Matteo Berrettini è stato intervistato dal media arabnews durante la propria permanenza alla Diriyah Tennis Cup. Il romano ha tracciato un bilancio del suo 2022, assai complicato per i tanti problemi fisici e il covid contratto a Wimbledon, con un occhio rivolto alla prossima stagione. L’azzurro sta lavorando duramente per riuscire mettere il suo fisico al riparo dai problemi che troppe volte l’hanno penalizzato costringendolo a lunghi stop, dai quali è sempre difficile ripartire. Riportiamo alcuni passaggi delle sue dichiarazioni.
“È stato un anno molto difficile dal punto di vista mentale. Ho iniziato molto bene in Australia, sembrava che fossi nel momento migliore della mia carriera e avevo aspettative molto alte per la parte di stagione sulla terra battuta e sull’erba, ma mi sono infortunato (l’operazione alla mano rientrato dagli Stats, ndr). Ho cercato di sfruttare il tempo libero per ricaricare le batterie e tornare più forte. Ho deciso di sottopormi a un intervento chirurgico e allontanarmi dalla vita sul circuito, che può diventare estenuante. Ho trascorso il mio tempo facendo cose al di fuori del tennis e quindi migliorando aspetti del mio gioco. Quando sono tornato in campo a giugno mi sentivo benissimo, ma aver contratto il Covid a Wimbledon è stato un colpo durissimo, ha segnato un prima e un dopo”. Ricordiamo che Matteo era tornato in campo a Stoccarda sull’erba, vincendo immediatamente il torneo, e bissando il successo al Queen’s di Londra, presentandosi di fatto imbattuto e in grandissima forma – e fiducia – a Wimbledon. Torneo che non ha potuto disputare per colpa del test positivo al virus. Una mazzata terrificante.
Continua Berrettini, spiegando le difficoltà incontrate nella stagione appena terminata: “Ho avuto troppi alti e bassi perché non sono mai stato bene a livello fisico e di salute. Sto lavorando molto in allenamento per essere più stabile a livello fisico. L’anno scorso ho finito tutti i tornei con una sorta di malessere, credo che fosse anche legato allo stress che è stato generato dai tanti problemi che ho avuto. Penso di aver messo troppa pressione su me stesso cercando di fare punti e rimanere nella mia posizione in classifica. Ora mi sento meglio, ho imparato da quello che ho vissuto. Sono consapevole di avere il livello di gioco per essere tra i primi 10, devo solo essere più costante”.
Per Matteo il 2022 è stato un anno particolare, irripetibile: “È stato un anno strano a causa dei tornei che Djokovic ha saltato o per la squalifica dei russi a Wimbledon, ma onestamente credo che Carlos Alcaraz meriti di essere il numero 1 e ritengo che il suo esempio sia di ispirazione per gli altri perché ci ha mostrato che è possibile vincere e spodestare Novak e Rafa dalla vetta. Anche Daniil lo ha fatto e Casper è arrivato ad un passo dal vertice. Non vedo motivo per pensare che altri giocatori non siano in grado di raggiungerlo”.
Ultima nota per Alcaraz, giovane che lo ha impressionato fin dal loro primo scontro: “Ogni volta che penso a tutto quello che Carlos ha realizzato e al poco tempo che gli è servito, mi sembra incredibile. Ricordo che quando lo affrontai sapevo chiaramente che era un grande tennista. Rimasi molto impressionato dal suo fisico, e poi mi ha sorpreso per come è stato capace di mantenere il livello, davvero alto, durante tutto l’anno e dal modo in cui riusciva mentalmente a gestire la pressione”.