Di Redazione
Un urlo liberatorio dopo aver messo a terra la palla del 3-2 contro Cuneo: così Tatyana Kosheleva ha salutato il suo rientro in campo dopo il grave infortunio ai legamenti del ginocchio subito a febbraio scorso. Rientro che è coinciso con la grande vittoria in rimonta della sua Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia. Con gli occhi rossi e lucidi, dopo aver ringraziato tutte le compagne di squadra, la schiacciatrice ha abbracciato l’allenatore Andrea Mafrici e poi ha raggiunto il fisioterapista Georgi Bivolarski, con il quale ha condiviso mesi di fatica per tornare a fare la differenza: “Il lavoro duro paga, anche quello lontano dal campo“. L’ultimo abbraccio, strettissimo, per il presidente Ivano Angeli, che con la moglie Luisa ha condiviso quasi otto mesi tra incertezze e speranze.
Kosheleva, però, mette il gruppo davanti a tutto: “Sono molto contenta della prestazione della squadra. Con Cuneo era la nostra prima partita vera, la prima del campionato e ci sta partire un po’ contratte: ringrazio le mie compagne, tutte. Dopo le difficoltà iniziali, dopo due set persi, non abbiamo mollato. Anzi, ci siamo convinte che tutte insieme avremmo potuto recuperare, tornare in partita, giocarcela al tie break. Abbiamo trovato quello spirito di gruppo e quell’armonia che ci hanno portato fino al quinto set e a vincere. Determinazione, spirito di gruppo e i nostri tifosi saranno fondamentali per il prosieguo della stagione“.
17 punti, tra i quali 7 break point, un solo errore in battuta e 7 in ricezione, dove Kosheleva è stata costantemente presa di mira dal servizio della connazionale Sofya Kuznetsova: le statistiche anche questa volta non descrivono a pieno i contenuti di una partita che va ben oltre i numeri. “La mia condizione migliora di giorno in giorno, anche se è evidente che non posso essere già subito al massimo – spiega la capitana –. Merito anche della qualità degli allenamenti, che crescerà ancora grazie all’arrivo di Maja (Aleksic) e Micha (Hancock)”.
E poi l’urlo finale: “Non mi sono accorta che è stato così lungo. Ho scaricato la tensione per la lunga assenza dalle partite vere, per i cinque set disputati, per la vittoria che abbiamo meritato. Ma l’urlo l’ho cancellato, è già passato: oggi c’è la consapevolezza che, come gruppo, possiamo dire la nostra in ogni partita“.
(fonte: Comunicato stampa)