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    Domenico Cavaccini, benvenuto al nord: “Ho scelto Cuneo perché mi ha convinto il progetto”

    La presentazione di Domenico Cavaccini (per tutti noi abituatissimi ad aver a che fare con uno dei liberi più simpatici e vincenti della serie A, resta sempre e solo “Mimmo”) lascia poco spazio all’immaginazione dei tifosi e dice molto su quanto per l’atleta salernitano, la sua prima avventura al Nord con il volley sia caratterizzata da una bella ed emozionante attesa.

    “Sono rimasto molto colpito dall’annuncio e dal trattamento che ho ricevuto durante la visita alla città. Quello che mi ha fatto più piacere è stato essere accompagnato a fare un saluto alle giovanili. Se vogliamo, parte tutto da lì. Poi Cuneo sul settore dei più giovani ha sempre dimostrato di avere grande interesse nei confronti della crescita dei talenti e ha sempre saputo coltivare il meglio”.

    Prima volta al Nord Italia. Sembra strano.

    “Ho sempre sviluppato un senso di grande appartenenza nei confronti della mia terra e la carriera mi ha sempre portato a legarmi al Sud Italia. Sono stato benissimo e ho trovato sulla mia strada tante ottime società. Quest’anno, senza fare caso al fatto che fosse al nord o al sud Italia, ho scelto in primis un bel progetto”.

    foto Cuneo Volley

    Perché Cuneo?

    “Non sono un politicante e le dico che dopo l’anno a Catania volevo scegliere con ponderatezza un progetto non tanto per stare in Superlega, ma certamente per la sua qualità. Cuneo in questo mi ha da subito coccolato e accontentato, e so molto bene che in una società la qualità del lavoro, l’organizzazione e la serietà sono un valore aggiunto”.

    Sottile, Pinali, Cavaccini. Per ora questi sono i primi nomi.

    “Sono felice di arrivare e trovare due professionisti come loro. Sarà importante creare l’alchimia giusta e le condizioni per poter affrontare un campionato difficile ed impegnativo”.

    foto Cuneo Volley

    Il messaggio più importante lo daremo quando scenderemo in campo. Parole importanti.

    “Sì. Non sono abituato a fare false promesse o uno che chiama a raccolta i tifosi prima del tempo. So che ci alleneremo moltissimo e che dal debutto in poi dovremo dimostrare di meritarci l’affetto dei tifosi. È solo in campo, come ho detto, che si trasmetterà l’essenza della squadra e dell’essere squadra”.

    Non facciamo pronostici.

    “No. Faremo tutto ciò che è in nostro possesso per far divertire il pubblico e disputare un campionato all’altezza di questa piazza”.

    foto Lega Volley

    Posso chiederle quanto è motivato dopo l’anno di Catania?

    “Molto. Ma sono motivato a voler vivere un anno intenso. Ho il desiderio di ricominciare a divertirmi in mezzo al campo”.

    Le squadre che ha più la curiosità di incontrare?

    “Brescia e Siena certamente. Ma quella che voglio rincontrare quest’anno è Catania perché sulla carta sarà la squadra più forte”.

    foto Lega Volley

    Per ora si è rifugiato alla Sport Sun. Sole, mare e beach volley.

    “Mi ributto sempre volentieri in questo progetto famigliare perché lavorare con mio fratello mi piace sempre tanto. Questo periodo dell’anno mi aiuta a staccare e a rimanere in un ambito sano e bellissimo quale è il mondo del beach”.

    Intervista di Roberto Zucca LEGGI TUTTO

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    Manuel Alfieri racconta la coppia inedita del beach che formerà con Tiziano Andreatta

    Quando al telefono mi dice una cosa di cui parliamo fra poche righe, ho una specie di sussulto, perché penso che Manuel Alfieri sia un giocatore da estrapolare dal contesto legato al volley e da trapiantare completamente a tempo pieno nel mondo del beach.

    Alfieri rappresenta quel prototipo di giocatore che sogni di vedere con le infradito a giocarsi grandi cose, perché la sua vita mi è sempre sembrata il beach e perché il suo habitat naturale risulta essere la sabbia e soprattutto Pescara. Quest’anno Manuel giocherà con un compagno nuovo, che non ha bisogno di presentazioni e che è Tiziano Andreatta. Tiziano e Manuel formano una delle coppie inedite più interessanti e puntano a diventare uno dei sodalizi di punta dei prossimi anni a livello italiano e non solo.

