Di Roberto Zucca
Il suo ritorno in Italia, in Serie A3 con la Omi-Fer Palmi, è stato salutato come un piacevole avvenimento. Anche perché Matteo Paris è rientrato, dopo alcuni anni all’estero, sostanzialmente per vincere:
“Non potevo rifiutare la bella proposta che Palmi mi ha fatto per la prossima stagione. È stato un pochino duro lasciare la Grecia perché la mia compagna e mia figlia non potranno stare con me tutto l’anno per via delle attività che abbiamo sull’isola. Mi mancheranno molto, ma avevamo messo in conto che questi anni questo genere di sacrifici sarebbero potuti essere all’ordine del giorno“.
Però è tornato in Italia. Immagino una scelta felice.
“È il mio campionato, quello in cui sono cresciuto professionalmente e, nonostante mi sia trovato molto bene negli Emirati, sono molto felice di essere tornato. È un anno sperimentale, perché l’A3 è un campionato che non conosco, ma sarà un bel test perché mi hanno detto che è un torneo interessante sotto molti punti di vista“.
Palmi è una squadra ambiziosa. Lei e Gitto i nomi di punta?
“Non solo. La pallavolo non si fa con i nomi, ma costruendo delle squadre che in campo funzionino. Questa, dai primi giorni trascorsi assieme, mi è sembrata una squadra che può fare bene“.
Le sfide più attese?
“Aspetto di giocare con tutte le squadre campane perché sono delle belle compagini e perché conosco alcuni amici che giocano in alcune di queste. Mi ricorderanno i tempi della serie B, quando quelle zone le vivevo quasi tutte le domeniche e mi divertivo parecchio a giocare in certi palazzetti“.
Lei sottolinea sempre l’importanza della gavetta. È cambiato qualcosa rispetto al passato?
“Ci sono dei giovani interessanti, che sicuramente in palestra si fanno il mazzo per emergere. Forse nei miei periodi era più difficile ottenere qualcosa. Penso alla serie B, che era un campionato con gente veramente di livello con tanti giocatori di grande esperienza. Io credo di aver lavorato parecchio perché dal CSI, al misto, alle serie minori, ho giocato ovunque. E negli occhi di quei ragazzi e nei loro sogni mi ci ritrovo parecchio“.
E quindi si merita di stare in serie A. Mi dica però se la Grecia potrebbe rientrare nei suoi radar.
“Ci provo ogni anno, perché mi consentirebbe di stare vicino a casa. È un campionato che cerca di riprendersi ogni anno e di tornare ai livelli del passato. Spero ci siano più imprenditori onesti e coraggiosi che abbiano voglia nei prossimi anni di investire in questo sport in Grecia. Ora però la testa è qui a Palmi. Dobbiamo fare un bel campionato“.