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    Comitato 4.0: “Aiuti al settore non più procrastinabili”

    Di Redazione “Apprezziamo l’iniziativa organizzata dall’onorevole Rossi di ragionare a sistema con tutte le forze politiche per sostenere il comparto dello sport, serve una voce unitaria che si faccia promotrice di proposte concrete” così dichiarano Francesco Ghirelli, presidente Lega Pro, Umberto Gandini, presidente Lega Basket Seria A, Pietro Basciano, presidente Lega Nazionale Pallacanestro, Massimo Righi, presidente Lega Pallavolo Serie A, Mauro Fabris, presidente Lega Pallavolo Serie A Femminile, Massimo Protani, presidente Lega Basket Femminile. “Tra le proposte figurano quelle da tempo richieste dal Comitato 4.0, a dimostrazione che si tratta di misure ragionate e di buon senso per sostenere un comparto che, alla stregua degli altri, è messo in ginocchio dalla crisi. Sostegni per le spese sanitarie, misure di liquidità, credito di imposta sulle sponsorizzazioni, dilazioni fiscali non sono più rinviabili, servono a salvare centinaia di società e di lavoratori in crisi” prosegue il Comitato 4.0. “Si tratta delle stesse misure che abbiamo presentato attraverso il canale emendativo al Dl sostegni e che abbiamo portato all’attenzione del Sottosegretario Vezzali perché trovino adeguata collocazione nel Dl Sostegni Bis. Bene che Pd, M5S, Lega e Fdi si muovano nella stessa direzione” concludono i presidenti del Comitato 4.0. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    La perplessità di Diego Mosna: “Il nostro sistema è quotidianamente a rischio”

    Di Redazione Si aggiunge un’altra voce al coro di critiche nei confronti del bilancio della stagione proposto da Massimo Righi in un’intervista alla Gazzetta dello Sport e stigmatizzato già ieri da Catia Pedrini e Pippo Callipo. Questa volta i rilievi sono ancora più pesanti perché provengono da Diego Mosna, predecessore di Righi alla guida della Lega Pallavolo Serie A oltre che presidente dell’Itas Trentino. “Al pari di Catia Pedrini – scrive Mosna su Facebook – anch’io sono rimasto piuttosto stupito, per usare un eufemismo, rispetto ai contenuti dell’intervista. Posso capire la sua necessità di cercare di vedere la situazione in maniera positiva, ma in realtà il nostro sistema è quotidianamente a rischio. E negarlo, per far apparire le cose migliori di quello che sono, non è sicuramente il modo corretto per risolverla. La pallavolo, così come tutti gli altri sport ad eccezione del calcio (che, abbiamo capito, del pubblico negli stadi può fare anche a meno, almeno ad alti livelli, grazie ai diritti tv), è in una fase davvero critica. Prima si prende coscienza di questo problema e prima, forse, si riuscirà a risolverlo“. “L’aver giocato a porte chiuse per tutta la stagione – continua il presidente di Trento – pesa eccome nel bilancio delle società che, anche prima della pandemia, facevano fatica a far quadrare i conti. La stagione che si concluderà il primo maggio è stata portata avanti dai club con grandissimi sacrifici e solo per dare continuità alla propria attività, ma deve essere chiaro il messaggio; così non si può più andare avanti. Non saranno sicuramente i finanziamenti o le presunte ‘boccate d’ossigeno’ della Fipav (che con una mano dà e con tutte e due invece prende dalle Società) a risolvere i problemi“. “Mi sembra doveroso sottolineare – aggiunge Mosna – che la sopravvivenza di un club come Trentino Volley attualmente dipenda solo dal supporto offerto dai soci e dagli sponsor, che anche in questo anno così difficile per tutti ci hanno dimostrato la loro vicinanza; sicuramente NON dipende da chi in questo momento ci sta limitando la possibilità di avere altri tipi di risorse, in una parola il pubblico! Ben venga il finanziamento che aiuti i club in difficoltà di liquidità, sempre considerando che non si sta parlando di aiuti a fondo perduto ma di debiti, da ripagare nel tempo“. La conclusione è lapidaria: “L’incapacità delle istituzioni di cogliere il grido di allarme lanciato dal mondo dello sport ha dimostrato come la questione interessi poco a chi governa. Se non vogliamo farcene una ragione, il messaggio del nostro movimento deve quindi essere molto diverso da quello che ho letto sabato sulla Gazzetta. ‘I nostri club rischiano? Sì, rischiano tantissimo’. Forse è difficile da accettare, ma questa è la verità“. (fonte: Facebook Diego Mosna) LEGGI TUTTO

