consigliato per te

  • in

    Nuove squalifiche nel Beach Volley, sospesa per due mesi anche Giulia Toti

    Foto Facebook Giulia Toti Di Redazione Non è finita la battaglia legale tra la Federazione Italiana Pallavolo e AIBVC, l’Associazione Italiana Beach Volley Club, che ormai da alcuni anni organizza attività di Beach Volley “alternative” a quelle federali. Malgrado i tentativi di riavvicinamento tra i due enti, continuano infatti a piovere squalifiche sui giocatori “rei” […] LEGGI TUTTO

  • in

    Confronto Fipav-AIBVC, verso soluzioni condivise

    Di Redazione

    Si è tenuta lunedì 27 dicembre, su invito dell’AIBVC, una riunione tra alcuni rappresentanti della Federazione Italiana Pallavolo e dell’Associazione Italiana Beach Volley Club. Obiettivo dell’incontro è stato quello di intraprendere un percorso volto a ricercare soluzioni condivise affinché il beach volley possa nuovamente far registrare i positivi numeri raggiunti prima della pandemia.

    Data l’unità d’intenti espressa dalle parti, le stesse hanno convenuto che il prossimo step sarà un tavolo tecnico che avrà come oggetto il confronto delle problematiche per ricercare le migliori soluzioni tecnico-organizzative per lo sviluppo della disciplina sul territorio.

    (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

  • in

    AIP sul conflitto Fipav-AIBVC: “Dialogo e confronto per risolvere la situazione”

    Di Redazione Non accenna a placarsi la “guerra” a colpi di squalifiche tra Federazione Italiana Pallavolo e AIBVC, l’associazione che comprende alcune delle più importanti società italiane e che ha creato un circuito di Beach Volley alternativo a quello federale. Ogni settimana si susseguono le squalifiche comminate dalla Federazione ai propri tesserati per la partecipazione non autorizzata ai tornei organizzati da AIBVC: a fare i conti è AIP-Associazione Italiana Pallavolisti, che per la prima volta interviene sul tema con un comunicato. Sono 84 i procedimenti giudiziari che, finora, hanno portato alla sospensione di atleti e 108 i tesserati squalificati, per un totale di 249 mesi di sospensioni (pari a quasi 21 anni): “Sono diversi mesi – scrive l’associazione – che osserviamo e analizziamo quanto sta avvenendo nel mondo del Beach Volley, sono successe varie cose ancora prima che AIP nascesse, ma abbiamo avviato un percorso per capire e comprendere, come siamo soliti fare. Abbiamo segnalato più volte la necessità urgente di risolvere questa situazione con dialogo e confronto“. “Auspichiamo – conclude AIP – che quanto prima si avviino tutte le interlocuzioni necessarie tra le parti perché chi gioca a beach possa farlo nella massima serenità possibile, come dovrebbe essere per chi pratica sport e ama ciò che fa, anche per pura passione”. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

  • in

    Nuove squalifiche per la partecipazione ai tornei AIBVC

    Di Redazione È passato oltre un anno dall’inizio della “guerra” tra Fipav e AIBVC, l’Associazione Italiana Beach Volley Club, che dal 2020 organizza tornei alternativi a quelli federali a cui partecipa buona parte delle principali società italiane. I tentativi di riavvicinamento tra le parti non sembrano aver avuto effetto e non è cambiato neppure l’orientamento del Tribunale Federale, che continua a sanzionare gli atleti rei di aver partecipato alla AIBVC Cup e ad altri tornei organizzati dall’associazione, in quanto non autorizzati dalla Federazione. Le ultime sentenze sono della scorsa settimana: due mesi di sospensione da ogni attività federale a Silvia Leonardi (nella foto), Giorgia Gianandrea e Jessica Jennifer Luca per la partecipazione a diversi tornei organizzati dalla AIBVC nel corso del 2021. C’è però un caso che si distingue dagli altri: quello di Sabrina Cutrì, per la quale è stato dichiarato il non luogo a procedere, in quanto non tesserata al momento della sua partecipazione al torneo di Basiglio (marzo 2021). “In questa fattispecie – spiega la sentenza – la posizione dell’incolpata si differenzia dalle altre, stante l’età anagrafica della stessa e il tempo della cancellazione del tesseramento, che non permette di farla rientrare nella tipologia con aspettativa di tesseramento“. In passato, al contrario, il Tribunale aveva comminato la sanzione della sospensione anche ad atleti che al momento della violazione non erano tesserati, sostenendo che “in attesa del rinnovo il tesserato rimane associato alla Federazione“. (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

  • in

    La guerra Fipav-AIBVC continua. Lequaglie: “Il Beach Volley è di tutti”

