Di Redazione
Era ed è nei ricordi più belli dei tifosi della Sir Safety Susa Perugia. E non solo. Il suo nome è Aleksandar Atanasijevic, ed alcuni cuori perugini aumentano i propri battiti anche solamente al sentirne il nome.
Il bomber serbo, ora lottatore tra le fila della squadra polacca del Skra Belchatow, racconta proprio il momento che sta passando la sua ex squadra, dominatrice sia in Italia che in Europa tra le colonne del “Corriere dell’Umbria”.
La sua intervista inizia, però, analizzando il momento che sta attraversando in prima persona, dato anche l’infortunio al dito della mano sinistra: “Per me non è uno d ei momenti più facili, dato che ho giocato 3 gare senza sapere che mi fossi rotto un dito. La cosa che più scoccia, però, è il fatto che non possa aiutare la mia squadra. Al momento siamo fuori dai play-off, ma siamo sicuri che al termine del campionato ne faremo parte“.
Il focus, poi, viene spostato su quella che è stata la sua Sir: “In quegli anni ho vissuto un vero e proprio sogno. Esistono davvero pochi palazzetti come il PalaBarton. Sono davvero felice per i risultati che sta ottenendo e sarò sempre il loro fan numero uno. Anche se è stata una decisione difficile, penso sia stato giusto andare via in quel momento, anche d’accordo con la società. Negli ultimi tempi trascorsi in Umbria non mi sentivo più quello di una volta e mi sarebbe spiaciuto restare giusto per onorare il contratto. Non lo meritava la società, né tanto meno i tifosi“.
L’analisi che viene susseguentemente è per la stagione perfetta effettuata fin qui da Perugia: “Mi immaginavo una stagione super, anche se, a dire la verità, era difficile pensare fosse così netta e senza sconfitte. Il segreto è sicuramente nella gestione di Anastasi. Tutti si sentono parte del gruppo ed hanno il giusto ritmo Mi piace davvero tanto e sta facendo un lavoro egregio. Se dovessi scegliere un nome in campo, poi, quello è sicuramente quello di
Giannelli, vero leader sia sul taraflex che fuori e si vede anche semplicemente nei time-out“.
Un nome che sta stupendo gli appassionati è quello del neoarrivato Herrera: “Io e lui siamo sicuramente due opposti diversi. A lui devo fare i complimenti perché è sempre un ottimo innesto quando chiamato in causa. Rispetto a lui, però, avevo decisamente un altro peso addosso, in quanto quando venni a Perugia non c’era l’obbligo di vincere, cosa che adesso, invece, c’è“.
La Sir sta dominando in tutto, però c’è un pizzico di rammarico se ripensa alle stagioni passate: “La mia stagione del triplete fu assolutamente perfetta, anche grazie al calore del pubblico che ci sosteneva. Ora, invece, quel gruppo unito di tifosi manca e vorrei tanto tornasse come prima: un palazzetto unisono. Sarebbe la cosa più bella per i giocatori”.
(fonte: Corriere dell’Umbria)