in

Sinner di granito: supera un tostissimo Fritz alle ATP Finals giocando meglio i punti decisivi

La durezza e visione del campione viene fuori nei momenti importanti, quando la palla scotta e riesci a ritrovare anche i colpi che meno avevano performato, come il servizio e la profondità in risposta per costruire lo spazio all’affondo. Tutto questo e tanto, tanto di più è stato Jannik Sinner nel secondo incontro del gruppo Nastase alle Nitto ATP Finals. Il n.1 batte un tosto e determinato Taylor Frtiz con un duplice 6-4, superando più di un momento di difficoltà e andando a prendersi i punti decisivi nel rush finale dei due parziali. Come lui stesso ha dichiarato lucidamente nell’intervista flash in campo.

“È stata una partita dura, potevo servire meglio ma da fondo campo abbiamo giocato ad un grande livello. Siamo vicini alla semifinale” afferma Jannik in campo, nel tripudio del pubblico. “Abbiamo giocato una grande finale, ci siamo conosciuti meglio. Sono contento di aver trovato un buon livello. Domani ho un giorno di riposo, mi farà bene, servirà un gran match anche contro Medvedev. Ho servito molto bene nei punti importanti, come sullo 0-30, se perdo quel che game lì poi si mette male… Sono contento di come ho gestito queste situazioni, mi è capitato più volte nell’anno”.

Perfetto Jannik, con le parole come nei momenti cruciali. Era necessario alzare la pressione, la spinta e la qualità per scattare e superare un Fritz sceso in campo con grande potenza e il piglio di chi ci crede per davvero. Sinner ha vinto con pieno merito, ma non è stata affatto una passeggiata per il n.1 stasera all’Inalpi Arena. L’azzurro infatti ha litigato non poco col servizio, assai altalenante in più fasi dell’incontro, e pure col rovescio ha stranamente sbagliato vari colpi di scambio sulle diagonali, quelli che di solito gestisce ad occhi chiusi e per giunta contro un avversario in palla e assai deciso, ma non trascendentale su quel lato e complessivamente assai inferiore al nostro campione. Fritz c’era, ha spinto tanto con enorme potenza, spaccando letteralmente la palla in tante occasioni con quella frustata di diritto davvero temibile. Forse Sinner ha accusato questa situazione, diventando in alcuni passaggi un po’ attendista e persino corto, dando così spazio alle sfuriate prepotenti del rivale.

E soprattutto Jannik non ha risposto con la sua solita qualità, stazionando ben dietro come posizione, anche per merito di una buona giornata con la prima palla dell’americano. Eppure, nonostante numeri inferiori in ogni settore di gioco, Jannik porta a casa il primo set. Non aveva sfruttato un goloso 0-40, ma sul 5-4 in risposta prende campo, tocca una palla corta spettacolare e poi risponde sul set point, andando a prendersi il set. Ha fatto meno della metà dei punti dell’avversario in risposta, ma il set lo vince lo perché una delle grandi leggi del tennis è che i punti non contano tutti uguali. E quelli pesanti, li ha vinti lui, il più duro, lucido e forte. Forte anche nel secondo set a servire bene per cavarsi da piccoli buchi che potevano diventare voragini mortali.

Si torna al punto di partenza: Sinner a volte falloso, a tratti un po’ corto nello scambio, incapace di ribaltare la spinta forsennata dell’avversario. Attendista, non titubante ma sicuramente circospetto, attento a far passare l’ondata storta restando in equilibrio, come il surfista che attende l’attimo per tirarsi su e cavalcare quella giusta. Quella che porta alla grande W. Sinner ormai ci sta abituando a questa versione pratica, asciutta e letale. Da spara palle a velocità superiori, quello più o meno ammirato in questo torneo l’anno scorso che travolgeva tutto e tutti sotto una pressione irresistibile, in questo benedetto 2024 Jannik si è sempre più tramutato in un “black mamba” risoluto, non va a tutta e alza il livello, la velocità e l’intensità dei colpi nel momento opportuno. È forse una dannata necessità: non si può pretendere di vincere sempre prosciugando ogni goccia del serbatoio per creare traiettorie a tutto braccio, il rischio è esagerato e soprattutto le energie limitate, quando affronti quasi 80 partite nell’anno; è meglio centellinare il massimo sforzo nei momenti chiave, e lì sì che il braccio torna magico, le traiettorie profondissime, i piedi con le ali per far due passi avanti e colpire la palla vincente.

