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    L’estate leggendaria di Andrea Giani: “Ho atteso 40 anni per vivere un momento così”

    Con la mente e con il cuore, quando ho visto Andrea Giani incapace di trattenere l’emozione di fronte al traguardo storico della sua prima medaglia d’oro olimpica, sono tornato a quel primo pomeriggio del 1996, quando tutti noi, sintonizzati su Raidue, ricordiamo le lacrime di diversa natura dello stesso Andrea dopo l’ultima palla caduta a favore dell’Olanda e il conseguente argento della nazionale italiana.Il metaverso della vita stavolta ha rovesciato le regole, catapultato le emozioni, tanto che ventiquattro ore dopo il suo maestro, Julio Velasco, che sedeva in panchina per quell’argento olimpico che la nostra generazione, inventrice della nostalgia, difficilmente dimentica, si è aggiudicato la medaglia più ambita della pallavolo femminile.Un dettaglio, da perfetto civis mundi, che trascuro e spero trascuriate anche voi è che Velasco abbia vinto vestendo i colori della nazionale azzurra, mentre Giangio abbia ottenuto la sua prima medaglia da tecnico della Francia. È una sfumatura del racconto, se mi permettete, perché gli eroi veri non hanno nazione, e perché i miti dello sport, come lo è Andrea Giani da quando possiedo memoria (avevo sette anni e quella pagina pubblicitaria che è il suo spot della Maxicono resta uno dei momenti più iconici degli anni ’90), restano tali a prescindere dalla bandiera e dall’appartenenza. Foto WikipediaSono trascorsi due lunghi mesi da quel pomeriggio. Andrea è in Polonia, con la propria famiglia, perché le circostanze della vita (non anticipo troppo) lo hanno portato ad allenare lo Zaksa e proprio nella nazione che ha sconfitto nella finalissima. È il destino, sono gli incroci, è il crossroad della vita, come diciamo io e lui.“Ho atteso quarant’anni per vivere un momento così. Ho rincorso quella medaglia, quel titolo con tutto ciò che avevo e con tutte le risorse che la Francia aveva in corpo. Quando giochi una finale olimpica più volte, indipendentemente dal ruolo, ad intervalli di anni, vivi qualcosa di personale che è difficile spiegare”.Mi rendo conto sia molto difficile toccare certe corde, perché essere colui che gioca l’ultimo punto nel 1996, è stato un fantasma che ha portato dietro tutta la vita. Dopo l’oro conquistato in panchina, si riesce a far pace con quello scheletro nell’armadio?“È difficile, non impossibile, ma è un traguardo. In Italia, rispetto alla Francia, viviamo tutto diversamente. Accumuli sempre quel peso di essere stato colui che non ha messo a terra la palla contro l’Olanda. Posso dire che dopo ventotto anni, salire sul podio con i miei ragazzi è stato certamente liberatorio”.Credo che l’aggettivo ‘personale’ sia il più corretto per descrivere il suo 10 agosto.“Sì, diventa qualcosa di personale per come la viviamo noi. Velasco ha sempre detto che le cose possono arrivare e c’erano le potenzialità affinché noi conquistassimo il titolo, giocato tra l’altro a Parigi e l’Italia femminile riuscisse a vincere l’oro. Ma si doveva compiere un percorso di un certo tipo. La pallavolo mondiale di oggi non pone più solo una favorita contro l’altra. Siamo arrivati a Parigi 2024 con diverse squadre di grande qualità che avrebbero potuto aggiudicarsi il titolo, sia da una parte che dall’altra”.Julio Velasco. Lei ha detto scherzosamente che è riuscito a vincere qualche ora prima di lui.“Quando ero in conferenza stampa dopo la vittoria mi ha mandato un messaggio bellissimo. Ho pensato nei giorni successivi che ci sono stati degli incroci incredibili durante questo percorso che ha portato alla vittoria di entrambi. Abbiamo giocato il terzo girone della VNL a Manila e al ritorno ci siamo incrociato con la squadra di Julio e con Barbolini ci siamo fatti i complimenti e l’in bocca al lupo. Noi da lì ci siamo spostati in Polonia, nazione che poi abbiamo battuto in finale e abbiamo vinto la VNL. Quando mi ha scritto il messaggio, ho pensato subito che il karma ci avrebbe riunito tutti, e ho pensato che anche Julio, Lollo Bernardi e Barbolini ce l’avrebbero fatta il giorno dopo”.foto Volleyball WorldA Velasco è stato attribuito il merito di aver saputo gestire il gruppo. Possiamo dire che Giani ha fatto lo stesso straordinario lavoro nel maschile in Francia?