    “Lo studiavo già dallo scorso anno e ragionavo sul fatto di proporre a Tiziano di avventurarci in questo mondo assieme. Abbiamo poi trovato la quadra durante l’inverno, mentre io ero impegnato con la pallavolo a Marcianise. Tengo molto a ringraziare Davis Krumins con il quale ho giocato delle belle tappe lo scorso anno. È un amico e gli auguro il meglio per il proseguimento. Ora penso al progetto con Tiziano”.

    Che obiettivi vi siete dati?

    “Iniziamo a fare un primo torneo e vedere un po’. Siamo un foglio bianco su cui andrà scritta la storia di due giocatori che devono iniziare a giocare assieme. Tiziano ha avuto un piccolo infortunio e abbiamo incominciato a vederci nel weekend per allenarci soltanto da poco. Abbiamo fatto forse tre finesettimana assieme”.

    Cosa vi attende?

    “Sicuramente Cracovia a livello internazionale e poi Caorle. Dobbiamo incominciare ad unire le pedine del puzzle, però posso già dire che le prime sensazioni sono molto buone”.

    Alfieri-Andreatta è la coppia delle 4 Vele Academy di Pescara?

    “Ci alleneremo a Pescara da metà giugno perché il Prof.Andreatta deve fare gli scrutini finali a scuola e poi passeremo l’estate ad allenarci assieme alle 4 Vele. In questi due mesi, mi sono allenato praticamente in solitaria con mio padre, io e lui da soli. È stato un supporto fondamentale”.

    Foto Federazione Italiana Pallavolo

    Si dice che il beach possa tenerla occupata anche oltre l’estate.

    “Solitamente sono più cauto su queste affermazioni, ma posso dire che sto ragionando seriamente sulla possibilità di fare l’istruttore a Pescara e dedicarmi tutto l’anno al beach volley. In fondo è questo che sogno da parecchi anni e ciò che mi ritorna dalla sabbia è un qualcosa che ormai faccio fatica a trovare nel volley”.

    Cosa potrebbe farla ripensare?

    “Al volley resto legato, ma negli ultimi anni penso di aver dato molto di più di ciò che ho ricevuto. Non sono soddisfatto delle scelte fatte e di come sono finite le ultime stagioni, quindi mi piacerebbe trovare qualcosa che mi renda davvero soddisfatto dei sacrifici fatti. Il beach in questo può costituire una bella medicina! Per ora resto in una fase valutativa, anche perché devo capire la parte economica e il budget che potrebbe richiedermi una scelta simile, oltre al fatto che se ci fossero delle proposte serie per giocare a pallavolo le ascolterei molto volentieri”.

    Torniamo al beach. Italiano e internazionale formula vincente?

    “Sì, faremo certamente il campionato italiano e cercheremo per il primo anno di racimolare qualche punticino in Europa”.

    Che scenario si aspetta dalla nuova stagione?

    “Un tutti contro tutti. Tante coppie inedite, alcune delle quali sono curioso di vederle all’opera. Altri si devono confermare e altrettanti rifare. Sarà un inizio nuovo per tutti”.

    La coppia che vuole ritrovare?

    “Sacripanti-Titta sono felicissimo di vederli giocare assieme. Un po’ meno sarò felice di giocarci contro!”

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    Falaschi punta in alto: “A questa Padova la salvezza sta stretta, mireremo all’ottavo posto”

    Il comunicato arriva tempestivamente a metà maggio, ed è il segnale di ciò che Marco Falaschi ha fatto alla Pallavolo Padova, ossia lasciare un bel segno distintivo sul suo operato e sulla costruzione di un ruolo che nella pallavolo italiana ormai è giusto riconoscergli universalmente.

    Falaschi è una certezza, un elemento che non solo si cuce addosso una maglia, ma tesse lungo la stagione una rete di gioco e certezze grazie al suo ventennale bagaglio di esperienza. Padova (così come la nazionale, di cui Marco fa parte nel gruppo allargato di Cavalese) sotto questo aspetto non poteva assolutamente rinunciare alla regia del toscano più famoso del volley e ha detto sì anche per la prossima stagione.