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    Pippo Callipo appoggia Pedrini: “Serve una gestione più trasparente della Lega”

    Di Redazione Arriva anche la reazione di Pippo Callipo, presidente della Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia, dopo le dichiarazioni rilasciate dalla numero uno di Modena Volley, Catia Pedrini, che a sua volta aveva replicato all’intervista a Massimo Righi apparsa sulle pagine della Gazzetta dello Sport. Se infatti la visione del presidente della Lega Pallavolo Serie A appare “rosea” sul modo in cui il sistema ha retto alla pandemia e sul fatto che gran parte delle società abbiano strutture solide e godano di ottima salute, secondo Pedrini e Callipo invece “i problemi ci sono, eccome se ci sono!“. Ecco il testo della lettera del numero uno della società calabrese: “Presidente Catia Pedrini,Le scrivo pubblicamente per confermarLe il mio appoggio e dichiararLe la mia piena condivisione del suo sfogo. La Lega Pallavolo ha bisogno di una gestione più obiettiva, trasparente e soprattutto indipendente rispetto a forti influenze. Tutti i problemi che Lei ha evidenziato dovrebbero avere una soluzione al più presto. Chi partecipa alla SuperLega dovrebbe avere tutto in regola: bilanci, F24, puntualità nei pagamenti, assunzioni del personale, solo per citarne alcuni. Invece, non solo i problemi permangono ma non si prova neanche ad affrontarli, preferendo nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. La Lega Pallavolo dovrebbe fare, con l’aiuto di esperte società di revisione, i dovuti controlli economici e finanziari prima dell’iscrizione al campionato. Ed invece no, la regola più importante è quella di avere un palazzetto con una capienza minima di tremila posti. Questa fu la regola per fare fuori Vibo, la Calabria e l’intero Sud, dalla circolazione. Ma noi siamo ‘tosti’! Si deve rifondare tutto di nuovo, ripartendo con nuovi sentimenti e buoni propositi. Tutte le società uguali per diritti e doveri, e soprattutto tutte le società con lo stesso peso. Poi… il migliore si vedrà solo sul campo!“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Pedrini risponde al presidente Righi: “Per lei va tutto bene? Non ci avete tutelati”

