Di Roberto Zucca
La strada alla Kerouac che ha attraversato nel mondo del volley, gli consente ora, quasi alla conclusione di quel viaggio incredibile, di correre avanti con la cappotta abbassata. Nel vento che a qualsiasi velocità, non riesce a deviare il percorso di Alberto Elia, la macchina si è fermata per questa stagione a Reggio Emilia, nella quale il centrale romano vuole lasciare di nuovo il segno:
“Vengo da una stagione nella quale la squadra non è riuscita a fare ciò che si era prefissata dall’inizio. Non volevo finisse così, e nonostante avessi ancora una stagione di contratto, ho preferito cambiare squadra e ripartire da zero. Reggio Emilia è una società che arriva da una stagione che non ha bisogno di essere commentata, in quanto ha vinto tutto. Sarà difficile bissare un’annata così, ma non mi pongo di certo limiti nella mia carriera”
Trentasette anni da qualche giorno. Sente che l’arrivo, in quel viaggio lungo diciotto stagioni, è alle battute finali?
“Credo sarà una sensazione che sarò capace di percepire. Quest’anno volevo ancora mischiarmi in mezzo a quei rapporti umani, quell’adrenalina del gioco, quei momenti dentro e fuori dal campo, che solo la pallavolo è in grado di regalarti. Devo però ammettere che ho molta curiosità nell’immaginare cosa sarà di Alberto sotto un’altra veste”
Le manca un esame alla laurea in giurisprudenza. Crede sia l’anno giusto per arrivare a quel traguardo?
“Spero di sì. È stato un percorso lungo parecchi anni, e durante le ultime stagioni ho avuto modo di capire che dovevo avviarmi allo sprint finale. Anche solo per farmi trovare pronto quando deciderò di appendere le scarpette al chiodo. L’obiettivo è provare a laurearmi nella primavera del prossimo anno”
Reggio Emilia in quel periodo lo scorso anno vinceva la Coppa Italia.
“Noi dobbiamo innanzitutto trovarci e avviare al meglio la stagione. La sensazione che i tifosi siano ancora sognanti e speranzosi che si replichi lo stesso copione mette la pressione addosso, ma io non sono uno che vive questo tipo di stati. Vorrei fare un campionato con la serenità che mi contraddistingue e soprattutto lavorare bene in palestra e giocare al meglio la domenica. È un campionato faticoso, quest’anno vedo delle bellissime squadre. Sarà molto sfidante affrontare alcune compagini durante la stagione”
Che obiettivi si è posto?
“Giocare e ritrovare la voglia di farlo domenica dopo domenica. E portare a Reggio Emilia, una bellissima realtà, la mia esperienza, se può essere utile per dei giovani con molto potenziale che mi è capitato di trovare in questi primi giorni di lavoro”
Roma quest’anno tornerà in serie A. Ha mai pensato di concludere la carriera nella sua città?
“In realtà sento di avere parecchi luoghi che chiamo casa. Penso alla Puglia, dove vivo la vita con la mia compagna, penso a molte città nelle quali ho militato e in cui mi sono trovato molto bene. Mi viene in mente, facendo un parallelismo con Reggio, il modo in cui siamo riusciti a costruire un pezzetto della storia di Monza, dove il secondo anno abbiamo giocato la Superlega. Non so dove sarà la fine. Spero solo che sia in un posto in cui oltre a pensare di lasciare il segno, possa tornarmi indietro la sensazione provata durante le migliori stagioni”