    Foto Federazione Italiana Pallavolo

    “Sono soddisfatto dell’annuncio e dico che questo rinnovo me lo sono conquistato dentro e fuori dal campo. La chiamata di Padova lo scorso anno è arrivata perché la società mi ha chiesto di dare un mio contributo personale nella costruzione di un gioco di squadra in cui erano presenti diverse scommesse, che abbiamo vinto assieme. L’aspetto sportivo e umano ha inciso sul fare sì che questo gioco si creasse e che raggiungessimo anche un traguardo fondamentale come la salvezza con diverse giornate d’anticipo”.

    Diamo un nome alle scommesse vinte?

    “Posso dire che Luca Porro e Davide Gardini in posto quattro come titolari stabili in Superlega siano stati una bella scommessa vinta. Su Gardini c’era molta aspettativa dalla passata stagione, per il giocatore che voleva e doveva essere. Luca ha sprigionato un talento indiscutibile e ha dimostrato di poter svolgere questo ruolo con maturità e provando ad alzare l’asticella ancora di più. Posso dire che anche Plak come centrale nel suo primo anno nel ruolo in Italia è stata un’altra bella soddisfazione che la società si è portata a casa. Giocatore forte, con delle doti fisiche importanti e capace di poter dire la sua in questo campionato. Sono contento di ciò che Fabian ha dimostrato di poter fare”.

    Foto Pallavolo Padova

    La prossima scommessa?

    “Tommaso Stefani dovrà prendersi le sue belle certezze la prossima stagione. Arriva da un recupero lungo e intenso. Sono felice di giocare assieme a lui anche il prossimo anno per la terza stagione dopo quella di Taranto”.

    Conosce a menadito questo campionato. Mi dica perché Padova si è salvata con anticipo rispetto alle altre.

    “Credo che non ci sia stato un solo momento in cui abbiamo smesso di lavorare per centrare l’obiettivo, anche quando avevamo qualche difficoltà in più degli altri. Dopo la prova di Cisterna, che ricordo come un momento complicato della stagione, siamo stati capaci di parlare, affrontare i problemi e ripartire con la consapevolezza che ce la potevamo e volevamo fare. Non abbiamo mai mollato e siamo riusciti, oltre a vincere gli scontri diretti, a toglierci degli sfizi, andando a prendere punti contro squadre come Milano e Modena. Siamo stati bravi nel dimostrare che potevamo affrontare chiunque con la stessa grinta e la stessa determinazione”.

    foto Lega Volley

    Quest’anno è sembrato che lei calzasse a pennello con il progetto Padova. Posso dire che non potevamo vederla in un progetto più a misura di Falaschi?

    “Ho sempre apprezzato molto quando una società mi ha chiesto di mettere in campo la responsabilità che ho acquisito dopo tanti anni di esperienza. È stato un piacere lavorare con Padova e poter continuare in tal senso. Va dato atto che Cuttini e lo staff sono sempre stati desiderosi quanto noi di farci esprimere in un certo modo e ci hanno sempre punzecchiato affinché ognuno di noi facesse il suo meglio”.

    foto Lega Volley

    Padova ormai è una certezza per la Superlega.

    “Siamo il quinto pubblico della serie A. Voglio strappare una promessa”.

    Prego.

    “Cercheremo di alzare ancora di più l’asticella quest’anno. Personalmente trovo che questi tifosi meritino qualcosina di più della salvezza e mi impegnerò per fare sì che quell’ottavo posto magari utile per giocare i playoff scudetto diventi un traguardo alla nostra portata. È una bella sfida, ma ci proverò”.

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    Mattei, pilastro di Grottazzolina: “Caduto l’ultimo pallone è partito il film della mia carriera…”

    Conosco il protagonista dell’intervista da dieci anni. Tra di noi abbiamo condiviso moltissimo delle rispettive carriere in ambiti diversi. Scrivo con cognizione di causa che questo è l’anno migliore di Andrea Mattei dell’ultimo decennio passato a dimostrare di essere il forte giocatore che è sempre stato. Sono trascorse così tante stagioni da quando questo armadio con gli occhi azzurri, a cui già a vent’anni stava stretto tutto, compresa la maglia dell’allora Kioene, urlando e combattendo con il coltello tra i denti, si conquistava due promozioni in due anni diversi. L’epilogo, dopo anni spesso in cui ha fatto fatica ad esprimere ciò che aveva dentro e fuori dal suo gioco sicuro e costante in posto tre, non è un caso sia arrivato in un’altra bella favola della pallavolo italiana, cioè alla Yuasa Battery Grottazzolina, compagine che quest’anno ha dominato la serie A2 e si appresta con l’entusiasmo di ogni debuttante al gran ballo, a disputare il suo primo campionato di Superlega, sempre con l’apporto dello stesso Mattei.