    Di Redazione Negli ultimi mesi la vicenda è uscita dalle cronache, ma la “guerra” tra la Federazione Italiana Pallavolo e l’AIBVC (Associazione Italiana Beach Volley Club) continua sottotraccia. Dopo la pioggia di squalifiche agli atleti tesserati che hanno partecipato ai tornei della AIBVC Cup, e nonostante gli appelli alla riconciliazione lanciati anche da giocatori di primo piano come Carlo Bonifazi, sono in arrivo nuovi provvedimenti ai danni dell’associazione. A farlo pensare è il post pubblicato su Facebook dal presidente Dionisio Lequaglie, ex beacher campione d’Italia e CT azzurro. “Lo sport è di tutti… non il Beach Volley – scrive Lequaglie – il Beach Volley è della Fipav e se un suo tesserato gioca, e sottolineo gioca, un torneo organizzato da un altro Ente viene diffidato e poi squalificato. Della serie, ‘la palla è mia e gioca solo chi dico io’. In realtà ciò avviene solo se si disputano tornei AIBVC, ma non per altri tornei. Eppure l’ente di promozione ASI, che patrocina i tornei AIBVC, chiese mesi fa un incontro con la Fipav, che rimandò a suo tempo e per tutta risposta oggi riprende a squalificare i propri tesserati, ripeto squalifica i propri tesserati!“. “In sostanza – continua il presidente AIBVC – io mi tessero con Fipav, pago una quota di tesseramento e d’iscrizione ad ogni torneo ma posso giocare solo i tornei da lei autorizzati… cioè pago per dare l’esclusiva! Non dovrebbe funzionare al contrario? Ora la cosa bizzarra è che grandi campioni del passato si siano associati ed affiliati ad un Ente di promozione sportiva perché credono che il beach volley meriti una diversa considerazione ma soprattutto perché il beach volley sia di tutti gli atleti e delle società di beach volley. (…) Tutti pazzi questi campioni o c’è qualcosa che non va?“. “Dopo 40 anni di volley e Beach Volley federale come atleta e tecnico – conclude amaramente Lequaglie –, dopo tante gioie e soddisfazioni, lo scorso anno decisi di non tesserarmi più per questa Fipav così distante dai miei principi. Un po’ mi dispiace… perché anch’io come gli altri avrei voluto essere squalificato“. (fonte: Facebook Dionisio Lequaglie) LEGGI TUTTO

  • in

    Caso Raffaelli, AIBVC si schiera: “Dov’è finito lo spirito olimpico?”

    Di Redazione La diatriba tra Federazione Italiana Pallavolo e AIBVC, le cui posizioni ultimamente sembravano essersi riavvicinate, non è mai stata così infuocata. La squalifica di 4 mesi con cui il Tribunale Federale ha sanzionato Andrea Raffaelli, vicepresidente dell’associazione dei club ma soprattutto allenatore della coppia olimpionica Enrico Rossi-Adrian Carambula, ha riacceso gli animi di buona parte del Beach Volley italiano, già provato dalla “scissione” che aveva portato AIBVC a dare vita a un circuito parallelo non autorizzato dalla Fipav, con conseguente pioggia di squalifiche per i partecipanti. L’associazione ha lanciato nei giorni scorsi una petizione online sulla popolare piattaforma Change.org, che ha già raccolto più di 1000 firmatari, per chiedere a Federazione e CONI che la squalifica di Raffaelli venga revocata in tempo per permettergli di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo. “Dove è finito lo spirito olimpico? – si chiede l’associazione –. Alla vigilia della più importante manifestazione sportiva internazionale Andrea Raffaelli è stato squalificato dalla Fipav. Raffaelli, che si è qualificato per Tokyo come allenatore della coppia Rossi-Carambula, non potrà partecipare alle Olimpiadi. Il motivo? La sua società di Beach Volley (e non lui direttamente) ha organizzato un torneo per corsisti (…). Ma facciamo un passo indietro. Andrea a febbraio non era tesserato Fipav e faceva attività di allenatore all’interno della sua società GTA, di cui era presidente. Ai primi di marzo riceve la chiamata di Rossi-Carambula, che chiedono ad Andrea di aiutarli a cercare la qualificazione olimpica. A marzo i ragazzi sono fuori da Tokyo e la qualificazione sembra quasi impossibile. Per partecipare al World Tour in Messico serve l’accredito perché il torneo per via del Covid-19 viene disputato in una “bolla” nella quale si può entrare solo se autorizzati. Per avere l’accredito la Fipav chiede ad Andrea di rinnovare il tesserino da allenatore Fipav, e lui lo fa, ma l’accredito non gli viene comunque concesso, per dissapori legati all’esperienza di Andrea come coach della nazionale femminile. Andrea si rivolge direttamente alla FIVB che gli concede l’accredito direttamente scavalcando di fatto l’ostruzionismo Fipav. Rossi-Carambula, con 4 tornei entusiasmanti, conquistano la qualificazione per Tokyo. Per Andrea, già olimpionico da giocatore nel 2000 a Sydney, è il coronamento del sogno di una carriera: rifare le Olimpiadi da allenatore vent’anni dopo. Ma per la Fipav non va bene. Già a Sochi, quindi prima della qualificazione olimpica ottenuta a Ostrava, circolano voci nell’ambiente azzurro di ‘provvedimenti in arrivo’, provvedimenti punitivi che ricordano il trattamento riservato ai ‘dissidenti’ dai regimi dittatoriali. Quindi, con il senno di poi, sembra che ‘Raffa’ sia stato fatto tesserare per poterlo poi squalificare; perché se non avesse rinnovato il tesseramento nessuno poteva squalificarlo e mettere in dubbio il suo diritto di partecipare al sogno olimpico. Perché la Fipav lo ha squalificato? Qualunque sia la risposta la Fipav ha colpito lo sport, lo spirito olimpico nella sua essenza più bella. Forse – si conclude il comunicato – c’è ancora tempo per risolvere tutto questo. Speriamo ci siano ancora ‘uomini di buon senso’ all’interno di una istituzione che sembra sempre più lontana dal suo scopo statutario primario, quello di ‘promuovere, potenziare, organizzare la disciplina dello sport della pallavolo, del Beach Volley e del Sitting Volley’“. (fonte: Facebook AIBVC) LEGGI TUTTO

