Di Redazione
Poteva essere un compleanno decisamente migliore, ma anche peggiore, quello di Davide Mazzanti. Il CT della nazionale femminile, che proprio oggi ha compiuto 46 anni, ha festeggiato nell’ordine con l’annuncio a mezzo stampa del suo possibile esonero, la smentita del presidente federale Giuseppe Manfredi e, infine, la conquista della medaglia di bronzo nella finale per il terzo posto contro gli USA. Una medaglia, ha confessato Mazzanti ai microfoni di RaiSport, “importantissima, ma dal sapore strano“.
“C’è rammarico – ammette il CT – per il fatto di non aver espresso del tutto quello che eravamo durante i Mondiali. Questa sensazione non ci fa godere appieno di ciò che abbiamo fatto; dentro di noi volevamo vivere il torneo in modo diverso e non ci siamo riusciti. È un dispiacere che coinvolge anche chi ci vede da casa, chi fa il tifo e tutto il movimento. Quindi c’è un mix di emozioni, tra l’amarezza da una parte e dall’altra tutta la gioia di sentirmi fortunato per vestire questa maglia e aver guidato queste ragazze in tanti anni“.
“È stato comunque un anno straordinario per noi – continua Mazzanti – sotto tutti i punti di vista. La partita era molto difficile, siamo state brave a stare in campo e fare quanto avevamo preparato, siamo contentissimi. Il mio unico rimpianto è quello di non essere riuscito a far sì che le ragazze si godessero questi Mondiali giorno dopo giorno. È stato un viaggio lunghissimo, in cui era difficile restare nel presente: è diventato più un’attesa delle partite importanti che un godersi il quotidiano“.
Alla fine anche il CT azzurro si fa prendere dall’emozione: “Piangono tutti e così è difficile, mi commuovo anch’io. Vorrei dedicare la medaglia allo staff perché ha fatto un lavoro super, un gruppo non solo di professionisti ma di persone, che ha aiutato tantissimo le giocatrici e me“. Sul futuro, però, Mazzanti non scioglie i dubbi: “Adesso facciamo un po’ di festa, poi vediamo…“.