    “Quando è caduto l’ultimo pallone, è come se fosse partito un film lunghissimo, in cui ho ripercorso tutti gli anni in cui non sono riuscito a portare a casa ciò che mi ero prefissato dall’inizio della stagione. Sono stati anni difficili, non l’ho mai nascosto, e quest’anno sono arrivato a Grottazzolina per la prima volta, senza costruire alcun castello. Ero felice di essere qui, dovevo fare il mio lavoro come sempre al massimo, ma senza alcun retropensiero”.

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Ha vinto il campionato, senza alcuna illusione iniziale.

    “Lo abbiamo voluto tutti. Molti di noi sono arrivati qui desiderosi di trovare un riscatto da anni un po’ più in salita di altri. Nel mio caso ha influito tanto l’essermi sentito non solo parte di un progetto, ma al centro del progetto stesso. Grottazzolina ha cercato di essere casa per tutti noi, e questo ha inciso nel far confluire tutte le energie verso l’inseguimento di un sogno per una piccola realtà marchigiana”.

    Per lei la Superlega arriva dopo la vittoria in finalissima contro Siena. Segno del destino?

    “Forse. Lei pensi che io la Superlega me la sono riguadagnata quest’anno e l’ultima società con cui l’ho persa è stata proprio Siena. Un momento catartico, perché mi sono ripreso ciò che volevo in un momento e proprio con la mia ex squadra. L’ho cercata proprio tanto e quest’anno per la prima volta ho detto vada come vada, poi è successo tutto”.

    foto Top Volley Cisterna

    Si era un po’ smarrito quel ragazzo che ho conosciuto dieci anni fa?

    “Non ero smarrito, avevo certamente maturato l’idea che a trent’anni si potesse stare bene anche senza pensare per forza al pensiero ossessivo della massima serie. Era un pensiero, stava lì, ma non più da non dormirci la notte”.

    Sono seguiti giorni di capelli rosa, festeggiamenti e celebrazioni.

    “Non mi era mai successo di essere invitato in comune e di essere insignito della cittadinanza onoraria. Non so se esistano dei precedenti nel volley. Per me è stato un momento molto emozionante quando il sindaco ha incontrato la squadra e ha fatto sentire quanto questa comunità sia legata al volley”.

    foto Instagram @a.mattei10

    La Superlega ora con quale obiettivo?

    “A livello societario sicuramente l’obiettivo è mantenere la categoria. Stanno dando tutti il massimo per fare sì che il progetto della Yuasa Battery possa piacere a tutti”.

    Il momento che tutti aspettano? L’esordio?

    “Credo il derby marchigiano contro la Lube sarà un momento storico curioso, perché qui la pallavolo è più importante del calcio”.

    Il suo?

    “Vorrei giocare con la stessa determinazione dei miei vent’anni quando debuttavo in questa categoria”.

    So che ha un sogno, ora che tornerà in A1.

    “Non ho mai abbandonato l’idea di essere convocato in azzurro. So che sono grande ormai, so che forse il treno per me è già passato. Ma continuare a sognarlo e a lavorare per tutto ciò, non costa niente”.

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    Cominetti acchiappa tutto: “Supercoppa gioia più grande, mancava nel palmares”

    L’ennesimo anno da vincitore. Sottolineare il fatto che per Roberto Cominetti la vittoria sia diventata una sorta di tassa da pagare alla serie A2 è d’obbligo. A ventisette anni uno dei più forti posto quattro del nostro campionato, ha conquistato due campionati, due Coppe Italia e una Supercoppa. Solo con la Consoli Sferc Brescia, squadra con cui ha disputato l’ultimo campionato, ha vinto due titoli nelle ultime tre settimane.

    foto Lega Volley

    “La gioia più grande è stata vincere la Supercoppa, perché mancava al palmares dei titoli. L’anno scorso in realtà, dal punto di vista dei titoli è stato un po’ deludente perché la corazzata di Vibo Valentia ha razziato tutti i trofei disponibili. Quest’anno con Brescia siamo arrivati ai playoff e purtroppo non siamo riusciti ad avere la meglio su Siena. Siamo tornati in palestra a lavorare per giocarci la Coppa Italia e la Supercoppa. Il risultato è stato quello di giocare due ottime gare contro Grottazzolina e Ravenna, portandosi a casa due trofei a cui questa società teneva molto e cancellando la delusione della mancata finalissima dei playoff promozione”.

