Di Redazione
Anche Nikola Grbic, allenatore della Sir Safety Conad Perugia e, da pochi giorni, della nazionale polacca, si unisce al coro dei tanti connazionali che hanno difeso Novak Djokovic, il campione di tennis costretto a lasciare l’Australia dopo aver tentato invano di partecipare agli Australian Open pur non essendo vaccinato contro il Covid-19. Interrogato sull’argomento dai media polacchi, Grbic ha sottolineato di parlare a titolo personale e ha commentato: “La mia opinione è che la questione si sia politicizzata e questo non è un bene“.
“Tanto per cominciare – ha detto il tecnico serbo, medaglia d’oro da giocatore a Sydney 2000 – per viaggiare in Australia serve un visto, e io ne so qualcosa. Se gli è stato rilasciato, vuol dire che ha fornito i documenti richiesti e qualcuno glielo ha assegnato, non se lo è certo timbrato da solo… Non credo meritasse il modo in cui è stato trattato, lo hanno messo in un hotel insieme a persone che si recano in Australia illegalmente. Inoltre, ho sentito che agli Australian Open parteciperanno altre persone non vaccinate, che hanno presentato la sua stessa documentazione“.
Grbic contesta anche il fatto che a Djokovic non sia stata riconosciuta l’esenzione medica dovuta al contagio da coronavirus avvenuto in dicembre: “Quando prendi il virus sviluppi gli anticorpi, e questa è la protezione più forte che si possa immaginare contro le malattie. Nessun vaccino protegge dal virus quanto il corpo umano“.
Infine l’allenatore di Perugia difende il tennista a livello personale: “Non sono il suo migliore amico, ma so che è umile come tutti i grandi campioni. È un ragazzo modesto e con i piedi per terra, che ha aiutato molte persone. Devo ammettere però che, in quanto serbo, su questo argomento sono di parte…“.
(fonte: WP Sportowe Fakty)