Di Redazione
Nonostante un finale da incubo, con le ultime sette gare tutte perse, Belluno, al suo primo anno in Serie A3, è riuscito alla fine a centrare una soffertissima salvezza all’ultima giornata. Un traguardo del quale il presidente Sandro Da Rold era comunque certo: “Sono partito da casa con una bottiglia di champagne in macchina perché ero convinto che in qualche modo avremmo festeggiato, e così è stato” racconta, in barba alla scaramanzia, in una lunga intervista rilasciata al Corriere delle Alpi.
“Abbiamo sofferto tantissimo nelle ultime partite, con sconfitte in parte immeritate – commenta -. Contro Prata, la squadra più forte di tutta la Serie A3, abbiamo davvero dimostrato che siamo una squadra che può andare avanti. Questo deve essere d’auspicio per il prossimo anno, quando ci presenteremo con una migliore organizzazione e una squadra più competitiva con giocatori all’altezza dell’A3, perché questa città si merita una squadra di alto profilo. Questa salvezza – ribadisce – significa futuro. Significa che possiamo mettere a posto le cose che non hanno funzionato bene, e credo che il tempo questa volta sarà dalla nostra parte”.
Euforico a fine gara, e sollevato, anche il direttore generale Franco Da Re: “È la salvezza di Sandro Da Rold, di Stefano Da Rold, di Andrea Gallina. Ma anche di coach Schiavon, che si è buttato in un’avventura nella quale aveva tutto da perdere, e dei ragazzi. Ci lasciamo alle spalle mesi difficili, dove qualcosa si era incrinato. Credo che se non avessimo deciso di cambiare, non avremmo tirato fuori il carattere che abbiamo messo in campo contro Prata. Lo ripeto ancora una volta – conclude -, non si possono imputare colpe a Diego Poletto, ma qualcosa andava cambiato”.
(fonte: Corriere delle Alpi)