    Le sue sono state prestazioni che in A2 fanno davvero la differenza.

    “Penso di essere un giocatore che fa ciò che serve alla squadra. Ho cercato di essere malleabile anche quest’anno e nella mia duttilità forse si è creato quel valore aggiunto che serviva per venire fuori da determinati momenti difficili delle partite che contano. Ci siamo ritrovati di fronte due ottime compagini, a cominciare da Grottazzolina che l’anno prossimo giocherà la Superlega, a Ravenna che ha avuto il merito di lanciare dei giovani davvero talentuosi. È stata una squadra tostissima per tutto il campionato e non è stato semplice vincere in Coppa con loro”.

    foto Atlantide Pallavolo Brescia

    Si è creato un bellissimo gioco con Tiberti, questo va detto.

    “Tibe ha saputo valorizzarmi. Sono arrivato a questa esperienza forse pallavolisticamente maturo anche mentalmente e giocare di fianco a questo ragazzone mi ha dato l’opportunità di far vedere delle belle cose. Mi piace sottolineare che siamo stati capaci di costruire insieme un gioco fatto di costanza e in generale gli attribuisco il fatto di essere un giocatore che non mette mai pressione ai compagni. Non gli capita mai di prendersela con un compagno e questo lo rende amabile da tutti”.

    Quanto è stato difficile riprendersi dall’eliminazione dei playoff?

    “Non è stato facile. Personalmente è stata una batosta, tanto che poi in Coppa il gruppo si è ritrovato dopo gara uno contro Reggio Emilia. Direi anzi che sia stata gara due la rinascita della squadra da quella delusione, affrontando lo spareggio con determinazione, e poi andando a sfidare Siena dove abbiamo ritrovato costanza ed energia”.

    foto Lega Volley

    Si dice che resterà nel progetto di Brescia.

    “Si dice (ride n.d.r.)?”

    Per ora allora bocche cucite.

    “Mi piacerebbe poter vincere con questa maglia il prossimo campionato e poter finalmente arrivare in Superlega. Questo è un mio desiderata”.

    Quanto ci spera nella Superlega del 2025 Cominetti?

    “Tantissimo. Resta sempre un sogno, ma lavoro per questo ogni stagione”.

    foto Lega Volley

    Intervista di Roberto Zucca LEGGI TUTTO

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    Lucconi spiega la scelta della Corea: “Proposta irrinunciabile, di quelle che cambiano la vita”

    Gli avversari italiani che per anni lo hanno trovato nei vari campionati avranno tirato un bel sospiro di sollievo. Una celebre battuta, riferita ad un cinepanettone, traslata sulla pallavolo, direbbe in soldoni che questo Manuele Lucconi ce lo siamo levati. Che peccato, diranno invece centinaia di tifosi che in questi anni si sono appassionati al percorso di crescita impressionante fatto dal “cavallo” (termine coniato per lui quando qualcuno lo vide scavare sulla sabbia con delle bordate lasciate come eredità sulla costa marchigiana) siciliano di venticinque anni. 

    È notizia di alcuni giorni fa, infatti, che Manuele saluterà il campionato nostrano per vestire la maglia dell’Ansan OK Financial Group OKman, club coreano sito a circa un’ora da Seul.

    “Vado praticamente dall’altra parte del mondo! Mi fa piacere che ci sia stato questo dispiacere da parte dei tifosi di Prata, ma era una proposta unica, a cui non potevo certamente dire di no. Sono contratti che in qualche modo ti cambiano la vita, ed esperienze che fatte alla mia età risultano in tutti i modi arricchenti. Partirò con la mia ragazza alla fine di luglio, sono molto felice e anche un po’ curioso di cominciare questa nuova avventura”.

    Per i pallavolisti italiani è davvero un’occasione unica.

    “Sì, c’è un bel processo di selezione e io sono felice di averlo passato. Cercherò di mettermi sotto con l’inglese che mi spaventa un po’, ma avrò un traduttore a disposizione, quindi almeno per il primo periodo sono abbastanza sereno”.

    Lasciare l’Italia. Più dispiaciuto o più curioso?

