Di Redazione
Sabato 1 maggio alle ore 18.00 la Prisma Taranto avrà il primo match point in Gara 3 delle Semifinali Play Off Promozione contro la BAM Acqua San Bernardo Cuneo. Avanti 2-0 nella serie, la squadra di Vincenzo Di Pinto ha la ghiotta occasione di festeggiare l’accesso in Finale tra le mura amiche ma l’imperativo è di non abbassare mai la guardia contro una formazione ben bilanciata in tutti i reparti come quella cuneese e lo sa bene il libero Riccardo Goi, come lui stesso ha dichiarato nell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport Puglia.
Goi, la semifinale con Cuneo ha un esito già scritto o il solo pensarlo contiene il germe della sconfitta? «Manca una partita per conquistare la finale, ma pensare che Cuneo arrivi a Taranto per fare una vacanza sarebbe sbagliato. Sinora ci hanno dato filo da torcere dunque è vietato abbassare la guardia».
Gara-3 che tipo di novità potrebbe presentare? «Dobbiamo ripartire dai tre set vincenti di Cuneo. Sarà una gara diversa, perché loro recupereranno probabilmente i due centrali e poi hanno una rosa ampia, per cui dobbiamo adattarci nel caso proponessero soluzioni differenti».
La prestazione di Cuneo è annoverabile tra le migliori della stagione? «Ti dico di sì, perché è stata una vittoria di squadra con Simone Parodi che ha dato una grande mano in un campo difficile dove in stagione hanno costruito la loro bella classifica».
Cosa ha significato, per la Prisma, il rientro di Parodi? «Conosciamo il valore di Simone dal punto di vista umano, professionale e tecnico. Il nostro è un gruppo compatto e il suo rientro è stato importante, perché ci permetterà di concludere un percorso che abbiamo incominciato assieme diversi mesi fa».
Diamo uno sguardo all’altra semifinale, dove Brescia conduce 2-0 su Siena, è sorpreso? «Sì, ma sino a un certo punto. Brescia ha giocatori importanti, che l’anno scorso hanno disputato la finale di Coppa Italia: elementi come Cisolla, Tiberti e Galliani hanno una marcia in più in queste partite e lo stanno dimostrando».
Aderendo alla proposta di Taranto ha accettato di lasciare la A1 e, da uomo del Nord, di giocare per la prima volta al Sud, un bel cambiamento… «In passato non avevo mai ricevuto proposte concrete dal Sud Italia, ma io scelgo guardando al progetto tecnico, in questo caso assolutamente trainante. Inoltre ero curioso di giocare un anno al Sud e devo dire che si sta rivelando un’esperienza più che positiva, che racconto a tutti. Nonostante l’annata particolare, ho avuto modo di conoscere meglio la Puglia e Taranto e devo dire che quanto si dice dell’ospitalità e della gentilezza degli uomini e delle donne del sud è vero».
Siamo curiosi: cosa deve avere un libero per definirsi all’altezza? «Intanto la personalità, perché deve essere d’aiuto alla squadra nei momenti di difficoltà e poi deve essere sereno, perché l’errore commesso dal libero ha un peso maggiore. È un po’ ciò che accade per i portieri nel calcio».