Di Redazione
Dopo l’ennesima giornata di campionato in cui le partite sono state decimate dai rinvii dalla Superlega alla Serie A3 Credem Banca, il Presidente della Lega Pallavolo Serie A Maschile, Massimo Righi, fa il punto della situazione ai microfoni del quotidiano Giornale di Brescia.
Presidente, vi aspettavate un avvio così difficoltoso? «I presupposti erano ben diversi. L’estate aveva portato ottimismo. Purtroppo quando la “macchina sociale” si è riavviata, con definitivo rientro delle persone a lavoro, la riapertura delle scuole e la frequentazione di luoghi al chiuso, la seconda ondata ha colpito anche noi».
Spesso si è parlato di «bolla del campionato» o altre soluzioni estreme, che ne pensa? «La bolla è inattuabile. Non si possono incarcerare staff e giocatori, è una strada impercorribile sia economicamente per le società, sia sul piano mentale. Credo che si debba affrontare la situazione anche con un pizzico di fatalismo: fare sì il massimo per lavorare in sicurezza, ma rendersi conto che non ci si può proteggere al 100% dal virus, anche rispettando i protocolli».
Tema protocolli: le società potrebbero fare meglio? «Siamo in contatto costante con loro: a tutti arrivano regolarmente circolari e richieste di non calare mai la soglia di attenzione. Al momento non si riscontrano criticità particolari. In generale però serve più perizia nell’utilizzo di docce e spogliatoi, e bisogna evitare i contatti fisici, in campo e fuori. Purtroppo però a volte lo zelo non basta».
Non si potrebbe cambiare le regole e giocare anche con più di tre positivi per roster? «No. Il rinvio con tre casi non è una tutela di natura tecnica, ma di ordine sanitario. Non vogliamo che la situazione vada fuori controllo».
Non c’è il rischio che si arrivi a uno stop dei tornei? «Per ora non è contemplato. Continueremo su questa linea, recuperando i match rinviati nel corso dell’intera regular season».