“Lo abbiamo fatto tutti il lavoro, sia a livello personale che a livello tecnico, dove questa squadra ha sovraperformato per il grande sforzo fatto. È un lavoro di staff, è un qualcosa su cui la squadra ha preso coscienza ed è risalita di livello dopo alcuni cambi tecnici che abbiamo fatto. Mi sono preso la responsabilità di Boyer che ha avuto un brutto infortunio e quindi l’ho sostituito, così come ho lavorato sulla presa di coscienza che questo gruppo fosse costituito da tutti i giocatori della stessa importanza. Ho lavorato con Earvin, che era colui a cui avevano affidato tutti la responsabilità di vincere le partite, perché per questa squadra fosse anche altro per la squadra. Sono davvero felice che questa squadra sia riuscita nella sua missione”.Giocare le Olimpiadi in casa per loro, cosa ha significato per Giani?“Bella domanda. È stato difficile per me fare la cerimonia di apertura, stupenda tra l’altro, indossando una maglia diversa da quella azzurra. L’Olimpiade è qualcosa di molto particolare. Lo dico a livello di ciò che rappresenti con una maglia, un colore, un’identità. Me ne rendevo conto quando incrociavo le delegazioni italiane anche di altre discipline, soprattutto perché quando le ho disputate da giocatore io ero dall’altra parte”.L’emozione dei suoi di giocare dinanzi al proprio popolo?“La pressione è dettata dalla qualità del gioco e te la autoattribuisci. Se hai qualità di gioco la gestisci meglio e fai le cose meglio. Per me ha sempre contato molto l’aspetto emotivo. Anche su questo abbiamo lavorato molto con i ragazzi e hanno gestito tutto benissimo”.L’incrocio in semifinale con l’Italia?“Siamo riusciti nel difficile intento di metterli a dura prova tecnicamente. Abbiamo fatto la gara che ci eravamo immaginati. Difficilissima”.“Mi piacerebbe che il nostro straordinario presidente della Repubblica dicesse: ma come mai un italiano così lo mandiamo all’estero e non possiamo averlo in Italia? Nel mondo del lavoro i grandi professionisti hanno più incarichi, invece noi del volley ci rinchiudiamo in noi stessi in questo modo”.ANSA/US/QUIRINALE PAOLO GIANDOTTIDopo quella partita a Flavio Vanetti del Corriere della Sera lei ha parlato della questione del doppio incarico. Cosa c’era in quell’appello Andrea?“Noi viviamo un po’ il paese Italia, dove ci sono club che votano per la femminile in un modo e per la maschile in un altro. Perché? Ho chiesto l’intervento di Mattarella proprio perché nel mondo del lavoro non si ragiona con queste logiche anacronistiche”.Lei cosa propone?“Che si riparta da zero e che questa decisione venga demandata al singolo club. Se una società maschile vuole mettere un allenatore che si occupa di nazionale durante il corso dell’anno, ma che seguirà quella stessa nazione al termine degli impegni del club come accade a me in Polonia, perché non può farlo? Ho fatto l’esempio di Santarelli nel femminile a cui è consentito. Perché non deve, anche per il maschile, essere una decisione della società che sceglie di ingaggiare me o un altro. Arricchire un movimento significa aprire il movimento, non rinchiuderlo dentro sé stesso”.foto @zaksaofficialTorniamo agli incroci della vita. Primi mesi in Polonia, la nazione a cui lei ha sottratto l’oro olimpico. Mi faccia sorridere.“Sembra strano, ma ogni persona che incontro, e la cosa riempie di orgoglio, mi fa i complimenti per la vittoria della Francia. È una bella soddisfazione e mi stupisce parecchio”.Come ha trovato la Polonia del volley?“L’ho trovata con l’entusiasmo e la passione dei nostri anni ’90. Tante persone che affollano i palazzetti, una bella organizzazione del campionato e del club, una televisione presentissima e attenta. Certo, gioco tutta la settimana, avendo un campionato da sedici squadre, ma è un bellissimo livello. Devo migliorare il polacco, ma c’è tempo (ride n.d.r.)”.Ha portato la famiglia con sé. Mi sembra felice Giani.“Sì, vedo loro sereni e sono felice e soddisfatto anche io per la scelta fatta”.Di Roberto Zucca LEGGI TUTTO