    Di Redazione Il presidente Massimo Righi ha dichiarato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport che a suo avviso, per ora, in Superlega non sussistono problemi economici e che i conti stanno tornando. Infatti, per il numero uno di Lega Pallavolo Serie A la struttura della maggior parte delle società è solida. Dalla liquidità, ai rimborsi sanitari, fino al volley mercato, Righi traccia un bilancio tutto sommato positivo della stagione ormai agli sgoccioli. A non condividere questa ondata di positività è Catia Pedrini. La presidente del Modena Volley non perde tempo a sottolineare come, secondo lei, i problemi economici siano ben presenti e che la Lega non abbia tutelato le società. “Va tutto bene?Io ritengo che se escludiamo Lube, Perugia e probabilmente Piacenza, tutte le altre società abbiano problemi finanziari molto seri e non solo di cassa corrente. Le ragioni sono varie, non tutte riconducibili al Covid-19 ma ad esso preesistenti, ed esasperate dalla pandemia.Proprio per questo non mi sono mai state ben chiare l’ostinazione e la miopia con cui il campionato è stato ugualmente disputato come nulla fosse, nonostante una sorta di continua caduta libera in mezzo a cluster di coronavirus, drastica riduzione delle entrate (per noi oltre il 50%) e un aumento dei costi dettato soprattutto dalle nuove e non preventivate esigenze mediche (intorno al 10%): una qualsiasi azienda nelle stesse condizioni avrebbe chiuso i battenti.“I danni economici subiti dai club sono da attribuirsi anche alla crisi in cui versano le aziende sponsor?” – dice il Presidente di Lega – non era tutto abbondantemente prevedibile un anno fa? A oggi purtroppo, e nonostante quanto dichiarato dal presidente di Lega, siamo esattamente nelle stesse condizioni di aprile 2020: nessuna certezza se non i costi. Non sappiamo se e quando verrà completata la campagna vaccinale, non sappiamo se, completata la campagna vaccinale, gli impianti sportivi saranno riaperti. Nella benaugurata ipotesi che si verificassero le condizioni di cui sopra di quale capienza si potrà usufruire? Fa tutta la differenza del mondo per i club. Il planning della prossima stagione è già redatto, sembra, con inizio campionato ai primi di ottobre? Se qualcuno avesse a cuore la solidità dei club, sarebbe invece doveroso stabilire una data successiva onde avere qualche risposta in più rispetto a tutte le incognite del futuro.C’è poi il tema dei finanziamenti di cui parla Righi: comunque debiti. Se abbiamo avuto qualche piccolo rimborso per le spese sanitarie legate al Covid, se potremo accedere al Credito Sportivo con gli interessi rimborsati da un fondo costituito all’uopo è alla Federazione che dobbiamo dire grazie. La Lega in questi 15 mesi ha tutelato le Società? E se sì in misura uguale per tutti? Non mi pare. Dentro al consorzio coesistono realtà distanti anni luce, con problematiche molto complesse ma in nessun modo assimilabili, come Superlega, A2 e A3.Bad company, bilanci opinabili, ancora, tema su cui insisto da anni, contratti ed F24 non depositati nonostante le rassicurazioni ormai triennali sul punto. Tutte cose che, se fossero alla luce del sole, metterebbero anche a tacere voci malevole di tesserati costretti a firmare compensi poi non corrisposti o non nella misura scritta nero su bianco.E ora doping, qualcosa che non si era mai visto in queste proporzioni nel nostro ambiente. Un ragazzo di 25 anni in mezzo alla tempesta e nessuno dice nulla, un generico post di solidarietà ma nessuno che prenda la parola. Dov’è adesso l’associazione giocatori, cosa dice la Lega? Insomma, al contrario di Righi, io penso che questo sistema non sia affatto in buona salute: se non si correrà immediatamente ai ripari, buttando gli scheletri custoditi negli armadi e ricominciando sul pulito, si andrà a sbattere.Va tutto bene, ma non proprio benissimo”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Roberto Cominetti e Massimo Righi ai microfoni di Volley Club

    Di Redazione Nuova puntata ricca di motivi di interesse per “Volley Club“, la trasmissione in streaming del portale di sport tarantino MondoRossoBlù. Stasera – venerdì 9 aprile – a partire dalle 19.30 il programma condotto da Giovanni Saracino, giornalista e collaboratore di Volley NEWS, accoglierà alcuni ospiti d’eccezione: tra questi Roberto Cominetti, schiacciatore della Prisma Taranto, e Massimo Righi, presidente della Lega Pallavolo Serie A. Ai microfoni di Volley Club ci sarà inoltre Lorenzo Dallari, giornalista, scrittore e storico cronista delle imprese della “Generazione di Fenomeni” della nazionale maschile. La trasmissione, che ha l’obiettivo di riavvicinare gli sportivi al volley in un periodo di “distanziamento” dallo sport dal vivo, sarà visibile come sempre sulla pagina Facebook ufficiale della testata. LEGGI TUTTO

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    Comitato 4.0, Decreto Sostegni deludente: “Così non possiamo continuare”