  • in

    L’ASI chiede un incontro alla Fipav per risolvere la vertenza sul Beach Volley

    Di Redazione Potrebbe essere arrivata a un punto di svolta la “sfida” tra la Federazione Italiana Pallavolo e la AIBVC. Dalla scorsa stagione, la neonata Associazione Italiana Beach Volley Club (che raccoglie alcune delle principali società italiane) ha intrapreso l’organizzazione di una serie di eventi che hanno attirato i principali giocatori del circuito nazionale: la Fipav ha risposto con una pioggia di squalifiche per gli atleti rei di aver partecipato a tornei non autorizzati. Oggi però l’ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane), l’ente di promozione sportiva di riferimento di AIBVC, ha comunicato di aver inviato alla Fipav una richiesta ufficiale di incontro per dirimere la questione. “L’obiettivo – si legge nella nota – è individuare una strategia condivisa per il progresso del movimento e allo stesso tempo pianificare una collaborazione che possa aprire nuovi scenari e regolamentare l’attività delle migliaia di praticanti che vogliono partecipare a competizioni tutto l’anno. La stessa AIBVC si ritiene disponibile a qualsivoglia dialogo per il bene di questa disciplina“. Un auspicio, quest’ultimo, espresso proprio nei giorni scorsi ai nostri microfoni anche da Carlo Bonifazi, uno dei più noti beacher italiani. Resta da vedere ora quale sarà la risposta della Federazione su un tema molto delicato, spesso sollevato anche nel corso della “campagna elettorale” del neo-presidente Giuseppe Manfredi. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

  • in

    Carlo Bonifazi: “Vorrei che Fipav e Aibvc lavorassero insieme”

    Di Roberto Zucca La voce è quella di chi sceglie di riprendere un lungo viaggio dopo una pausa forzata. È la voce della speranza, ma anche quella dell’energia di Carlo Bonifazi e molti altri beacher, per i quali quest’ultimo anno di assenza dai campi di sabbia ha significato rimanere privi di quell’ossigeno che solo il mare e la disciplina possono dare: “È una bella sensazione, per tutti, quella di poter ritornare ad allenarsi e giocare. Per me e Fabrizio (Manni, n.d.r.), dal primo giorno, questo ha significato ricominciare a concentrarsi su quelli che erano gli obiettivi della scorsa stagione. E sicuramente capire che avevamo entrambi voglia di riprendere ad allenarci assieme più di prima“. È difficile ricominciare dopo la pandemia? “Sicuramente hai ancora il dubbio che tutto possa rifermarsi da un momento a un altro. L’altra cosa che noti è che c’è una voglia pazzesca da parte di tutti di riprendere a giocare qualsiasi competizione, italiana e internazionale“. Voi puntate all’internazionale? “Siamo iscritti a Gstaad, che è una tappa 4 stelle del World Tour, e abbiamo visto che le squadre alle qualificazioni saranno tante. In generale abbiamo notato come nei tornei internazionali adesso ci sia un po’ di fila per partecipare. Sarà l’atmosfera della ripresa, sarà l’entusiasmo da anno olimpico, ma si respira un’aria molto bella“. Veniamo al Campionato Italiano. “Giocheremo le tappe del Campionato Italiano come ogni anno, con l’obiettivo di fare meglio delle stagioni passate. Le coppie che si stanno affacciando sul panorama di quest’anno sono ben assortite. Penso ad esempio a Vanni-Caminati, o ad altre nuove che ho sentito nominare in queste settimane. Ci sarà da divertirsi“. Nel beach fa ancora rumore il capitolo dell’Aibvc (molti giocatori, tra cui lo stesso Bonifazi, sono stati squalificati per aver partecipato ai tornei organizzati dall’associazione, n.d.r.). Posso chiederle cosa ne pensa? “Penso che sarebbe bellissimo se la Federazione e Aibvc potessero collaborare e fare assieme un bel lavoro, ognuno con il proprio perimetro di competenza. Credo che le alleanze in questo sport possano solo portare a fare qualcosa di positivo per il nostro sport. Più persone con esperienza in campo possono solo fare un buon lavoro“. LEGGI TUTTO