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    Lo Zaksa perde il main sponsor, ma assicura: “La squadra non è a rischio”

    Al termine di una stagione davvero disgraziata, lo Zaksa Kedzierzyn-Kozle perde anche il main sponsor: com’era prevedibile, la grave crisi del Grupa Azoty ha portato alla risoluzione del contratto con il club, che diventerà effettiva dal 30 giugno. A differenza di quanto accaduto con la squadra femminile del Chemik Police, tuttavia, il passo indietro dell’azienda non dovrebbe avere effetti disastrosi: “Attualmente la situazione finanziaria del club è stabile – assicurano dalla società tre volte campione d’Europa – e il consiglio di amministrazione ha adottato misure per acquisire nuovi sponsor“.

    “Al momento la strategia del club viene confermata e la partecipazione della squadra alla PlusLiga nella stagione 2024-2025 non è a rischio” prosegue il comunicato: è già qualcosa, anche se di certo i tifosi di una formazione con questo palmares si aspetterebbero di più. Per il momento la società ha manifestato le sue buone intenzioni con l’ennesimo rinnovo del contratto con il centrale David Smith, arrivato allo Zaksa nel lontano 2019.

    (fonte: Zaksa.pl) LEGGI TUTTO

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    Polonia: lo Jastrzebski punisce lo Zaksa e vince la regular season

    Si chiude in trionfo la regular season di PlusLiga per lo Jastrzebski Wegiel: la futura finalista di Champions League raggiunge il duplice obiettivo di blindare il primo posto ed escludere dai playoff i grandi rivali dello Zaksa Kedzierzyn-Kozle, battuti per 3-1 (25-21, 20-25, 25-13, 25-19) nello scontro diretto, con 24 punti di Tomasz Fornal. Per la verità, anche in caso di vittoria lo Zaksa non sarebbe riuscito a centrare l’obiettivo, visto il contemporaneo successo dell’Indykpol AZS Olsztyn, che con il 3-1 allo Slepsk Suwalki conserva l’ottavo posto e si prepara ad affrontare la capolista.

    L’Aluron CMC Warta Zawiercie, intanto, “sceglie” la propria avversaria lasciando a riposo buona parte dei titolari e perdendo per 3-1 contro lo Stal Nysa, che in questo modo ritroverà nei quarti di finale. Il Projekt Warszawa, tornato alla vittoria a Czestochowa, chiude terzo, mentre l’Asseco Resovia batte il Trefl Gdansk per 3-1 legittimando il suo quarto posto. Gli ultimi due abbinamenti dei quarti saranno definiti dal posticipo di stasera tra GKS Katowice e LUK Lublin: in caso di vittoria, la squadra di Massimo Botti potrebbe scavalcare il Trefl al quinto posto e andrebbe quindi ad affrontare l’Asseco di Medei, già a partire da mercoledì 10 aprile. Da ricordare che tutte le serie dei playoff (finale compresa) si giocheranno con la formula delle gare di andata e ritorno con eventuale Golden Set di spareggio.

    Altra esclusa eccellente dalla post season è lo Skra Belchatow di Gardini, che nonostante il 3-0 finale sul Barkom-Kazhany dovrà accontentarsi di correre per la nona posizione insieme agli stessi ucraini e a Zaksa, Slepsk Malow Suwalki, Cuprum Lubin e GKS Katowice. Del tutto platonico, infine, il match di stasera tra lo Czarni Radom e il Cuprum, dato che i padroni di casa sono già matematicamente retrocessi.

