Di Redazione
L’Arena di Monza si trasforma in galleria d’arte: dal 2 al 6 febbraio l’impianto di viale Stucchi ospiterà “Libere di… VIVERE“, una mostra itinerante di 60 tele che promuove un viaggio tra graphic novel ed eroine del fumetto sui temi dei diritti delle donne e il contrasto alla violenza economica, creata da Global Thinking Foundation ed esposta in partnership con il Consorzio Vero Volley.
Il percorso della mostra si articolerà su tre aree tematiche, sviluppate anche in animazione digitale 3D: la prima sulle graphic novel che raccontano storie di donne di valore, la seconda con le illustrazioni inedite contro la violenza economica e, infine, la terza proporrà la rappresentazione di alcune famose eroine del fumetto di ieri e di oggi, tra cui Mafalda e Wonder Woman.
Un valore aggiunto di “Libere di… VIVERE” sarà l’esposizione della “Galleria delle Libere Guerriere“: cinque opere di Shamsia Hassani, la prima street artist donna dell’Afghanistan, i cui murales sono simbolo di denuncia ed emancipazione femminile. Le sue opere ritraggono donne in una società con una cultura maschile dominante, dando loro un volto diverso, con ambizioni e la forza di raggiungere i propri obiettivi.
L’ingresso alla mostra sarà gratuito. L’esposizione sarà aperta al pubblico giovedì 2 febbraio dalle 14 alle 18.30, venerdì 3 dalle 9 alle 18.30, sabato 4 dalle 16.30 alle 20.30, domenica 5 dalle 14.30 alle 18.30, lunedì 6 dalle 9 alle 14. In occasione delle partite delle prime squadre del Consorzio (sabato 4 febbraio alle 18 Vero Volley Milano contro Perugia, domenica 5 alle 16 Vero Volley Monza contro Verona) l’ingresso sarà possibile solo acquistando un biglietto per le gare.
L’obiettivo di “Libere di…VIVERE” è informare e sensibilizzare sui temi della violenza economica per favorire maggiore consapevolezza e prevenzione, soprattutto tra le nuove generazioni. La “letteratura disegnata” può contribuire ad un cambio di visione da parte dei giovani, come spiega Claudia Segre, presidente e fondatrice di Global Thinking Foundation: “Abbiamo scelto il fumetto e l’arte visiva per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema così difficile, subdolo e pieno di sfumature come la violenza economica, in quanto sono linguaggi particolarmente accessibili, immediati ed efficaci, e condivisi in ogni ambito sociale“.
“Il fumetto, inoltre, per la sua diffusione nel pubblico giovane – continua Segre – è in grado di favorire un più ampio dialogo intergenerazionale nelle famiglie. I fenomeni di discriminazione e subordinazione femminile hanno grande diffusione, anche in contesti di alta scolarizzazione, e sono ancora profondamente radicati nel tessuto sociale ed economico“.
(fonte: Comunicato stampa)