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Dragan Travica: “Non ho pensato a lasciare Perugia nemmeno per un secondo”

Di Roberto Zucca

Chi lo conosce avrà modo, in questa intervista, di ritrovare nelle parole di Dragan Travica molto della sua persona. Soprattutto nella generosità dei giudizi, nella sincerità delle affermazioni e nella personalità ben delineata, sintomo di un percorso di maturità compiuto nel tempo. Che lo porterà a disputare, se vogliamo un po’ a sorpresa rispetto alle previsioni, la sua seconda stagione consecutiva con la maglia della Sir Safety Conad Perugia.

Leviamoci subito il dente, Travica. Perché ha scelto di rimanere a Perugia?

Perché avevo un contratto. Le sembrerà banale come risposta, ma il mio percorso qui aveva un inizio e una durata definita tempo addietro ed era per me corretto che tutte le parti chiamate in causa rispettassero tale accordo. Nel confronto avuto con la società non ho criticato le scelte, ma il modo in cui sono state operate. Preso atto di questo, sono qui, con la mia solita voglia di fare“.

Perugia, con Travica, ha un valore aggiunto diverso. È d’accordo?

Ha sicuramente una persona che ha un ruolo, che è ben consapevole di quel ruolo e che vuole continuare a vincere. La squadra ha una serie di elementi validissimi, ed è molto forte. Io volevo fortemente continuare a far parte di questa storia. Perugia mi piace molto, e quest’anno volevo continuare ad esserci, tanto che quando si sono presentate altre soluzioni non ho voluto nemmeno sedermi ad un tavolo di trattativa“.

Foto: Michele Benda

Con Giannelli vi siete sentiti?

Assolutamente sì. Pochi giorni dopo la chiusura del suo accordo ci siamo fatti una bella chiacchierata. Abbiamo condiviso un pezzetto di percorso in nazionale e ci siamo raccontati un po’. È un palleggiatore molto forte, esperto nel suo ruolo e dotato di una maturità tecnica non indifferente. A Perugia può solo far bene“.

Mi dica come si lavora mentalmente alla consapevolezza di essere diventato il secondo.

Non ci ho pensato nemmeno un secondo quando ho saputo di Simone, perché sapevo di volere Perugia. Ho semplicemente maturato l’idea che il mio sarà il medesimo ruolo e che sono a disposizione nel momento in cui la squadra avrà necessità del mio apporto in campo“.

Lei ha lavorato molto anche per lo spogliatoio in questi ultimi anni.

Perché credo che sia importante farlo. Il campo non è solo l’unico ambiente in cui si vive tutti assieme. Con Simone abbiamo parlato delle dinamiche di Perugia e io gli ho offerto tutto il mio supporto per presentargli ciò che io ho appreso di questa magnifica squadra”.

Foto: BENDA

L’atleta che l’ha colpita di più?

Solé. È un giocatore che avevo sempre vissuto da avversario e che mi ha molto stupito in positivo“.

Il suo impegno extrapallavolistico continua con Spazio 21, il centro sportivo a cui ha dato vita a Padova. Quando parla di questa sua seconda avventura professionale cosa prova?

Orgoglio, anche perché c’è stato tanto lavoro dietro. Abbiamo aperto anche a Spinea da poco la seconda struttura e con Grigolon e Garghella stiamo pensando sempre più in grande. Spazio 21 non è solo uno spazio sportivo ma è uno spazio di espressione. Ad agosto sono state con noi 300 ragazze appartenenti al mondo LGBTQ+ ed è stata una bellissima esperienza perché c’è stato un bellissimo scambio, visto che lo sport in tal senso lo interpretiamo come un veicolo di libertà“.

Tra i suoi amici a Padova c’è anche Alberto Polo. So che ha trascorso alcuni giorni a Spazio 21.

Un caro amico, a cui voglio molto bene. Abbiamo parlato tanto, ma in primis ho voluto che venisse da noi per staccare un po’ la testa. Il confronto c’è stato successivamente. Trovo che la vicenda che lo ha riguardato sia stata ingiusta sotto molti punti di vista e mi sono molto arrabbiato quando ho letto dei due anni di squalifica. Lui sa che potrà sempre contare su di me e spero davvero di poterlo vedere in campo il prima possibile, perché è un ragazzo di grande talento“.

Concludiamo col Beach. Se Lupo e Nicolai approdassero a Spazio 21 con chi li vedrebbe bene giocare, ora che stanno cercando il compagno per Parigi 2024?

Mi fa una bella domanda. Provo a dare risposta su Nicolai, che è un giocatore molto moderno e tecnicamente davvero forte. Lo farei giocare con Viscovich, che è un ragazzo giovane ma già molto bravo che si allena in zona Padova. Secondo me potrebbero fare bene se giocassero in coppia“.


Fonte: http://www.volleynews.it/feed/


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