Di Redazione
La finale di ritorno di CEV Cup maschile vinta dalla Dinamo Mosca sullo Zenit San Pietroburgo è stato forse il primo evento di pallavolo disputato in un palazzetto pieno (5400 spettatori presenti) dallo scoppio della pandemia. Purtroppo, però, il ritorno del pubblico ha portato con sé anche seri problemi di sicurezza. Le immagini pubblicate su YouTube dal canale Diplomat testimoniano l’allontanamento di un tifoso moscovita che era entrato in campo (ovviamente senza autorizzazione) per festeggiare la vittoria della sua squadra; successivamente lo stesso supporter è stato trasportato in barella fuori dall’impianto, secondo la Dinamo perché malmenato dal personale di sicurezza ingaggiato dallo Zenit.
Il club della capitale accusa il servizio di sicurezza di aver tenuto fin dall’inizio un atteggiamento estremamente aggressivo nei confronti dei numerosi tifosi arrivati alla Sibur Arena, impedendo loro di esporre striscioni e bandiere, aggiungendo che a dare manforte allo staff della squadra di casa sarebbero state presenti persone non identificate con badge incomprensibili. Inoltre al tifoso ferito sarebbe stato prestato soccorso solo dopo un’attesa di 20 minuti, benché un’ambulanza debba essere obbligatoriamente presente sul luogo della partita.
Dal canto suo lo Zenit replica che il supporter in questione (noto sui social come “Dima Chelsea”) avrebbe provocato a lungo gli steward, insultandoli per tutta la durata della partita, fino a violare la “zona rossa” delimitata per ragioni di sicurezza sanitaria e ferire a sua volta un membro del personale di casa. Secondo la società di San Pietroburgo, inoltre, il tifoso sarebbe in realtà un dipendente a libro paga della Dinamo, i cui supporter avrebbero ripetutamente apostrofato con cori e gesti offensivi i giocatori avversari per tutta la gara di andata.
(fonte: World of Volley)