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    La provocazione di Andrea Giani: “Mi hanno invitato a portare Modena in Germania…”

    Di Redazione
    A margine della conferenza stampa per la presentazione del nuovo capitano Micah Christenson, che ha segnato anche il suo ritorno in Italia dopo gli allenamenti con la nazionale tedesca, Andrea Giani ha commentato anche la situazione di stallo del volley italiano tra protocolli di sicurezza e veti governativi, svelando anche un particolare curioso: “Mi hanno proposto di portare Modena ad allenarsi in Germania“. L’allenatore della Leo Shoes Modena, come riporta oggi Il Resto del Carlino, ha aggiunto però subito dopo: “La trovo una cosa ridicola, credo che qui ci sia molta confusione“.
    “In Europa siamo in situazioni diverse da paese a paese – ha constatato Giani – con la Germania non solo ci siamo allenati, siamo anche tornati a giocare. Qui il protocollo stabilisce dei distanziamenti che nel sei contro sei non sono attuabili. Il problema è che dobbiamo assolutamente iniziare a fare un lavoro che finora non abbiamo potuto fare: non si possono allenare le squadre di Superlega come se fossero giovanili. Se poi al loro interno le squadre decidono di attuare dei protocolli propri…“. LEGGI TUTTO

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    La Lega femminile studia un nuovo protocollo per riprendere l’attività

    Foto Lega Pallavolo Serie A Femminile

    Di Redazione
    Si è tenuta nel pomeriggio di ieri, lunedì 27 luglio, la prima riunione della Commissione COVID della Lega Pallavolo Serie A Femminile sulle modalità di ripresa dell’attività sportiva e sui protocolli sanitari che definiranno le regole per la riapertura dei campionati.
    Il gruppo di lavoro, composto dai membri del Consiglio di Amministrazione di Lega Sandra Leoncini (Savino Del Bene Volley) e Carla Burato (Unione Volley Montecchio Maggiore), dal direttore generale di Lega Cristiano Zatta, dal direttore generale di Master Group Sport Antonio Santa Maria, dal medico infettivologo Gian Luigi Poma e dall’avvocato Enzo Morelli, dopo aver analizzato la situazione normativa vigente, ha evidenziato alcuni degli orientamenti generali sulla base dei quali, in collaborazione con la FIPAV, contribuire a stilare protocolli che tutelino la salute delle atlete e degli staff tecnici e allo stesso tempo sollevino le Società da costi e responsabilità troppo onerosi.
    Nel corso della riunione sono state analizzate tutte le criticità contenute nei protocolli in vigore e sono state fissate le prossime scadenze operative. In considerazione dell’approssimarsi dell’inizio della stagione, la Commissione si riunirà già nei prossimi giorni per proseguire il confronto.
    Analoga intenzione era stata dichiarata, nei giorni scorsi, dalla Lega maschile tramite il suo presidente Massimo Righi; una circostanza che fa emergere ancora una volta una certa difficoltà nel dialogo tra le due istituzioni, anche su un tema di stretta urgenza e attualità per tutto il mondo del volley come la “Fase 2”.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Credito d’imposta: il Comitato 4.0 incontra il ministro Roberto Gualtieri

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Di Redazione
    Questo pomeriggio il mondo dello sport, unito nel Comitato 4.0, è stato ricevuto dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri. La delegazione era composta dal Presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile, Mauro Fabris, dal Presidente Lega Basket Serie A, Umberto Gandini, dal Presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, dal Presidente Lega Basket Femminile, Massimo Protani, e dal Presidente Lega Pallavolo Serie A, Massimo Righi. 
    L’incontro si è focalizzato sulle misure di carattere economico necessarie per far fronte alla crisi delle migliaia di società sportive professionistiche e dilettantistiche, colpite duramente dagli effetti del coronavirus, e per mettere in salvo le attività giovanili cui le leghe assolvono. In particolare, il Comitato 4.0 ha rimarcato la necessità di approvare il credito di imposta sulle sponsorizzazioni sportive, strumento decisivo per tenere insieme il tessuto sportivo e sociale del Paese.
    Il Ministro Gualtieri si è detto disponibile a considerare con grande attenzione la misura del credito di imposta, valutando la possibilità di inserire la misura già nel prossimo provvedimento che seguirà il voto sullo scostamento di bilancio del 29 luglio prossimo.  Nei prossimi giorni seguiranno contatti con Francesca Buttara, Responsabile delle Relazioni Istituzionali di Lega Pro, che ha gestito il lavoro istituzionale del Comitato 4.0., e con gli advisor di PwC TLS, Davide Rotondo e Paolo Lucarini, anch’essi presenti all’incontro. Al Comitato 4.0 partecipano anche Pietro Basciano, Presidente Lega Nazionale Pallacanestro e Fabio Pagliara, Segretario Generale Fidal Runcard.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Le linee guida della CEV contro l’emergenza coronavirus

    Di Redazione
    Mentre incombe il ritorno delle competizioni internazionali in Europa, dal World Tour di Ljubljana all’imminente fase finale degli Europei Under 19 femminili, la CEV ha pubblicato le linee guida per l’organizzazione di manifestazioni continentali, con una serie di indicazioni di sicurezza per contrastare la diffusione della pandemia di coronavirus. Successivamente verranno rilasciati anche protocolli più specifici per la pallavolo indoor e il Beach Volley.
    Le indicazioni della CEV non vanno in contrasto con le normative stabilite a livello nazionale ma fissano una serie di principi da seguire nell’organizzazione, nella preparazione e nella gestione degli eventi. Interessante, ad esempio, il fatto che la Confederazione europea richieda a tutti i partecipanti (giocatori, staff, arbitri, dirigenti) un certificato di negatività al Covid-19 risalente a non più di tre giorni prima dell’arrivo, ma al tempo stesso si riservi il diritto di effettuare ulteriori test in loco.
    Oltre alle procedure più ovvie (sanificazione degli impianti, controllo della temperatura, mascherine per il personale ecc.) il documento, consultabile integralmente online, contiene altre indicazioni un po’ meno scontate: ad esempio si richiede di evitare per quanto possibile l’uso dell’aria condizionata, di lasciare almeno un posto libero per fila sui pulmini e di limitare a 3 le persone su ciascuna auto.
    Per quanto riguarda il protocollo di gioco, si conferma l’eliminazione di qualsiasi tipo di contatto fisico tra tutti i presenti: sarà vietato stringersi la mano, abbracciarsi, darsi il “cinque”, ma anche coinvolgere gli eventuali tifosi in coreografie di gruppo. I moppers (personale di campo) dovranno avere almeno 14 anni, perché chiamati a sanificare palloni e attrezzature a ogni fine set, e dovranno indossare le mascherine, così come media e fotografi. Niente mascherina, invece, per i componenti della panchina, che saranno già stati preventivamente sottoposti al test.
    (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO

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    Il grido d’allarme di Mauro Berruto: “A settembre un meteorite cadrà sullo sport”

    Di Redazione
    Usa parole forti e trascinanti Mauro Berruto, ex CT della nazionale italiana, per commentare la drammatica situazione dello sport italiano, prostrato dall’emergenza coronavirus. In un lungo e articolato post su Facebook (qui il testo integrale) Berruto esprime tutta la sua indignazione per una situazione che rischia di vedere paralizzato l’intero movimento sportivo italiano, dal vertice alla base, ma al tempo stesso propone soluzioni concrete e strade per ripartire.
    “A settembre 2020 un meteorite cadrà sul mondo dello sport” esordisce Berruto, che poi spiega: “Nel nostro paese, dal secondo dopoguerra il mondo della scuola ha abdicato al compito di diffusione della pratica sportiva. Questa enorme missione è stata raccolta da una capillare rete di associazioni sportive che, Dio le benedica, hanno tenuto in piedi un modello appoggiato su tre colonne portanti: il finanziamento da parte della media/piccola imprese, le famiglie, l’utilizzo di impianti, nella stragrande maggioranza le palestre delle scuole. Poi c’è una quarta, gigantesca colonna portante. Quella del volontariato: un esercito di dirigenti, accompagnatori e addetti alla logistica, ma all’occorrenza anche un po’ arbitri, autisti, refertisti, tecnici, psicologi, massaggiatori, tifosi“.
    “Sento il dovere di urlare – continua Berruto – che fra 6-8 settimane sul nostro sport sta precipiterà un meteorite. Succederà qualcosa di mai visto prima. Quelle tre colonne portanti stanno per implodere: la medio-piccola-piccolissima impresa dovrà occuparsi della propria esistenza in vita, le famiglie vedranno ridursi la propria disponibilità economica e, infine, si aprirà un gigantesco problema relativo all’utilizzo delle palestre.I dirigenti scolastici le utilizzeranno per altri scopi didattici? Quante ragazze e ragazzi potranno entrarci? Chi si occuperà dei processi di sanificazione? Insomma: saremo di fronte al più gigantesco sfratto della storia dello sport del Paese“.
    “Quando arriva un meteorite ci si può comportare in tre modi: non rendersene conto (come successe ai dinosauri, il finale lo conoscete), terrorizzarsi (e quando si ha paura, è umano, si cerca prima di tutto di mettere in salvo se stessi) oppure, me lo hanno insegnato le mie squadre, si possono mettere insieme creatività e intelligenza collettiva. Occorre unirsi, trovare soluzioni comuni e mettere a sistema competenze. Nessuno si salva da solo: se non l’abbiamo imparato negli ultimi mesi… che cosa altro deve succedere?“

