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    Davide Luzzi resta a Taranto per la terza stagione consecutiva: “Pronto a dare tutto”

    Davide Luzzi, libero tarantino doc, resta a Taranto con la maglia della Gioiella Prisma Volley. Prosegue dunque la volontà da parte dei Presidenti Tonio Bongiovanni ed Elisabetta Zelatore di valorizzare un emergente del territorio cittadino, che continua a rendere orgoglioso ed entusiasta tutto l’ambiente societario.

    Questo sarà il terzo anno consecutivo per Luzzi con il team ionico, dove ha saputo, nella scorsa stagione, ritagliarsi un ruolo da protagonista. Il giovane libero ha infatti collezionato numerose presenze in campo, dando una valida mano al team grazie alla sua costanza, al suo spirito combattivo e a un attaccamento alla maglia che non è mai mancato.

    Nato a Taranto nel 2004, Davide Luzzi è alto 1.78 cm. Muove i primi passi con la Frascolla Taranto, poi approda nel volley professionistico con Castellana Grotte, dove vince lo scudetto U19 e disputa anche la Serie B. Nella stagione 2022-23 veste la maglia di Grottaglie, sempre in B, raggiungendo i playoff, e si classifica terzo alle finali nazionali giovanili con la Materdomini. Dal 2023 a oggi ha vestito i colori della Gioiella Prisma Taranto in Superlega.

    Cresciuto nei mesi a contatto con campioni e professionisti esperti, Luzzi continuerà il suo percorso di maturazione sotto la guida di un tecnico che punterà molto sulla crescita del roster, in un campionato dove si confrontano livelli tecnici di interessanti profili tra cui giovani e promettenti atleti pronti al salto nella massima serie.

    “Indossare ancora una volta la maglia della Gioiella Prisma Taranto è un’emozione che non si spegne mai. Ringrazio la società che mi ha dato l’occasione per il terzo anno consecutivo di rappresentare la mia città, la mia casa, davanti a tutti i tarantini. Sono pronto a dare tutto, ancora una volta, con umiltà, determinazione e cuore. Forza Gioiella Prisma Taranto”, ha dichiarato Luzzi ai microfoni della società.

    Alle sue parole si unisce la Vice Presidentessa Elisabetta Zelatore, che afferma: “Davide è un ragazzo che incarna perfettamente i valori della nostra società: dedizione, talento, sacrificio e amore per il territorio. Lo scorso anno ha dimostrato di poter stare in campo con grande personalità e siamo certi che, con il lavoro quotidiano e lo spirito giusto, potrà crescere ancora tanto e diventare un punto fermo per la nostra squadra”.

    (fonte: Gioiella Prisma Taranto) LEGGI TUTTO

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    Il mercato di Taranto parte col botto con il regista giapponese Ryu Yamamoto

    A Taranto è già Giappone–mania! La nuova Gioiella Prisma Taranto Volley si presenta così! La squadra del Presidente Bongiovanni ha annunciato per la nuova stagione l’arrivo del palleggiatore giapponese Ryu Yamamoto, nato il 23 settembre 2000 a Ōtsu, nella prefettura di Shiga.

    Alto 185 cm per 85 kg, Yamamoto porta con sé una combinazione di tecnica raffinata, rapidità di esecuzione e visione di gioco maturata in esperienze internazionali di alto livello. Dopo essersi formato nella prestigiosa Tokai University, ha giocato per Suntory Sunbirds (Giappone, 2022/23), Dinamo București (Romania, 2023/24), AO Milon Neas Smyrnis (Grecia, 2024/25). Nella squadra greca quest’anno formava la diagonale principale insieme all’ex opposto rossoblù Kyle Russel.

    Con la Nazionale giapponese ha ottenuto importanti risultati in manifestazioni internazionali come la Volleyball Nations League e i Giochi Asiatici, dimostrando qualità e personalità anche ai massimi livelli. L’arrivo di Yamamoto rappresenta un vero e proprio ponte sportivo e culturale tra il Giappone e la Puglia: un tocco di Oriente sulle rive dello Ionio, pronto a dettare il ritmo della regia rossoblù.

    Le prime dichiarazioni di Yamamoto: “Sono profondamente onorato di entrare a far parte di una squadra dalla storia così prestigiosa. Giocare in Italia, patria della grande pallavolo, è per me motivo di immenso orgoglio ed entusiasmo. Darò tutto me stesso, ogni giorno, per aiutare il club a raggiungere l’obiettivo ambizioso della promozione in Superlega. Il mio desiderio è essere il palleggiatore che saprà guidare la squadra alla vittoria, partita dopo partita.”

