ai tornei asiatici. Tutto molto, molto complicato.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    L’ATP svela il calendario 2024, confermata la struttura di questa stagione

    L’infografica dell’ATP sul lancio del nuovo calendario

    L’ATP ha svelato una bozza ben definita di quella che sarà la stagione 2024. Non molte le variazioni rispetto a quella in corso: si scatterà come sempre a gennaio con la United Cup, chiusura a novembre con le ATP Finals, alla quarta edizione a Torino. Ancora da confermare la sede per le NextGen ATP Finals, mentre la settimana per il torneo Olimpico a Parigi è la n.31, dal 27 luglio, in contemporanea al 500 di Washington. Saranno 5 i Masters 1000 che saranno disputati su 12 giorni: Indian Wells, Miami, Madrid, Roma e Shanghai.
    Al momento oltre alle Finals l’unico torneo in Italia è il Masters 1000 di Roma. Un possibile spazio per un altro evento nel Belpaese potrebbe arrivare in autunno nella settimana 42 (dal 14 ottobre), visto che il 250 di Mosca risulta ancora “sospeso” per i noti fatti bellici, o in aprile (settimana n.16, dal 15 aprile) visto che l’evento 250 di Banja Luka non è stato confermato. In quella settimana primaverile, oltre al 500 di Barcellona e al 250 di Monaco di Baveria, si giocherà un altro 250 su terra battuta in Europa, da stabilire. Possibilità per Napoli o Firenze, dopo l’esperienze del 2022?
    Complessivamente sono previsti 63 tornei in 29 paesi differenti. Ecco gli spostamenti principali e novità del 2024 rispetto alla stagione in corso:
    –  A gennaio, nella prima settimana di tornei, oltre alla United Cup e al 250 di Pune, è previsto anche un altro 250 in Australia, con sede da definire
    –  L’Abierto de Tenis Mifel di Los Cabos (Messico), è spostato da luglio al 19 febbraio, la settimana precedente al 500 di Acapulco. Sarà disputato la stessa settimana del 250 di Doha e del 500 di Rio de Janeiro
    –  Non si giocherà a Banja Luka, resta libera la casella del 14 aprile per un ATP 250 su terra battuta in Europa
    –  Confermati i sei tornei su erba pre-Wimbledon, a cui seguirà il classico appuntamento di Newport
    –  A settembre torna nella disposizione “classica” la leg asiatica: nella settimana n.38 oltre alla Laver Cup (Berlino), si disputano due 250, uno a Zhuhai e l’altro a Chengdu, ai quali seguiranno i tornei 500 di Pechino e Tokyo (che torna in contemporanea all’evento della capitale cinese) e poi il Masters 1000 di Shanghai su 12 giorni
    –  Non confermato il torneo di Tel Aviv, quest’anno il 5 novembre appena prima delle Finals; si giocherà a Stoccolma il 3 novembre, insieme a Metz (due ATP 250)
    Così Andrea Gaudenzi, Presidente dell’ATP: “Ci sono pochi sport che affascinano i fan tutto l’anno e in così tanti mercati globali come il tennis. Facciamo del nostro meglio nel creare le migliori esperienze possibili per i fan così come i giocatori, dentro e fuori dal campo. Dalla United Cup in Australia alle Nitto ATP Finals di Torino, sarà un’altra stagione feroce e avvincente nell’ATP Tour nel 2024″.
    Ultima nota per la Coppa Davis. Lo scorso autunno ATP e ITF annunciarono una forte collaborazione per migliorare la storica competizione a squadre per nazioni, con un’azione congiunta per rendere prestigio e visibilità al torneo. Poi è arrivata la clamorosa rottura del contratto tra ITF e Kosmos, con l’edizione di quest’anno interamente organizzata dall’ITF sulla falsa riga dell’edizione 2022, vista l’impossibilità di apportare cambiamenti immediati. È stato annunciato un rinnovamento dell’evento, ma a guardare il calendario ATP, non si vedono novità all’orizzonte, almeno come numero di slot a disposizione: settimana n.5 dopo gli Australian Open (insieme al 250 di Montpellier) per i turni di qualificazione; quindi si va alla settimana 37 (dopo US Open) per le Finals Group stage, e la finale alla settimana 47, dopo le ATP Finals di Torino. A giudicare dallo spazio lasciato alla Davis nell’annata 2024, la volontà di “rilanciare” l’evento dando una maggiore visibilità e importanza sembra già archiviata…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Tiley: “Spostare in avanti l’Australian Open per allungare la off-season? Sarebbe ridicolo. La stagione non è troppo lunga per colpa dei tornei australiani”