    (fonte: Plusliga.pl) LEGGI TUTTO

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    Polonia: Zaksa ko con lo Zawiercie, i playoff sono un miraggio

    Sta per concludersi (finalmente!) la regular season della PlusLiga polacca, e a una giornata dalla fine sono diversi i verdetti ancora in sospeso. Innanzitutto quello sul primo posto: lo Jastrzebski Wegiel, tornato a vincere per 3-0 contro lo Skra Belchatow, conserva solo due punti di margine sull’Aluron CMC Warta Zawiercie, che a sua volta ha superato in tre set lo Zaksa Kedzierzyn-Kozle. E proprio per i campioni d’Europa in carica questa sconfitta rischia di essere una condanna all’eliminazione dai playoff scudetto: all’Indykpol AZS Olsztyn, grazie alla prestigiosa vittoria per 2-3 sul campo del Projekt Warszawa, basterà un punto all’ultima giornata contro lo Slepsk Suwalki per mantenere l’ottavo posto, mentre lo Zaksa dovrebbe andare a vincere da tre punti sul campo dello Jastrzebski per sperare (situazione analoga anche per lo Skra di Gardini).

    Allo Stal Nysa basta invece il punto conquistato sul campo dello Slepsk Malow Suwalki per blindare il passaggio ai quarti di finale, a cui parteciperanno anche Asseco Resovia, Trefl Gdansk e LUK Lublin: nell’ultimo turno la squadra di Medei ha battuto per 3-1 quella di Botti, assicurandosi il quarto posto e consentendo al Trefl (3-0 al Czestochowa) di prendersi il quinto. Domenica, quando sarà la squadra di Gdansk ad affrontare l’Asseco, la situazione potrebbe però nuovamente ribaltarsi. Intanto la vittoria per 3-2 sul campo del Barkom-Kazhany non basta allo Czarni Radom per evitare la retrocessione matematica: festeggia la salvezza il Cuprum Lubin grazie al successo per 3-0 sul GKS Katowice di Saitta, che a sua volta può celebrare la permanenza nella categoria.

    (fonte: Plusliga.pl) LEGGI TUTTO

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    Lo Zaksa cambia anche presidente. E intanto sogna Ngapeth…

    Non smette di riservare sorprese l’annus horribilis dello Zaksa Kedzierzyn-Kozle, eliminato dalla Champions League e appena decimo in campionato dopo tre stagioni da padrone assoluto in patria in Europa. Il crollo della squadra polacca è stato pagato prima dall’allenatore Tuomas Sammelvuo e ora anche dal presidente: la società ha infatti annunciato che, per decisione del consiglio di amministrazione, Piotr Szpaczek è stato rimosso dall’incarico. Szpaczek era subentrato nel 2021 a Sebastian Swiderski (oggi presidente della Federazione), dopo essere stato anche direttore generale del club, e sotto la sua guida lo Zaksa aveva vinto altre due Champions. Fino a fine marzo, in attesa di una nuova nomina, il ruolo sarà occupato provvisoriamente da Jadwiga Cichon, già tesoriera della società.

    Il terremoto dirigenziale non distoglie però l’attenzione dalle numerosissime voci di mercato che si addensano intorno alla squadra: sono sempre più insistenti i rumors su un possibile ritorno di Bartosz Kurek, ma si parla anche di un altro uomo chiave della nazionale polacca come Wilfredo Leon e addirittura di Michal Kubiak. Non è finita: allo Zaksa è stato accostato anche il nome di Earvin Ngapeth, quest’anno all’Halkbank Ankara. Per il 33enne schiacciatore francese sarebbe la prima volta in carriera nel campionato polacco, e di certo la prospettiva non manca di accendere le fantasie dei tifosi…

    (fonte: Przeglad Sportowy, WP Sportowe Fakty) LEGGI TUTTO

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    Bartosz Kurek può tornare in Polonia? Rumors sul rientro allo Zaksa

    Una voce clamorosa scuote il mercato in Polonia: quella sul possibile ritorno in patria del campione del mondo e d’Europa Bartosz Kurek, ormai da quattro stagioni impegnato in Giappone con i Wolfdogs Nagoya. A riportare in Europa l’esperto opposto (36 anni ad agosto), secondo quanto riportato da TVP Sport, potrebbe essere lo Zaksa Kedzierzyn-Kozle, squadra in cui Kurek ha giocato per l’ultima volta ben 16 anni fa (dal 2005 al 2008).