Nettissima oggi è stata la sensazione che Jannik abbia atteso e trattenuto, cambiando passo volutamente in certi momenti per sorprendere l’avversario con palle più rapide e quindi nuove e diverse. Riferimenti che non ha dato, non gli ha permesso di tarare i sui colpi sulle velocità a cui si è imposto nei momenti chiave. Come in risposta: non sempre è stato davvero aggressivo. Ha forse studiato, ha incassato tanti servizi perfetti, ma sotto lo stress massimo del punteggio, appena c’è stato lo spazio… ecco la magia di Jannik: due passi avanti, impatto in anticipo, risposta profonda, ruba lo spazio, entra e chiude. Scacco Matto. Non si è numeri 1 per caso.

Con due vittorie, Sinner non è ancora matematicamente in semifinale: servirà almeno un set vs. Medvedev giovedì. Jannik è pronto.

Da Torino, Marco Mazzoni

La cronaca

Sinner scatta dai blocchi come Usain Bolt: Ace, rovescio pesante, quattro punti e via, Fritz quasi non la vede. Si scambia invece sul servizio di Fritz, e Jannik sale in cattedra, due punti vinti di pressione, di ritmo, il suo pane prediletto. Taylor chiede il massimo al servizio, ben due Ace, ma il game va ai vantaggi. Risponde da lontanissimo Sinner, ben dietro la scritta “Torino”, poi avanza sulla seconda palla. Ottima la smorzata di Fritz, Jannik è sorpreso. 1 pari. Più laborioso il terzo game per Jannik, Taylor trova buona profondità ma sul ritmo l’azzurro è superiore, più stabile e costante. Funziona invece molto bene lo strappo col diritto lungo linea di Fritz, impatto con distreto anticipo ma soprattutto moltissima forza, quando lo tira con equilibrio è molto, molto temibile. Complesso il quinto game per Sinner: poche prime palle “in”, Fritz spinge tanto col diritto, mentre Jannik rischia e sbaglia una smorzata. Recupera da uno scivoloso 15-30 e, finalmente, con un buon servizio esterno si porta 3-2. Fritz è più offensivo, ha tempi perfetti per l’attacco e lascia correre a tutta il braccio, pure sul rovescio lungo linea, non esattamente il suo colpo, ci prova e fa bene. Bel livello. Lo score è 3 pari e Jannik ha vinto solo 4 punti in risposta. Si rivede il film del primo set vs. De Minaur: quando Sinner rischia l’affondo non è così preciso; quando riesce ad imporre consistenza e pressione, e fa correre il californiano, gli va sopra. Anche il game #7 va ai vantaggi. Male Jannik col rovescio, arriva un po’ scarico e la palla non passa la rete. Prima palla break del match. Se la gioca alla grandissima Sinner: prima palla sicura e poi angolo strettissimo col diritto, wow! Rischia poi la smorzata Jan, non eccellente ma l’effetto sorpresa paga. La lotta continua, stranamente falloso Sinner col rovescio cross. Torna l’Ace, boccata d’ossigeno… poi altra bordata di servizio. 4-3, si soffre. All’improvviso, Fritz si disunisce col diritto, due regalissimi dopo la battuta, classici unforced che lo mettono under pressure sullo 0-30. Disastro, sparacchia col rovescio, colpito con le game quasi incrociate sulla risposta discretamente profonda di Sinner, che ha tre palle break sullo 0-40. Si scambia sulla seconda, e di nuovo è Jannik a sbagliare di rovescio, e nemmeno di poco. 30-40. Si salva Taylor, non benissimo Sinner in queste chance. 5 punti di fila Fritz, e 4 pari. Una delle enormi qualità di Jannik è cancellare i momenti no e ripartire. Solido, finalmente, il suo turno di battuta seguente (eccetto una smorzata che non va), 5-4. Fritz inizia il game #10 con un tocco di volo terribile, poi Sinner impone il suo ritmo e l’altro sbaglia. 0-30. Jan a due punti dal set. UFFFFF! Che rischio! Dopo un Ace di Fritz, Sinner ribalta lo scambio e invece di spaccare la palla da tre quarti campo rischia la “smorza” che quasi bacia il net prima di cadere perfetta dall’altro lato. Due Set Point sul 15-40! La Zampata del campione: risposta bloccata, gaudagna campo e con un diritto potente lungo linea si prende il punto e il SET. 6-4, un parziale difficile, più gli errori dei vincenti. Sinner più errori che vincenti, ma nel momento clou, è fortissimo. Non si è n.1 per caso.

Secondo set, Sinner to serve. Buon game, prima palla, passo in campo e via a chiudere. Una stecca, ma non importa, 1-0. Può fare corsa di testa e l’altro ha invece in testa il pessimo finale di set… ma il servizio dello yankee c’è e impatta 1 pari, nonostante una palla corta orribile, esecuzione totalmente scomposta. Sembra aver cambiato passo Jannik, la sua palla viaggia di più ed è anche più profonda, braccio complessivamente più sciolto. Pure Fritz carica a tutta, si rischia ma c’è anche spettacolo. Bravo Sinner a rimontare da un pericoloso 15-30, tostissimo in difesa sulla sfuriata del rivale che spreca un’apertura di campo interessante. Jannik inizia il sesto game con una risposta “doc”, fa un cenno di forza al suo angolo. È un telegramma di guerra, segue una palla corta favolosa, col diritto, taglio sulla palla magistrale. Guadagna campo col diritto e ne tira uno quasi sulla riga, impossibile per Fritz contenere col rovescio. 30-40, palla break, la prima del set. Taylor trova una prima palla salvifica, col diritto comodo a seguire. È bene che il californiano lasci perdere la palla corta, non trova delicatezza e sensibilità; meglio la mazzata a tutta col servizio, quella sì che funziona. Traballa, ma regge. 3 pari. Settimo game, il fatidico… Non facile per Jannik, che con due errori si ritrova sotto 0-30. Rimonta, con la sua pressione, e sul 30 pari trova il punto più bello del match, un passante di rovescio lungo linea in totale allungo difficilissimo, che trafigge l’attacco dell’avversario. Chiama il pubblico Jan, e viene giù tutto. 4-3 Sinner, pericolo scampato. L’atmosfera si è accesa, anche Fritz gioca gran bel turno di servizio, sotto la pressione dell’azzurro. 4 pari. Si entra nel rush finale, la palla “scotta” e Jannik da campione ritrova il servizio, due Ace. Con un diritto fulminante dalla tre quarti, 5-4 Sinner. Fritz si porta 30-0, ma Jannik non molla la presa, risponde avanza e chiude. 30 pari. E a due punti… e Jan entra in modalità Black Mamba: aggredisce la risposta, profonda quanto basta a provocare l’errore di Fritz. Match Point! La prima non va… altra risposta centrale, profonda, guadagna campo, lascia correre il diritto e si prende il match. Vittoria di sostanza e qualità. Si gioca meglio i punti vincenti, e si vince! Seconda vittoria nel girone, le Finals di Jannik continuano spedite.

[1] Jannik Sinner vs [5] Taylor Fritz

StatisticaSinner 🇮🇹Fritz 🇺🇸
STATISTICHE DI SERVIZIO
Valutazione del servizio298260
Ace67
Doppi falli00
Prima di servizio39/66 (59%)38/64 (59%)
Punti vinti sulla prima30/39 (77%)30/38 (79%)
Punti vinti sulla seconda16/27 (59%)10/26 (38%)
Palle break salvate1/1 (100%)4/6 (67%)
Giochi di servizio giocati1010
STATISTICHE DI RISPOSTA
Valutazione della risposta13664
Punti vinti sulla prima di servizio8/38 (21%)9/39 (23%)
Punti vinti sulla seconda di servizio16/26 (62%)11/27 (41%)
Palle break convertite2/6 (33%)0/1 (0%)
Giochi di risposta giocati1010
STATISTICHE DEI PUNTI
Punti vinti a rete9/10 (90%)11/14 (79%)
Vincenti2120
Errori non forzati2231
Punti vinti al servizio46/66 (70%)40/64 (63%)
Punti vinti in risposta24/64 (38%)20/66 (30%)
Totale punti vinti70/130 (54%)60/130 (46%)
VELOCITÀ DI SERVIZIO
Velocità massima214km/h (132 mph)226km/h (140 mph)
Velocità media prima202km/h (125 mph)208km/h (129 mph)
Velocità media seconda169km/h (105 mph)167km/h (103 mph)


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


Tagcloud:

Brescia regola Palmi in tre set nel posticipo della settima giornata di A2 maschile

Al Palmi non riesce l’impresa, a Brescia arriva un altro KO