Di Roberto Zucca
Ha risposto con il suo gioco, il suo sorriso ammaliante, la sua forza e bontà d’animo a chi lo aveva definito “mercenario”, mettendo in mezzo anche il compagno di squadra Roberto Cominetti. Tim Held non ha bisogno di molte parole per esprimersi, perché è abituato da sempre a parlare con i fatti. Che assieme alle emozioni che suscita, hanno riportato la Agnelli Tipiesse Bergamo e l’atleta emiliano nelle zone alte della classifica:
“È un campionato da tutti contro tutti. Non si può e non si deve abbassare la guardia mai, perché non ci sono le cosiddette squadre cuscinetto. In più è un campionato che quest’anno si è allungato di due incontri con una formazione in più, e quindi coloro che vorranno puntare in alto, lo dovranno fare fino alla fine. E diciamo che siamo veramente solo all’inizio“.
Bergamo, non nascondiamoci, è costruita per vincere?
“È costruita per far bene, così come lo sono altre squadre che abbiamo già incontrato e altrettante che dobbiamo ancora sfidare. Siamo in tanti a puntare alle zone alte della classifica. Di certo non si può pensare, già col mese di novembre, di proiettarsi agli obiettivi finali della stagione. Io lavoro domenica dopo domenica con la squadra per capire dove si potrà arrivare“.
Una squadra che in Held ha trovato l’elemento scanzonato.
“Sono uno a cui piace fare gruppo, uno capace di farsi passare velocemente in cinque minuti qualcosa che non va, così come spezzare un momento di tensione o meno bello con una battuta. Fa parte del mio carattere e sono felice di essere così“.
Poi però in campo è uno che sa il fatto suo.
“In campo cerco di fare tutto quello che posso. Bergamo in questo ha saputo starmi vicino perché per alcune partite ho avuto a che fare con un piccolo problema fisico che abbiamo risolto con la loro grande professionalità e con l’impegno profuso. Ora sono pronto a fare la mia parte“.
Possiamo dire che non c’è stato un inizio di stagione con Vibo che ha ammazzato il campionato.
“Possiamo dire che ci sono tante squadre che possono vincere con quelle che, da pronostico, vengono classificate tra le più forti. Anche Motta di Livenza, che è ultima in classifica, è partita col diesel ma sarà capace di togliersi delle belle soddisfazioni. La stessa Prata del mio amico Scopelliti darà fastidio a molte compagini. Ma in generale il livello è alto“.
Diciamo che la “nuova Reggio Emilia” potrebbe già celarsi inaspettatamente dietro qualche avversaria?
“Assolutamente. Ci sono squadre che non hanno ancora espresso pienamente il proprio potenziale“.
A proposito di Reggio. Posso chiederle cosa le è dispiaciuto della vicenda?
“Non voglio tornare sull’accaduto, anzi ne approfitto per mettere un punto, solo per dire che mi è dispiaciuto non sentire il riconoscimento per il lavoro e l’impegno che io e Roberto Cominetti abbiamo speso lo scorso anno. Tutto qui“.
Lei e Cominetti formate una delle coppie di banda più interessanti della A2.
“Roberto è una persona che conosco bene e che sono felice di ritrovare anche in questa stagione a Bergamo. È un compagno di squadra con cui, per il percorso affine fatto sinora, mi confronto spesso e che, nel ruolo che gli è stato chiesto di fare qui a Bergamo, è perfettamente centrato“.
Avete fatto una lunga gavetta. Possiamo dire che è l’anno di svolta per entrambi?
“Parlo per me e dico che è un anno in cui sicuramente voglio lavorare per continuare a crescere in questa A2, poi il resto si vedrà“.
Sui suoi social c’è scritto: “Nessuna cifra al mondo compra un secondo del tuo tempo”. Lascio spiegare a lei.
“(ride, n.d.r.) È una frase di un film Marvel. La vicenda è un po’ intricata da spiegare. Il senso è che il tempo di una persona è un qualcosa che va meritato, non pagato e preteso. Spiega molto di me, ossia che nella vita ho scelto di investire del tempo non pensando al tornaconto ma alla qualità di ciò che stavo facendo“.
Se domattina una squadra di Superlega la chiamasse, per chi sceglierebbe di investire il suo tempo?
“Non può farmi queste domande! Posto che adesso devo ragionare sul mio anno a Bergamo e su ciò che implicherà il mio investimento in questo progetto, posso provare rispondere dicendo Cisterna e Modena. Le spiego: Cisterna perché è allenata da Fabio Soli che è un carissimo amico di papà e con cui mio padre ha lavorato in passato. Fabio mi ha visto crescere e c’è davvero un affetto e una stima che lega entrambi“.
E Modena?
“Per gli anni delle giovanili a cui affettivamente sono molto legato“.