    Di Redazione Il Comitato 4.0 manifesta grande delusione verso il decreto sostegni, che prevede interventi strutturali in diversi settori tranne che per lo sport. “Siamo molto amareggiati, le proposte che abbiamo avanzato e che erano contenute nel vecchio decreto ristori 5 sono state sfilate dal decreto sostegni” dichiarano Francesco Ghirelli, presidente Lega Pro, Umberto Gandini, presidente Lega Basket Seria A, Pietro Basciano, presidente Lega Nazionale Pallacanestro, Massimo Righi, presidente Lega Pallavolo Serie A, Mauro Fabris, presidente Lega Pallavolo Serie A Femminile, Massimo Protani, presidente Lega Basket Femminile. “Lo sport non ha solo un valore agonistico, disputare campionati e coppe, e così preparare gli atleti per le varie competizioni, dalle Olimpiadi ai campionati giovanili, ma è anche un importante settore economico con imprenditori che sostengono le società, contribuiscono al welfare delle famiglie e danno lavoro. In questo senso il Governo deve capire che lo sport va trattato come ogni altro settore economico” proseguono i presidenti. “Il calcio, la pallavolo, il basket non si sono mai fermati durante la pandemia, hanno tenuto compagnia a milioni di persone, entrando nelle loro case e concedendo qualche momento di leggerezza. Lo sport si è fatto carico dei costi dei protocolli sanitari senza poter contare su un euro di incasso, per via delle chiusure di stadi e palazzetti. Ci chiediamo allora se avremmo fatto meglio a fermarci e lasciare a casa migliaia di atleti e lavoratori senza contratto. Crediamo nella nostra responsabilità sociale e nell’importanza delle nostre attività per il territorio”. “Il premier Draghi ha anticipato la necessità di un ulteriore scostamento di bilancio perché si possa fare un ulteriore decreto. Abbiamo bisogno che le misure da noi proposte vengano recuperate in quel testo, pensiamo alle misure di liquidità, al credito di imposta, al ristoro per le spese sanitarie” proseguono i presidenti. “C’è bisogno di un impegno in prima linea del Sottosegretario Vezzali che sappiamo essersi data da fare, ma non basta, ci vogliono i risultati” conclude il Comitato 4.0. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Mascherine in campo: AIP chiede un chiarimento alla Lega

    Di Redazione Hanno fatto discutere le dichiarazioni di ieri di Massimo Righi, secondo cui l’idea di rendere obbligatorio l’utilizzo delle mascherine durante le partite non sarebbe andata in porto per l’opposizione dei giocatori (in particolare quelli di Cucine Lube Civitanova e Leo Shoes Modena, dopo i casi di positività registrati tra i cucinieri). Non l’ha presa bene Osmany Juantorena, che tramite una storia Instagram ha risposto seccamente “a me non risulta“, apostrofando poi così il presidente della Lega Pallavolo Serie A: “Pensa prima di parlare“. L’AIP – Associazione Italiana Pallavolisti, sollecitata dagli stessi giocatori, ha contattato oggi Righi per un chiarimento sulla vicenda, spiegando che per l’associazione di categoria non esiste una pregiudiziale assoluta all’utilizzo di mascherine idonee all’utilizzo agonistico (diverso il discorso per tipologie più invasive come le FFP2). Il presidente Giorgio De Togni ha chiesto comunque un incontro al numero uno di Lega per approfondire l’argomento e discutere anche di altri temi urgenti come la riforma dello sport. LEGGI TUTTO

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    Massimo Righi: “I giocatori hanno detto no alle mascherine in campo”

    Di Redazione
    In campo con le mascherine: un’idea che era emersa nei primi mesi della pandemia, ma che di fatto non è mai stata messa in pratica in Italia (mentre, ad esempio, in Brasile molti giocatori la indossano e negli USA l’utilizzo è universale, sia nei campionati universitari sia in quello professionistico femminile). Massimo Righi, presidente della Lega Pallavolo Serie A, rivela al Resto del Carlino Modena di averla riproposta anche per Gara 1 tra Cucine Lube Civitanova e Leo Shoes Modena, in seguito ai due casi di positività registrati tra i cucinieri: ancora una volta, però, l’iniziativa non ha avuto successo.
    “Vorrei che i giocatori si allenassero e giocassero con la mascherina – spiega Righi – e avevo proposto anche alcuni prototipi studiati a Torino. Ammetto però con rammarico che è stata una battaglia persa: i giocatori non vogliono scendere in campo con le mascherine, evidentemente non si sentono a loro agio. Al di là della partita in sé tra Civitanova e Modena, che evidentemente ha rappresentato un vulnus nel nostro sistema di sicurezza, mi sarebbe piaciuto che come gesto di responsabilità tutti gli atleti decidessero di utilizzare le mascherine per questo finale di campionato“.
    “Negli Stati Uniti – conclude il presidente di Lega – tutti giocano con le mascherine, mi dispiace che non riusciamo ad avere lo stesso tipo di comportamento“. LEGGI TUTTO