Di Redazione
Il 18 gennaio scorso, con la circolare del Ministero della Salute 3566, è stato approvato il Protocolo “Return to Play” della Federazione Medico Sportiva Italiana, per la ripresa dell’attività sportiva per gli atleti risultati positivi e guariti dal Covid-19.
Sicuramente una buona notizia per tutti gli atleti, che possono infatti, se contagiati dal virus Covid-19, tornare ad allenarsi dopo 7 giorni dall’essere risultati negativi. Necessaria per il rientro in campo, però, è la visita medico-sportiva.
Ed è qui che si pone un problema che riguarda atleti tanto di pallavolo quanto di tutte le altre discipline sportive che fanno fede a tale protocollo, come il calcio: le lunghe attese per poter fissare un appuntamento dal medico sportivo che, di fatto, annullano la possibilità di rientrare in palestra dopo appena una settimana. E proprio dal calcio, arriva quella che potrebbe essere una soluzione congeniale ai più: organizzare degli open day per le visite medico-sportive a cui i ragazzi possano accedere senza bisogno di appuntamento.
Come riporta Il Corriere di Romagna-Ravenna, la proposta è stata avanzata da Alessandro Zauli, allenatore di calcio locale: “Possibilmente con un prezzo calmierato viste le tante difficoltà economiche delle famiglie. Sarebbe una maniera concreta di far vedere ai ragazzi che lo Stato una volta tanto si ricorda di loro” aggiunge.
A commentare la proposta, per il mondo del volley, è il Dg ravennate Giorgio Bottaro che, sempre secondo la testata, dichiara: “Organizzare degli open day può essere una buona idea, ma bisogna vedere se ci sono abbastanza medici specialisti sul territorio. Comprendo però l’ansia di un giovane che desidera tornare al più presto a fare sport con i propri compagni”.
Se la crisi pandemica prima e la capienza ridotta nei palazzetti poi, hanno allontanato il pubblico dal mondo sportivo, questa emergenza di mancanza di slot disponibili per le visite medico-sportive finisce per allontanare anche i giovani dallo sport praticato: “Chi si è allontanato deve recuperare entusiasmo perché lo sport dà benessere fisico e psicologico. Dobbiamo tornare a essere accattivanti” chiosa Bottaro.