    SETTEMBRE 2020: UN METEORITE CADRÀ SUL MONDO DELLO SPORT. POST LUNGO, MA SE CREDETE NEL VALORE DELLO SPORT VI CHIEDO 3…
    Pubblicato da Mauro Berruto su Sabato 25 luglio 2020

    La soluzione del problema, secondo Berruto, passa dalla capacità dei cittadini “di chiedere, insieme e a gran voce, a questo Paese di considerare la cultura del movimento come un bene pubblico”. L’ex CT continua: “Vorrei un Paese che metta la cultura del movimento al centro delle proprie politiche, pensandola come un diritto/dovere civico, nel modo più democratico e ampio, per bambini, adolescenti, adulti, anziani, donne, uomini e con un’attenzione particolare alla disabilità”.
    Tra le proposte lanciate dall’allenatore, un bonus governativo “da mettere a disposizione delle famiglie (quelle che ne hanno bisogno) da poter spendere per la pratica sportiva“, e incentivi fiscali “per chiunque intenderà (o potrà) mettere ancora a disposizione liquidità per lo sport di base“. Ma anche una rivisitazione della gestione degli spazi urbani, “riscrivendo i modelli (feudali e anti-storici) dei bandi di concessione, dell’assegnazione delle palestre scolastiche del recupero e dell’affidamento di aree dismesse e, a maggior ragione in questo momento, cambiando il paradigma di utilizzo di quelle risorse che sono i parchi, i giardini, i fiumi, la collina“.
    “Fra sei-otto settimane – conclude Berruto – arriverà un asteroide: bisogna scegliere se essere dinosauri oppure costruttori del nostro futuro, pensando e agendo come una squadra“.
    (fonte: Facebook Mauro Berruto) LEGGI TUTTO

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    La proposta della Lega maschile: “Un nuovo protocollo per ricominciare”

    Di Eugenio Peralta
    Il paradosso della pallavolo italiana continua: le squadre sono iscritte, gli organici sono completi, la preparazione è ricominciata ma, secondo le regole attuali, non si può giocare e nemmeno allenarsi a pieno ritmo. Una situazione che rischia di ritardare ulteriormente l’inizio della stagione, sconvolgendo un calendario ormai ampiamente pianificato, a meno di un intervento immediato. E dalle Consulte di Superlega, Serie A2 e A3 una proposta è arrivata, anzi due, come spiega Massimo Righi, presidente di Lega Pallavolo Serie A.
    “Abbiamo deciso di seguire due strade: in prima battuta chiederemo di applicare alla pallavolo lo stesso protocollo del calcio, e da contatti informali con il Ministero della Salute siamo ragionevolmente sicuri che verrebbe accettato. Questa soluzione avrebbe costi molto importanti per le società, nell’ordine dei 10mila euro al mese, e certamente non ci soddisferebbe, ma almeno ci consentirebbe di ripartire in qualsiasi momento. Nel frattempo, lotteremo perché venga applicato un protocollo meno severo, che permetta di effettuare tamponi ai giocatori ogni 7-10 giorni anziché ogni 4: così i costi si ridurrebbero a 2-3mila euro mensili e sarebbero più sostenibili“.
    Come siete arrivati a questa decisione?
    “Siamo tutti concordi sul fatto che con l’attuale protocollo, quello della Fipav, non è possibile praticare normalmente la pallavolo e disputare partite o allenamenti congiunti. Si può essere d’accordo o meno, ma se l’Istituto Superiore della Sanità ci classifica come sport di contatto e ritiene certe fasi di gioco altamente pericolose, è chiaro che questo è un vincolo importante“.
    Quale sarebbe l’iter per l’approvazione della proposta?
    “Dobbiamo innanzitutto condividerla con la Lega Pallavolo Serie A Femminile e con la Federazione, e poi presentarla all’Ufficio Sport della Presidenza del Consiglio. Mi auguro di arrivare all’assemblea di mercoledì 29 luglio con il protocollo già approvato. Certo, c’è sempre la speranza che nel prossimo decreto il Governo introduca condizioni meno restrittive per la ripresa dell’attività sportiva, e in quel caso il protocollo non servirebbe più. Ma non ci spero molto“.
    Le nuove regole sarebbero applicabili a tutti?
    “Forse, nella versione meno restrittiva, sarebbero sostenibili anche per Serie A2 e A3. In caso contrario, dovremo trovare una soluzione per giocare con la mascherina. Ma con queste categorie possiamo permetterci di aspettare ancora un po’ per valutare come si evolverà la situazione, visto che molte squadre inizieranno ad allenarsi a fine agosto. Per la Superlega bisogna decidere subito, e l’uso della mascherina – soprattutto delle attuali mascherine – non è compatibile con l’importanza dello sforzo fisico dei giocatori“.
    Condivide la posizione della Federazione, che di fatto ha sempre mantenuto invariato il testo del protocollo?
    “Purtroppo ci dobbiamo adeguare a quello che decidono le autorità. Forse si sarebbero potute fare delle azioni di protesta più eclatanti, oppure perseguire prima la strada di un nuovo protocollo. Ma ricordiamoci che siamo di fronte a una legge dello Stato, non si può andare contro la legge. Inoltre non è facile rapportarsi con le istituzioni, dal momento che la situazione cambia di giorno in giorno e addirittura da Regione a Regione“. LEGGI TUTTO