    La società non ha voluto commentare la voce, ma quello che è certo che i tre volte campioni d’Europa (appena eliminati dalla Champions League) dovranno ricostruire la squadra: Aleksander Sliwka sembra essere diretto proprio in Giappone ai Suntory Sunbirds, l’opposto Lukasz Kaczmarek dovrebbe passare ai rivali dello Jastrzebski Wegiel e Bartosz Bednorz all’Asseco Resovia. Allo Zaksa è stato accostato praticamente ogni possibile nome, non ultimo quello di Wilfredo Leon (in uscita da Perugia); l’unica trattativa concreta, al momento, sembra però essere quella per Rafal Szymura, schiacciatore nel giro della nazionale proveniente proprio dallo Jastrzebski.

    (fonte: TVP Sport) LEGGI TUTTO

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    Cade la regina: l’Halkbank Ankara fa fuori lo Zaksa

    Si scrive la storia della Champions League maschile in Turchia: per la prima volta dopo tre anni lo Zaksa Kedzierzyn-Kozle non potrà difendere il titolo di campione d’Europa. La squadra polacca esce di scena nei playoff per mano dell’Halkbank Ankara, che ribalta la sconfitta al tie break dell’andata imponendosi con un secco 3-0. Saranno dunque Nimir Abdel-Aziz, Earvin Ngapeth e compagni gli avversari della Cucine Lube Civitanova nei quarti di finale.

    Con Kaczmarek e Bednorz recuperati all’ultimo, ma non certo in perfette condizioni (lo schiacciatore uscirà di scena nel secondo parziale), lo Zaksa si gioca il tutto per tutto nel primo set, in cui scappa avanti 1-9 e 11-17 e poi, dopo aver dilapidato quasi tutto il vantaggio, fallisce tre set point sul 21-24 e altri due ai vantaggi, cedendo sul 32-30. Da quel momento in poi l’Halkbank prende il comando grazie soprattutto a un Nimir molto ispirato (19 punti con il 55%) e all’ingresso di Gordon Perrin in sostituzione di Mirza Lagumdzija.

    Questa sera alle 19.30 si giocherà anche la sfida di ritorno tra VK Lvi Praga e Guaguas Las Palmas, mentre il match tra Tours VB e Berlin Recycling Volleys (da cui uscirà l’avversaria di Trento) è in programma domani.

    [IN AGGIORNAMENTO]

    PLAYOFFHalkbank Ankara (Turchia)-Grupa Azoty Kedzierzyn-Kozle (Polonia) 3-0 (32-30, 25-21, 25-22) andata 2-3VK Lvi Praga (Rep.Ceca)-Guaguas Las Palmas (Spagna) ore 19.30 andata 0-3Tours VB (Francia)-Berlin Recycling Volleys (Germania) gio 8/2 ore 20.00 andata 1-3

    QUARTI DI FINALEvincente Tours/Berlin-Trentino ItasHalkbank Ankara (Turchia)-Cucine Lube Civitanovavincente Praga/Guaguas-Ziraat Bank Ankara (Turchia)Gas Sales Daiko Piacenza-Jastrzebski Wegiel (Polonia)

    (fonte: CEV) LEGGI TUTTO

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    Lo Zaksa recupera Kaczmarek e Bednorz per la trasferta ad Ankara

    Una luce in fondo al tunnel degli infortuni per lo Zaksa Kedzierzyn-Kozle: la squadra campione d’Europa dovrebbe poter contare su Lukasz Kaczmarek e Bartosz Bednorz nella gara di ritorno dei playoff di Champions League sul campo dell’Halkbank Ankara, decisiva per il passaggio del turno dopo il 3-2 per i polacchi all’andata. I due nazionali polacchi si sono imbarcati regolarmente sull’aereo per la Turchia, dove si giocherà mercoledì 7 febbraio alle 16 italiane.

    Domenica scorsa, per l’ennesima volta in questa stagione, lo Zaksa era sceso in campo con una formazione d’emergenza, schierando addirittura il preparatore atletico Justin Ziolkowski come schiacciatore e subendo una netta sconfitta casalinga per mano dell’Asseco Resovia. Kaczmarek e Bednorz, che erano risultati decisivi nella gara di andata contro l’Halkbank meno di una settimana fa, dovrebbero però essere disponibili per lo snodo decisivo della stagione. La squadra che uscirà vincente dal doppio confronto (ai polacchi serve una vittoria con qualunque punteggio) affronterà nei quarti di finale la Cucine Lube Civitanova.

    (fonte: Instagram Lukasz Kaczmarek) LEGGI TUTTO