    “Per ora sono nella fase di curiosità. Spero che sia un anno come quelli fatti in Italia, nel quale potrò dare il meglio di me. Mi spaventa la distanza, per ora, e il fatto di fare un’esperienza lontano da tutti. Dall’altro lato mi hanno tutti parlato bene delle tradizioni, del Paese in sé e anche del cibo. Quindi ci sarà da divertirsi”.

    Cosa si aspetta da un campionato così diverso?

    “Il livello va testato. Io mi faccio un’opinione dopo essere sceso in campo. Mi aspetto di impegnarmi negli allenamenti e di dare il massimo, su questo credo di aver dimostrato di essere sempre pronto a tutto durante questi ultimi anni”

    Si è conclusa l’esperienza a Prata.

    “Quest’anno resterà sempre nel mio cuore, anzi credo che Prata in generale resterà sempre nel mio cuore. Spero questo sia un arrivederci e non un addio”.

    Intervista di Roberto Zucca LEGGI TUTTO

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    Pesaresi racconta: “A2 scelta da professionista, a Brescia vissute tante emozioni”

    Quando all’inizio dello scorso campionato, il suo nome non campeggiava come sempre fra i protagonisti della Superlega, ho pensato che fosse arrivato per lui il momento inaspettato di essere altro e dedicarsi ad altre faccende. Ne ero dispiaciuto, perché nelle ultime stagioni Nicola Pesaresi si era distinto per il coraggio di osare a fare sempre un percorso lineare, pulito, quasi perfetto, e alle volte doverosamente perfettibile. L’epilogo arrivò qualche settimana dopo, con l’inizio dei suoi allenamenti a Modena e l’ingresso alla fine di dicembre nelle fila della Consoli Sferc Brescia. Un percorso particolare, figlio di un anno particolare, che Nicola sta conducendo come pochi sanno fare, ossia con la maturità di voler essere un professionista e di ricominciare anche dove pochi si aspettavano.

    “È stato un anno particolare, davvero. A settembre non ho riniziato come facevo di solito. Le proposte sul tavolo non mi soddisfacevano e ho preferito fermarmi qualche settimana e attendere di trovare un progetto nel quale buttarmi perché pienamente convinto. Ho fatto un periodo a Modena, che mi ha accolto bene e dove mi sono trovato benissimo. Li ringrazio per avermi dato l’occasione di rimettermi in gioco. Con loro c’è stato un riavvicinamento alla pallavolo dopo alcuni mesi di inattività e subito dopo è arrivata l’opportunità di venire a Brescia per fare la A2. Ho accettato e mi sono messo a disposizione”

    Una seconda parte di stagione in cui Brescia è stata sempre tra le migliori del campionato. Fuori dai playoff, ma fresca vincitrice della Coppa Italia.

    “Abbiamo fatto un buon campionato con il dispiacere finale di non essere stati in grado di dare qualcosa in più nei playoff. C’è stato un po’ di rammarico su questo aspetto, ma non ci siamo persi d’animo e siamo tornati in palestra convinti che per la Coppa Italia ci saremo giocati le nostre carte e così è stato. Siamo stracontenti per questo trofeo. Abbiamo fatto un weekend molto buono, giocando molto bene, riuscendo ad alzare il primo trofeo per questa società. Sono contento di averne fatto parte”

    foto Instagram @nic_pesa

    Il trofeo aggiunge valore alla stagione. Testa alla Supercoppa?

    “Domenica sarà l’ultimissima. Divertiamoci e proviamo a vincere un altro trofeo!”

    Posso chiederle perché lei non è più in Superlega?

    “Un insieme di fattori e una trattativa non andata a buon fine. A quel punto ho deciso di fermarmi e aspettare di vedere se arrivava qualcosa che potesse soddisfarmi ed essere stimolante. In quei mesi dopo alcune riflessioni, mi sono detto che avrei ricominciato solo a queste condizioni. Ho ritenuto Brescia un’opportunità con tutte le emozioni nuove del caso e di questo anno appunto particolare.”

    Mi è sembrato felice di tornare in campo in A2. Non era una punizione.

    “L’ho fatto da professionista e ho vissuto sin dai primi giorni come se fosse un anno in cui avrei cercato di vivere per riempire la testa e la valigia di emozioni. Così è stato”

    Posso chiederle dove immagina il suo futuro dopo essere stato uno dei migliori liberi della serie che ha appena giocato?