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    L’allarme di Mauro Fabris: “Il Governo deve muoversi, se non si riparte si chiude”

    Di Eugenio Peralta
    La pallavolo italiana si è risvegliata nel mondo del “Deserto dei Tartari“: ormai da mesi vive in eterna attesa di qualcosa che non si sa se e quando arriverà. Nello specifico, di nuove regole che permettano di tornare a giocare o quantomeno di allenarsi in sicurezza, superando l’attuale, rigidissimo protocollo emanato dalla Fipav. Nel frattempo il tempo passa, la data (presunta) di inizio dei campionati si avvicina e Mauro Fabris, presidente di Lega Pallavolo Serie A Femminile, dopo l’assemblea dei club lancia l’allarme: “Qui, se non si riparte, si chiude“.
    Qual è la posizione delle società di Serie A di fronte a questa condizione di vuoto normativo?
    “La situazione è gravissima. È inconcepibile la posizione di parte del Governo e del Ministro dello Sport; inconcepibile come si pensi a nuovi decreti, su temi come il vincolo di mandato per i presidenti federali, dimenticando il problema più importante che è poter tornare a praticare gli sport. Non abbiamo nemmeno sollevato il tema degli spettatori, che pure sarebbe importante, ma almeno chiediamo di capire come sia possibile riprendere. Tutti i giorni assistiamo in tv ad ‘ammucchiate’ di calciatori e per noi il Comitato Tecnico Scientifico non ha uno straccio di indicazione, non dico sulle partite, ma almeno sugli allenamenti“.
    Che evoluzione si aspetta?
    “Intanto ho già fatto sapere al Governo di togliersi dalla testa che le società possano svolgere le funzioni delle autorità sanitarie. Prenderemo iniziative forti nei prossimi giorni“.
    C’è una deadline entro la quale emanare nuove regole per riuscire a iniziare la stagione entro i tempi previsti?
    “Se ci fosse, sarebbe ieri“.
    La Federazione ha tenuto fin qui una posizione molto rigida, di fatto limitandosi a deplorare il mancato intervento del Governo. Lei è d’accordo?
    “Ogni 15 giorni la Federazione aggiorna il suo protocollo senza fare nemmeno un cambiamento: capisco le difficoltà, ma credo che insieme al Coni si sarebbe dovuta scegliere una linea più decisa, proponendo delle alternative. Questa è una delle funzioni che competono alla Fipav“.
    Chi si assumerà l’onere della decisione finale?
    “Quello che è certo è che non deve ripetersi il rimpallo di responsabilità a cui abbiamo assistito all’inizio di questa che è stata una vera e propria tragedia. Ci ricordiamo tutti delle squadre costrette a partire per le zone rosse senza sapere se sarebbero potute tornare indietro… Mi auguro che si sia imparato qualcosa da quanto accaduto e ognuno si prenda le proprie responsabilità“. LEGGI TUTTO

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    Al Fantini Club si parla del futuro con Cattaneo, Righi, Cisolla e Fenili

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Di Redazione
    Sarà un appuntamento di particolare interesse quello organizzato per questa sera, martedì 21 luglio, dal Fantini Club di Cervia, storica “casa” del Beach Volley italiano. Nell’ambito di un ciclo di eventi online iniziati già durante il lockdown, oggi alle 21 sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook ufficiale, sul canale YouTube e sul sito fantiniclub.com l’incontro “Pallavolo e Beach Volley 3.0“.
    Nell’occasione si discuterà del futuro delle due discipline con quattro ospiti d’eccezione: il presidente della Fipav Bruno Cattaneo, il numero uno della Lega Pallavolo Serie A Massimo Righi, l’ex schiacciatore azzurro Alberto Cisolla (oggi a Brescia in A2) e il beacher 4 volte campione d’Italia Riccardo Fenili. Un’occasione per riflettere sulle prospettive del nostro sport in un momento caratterizzato da grande incertezza per le conseguenze della pandemia di coronavirus. A moderare l’incontro sarà, come sempre, il giornalista Lorenzo Dallari.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO