in

Mouratoglou esalta Draper: “È un top10”. Come è cambiato il tennis del britannico

Jack Draper è uno dei tennisti più “caldi” dalla seconda parte del 2024 e secondo il noto coach Patrick Mouratoglou vale già la top 10. Il britannico in effetti se guardiamo il live ranking ATP del 31 ottobre è molto vicino ai migliori dieci al mondo: con i suoi 2825 punti vede all’orizzonte Grigor Dimitrov, decimo con 3240. Se il 22enne di Sutton riuscisse nell’impresa di vincere il Masters 1000 di Parigi Bercy arriverebbe a 3725 punti, con la top10 di fine anno assicurata e pure una chance (che se remota) di qualificarsi per le ATP Finals. Lasciando da parte le varie possibilità legate a come si concluderà il torneo parigino, è indubbio che Draper dalla scorsa estate abbia cambiato passo. Finalmente a posto fisicamente, ha potuto allenarsi con continuità ed affinare il suo tennis in partita, diventando un avversario potente, completo e terribilmente scomodo per ogni avversario. Dotato di colpi penetranti e aggressivi, col plus delle traiettorie mancine che sfrutta in modo sapiente, Jack lo scorso giugno ha vinto a Stoccarda (battendo in finale Berrettini), quindi negli USA ha fatto i quarti a Cincinnati e soprattutto è arrivato in semifinale a US Open, stoppato solo da un immenso Jannik Sinner. Costretto al ritiro a Tokyo nei quarti, si è rifatto a Vienna, dove ha vinto il primo torneo 500 (superando Musetti in semifinale). Un’impennata di qualità e di risultati che secondo Mouratoglou lo rendono già un tennista competitivo al massimo livello.

“È un grande giocatore, ho potuto vederlo dal vivo in diverse occasioni e ho notato quanto sia migliorato negli ultimi mesi” commenta il coach francese, attualmente al fianco di Naomi Osaka dopo un travagliato periodo nel box di Holger Rune. “Ritengo che ora sia molto più maturo in termini di tennis, di strategia, per come riesce ad esaltare il suo stile di gioco. Tutto sembra molto più consistente. E quando lo vedi vincere a Vienna, non pensi che abbia fatto qualcosa di straordinario, c’è riuscito perché quello è il suo livello. È migliorato molto quest’anno”.

Per Mouratoglou il punto di domanda non è relativo al suo tennis, ma al suo fisico, che in passato l’ha bloccato a più riprese: “Penso che la grande sfida per lui ora sia quella di non infortunarsi perché si è infortunato troppo per essere così giovane. Se riesce a non infortunarsi, allora credo che sia sicuramente un giocatore da top 10, ci arriverà molto presto. È un tennista con colpi spettacolari e potenzialmente non ha limiti”.

Draper ha giocato più di 60 partite nel 2024, un numero ragguardevole per un giovane che nelle stagioni precedenti era solito fermarsi più di una volta per problemi fisici. Una continuità di gioco che gli ha permesso di migliorare ogni fase del suo tennis. Per Mouratoglou, dove il britannico è nettamente migliorato è sul lato del rovescio e nelle scelte di gioco.

“Penso che il suo rovescio sia molto migliorato”, afferma Mouratoglou. “In passato il suo rovescio non faceva molto male all’avversario. L’ho visto giocare a Vienna e ho notato come ora riesca a prendere la palla con maggior anticipo, colpendola in pieno ed esce dalle corde molto veloce. Quindi può fare molto male agli avversari con il suo rovescio, un colpo piuttosto piatto. E penso che abbia un piano di gioco chiaro, cosa che prima non era così ovvia e lo portava a cattive scelte ed errori. È molto solido e disciplinato in quello che fa. Credo che questi siano i due miglioramenti principali fatti quest’anno”.

Un’analisi pianamente condivisibile. Draper è sempre stato uno capace di “spaccare” la palla con potenza e aggredire il campo, ma commetteva molti errori e il suo tennis era spesso disordinato. Inoltre era vittima di troppi alti e bassi, sia per una scadente condizione fisica che per lacune di tenuta mentale. Dopo la semifinale e a US Open Jack ha parlato in modo franco, ammettendo che in passato non sempre si era allenato con la dovuta forza e perseveranza poiché il cadere continuamente in infortuni lo faceva dubitare della sua tenuta e questo non lo lasciava libero di spingere al massimo. L’aver sistemato – si spera per sempre – le questioni fisiche con un cambio a 360° della preparazione e dell’approccio alla professione gli ha permesso per la prima volta in carriera di allenarsi con la dovuta continuità. Questo è stato il punto di svolta, gli ha svelato nuovi orizzonti: finalmente ha capito come funziona il suo corpo, fino dove lo possa spingere, alzando così a dismisura la qualità e quantità del lavoro in campo.

Un’intensità mai raggiunta prima che gli ha aperto nuove possibilità in partita. Non più pallate sparate a casaccio, ma un tennis aggressivo e consistente, ricco di variazioni e colpi vincenti, il tutto sostenuto da quella fiducia in se stesso che latitava. Quando prende ritmo con la prima palla e spinge con sicurezza sulla risposta dell’avversario diventa pericolosissimo perché può cercare ogni angolo, ed è un fulmine nel correre avanti dopo essersi aperto il campo. Ha buona mano, ha potenza, non ha una vera lacuna importante dal punto di vista tecnico. Draper ha scoperto di aver un enorme potenziale e i risultati parlano chiaro. Servizio super, risposta aggressiva, può prendersi il punto con una bordata da fondo campo come attaccare la rete con ottimo timing e chiudere la porta di volo con tocchi secchi e definitivi. Jack probabilmente non riuscirà a sbarcare a Torino alle ATP Finals, ma nel 2025 sarà certamente uno dei protagonisti nei grandi appuntamenti.

Marco Mazzoni


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


Tagcloud:

La OmiFer Palmi a Cantù a caccia della prima vittoria in trasferta

La Sarlux Sarroch attende la capolista Acqui Terme