    Le parole del Presidente Bongiovanni: “Siamo felici di dare il benvenuto a Ryu Yamamoto nella famiglia della Gioiella Prisma Taranto Volley. La sua scelta di venire a Taranto, una città ricca di storia e tradizione, ci riempie d’orgoglio. Crediamo fortemente che l’arrivo di un talento giapponese rappresenti non solo un valore tecnico aggiunto per il nostro progetto sportivo, ma anche un bellissimo ponte tra culture lontane, unite dalla passione per la pallavolo. Siamo certi che Yamamoto saprà conquistare i nostri tifosi con il suo talento, la sua professionalità e il suo spirito di squadra.”

    (fonte: Gioiella Prisma Taranto) LEGGI TUTTO

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    Taranto, l’esordio in Superlega di Mino Balestra: “Ricorderò l’esperienza di quest’anno per la vita”

    Affacciarsi al massimo campionato di pallavolo italiano è un’esperienza che segna la carriera di qualsiasi giocatore. Per un giovane atleta, confrontarsi con i migliori e rappresentare la propria città in un palcoscenico così prestigioso è un sogno che si avvera. Mino Balestra, il giovane centrale della Gioiella Prisma Taranto classe 2003 tarantino doc racconta, ai microfoni della società, le emozioni del suo primo anno in Superlega con i rossoblù: le sfide affrontate, i miglioramenti nel suo ruolo e le ambizioni per il futuro, senza dimenticare l’importanza dei tifosi e dell’affetto della famiglia.

    Questa stagione con la Gioiella Prisma Taranto è stata la prima esperienza in Superlega per Balestra. “Iniziare ad allenarmi con la Superlega quest’anno è stato molto ispirante. Mi sono affacciato al sogno che è più o meno quello che hanno tutti i giocatori di pallavolo ovvero poter competere nel migliore campionato del mondo. Sicuramente l’esordio è stato un momento che non scorderò mai, ma in generale mi porterò tutta l’esperienza di quest’anno per la vita”.

    Non solo la Superlega, ma tornare a Taranto voleva dire giocare per la squadra della sua città natale: “È stata la prima volta che ho potuto rappresentare Taranto e non nascondo che ero emozionatissimo solo al pensiero”.

    Anche se ha avuto poco spazio in campo, Mino ha sicuramente avuto modo di imparare molto, ma la strada è ancora lunga. “Penso di essere migliorato molto nel mio ruolo perché ho avuto la grande fortuna di confrontarmi contro due centrali che secondo me saranno tra i migliori interpreti del ruolo nei prossimi anni e già questa stagione l’hanno dimostrato. Sicuramente l’obiettivo è di trovare un po’ più di spazio l’anno prossimo e migliorare per raggiungere e superare quel livello”.

    Il centrale di Taranto ha parlato poi dei suoi hobby, delle sue passioni e degli obiettivi futuri: “Il tempo libero anche se poco lo passo spesso e volentieri con la mia famiglia e studio più che altro, sono iscritto alla facoltà di Ingegneria Informatica. Obiettivi futuri? Diventare la migliore versione di me stesso come giocatore e soprattutto come persona. Ci sono un paio di sogni nel cassetto che voglio realizzare e qualche sassolino nella scarpa che voglio togliere ma non dico nulla per scaramanzia”.

    Balestra infine rivolge un ringraziamento speciale ai tifosi che hanno accompagnato lui e la Gioiella Prisma Taranto lungo tutta la stagione. “I tifosi sono stati incredibili e ci hanno accompagnato nei momenti belli e in quelli brutti del campionato, a loro va un ringraziamento speciale. Spero che nonostante la retrocessione non perdano mai la gioia e la speranza perché anch’io non smetterò di sperare che Taranto torni in Superlega a giocarsela contro le migliori squadre al mondo”.

    (fonte: Gioiella Prisma Taranto) LEGGI TUTTO

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    Taranto, Bongiovanni: “Costruiremo una squadra solida e sostenibile per tornare subito in Superlega”

    Il Presidente Tonio Bongiovanni dopo la decisione di continuare a essere protagonista nel mondo del volley, spiega il progetto su cui la società sta lavorando. Un momento di riflessione, di bilanci, ma soprattutto di programmazione per il futuro. In casa Gioiella Prisma Volley Taranto si stanno valutando con attenzione le prossime mosse, ponendo le basi per un nuovo ciclo. Tra impressioni, obiettivi e strategie, ecco le sue parole su ciò che attende la società nei prossimi mesi.

