Medvedev parla da Montreal: “Il 2024 è un buon anno per me, ma è l’ora di vincere un titolo”
Daniil Medvedev (foto Getty Images)
Estate, cemento …quindi è l’ora di vincere. Così Daniil Medvedev parla da Montreal, sbarcato in Nord America dopo un torneo Olimpico tutto sommato deludente, ma sul quale non riponeva grandissime aspettative visto il campo in terra battuta che non ama affatto. Il moscovita ha tracciato con il sito ufficiale ATP un primo bilancio del suo 2024, 7 mesi nei quali è stato piuttosto consistente (35 vittorie e 11 sconfitte) raggiungendo una finale Slam a Melbourne e la semifinale a Wimbledon, ma quello zero alla casella titoli insieme a diverse sconfitte “dolorose” è un boccone amaro che vuol assolutamente mandar giù, sorseggiando un calice di champagne da un bel magnum ricevuto insieme al trofeo del vincitore. Daniil è esploso nel grandissimo tennis nell’estate 2019, dove impose il suo gioco unico, servizi imprendibili abbinati a grandi difese, diventando uno dei migliori tennisti al mondo sui campi in duro all’aperto. Proprio a NY ha vinto il suo unico Slam e generalmente nelle settimane tra agosto e settembre esprime sempre il proprio meglio. Normale che le sue aspettative per il Masters 1000 canadese e gli appuntamenti successivi siano molto alte.
“Generalmente quando arrivo a questo punto, in Canada, tutto ciò che è successo prima non ha troppa importanza perché di solito inizia la parte migliore della mia stagione“, afferma Medvedev. “Alla fine sono abbastanza contento della mia annata. Ho avuto dei buoni risultati e delle buone strisce, alcune vittorie davvero importanti. Ciò di cui non sono contento è il non aver vinto ancora un titolo, ma sto giocando bene nei tornei più importanti e ho perso contro dei grandi avversari”.
Già, le sconfitte… questo forse il punto dolente per il russo. Nel 2024 infatti Daniil ha perso da Sinner a Melbourne e Miami, da Alcaraz a Indian Wells e Wimbledon, vendicandosi su Jannik a Wimbledon, ma di top 10 battuti in stagione (oltre all’azzurro a Londra) solo Rune a Indian Wells, Zverev e Hurkacz a Melbourne ad inizio anno. Buono, ma il miglior Medvedev ci aveva abituato a più vittorie e titoli. Un livello di gioco piuttosto alto, ma forse non più abbastanza a riportarlo al vertice o molto vicino a Jannik, Carlos e Novak. Lo testimonia anche la posizione n.5 nel ranking, scavalcato da Zverev rispetto ad inizio stagione. E lo racconta soprattutto il campo, dove contro i migliori tre (e anche Zverev) si è avuta la sensazione di una certa fatica e difficoltà ad imporsi. Forse Daniil è arrivato ad un punto nel quale il suo “classico” gioco non basta più, gli altri sanno come affrontarlo e alla fine la sua tenace resistenza non basta. Lo dimostra forse anche il crescente nervosismo che da tempo lo accompagna in campo.
Tornare a Montreal, dove è iniziata la sua scalata al grande tennis, potrebbe rendergli la spinta di cui ha bisogno. Quella cavalcata estiva 5 anni fa gli cambiò la vita: “Al cento per cento, perché prima sapevo di poter giocare bene, ma non avevo mai ottenuto grandi risultati e quello è stato il periodo in cui ho raggiunto la prima finale del Masters 1000, ho vinto quella successiva a Cincinnati e sono arrivato in finale agli US Open, il che è stato incredibile”, continua Medvedev. “Quello è stato il primo torneo, insieme a Washington, dove ho giocato davvero al mio meglio, in cui ho iniziato a capire ancora di più cosa dovevo fare in campo per battere i giocatori migliori”.
Quest’anno Medvedev è terza testa di serie nel primo 1000 estivo, aspetta il vincente di Safiullin – Davidovich Fokina nel secondo turno. “Cercherò di arrivare fino alla fine dell’anno con il mio miglior tennis. Voglio vincere un grande titolo e ottenere più punti, è sempre importante. Più in alto arrivi alla fine, più si vede quanto è stata grandiosa la tua stagione. Sono abbastanza soddisfatto della stagione finora, ma voglio decisamente di più” conclude.
Il russo dovrà difendere anche la pesante cambiale della finale 2023 agli US Open. Ma ascoltando le sue parole, non ha assolutamente in testa la difesa di quel che ha già ottenuto, ma un unico solo pensiero: vincere. Ce la farà? Montreal è il primo grande obiettivo. Sinner e Zverev, i primi due del seeding, sono avvisati.
Marco Mazzoni LEGGI TUTTO