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    Mauro Berruto presenta una proposta di legge per la riforma delle elezioni federali

    Una proposta di legge per riformare il sistema elettorale delle Federazioni sportive, per evitare il rischio che si trasformino in “monarchie assolute“: l’ha presentata Mauro Berruto, ex CT della nazionale maschile e oggi deputato del Partito Democratico. “È più facile che mi ricrescano i capelli piuttosto che veda completarsi il suo iter con questa maggioranza – ammette lo stesso promotore in un post su Facebook – ma chiunque non sopporti più che il mondo delle federazioni sportive resti nel medioevo, batta un colpo. Prima o poi succederà!“.

    I punti centrali della proposta di riforma, riassunti dallo stesso Berruto, sono l’introduzione del voto elettronico, che eliminerebbe il famigerato sistema delle deleghe consentendo a ogni società e tesserato di esprimersi direttamente; il limite massimo di tre mandati anche non consecutivi per le cariche federali e l’introduzione negli organi direttivi di quote che garantiscano l’equità di genere (almeno il 30% di rappresentanza per ciascun genere) e di età (almeno un membro di età inferiore ai 36 anni). Un’ultima modifica alle attuali norme prevede che le cariche di presidente, vicepresidente e consigliere delle Federazioni siano incompatibili con le cariche di deputato o senatore e con gli incarichi di governo.

    (fonte: Facebook Mauro Berruto) LEGGI TUTTO

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    L’ex CT azzurro Mauro Berruto eletto alla Camera dei Deputati

    Foto da Facebook di Mauro Berruto Di Redazione L’ex CT della nazionale maschile Mauro Berruto entra in Parlamento: candidato alle elezioni politiche come capolista del Partito Democratico nel collegio plurinominale Piemonte 1, Berruto si è aggiudicato uno dei tre seggi alla Camera dei Deputati ottenuti dal suo partito (che ha totalizzato il 22,1% in questa […] LEGGI TUTTO

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    L’Italia si prepara alle elezioni politiche. E il voto degli sportivi “fuori sede”?

    Foto Voto dove Vivo Di Redazione Com’è noto, domenica 25 settembre l’Italia tornerà alle urne in giornata unica per le elezioni politiche che determineranno la composizione del nuovo Parlamento. Tra i tanti temi all’ordine del giorno c’è un problema che rispunta ciclicamente in occasione di ogni tornata elettorale e che, purtroppo, non ha ancora trovato […] LEGGI TUTTO

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    Caso Dalfovo, nuovo ricorso di De Togni al Collegio di Garanzia del CONI

    Di Redazione Ennesimo capitolo nella querelle giudiziaria che oppone Giorgio De Togni, presidente di AIP – Associazione Italiana Pallavolisti, alla Federazione Italiana Pallavolo sul tema dell’eleggibilità di Massimo Dalfovo, attuale consigliere federale in quota atleti. Dopo che per due volte – l’ultima a gennaio – la Corte Federale d’Appello ha confermato l’ammissibilità della candidatura di Dalfovo, De Togni ha presentato nuovamente ricorso al Collegio di Garanzia del CONI, che nella sentenza di luglio 2021 aveva sottolineato come non fosse provata la sussistenza dei requisiti di eleggibilità. Nel ricorso De Togni chiede al Collegio di Garanzia chiede di cassare senza rinvio la pronuncia della Corte d’Appello e, quindi, di dichiarare l’invalidità della presentazione delle candidature e dell’elezione di Dalfovo come rappresentante degli atleti. In subordine, nel caso in cui il Collegio di Garanzia ritenga che nel 2021 sussistessero le condizioni per l’elezione, il ricorso chiede di prendere in considerazione la possibilità della decadenza del consigliere dalla carica, in quanto nella stagione agonistica 2021-2022 Dalfovo non è più tesserato per nessuna squadra (cosa a cui invece aveva provveduto nella stagione precedente, partecipando al campionato di Serie D). (fonte: Coni.it) LEGGI TUTTO

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    Caso Dalfovo, la Corte d’Appello dà ancora ragione al consigliere federale