    Presidente, quanto è stata difficile da digerire la retrocessione? Quali sono state le sue emozioni prevalenti?

    “La retrocessione è sempre un verdetto difficile da accettare, soprattutto quando si è lavorato con impegno per tutta la stagione. Sapevamo che sarebbe stata una lotta dura, soprattutto sul finale, ma ci sono stati momenti in cui credevamo davvero di poter chiudere con un sorriso. Il momento più difficile è stato probabilmente quando abbiamo realizzato che, nonostante gli sforzi, i risultati non sono stati sufficienti. Ci sono tante cose che ancora dobbiamo metabolizzare, ma lo sport è anche questo: saper accettare il verdetto del campo e ripartire con ancora più determinazione.”

    Cosa ha imparato da questa esperienza, sia come Presidente che come uomo?

    “Questa stagione mi ha insegnato tanto, sia dal punto di vista gestionale che umano. Ho capito che ogni dettaglio può fare la differenza e che, anche nelle difficoltà, è fondamentale restare coesi e determinati. Ho imparato a riflettere con spirito costruttivo e con positività. E, soprattutto, ho capito quanto sia importante avere attorno persone che credono davvero nel progetto.”

    Cosa l’ha convinta a restare nel volley?

    “La passione per questo sport e l’affetto delle persone che ci sono vicine. Dopo la delusione, ho ricevuto tantissime telefonate da parte dei nostri collaboratori, degli sponsor e soprattutto dei tifosi e degli appassionati, ma anche di tante persone che non sono legate al volley ma che hanno visto nel nostro fare sport un punto di riferimento importante, un grande senso di appartenenza al territorio che ci ha incoraggiato a non mollare. Questo ci ha dato la forza di guardare avanti e lavorare per riportare Taranto dove merita di stare, le persone, le famiglie, le voci dei ragazzi sugli spalti, la gioia e i momenti sereni, tutto ha contribuito a voler continuare nel nostro percorso. Si tratta di una vera e propria missione, e ci sentiamo davvero desiderosi di condividerla con chi ci vuole bene”.

    Quali sono state le persone che vi hanno sostenuto di più?

    “Il supporto più accorato è arrivato da più parti: dalla dirigenza, i collaboratori storici e compenetrati nel progetto, che hanno condiviso con noi ogni difficoltà, dagli sponsor, che ci hanno dimostrato fiducia anche nei momenti più duri, e ovviamente dai tifosi, che non ci hanno mai fatto mancare il loro affetto. Sapere di avere un pubblico che crede in noi è una spinta enorme per ripartire.”

     Qual è il progetto per il futuro?

    “Stiamo valutando con attenzione il percorso migliore. La voglia di risalire subito c’è, ma è fondamentale farlo nel modo giusto, costruendo una squadra solida e sostenibile. Ogni decisione verrà presa con grande attenzione.”

    Quali cambiamenti ci saranno? Che profilo state cercando per il nuovo head coach?

    “Sicuramente ci saranno degli aggiustamenti, sia a livello tecnico che organizzativo. Stiamo analizzando tutto e lavorando per ripartire e rimettere in moto il nostro percorso sportivo e professionale. Stiamo valutando diversi profili, cercando di costruire un gruppo che possa affrontare la prossima stagione con il giusto mix di esperienza e ambizione. Il nuovo allenatore sarà una figura di equilibrio e di esperienza, che possa sposare il nostro progetto fin nel midollo e farne una sua missione.”

     Qual è l’obiettivo per la prossima stagione?

    “Vogliamo essere protagonisti e costruire una squadra competitiva. L’obiettivo minimo sarà quello di lottare sul campo come mai abbiamo visto fare, e riportare entusiasmo nell’ambiente. Ma più di tutto, vogliamo creare una mentalità vincente, indipendentemente dalla categoria.”

    Se potesse mandare un messaggio ai tifosi, cosa direbbe loro oggi?

    “Ai nostri tifosi dico di non lasciarci mai, perché il loro supporto è la nostra forza. Li ringraziamo di cuore per esserci stati in ogni momento, anche nei più difficili. Adesso è il momento di rimboccarsi le maniche e ripartire insieme, con ancora più voglia di lottare e di tornare a regalarci le soddisfazioni che meritiamo. Forza Taranto, forza Gioiella Prisma Volley “.

    (fonte: Gioiella Prisma Taranto) LEGGI TUTTO

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    Taranto giocherà l’A2, ora è ufficiale. Bongiovanni: “Non era il momento di arrendersi”

    La pallavolo a Taranto non si ferma. Come avevamo già anticipato, nonostante la dolorosa retrocessione subìta all’ultima giornata di Superlega, le prime indiscrezioni suggerivano che la società rossoblu avrebbe continuato a “vivere” anche in Serie A2. E così infatti sarà, oggi ne abbiamo la conferma, con l’augurio di rivederla presto nel massimo campionato. Una bellissima notizia per la città ionica che il prossimo anno, quello che la porterà ad ospitare io Giochi del Mediterraneo 2026, potrà contare ancora su una squadra di Serie A dopo aver visto fallire miseramente i progetti nel basket e soprattutto nel calcio. Un grande atto anche di coraggio da parte della presidenza in tempi che di sicuro non rendono facile fare sport di alto livello al Sud.

    Di seguito riportiamo integralmente il comunicato della Gioiella Prisma Taranto.

    Dopo una stagione difficile e una retrocessione che avrebbe potuto mettere fine a un ciclo, la Gioiella Prisma Taranto, con la Presidenza, il suo staff e i suoi sponsor partner scelgono invece di guardare avanti. Non era scontato. Non era facile. In un territorio dove lo sport di alto livello è spesso una sfida controvento, la decisione di proseguire il percorso è il segnale più forte che potevamo dare: Taranto c’è, la pallavolo tarantina c’è.

    La determinazione della Presidenza, con Tonio Bongiovanni ed Elisabetta Zelatore, ha fatto la differenza. La volontà di continuare a investire in un progetto sportivo serio, che dia valore alla città e alla sua passione per la pallavolo, è stata più forte di ogni difficoltà.

    Ripartiamo con nuovi presupposti, nuove idee e la stessa voglia di sempre: quella di competere, di emozionare e di dare ai nostri tifosi il sogno che meritano. Il percorso continua, con la stessa passione e lo stesso orgoglio. Taranto merita la grande pallavolo, e noi siamo pronti a scrivere il prossimo capitolo.

    Dichiarazione del Presidente Tonio Bongiovanni: “Abbiamo riflettuto a lungo sul futuro del progetto Prisma e sulla possibilità di fermarci. Ma guardando negli occhi chi lavora ogni giorno per questa società, sempre supportati con determinazione dalle aziende che lavorano con noi e dai loro rappresentanti, chi ha tifato per noi fino all’ultima partita, chi ha creduto in noi anche nei momenti più difficili, abbiamo capito che non era il momento di arrendersi. Saremo una squadra che lotta, che sogna, che non si arrende mai. Saremo ancora qui, per questo sogno e per questa maglia. Con rinnovata determinazione, ripartiamo per costruire ancora qualcosa di importante.”

    (fonte: Gioiella Prisma Taranto) LEGGI TUTTO

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    Il caso Gioiella Prisma Taranto: anatomia di una retrocessione che poteva essere evitata

    Mai stata ultima, tranne al termine dell’ultima drammatica giornata di regular season. Retrocedere così fa malissimo, ma è quello che è accaduto alla Gioiella Prisma Taranto. Una squadra che, per come era stata costruita, avrebbe potuto tranquillamente ambire a un piazzamento da Play-Off. E invece…SQUADRA COSTRUITA BENE, MA…Quello costruito dal ds Vito Primavera era un roster che, sulla carta, mixava alla perfezione esperienza e talento. Gente dalle spalle larghe come Pippo Lanza e il libero Marco Rizzo, un palleggiatore di esperienza internazionale come Jan Zimmermann e una chioccia come Aimone Alletti da una parte. Dall’altra giovani che adesso finiranno sicuramente nel mirino di tante squadre, big comprese. Parliamo dei due centrali Wout D’Heer, un gigante a muro, e Roamy Alonso, più offensivo nell’interpretazione del ruolo. Parliamo dei due martelli Brodie Hofer, canadese classe 2000, e Tim Held, italiano classe 1998. Parliamo di un opposto come Fabrizio Gironi, anche lui del 2000, che dopo aver ben figurato lo scorso anno a Piacenza, quest’anno aveva la grande opportunità, e voglia, di consacrarsi. Tutti giovani, sì, ma comunque nel giro delle rispettive nazionali e già con diversi campionati di alto livello alle spalle.Eppure una sua identità ben precisa questa squadra forse non l’ha mai avuta, finendo col perdersi strada facendo invece che strutturarsi, costruirsi delle certezze, trovare continuità nei risultati. Ne è dimostrazione il girone di ritorno. Dopo i 10 punti conquistati in quello d’andata, nelle successive undici giornate Taranto ha fatto sua una sola vittoria, da due punti contro la Vero Volley, e appena 5 punti.

