Di Paolo Annoni
Tanta leggerezza ed ironia di facciata in ogni momento della vita finiscono per coprire un pochino le altre bellezze interiori, come un grande cuore e un’immensa competenza. Sono le caratteristiche che tutta Italia, non solo sponda volley, ha imparato a conoscere di Ferdinando Fefè De Giorgi, pluricampione internazionale da giocatore e da coach, campione del mondo in carica con i suoi azzurri. Decisamente da non perdere l’intervista rilasciata da Fefè a Silvia Guerriero su “Sportweek”, l’inserto della Gazzetta in edicola da oggi.
Fefè parla a tutto tondo come di consueto del mondo della pallavolo e dello sport. Spazia dalla sua gatta Grace alla passione per il calcio sponda Lecce. Spiega come abbia conquistato i suoi giovani giocatori e come stia gestendo anche i social network. Non manca una lunga riflessione sul recente “Caso Egonu”. De Giorgi bolla come “deficienti” chi scrive ancora “cretinate” per attaccare questo o quel personaggio su temi quali il razzismo. Poi spiega come sia necessario imparare a utilizzare questi fortissimi strumenti di comunicazione. Una comunicazione diretta e immediata, amplificata dal valore e dal ruolo della persona che la utilizza.
Anche con la squadra azzurra maschile, De Giorgi dice di essere intervenuto per fare comprendere cosa significhi postare qualcosa su Facebook o Instagram, la potenza del messaggio quando si indossa una maglia che rappresenta una nazione intera. Piena solidarietà a Paola Egonu che ha vinto una medaglia ai Mondiali e le medaglie sono sempre qualcosa di grande. Ma anche qualche consiglio da social media manager. “I social sono strumenti che bisogna sapere gestire – dice De Giorgi – In certi momenti è meglio evitare di leggere certi messaggi, perché possono disturbare”.
(fonte: Sportweek)