    “Immagino il futuro come orientato verso una nuova sfida, diversa per certi aspetti ma molto stimolante. Cercherò di vivermela e godermela a pieno”

    Intervista di Roberto Zucca LEGGI TUTTO

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    Held racconta il suo primo incredibile anno di Superlega: “Perugia? Scelta che rifarei”

    È passato meno di un anno da quando Tim Held entrava timidamente in palestra a Perugia con Angelo Lorenzetti e il suo staff e cominciava una cavalcata lunga una stagione memorabile, costellata dalla conquista di quattro trofei su quattro competizioni, nelle quali la Sir Susa Vim Perugia si è distinta per la forza di una squadra che si è dimostrata da subito difficilmente battibile.

    “Come primo anno non potevo sperare in qualcosa di meglio. Quattro competizioni su quattro siamo riusciti a portarle a casa. Abbiamo sicuramente poco da aggiungere. È stata una di quelle stagioni da incorniciare nella bacheca del club e anche in quella personale”

    foto Instagram @_timheld_

    Ad agosto lei mi aveva confessato di aver capito che c’era l’atmosfera giusta a Perugia.

    “Confermo. Ho capito sin dai primi giorni che tutti i pezzi del puzzle erano posizionati nel posto giusto e già dalle prime battute abbiamo lavorato nelle migliori condizioni con lo staff, l’allenatore e tutta una società composta da grandi lavoratori. Ogni giorno il duro lavoro fatto ci ha dato una grossa mano e l’impegno profuso in tutti i momenti della stagione è stato il massimo. Quando mischi tutti questi ingredienti la miscela che viene fuori è certamente esplosiva”

    Primo anno in Superlega. In A2 era un titolare fisso. A Perugia si è trovato di fronte ad un reparto schiacciatori stellare. Continui lei…

    “Lei vuole sapere se rifarei questa scelta? Totalmente. Sapevo cosa stavo lasciando e sapevo che il campo quest’anno non avrebbe fatto tanto parte del mio anno. È una decisione presa dopo approfondite analisi e considerazioni. Avevo messo in conto che con Leon, Plotnytskyi e Semeniuk la concorrenza sarebbe stata agguerrita, ma ho vissuto tutto come una grande occasione di crescita personale”

    Compagni che sono poi diventati amici. Il segreto di Perugia ce lo vuole dire?

    “Il gruppo di amici. Non finirò mai di ringraziare questi ragazzi per il salto di qualità che sono riuscito a fare, confrontandomi ogni giorno e ogni allenamento con la loro esperienza. Ho messo da parte la voglia di trovare uno spazio a tutti i costi e ho giocato il mio primo anno in Superlega in un ruolo non facile, cioè quello del cambio in battuta. Sai che alle volte va e altre no, ma ti metti a disposizione dei compagni. La valigia che mi porto dietro è colma di esperienza. Se penso alla fine del 2022, non avrei mai immaginato di poter finire in un’avventura splendida come quella di Perugia”

    foto Lega Volley

    Qualche giorno fa ha salutato Perugia. 

    “Sì, lascio Perugia per una nuova avventura”

    Cosa resta oltre tutti i trofei vinti in una sola stagione?

    “Il pensiero di voler giocare delle partite importantissime anche in campo. Il provare a lavorare per fare sì che un giorno certe gare me le giocherò dal primo minuto. Penso alla bellezza della finale scudetto ad esempio, che è stato il coronamento di una bellissima stagione. Penso alla cornice del Pala Berton in quell’occasione e non solo. Ecco, sogno di rivivere tutto questo”

    Ha più volte messo in luce il grande lavoro fatto. Lei è uno che valorizza molto il sacrificio che si fa per arrivare.

    “Posso dirle che ho visto le persone attorno a noi lavorare anche la notte per studiare e ristudiare le gare per arrivare preparatissimi agli incontri. Lorenzetti ha dato un grosso valore ad ognuno di noi nel gruppo e ha lavorato con ogni singolo elemento per dare la possibilità di esprimersi al meglio. Il lavoro paga sempre, e tanto”

    foto Instagram @_timheld_

    Per vincere cosa deve essere sacrificato?

    “Quest’anno ho visto la mia famiglia un po’ meno. Infatti trascorrerò un bel periodo a Reggio Emilia e recupererò il tempo perso con i miei genitori e le mie sorelle”

    L’hanno già vista in versione biondo platinato?

    “Con alcuni compagni ce lo eravamo ripromessi ad agosto. Tingersi i capelli è stato il gesto finale di un periodo meraviglioso della mia vita”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO