Di Redazione
C’è anche Isabella Di Iulio, neo palleggiatrice del Volley Bergamo 1991, tra i volti della campagna social “Zero morti sul lavoro“, lanciata dalla UIL (Unione Italiana del Lavoro) per promuovere la sicurezza sui luoghi di lavoro e garantire ai lavoratori migliori condizioni di salute e produttività. L’iniziativa coinvolge professionisti e persone comuni di ogni settore, ma anche tanti sportivi, da Ciro Immobile a Marco Parolo: non è certo un caso, visto che proprio il mondo dello sport ha registrato tanti dolorosi casi di atleti deceduti durante l’attività, come ricorda anche il mondo della pallavolo con l’indimenticato esempio di Vigor Bovolenta.
Di Iulio, da tempo impegnata per i diritti dei lavoratori sportivi e socio fondatore di AIP – Associazione Italiana Pallavolisti, racconta così la sua adesione nell’intervista di Piero Giannico su Tuttosport: “Ci sono palazzetti e palestre che in realtà non garantiscono di poter fare quello che facciamo, ovvero giocare a pallavolo, nelle condizioni ottimali. Ci sono purtroppo strutture molto fredde, dove è davvero difficile allenarsi senza rischiare problemi fisici, oppure strutture in cui piove all’interno. Sono realtà che esistono, e per me la sicurezza va anche in questa direzione“.
“Sono sempre stata fortunata – sottolinea Di Iulio – a trovare società di alto livello anche in termini di controlli medico-sanitari. Quando siamo bambini non percepiamo il valore del certificato medico. Occorre maggiore sensibilizzazione, istruire, comunicare e far capire l’importanza di un controllo medico, anche uno in più. Mi voglio divertire, voglio lavorare, ma in sicurezza. Non si può risparmiare su questi aspetti“.