    Di Redazione Ennesimo capitolo della battaglia a colpi di sentenze tra Federazione Italiana Pallavolo e CONI sull’eleggibilità del consigliere federale Massimo Dalfovo, in carica come rappresentante degli atleti. A luglio 2021 il Collegio di Garanzia del Comitato Olimpico aveva accolto il ricorso di Giorgio De Togni, presidente di AIP – Associazione Italiana Pallavolisti, ritenendo che non fosse provata la sussistenza dei requisiti di eleggibilità e rimandando il giudizio sul caso alla Corte Federale d’Appello. Quest’ultima, lo scorso 22 dicembre, ha nuovamente rigettato il reclamo ritenendo che Dalfovo fosse pienamente candidabile. L’oggetto del contendere è noto: secondo il ricorrente, Dalfovo non può ricoprire la carica essendosi ritirato da molti anni dall’attività agonistica, per poi tesserarsi solo nell’imminenza delle elezioni con una squadra di Serie D, la Pallavolo C9 Arco Riva (che, all’epoca, non poteva scendere in campo per lo stop imposto dalla pandemia). La Corte, previo consulto con la Segreteria Nazionale della Fipav, ritiene che i requisiti siano soddisfatti: Dalfovo si è tesserato il 3 gennaio 2021, dopo aver svolto la visita medica il 24 dicembre 2020 e aver ottenuto il relativo certificato di idoneità, e ha partecipato a due gare di campionato (il 25 aprile e il 22 maggio). Secondo il giudice, non è rilevante la modesta partecipazione da parte del consigliere federale all’attività della sua squadra: “Alla definizione di ‘atleti in attività che partecipano a competizioni almeno di livello regionale’ non risulta associata alcuna precisazione e/o specificazione circa il numero di allenamenti e/o il numero di gare cui l’atleta in attività deve aver partecipato, il numero di minuti in cui deve essere rimasto in campo o quant’altro che possa essere oggetto di conteggio“. Quanto al fatto (pacificamente accertato) che Dalfovo non abbia svolto alcun allenamento prima della presentazione delle candidature, avvenuta a fine 2021, la Corte ritiene che le circostanze di sospensione dei campionati e dell’attività delle squadre di Serie D concretizzino il verificarsi di “comprovate e documentate ragioni di esonero o di incolpevole impossibilità di fatto” e non incidano quindi sulla candidabilità. Nella sentenza si legge inoltre che prendere in considerazione anche gli anni precedenti, come richiesto dal ricorrente, “oltre a sancire una disparità di trattamento tra le varie cariche (…) violerebbe il principio di democrazia e di uguaglianza, perché impedirebbe agli atleti più giovani di età o, comunque, di tesseramento di accedere alle rispettive cariche federali e/o comunque di poter essere rappresentativi della rispettiva categoria“. In sostanza, secondo la Corte, “l’aver ripreso, anche da poco, l’attività di campo, sia pure ai modesti livelli che potrebbero essergli consentiti anche in considerazione dell’età, non significa che egli (Dalfovo) non possa essere un valido rappresentante della categoria“. Va sottolineato inoltre che il collegio giudicante ha rigettato le richieste di ulteriore attività istruttoria da parte dei ricorrenti, che chiedevano tra l’altro di acquisire le testimonianze dei compagni di squadra e di altri tesserati della Pallavolo C9. La vicenda giudiziaria, comunque, non termina qui: quasi certamente vi sarà un ulteriore ricorso al Collegio di Garanzia del CONI che, a quasi un anno dalla candidatura di Dalfovo, sarà nuovamente chiamato a esprimersi sulla vicenda. (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

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    Caso Dalfovo, il CONI: “Non è provata la sussistenza dei requisiti di eleggibilità”

    Di Redazione Il Collegio di Garanzia del CONI ha pubblicato il testo integrale della decisione con la quale, lo scorso 5 luglio, ha rinviato alla Corte d’Appello della Federazione Italiana Pallavolo la decisione sull’eleggibilità di Massimo Dalfovo, attuale rappresentante degli atleti in Consiglio Federale. Fin dal momento della presentazione della candidatura, Giorgio De Togni, presidente di AIP-Associazione Italiana Pallavolisti e a sua volta candidato per la stessa carica, ne aveva contestato la legittimità, ritenendo che Dalfovo non fosse in possesso dei requisiti previsti (in particolare, aver partecipato a competizioni di livello almeno regionale per almeno due stagioni sportive negli ultimi 10 anni). Il Tribunale Federale e, in seguito, la Corte Federale d’Appello avevano rigettato il ricorso di De Togni, ma il Collegio di Garanzia ha ribaltato la decisione: “(…) Affinché la piena regolarità delle condizioni di eleggibilità del sig. Dalfovo sia effettivamente tale – spiega la sentenza – è necessario che essa venga indagata, non soltanto alla luce della singola disciplina federale, ma attraverso un attento e integrato confronto con il compendio complessivo delle regole e dei principi di rango primario e costituzionale che vengono in rilievo nella fattispecie“. Il CONI si richiama, in particolare, ai “principi costituzionali di democrazia, uguaglianza e parità di trattamento“, ricordando che “presenza e attualità dei requisiti specifici, che connotano la funzione per la quale avviene la candidatura e la successiva elezione in seno agli organi direttivi dell’ente, costituiscono un momento indefettibile di estrinsecazione della rappresentatività all’interno dell’ordinamento federale“. Scendendo nel dettaglio, la sentenza rileva poi che “l’art. 22 dello Statuto FIPAV (…) richiede, oltre al mero ‘tesseramento’, degli elementi ulteriori, e nello specifico: l’essere ‘in attività’ e partecipare alle competizioni di livello quantomeno regionale ovvero, per i soli atleti ‘non più in attività’, che quest’ultimi abbiano partecipato alle medesime competizioni per almeno due stagioni nell’arco dell’ultimo decennio“. Nel caso di specie, invece, “emerge che la posizione del sig. Dalfovo non sia adeguatamente corredata da alcuna prova in ordine alla sua attività nel contesto agonistico di riferimento, al di là del mero tesseramento preceduto da visita medica“. “Le norme – insiste il CONI – chiariscono come quello dell’atleta non sia uno status permanente, che si acquisisce una volta e per sempre, essendo strettamente dipendente dall’attualità e della concretezza dello svolgimento dell’attività sportiva agonistica, per un lasso di tempo anteriore alla candidatura tale da consentirne un’apprezzabilità in termini di effettiva preparazione e presenza alle competizioni nazionali o regionali“. Mentre per Dalfovo “non pare affatto incontroverso né provato (…) che i requisiti della candidabilità in qualità di atleta ‘attivo’ sussistessero nella fattispecie concreta. Anzi, pare che il pressoché nullo lasso di tempo intercorrente tra tesseramento e candidatura, a fronte della precedente comprovata inattività del resistente, confermino il contrario“. La sentenza prosegue parlando di “convergenti circostanze temporali e ambientali nel senso di ritenere che il sig. Dalfovo abbia artificiosamente precostituito le condizioni affinché, non potendo più candidarsi come atleta ‘non in attività’, per aver terminato la carriera oltre il decennio precedente, potesse giovarsi dei requisiti per l’eleggibilità come atleta di nuovo ‘in gioco’“. Ancora più severa la conclusione: “Il tesseramento e la relativa iscrizione dell’atleta nel campionato, al solo fine di conseguire l’elezione in Consiglio Federale, non supportata nei fatti da alcuna volontà di prendere parte all’attività o da alcuna forma di partecipazione concreta alla preparazione atletica, non solo rappresentano un vulnus per gli altri concorrenti candidati e per l’intera categoria che si intende rappresentare, ma costituiscono altresì una potenziale turbativa al corretto funzionamento e alla regolare organizzazione delle competizioni sportive. Che detta evenienza fosse da escludersi senza ombra di dubbio nella fattispecie concreta, il giudice del merito non ha fornito logico e puntuale riscontro in motivazione“. La decisione finale è quindi rinviata nuovamente alla Corte d’Appello, che (in diversa composizione) dovrà decidere nuovamente sulla candidabilità di Dalfovo. (fonte: AIP) LEGGI TUTTO