    BILANCIO SCONTRI DIRETTIAlla fine della fiera, guardando i confronti diretti con le altre squadre alla sua portata, si scopre che i rossoblu hanno raccolto 3 punti nel doppio confronto con la Yuasa Battery, 3 in quello con Monza (due tie-break, il primo vinto, il secondo perso), 1 in quello con Cisterna, 1 in quello con Modena, addirittura 0 contro Padova. Largamente insufficienti le appena 4 vittorie conquistate in tutta la stagione, ben due in meno rispetto a Monza. Sanguinose, a conti fatti, si sono rivelate le occasioni non colte già prima della sfida da ultima spiaggia contro Verona, ad esempio i due tiebreak mancati sia a Civitanova che a Modena nelle due giornate precedenti: terzo set perso contro la Lube 26-24, quarto set perso contro la Valsa Group per 25-23.

    TROPPI ALTI E BASSIPer non parlare di come la squadra di Taranto si sia accesa e spenta troppe volte, anche nel corso di una stessa partita. Alcuni esempi andando a ritroso in questo girone di ritorno. Avanti due set a uno contro Verona, invece di chiudere il conto perde il quarto a 17. A Modena perde il primo a 15 prima di iniziare a dare battaglia dal secondo set in avanti. A Civitanova vince il primo di forza (17-25), salvo poi subire pesantemente nel secondo (25-11). Contro Cisterna, in casa, lotta per quattro set, ma ancora una volta manca di killer instinct (tie-break perso 11-15). Contro Padova un match da aggredire finito invece con l’essere aggredita (25-20, 25-21, 24-26, 25-19). Contro Trento partenza a tutta birra, due set giocati alla pari, se non meglio, poi altro black-out (30-32, 25-19, 20-25, 15-25) e altra occasione persa di muovere la classifica anche con un solo punto. RICEZIONE TALLONE D’ACHILLEChe dire poi dei numeri di Taranto nel fondamentale della ricezione: prima come errori totali (176), prima per numero di ricezioni negative (907 su un totale di 1668), ultima per numero di ricezioni perfette (279 e appena il 16,7%), ultima per efficienza (0,06).

    SI SAREBBE POTUTO EVITARLO?Alla luce di tutte queste evidenze, forse l’unica colpa della società è stata quella di non fiutare il pericolo per tempo e agire di conseguenza. I 2 punti fatti da Grottazzolina nelle prime undici giornate probabilmente hanno gettato fumo negli occhi, alimentando la speranza che, male che fosse andata, alla fine a retrocedere sarebbe stata come al solito la neopromossa “sacrificale”. A ridosso del giro di boa, poi, scoprire dalla stampa che il proprio allenatore aveva già firmato per un’altra squadra per la stagione seguente forse non ha contribuito a mantenere un clima sereno, o quanto meno lo stesso focus sull’obiettivo da raggiungere.

    IN PUGLIA LA STORIA NON CAMBIACi ritroviamo così a salutare l’unica rappresentante di tutto il Sud Italia in Superlega. Purtroppo, sotto le Marche sembra proprio che la pallavolo di alto livello o la si fa in Puglia o non la si fa da nessun’altra parte. Per di più, quando la si è fatta in Puglia (Taranto, Gioia, Molfetta, Castellana Grotte) la storia e le cronache raccontano che con Vincenzo Di Pinto in panchina si sono raggiunti determinati risultati, senza Vincenzo Di Pinto in panchina se ne sono raggiunti altri.Fortunatamente, voci di corridoio di queste ore dicono che la pallavolo a Taranto questa volta non dovrebbe chiudere. La società avrebbe intenzione di giocare in A2 il prossimo anno. Una notizia che la città ionica, che ha già visto i fallimenti quest’anno del calcio e del basket, paradossalmente in prossimità dei Giochi del Mediterraneo che si disputeranno nel 2026, si augura venga confermata al più presto.

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    Superlega: VOTA l’MVP della 22^ giornata tra Keita, Di Martino, Hofer e Ikhbayri

    I candidati per questo ultimo titolo di MVP della stagione, quello relativo alla 22^ giornata di Superlega, sono Keita (Rana Verona), Di Martino (Mint Vero Volley Monza), Hofer (Gioiella Prisma Taranto) e Ikhbayri (Valsa Group Modena).Qui in basso in grafica i numeri delle loro partite e subito dopo il sondaggio da votare. Le votazioni chiuderanno giovedì 6 marzo 2025 alle ore 24.00, dunque VOTATE VOTATE VOTATE anche più volte al giorno!!! LEGGI TUTTO

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    Onore a Taranto, ha dato davvero tutto: con lei la Superlega perde il sud

    Ha dato tutto la Gioiella Prisma Taranto, davvero tutto, ma questa volta non è bastato a restare in Superlega. Una serata drammatica quella vissuta al PalaMazzola. Avanti due set a uno, con un punto già acquisito, nel quarto i rossoblu non sono riusciti a centrare quella vittoria piena che avrebbe significato salvezza senza la necessità di dover fare calcoli. Il tiebreak avrebbe potuto darle una seconda chance, ma a negargliela sono stati Keita e compagni.

    I minuti vissuti dopo la caduta dell’ultimo pallone sono stati commoventi: giocatori seduti a terra in campo a seguire l’esito del quinto set fra Monza e Cisterna, tutto il pubblico sugli spalti ad aspettare con loro in religioso silenzio. Finita la partita dell’Opiquad Arena con la vittoria, drammatica anche quella, per 17-15 dei brianzoli, su tutti i giocatori di Taranto si è abbattuto lo sconforto per la retrocessione. Ma come detto, questa squadra, anche oggi, ha dato davvero tutto e il suo pubblico l’ha salutata con un lunghissimo applauso carico di riconoscenza e gratitudine, nonostante per questa città, a livello sportivo, perdere la Superlega rappresenti un altro boccone amarissimo da mandare giù.

    La Prisma Taranto saluta il massimo campionato dopo quattro stagioni. Le prime due con Di Pinto in panchina (artefice anche della promozione dalla A2), lo scorso anno con Mastrangelo prima e Travica poi, in questa stagione con Boninfante-Papi al timone. Prima di Grottazzolina quest’anno, nessuna neopromossa di recente aveva retto l’urto con la Superlega. Taranto sì. Taranto ci era riuscita, e poi anno dopo anno ha avuto il merito di confermarsi. E lo ha fatto anche quest’anno, dove la quota salvezza al termine del girone d’andata era solo a 3 punti e poi in quello di ritorno si è alzata bruscamente come mai visto prima. Taranto retrocede con gli stessi punti di Monza, ma purtroppo con due vittorie in meno. Questo è lo sport, bisogna accettare il risultato, il verdetto del campo come si suol dire. Ma se ne avessimo il potere, quest’anno proprio no, di retrocedere non lo meritava e merita nessuno. Soprattutto una squadra e una società come questa, unica rappresentante del sud in Superlega, che ha lottato in questo modo sino alla fine.“In questo momento fare un bilancio è difficile. A caldo, siamo tutti emozionati e dispiaciuti – sono le parole del Direttore Generale Vito Primavera ai microfoni dell’addetta stampa di Taranto, Linda Stevanato -. Abbiamo disputato un girone d’andata fantastico, chiudendo con dieci punti e posizionandoci al quartultimo posto. Poi, nel girone di ritorno, abbiamo avuto un calo e non siamo riusciti a gestire le difficoltà. Sul finale, però, siamo riusciti a rimetterci in carreggiata, vincendo contro Monza e disputando una grande partita stasera, anche se purtroppo non è bastato”.

    “Questa retrocessione fa malissimo, soprattutto dopo cinque anni, considerando anche la promozione. Abbiamo vissuto battaglie incredibili e salvezze altrettanto straordinarie. È una grande delusione, soprattutto per il presidente Bongiovanni e la dottoressa Zelatore, che non meritavano questo epilogo. Si tratta di una retrocessione maturata per il minimo scarto, solo a causa del numero di vittorie. Ora è giusto assumerci tutti le nostre responsabilità. Avevamo un bel vantaggio, ma non siamo riusciti a mantenerlo”.

    Taranto saluta così la Superlega, ma lo fa a testa alta. Con onore. La Superlega saluta Taranto e il sud. Un boccone amaro anche per la Lega e tutto il movimento.

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO