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Papà e dirigente: Paolo Bristot e la “sfida” al figlio Alessandro

Sarà una sfida speciale, inutile nasconderlo. Lo sarà per tutti, perché non capita ogni giorno di vedere all’opera la squadra vice campione d’Europa: ovvero, l’Itas Trentino, pronta a raggiungere la Spes Arena per affrontare la Da Rold Logistics Belluno (venerdì 9, ore 18: l’ingresso è libero). 

Ma sarà doppiamente speciale per Paolo Bristot. Sì, perché Paolo non è solo un dirigente capace e il nuovo responsabile del settore giovanile targato DRL. È anche il padre di Alessandro: schiacciatore e fresco titolo europeo Under 18, conquistato durante l’estate in maglia azzurra. Ora, però, chiusa la parentesi con la Nazionale, “Ale” ha ripreso ad allenarsi nelle file del suo club: sì, proprio l’Itas Trentino. E poiché la prima squadra è priva di cinque atleti impegnati ai Mondiali (Sbertoli, Lavia, Micheletto, oltre ai serbi Lisinac e Podrascanin, senza considerare il libero dell’Italia Under 20, Laurenzano), ecco che Bristot, in questo primo scorcio di stagione, è entrato in pianta stabile nel gruppo di coach Angelo Lorenzetti. E venerdì affronterà da avversario i “rinoceronti”. Oltre a papà Paolo. 

«Sarà un momento emozionante – sorride il responsabile del vivaio bellunese – non lo nascondo. Per chi farò il tifo? Per la pallavolo: uno sport che ha dato tantissimo a me e ora anche a mio figlio. Grazie al volley, Alessandro è entrato in contatto con persone di alto profilo morale: persone che hanno contribuito alla sua crescita». Insomma, venerdì il cuore di Paolo sarà inevitabilmente diviso a metà: «Ale sta portando avanti un cammino importante. E con le proprie gambe. Non ho mai voluto indirizzarlo in alcun modo: al massimo mi ha chiesto qualche consiglio». 

Nel frattempo, Bristot senior ha iniziato il suo percorso alla guida della “cantera”: «Lavorare con i giovani mi piace moltissimo, da sempre. Oltre a proseguire nel solco di quanto è stato fatto in passato con la Spes, vogliamo mettere in campo ulteriori idee rispetto all’organizzazione e alla valorizzazione dei ragazzi. Sarà importante “entrare” nelle scuole e coinvolgere gli insegnanti di ginnastica ed educazione fisica, così da rimettere in piedi un discorso orientato al reclutamento. Ed è fondamentale, inoltre, il confronto con le società della provincia. Insieme possiamo fare qualcosa di rilevante e di utile per i nostri giovani, cui va data l’opportunità di praticare la pallavolo e di mettersi in competizione con i loro coetanei». Ora come ora, il vivaio dolomitico conta una settantina di elementi, dall’Under 13 all’Under 19: «Una prima squadra che funga da traino per il movimento – conclude Bristot – è importante perché crea interesse ed entusiasmo. E permette di trattenere sul territorio i ragazzi: la Serie A3 ce l’abbiamo noi, non è più necessario lasciare Belluno per alzare l’asticella». 


Fonte: http://www.legavolley.it/rss.asp


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