    Craig Tiley, direttore di Tennis Australia

    Il direttore degli Australian Open Craig Tiley ha risposto in modo secco alle critiche giunte negli ultimi giorni da alcuni importanti media internazionali sull’opportunità di spostare in avanti le date del primo torneo dello Slam per consentire ai giocatori un maggior riposo prima della più lunga trasferta della stagione. Secondo Tiley è vero che si gioca molto, ma l’Australian Open è uno dei massimi eventi dell’anno e quindi il problema non è certo il “suo” torneo.
    “Ho letto questa proposta. Penso che sia assolutamente ridicola, un’affermazione bizzarra”, afferma Tiley senza mezzi termini. “Se parli con ogni giocatore, ti dirà che questa è la stagione. Inizia a gennaio. Inizia qui in Australia”.
    Continua Tiley, respingendo anche le critiche di chi pensa che i tanti infortuni già capitati a grandi giocatori (vedi Alcaraz) non sono dipesi dalla off-season troppo corta. “Lo sport ha bisogno di riunirsi e guardarsi dentro fino in fondo. L’anno finisce con la Coppa Davis, troppo in ritardo tra gli uomini e tutto sommato non così tardi tra le donne. È vero, penso anch’io che sia una stagione lunga, ne parliamo da molto tempo. Ma Australia significa tennis in estate, l’Australia ha trovato una giusta collocazione come inizio della stagione a gennaio e questo evento è, dal punto di vista dei giocatori, uno dei loro posti preferiti dove giocare. Il problema non è la nostra data, è altrove”.
    Per il factotum del tennis “down under”, quello della difficoltà di acclimatarsi alle condizioni australiane è un falso problema, solo un pretesto, visto che i giocatori hanno il tempo sufficiente per prepararsi e adattarsi. “I tennisti anni fa arrivavano pochi giorni prima del torneo e non si lamentavano affatto. Adesso arrivano qui abbastanza prima dello Slam, hanno la possibilità di giocare alcuni tornei prima degli Australian Open, tanto che ci sono molti tennisti che arrivano presto e restano qua per sei o sette settimane, quindi la preparazione per l’estate australiana è molto normalizzata” continua Tiley. “I giocatori sanno cosa devono fare. De Minaur dice che la stagione deve essere rivista? Ha ragione, non è un segreto che l’anno sia molto lungo. Giochi tornei durante tutto l’anno, finisci piuttosto tardi. Dipende dal tuo programma e da quel che scegli di fare. Se ci fosse un po’ più di tempo per staccare alla fine dell’anno, sono sicuro che a molti giocatori piacerebbe. Ma allo stesso tempo, ci siamo abituati e alla fine anche loro scelgono di giocare molto”.
    Non è un mistero che gli Slam siano il cuore dell’anno tennistico, per valore sportivo e per montepremi. Nessun tennista è disposto a rinunciarci, quindi il pensiero di Tiley può essere assolutamente condivisibile. Per cercare di risolvere l’annoso problema del calendario troppo lungo è necessaria un’azione concreta tra ATP e ITF sulla collocazione degli eventi di fine anno, Coppa Davis e Finals in primis. Tuttavia, è corretto sottolineare che alla fine moltissimi giocatori accettano di giocare anche a dicembre ricchissime esibizioni, accorciando ancor più il riposo. LEGGI TUTTO

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    Calendario ATP 2022: niente tornei in Cina, entrano 6 nuovi eventi tra cui Firenze e Napoli

    L’ATP ha comunicato le variazioni al calendario 2022, visto che per le restrizioni per il COVID anche questo anno non si disputeranno tornei in Cina.
    Entrano sei nuovi eventi di una settimana, con la conferma delle indiscrezioni sui nuovi ATP 250 di Firenze (hard indoor) e Napoli (hard).
    Ecco i nuovi tornei:
    19/25 settembre: San Diego (hard)
    26 settembre/ 2 ottobre: Seoul (hard), Aviv (Israele, hard indoor)
    10/16 ottobre: Firenze (hard indoor), Gijón (hard indoor)
    17/23 ottobre: Napoli (hard)
    Inoltre l’Astana Open a Nur-Sultan diventa un 500 da 250.
    Gaudenzi: “La cancellazione dei tornei è una triste realtà, speriamo che i nostri partner e fan stiano bene. Allo stesso tempo, è incoraggiante che grandi città siano interessate ad ospitare nuovi tornei con licenze di un anno”.
    Il grande tennis torna quindi a Firenze, dopo molti anni di assenza (si è disputato sul rosso delle Cascine dal ’73 al ’94), e Napoli farà un salto di qualità tornando nel tour maggiore. LEGGI TUTTO