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    Massimo Righi rieletto alla presidenza della Lega Pallavolo Serie A

    Di Redazione Si è conclusa con l’esito più prevedibile l’assemblea elettiva della Lega Pallavolo Serie A, tenutasi questa mattina al Savoy Hotel Regency di Bologna: il presidente del Consorzio delle società maschili resta Massimo Righi, nonostante le dimissioni presentate a maggio dopo aver terminato il mandato di un anno affidatogli nel 2020. I club, attraverso le Consulte dei singoli campionati, hanno deciso di ricandidare Righi (che ricopre anche la carica di amministratore delegato) e lo hanno rieletto all’unanimità, anche se il comunicato ufficiale assicura che “altre candidature erano state valutate“. Foto Lega Pallavolo Serie A Nuovo invece il consiglio di amministrazione, che per la Superlega comprenderà nuovamente la presidente di Modena Catia Pedrini insieme ai “big” come Gino Sirci (Perugia) e Albino Massaccesi (Civitanova), alla new entry Filippo Maria Callipo (Vibo Valentia), a Lucio Fusaro (Milano) e Stefano Santuz (Padova). I rappresentanti della Serie A2 saranno Angelo Agnelli (Bergamo) e Massimo D’Onofrio (Ortona) e quello della Serie A3 Sergio Di Meo (Aversa). L’elezione dei vicepresidenti è stata rinviata alla prossima convocazione del Consiglio, che ha anche presentato il bilancio preconsuntivo e approvato il budget per la stagione 2021-2022. “Sono felice di questa rielezione fortemente volta dai club – ha detto Massimo Righi – anche se dopo una stagione così complessa avrei valutato positivamente un’altra guida per il CdA. Ringrazio per la fiducia i Club e il consiglio uscente, che ha lottato con me spesso controcorrente quando la pandemia sembrava mettere in discussione ogni positività. Ora il nuovo CdA, in cui salutiamo l’ingresso di Filippo Maria Callipo e Sergio Di Meo e il ritorno di Catia Pedrini, ha il compito di ricominciare il lavoro per la prossima stagione con tanti nuovi club e un campionato mai così ricco e geograficamente distribuito“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Martedì 13 luglio l’assemblea elettiva di Lega Pallavolo Serie A

    Di Redazione Ritorno in presenza per l’Assemblea elettiva dei consorziati di Lega Pallavolo Serie A, che martedì 13 luglio si riunirà presso il Savoia Hotel Regency di Bologna per l’elezione del presidente di Lega e del Consiglio di Amministrazione, decaduto il 13 maggio quando Massimo Righi aveva annunciato le sue previste dimissioni al termine della stagione. L’incontro, in calendario alle 10.30, si aprirà con le comunicazioni del presidente dimissionario seguite dalle elezioni del nuovo presidente e del Consiglio di Amministrazione. All’ordine del giorno anche la discussione sul bilancio del Consorzio. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO