Di Paolo Cozzi
Ancora una giornata caratterizzata da tante vittorie esterne in Superlega maschile, con gli squilli di tromba di Trento e Milano che rimettono le due squadre sul giusto binario dopo le secche sconfitte rimediate nel turno infrasettimanale. Solo Ravenna trova la buona sorte nelle mura amiche, ed è brava ad incamerare tre punti che torneranno preziosi nella corsa salvezza, mentre Cisterna resta al palo e precipita in una spirale di involuzione che fa suonare parecchi campanelli d’allarme.
Stupisce ancora la Vibo di Saitta che torna dalla doppia trasferta nordica con ben 6 punti, mentre Monza, che fa ritrovare il campo a Lanza dopo quasi 8 mesi, si presta come vittima sacrificale sull’altare di una Lube che al momento viaggia a velocità doppia. Affonda ancora Modena che non riesce a trovare continuità di gioco e non approfitta di un Petric in versione mondiale: le due sconfitte casalinghe subite in questo avvio certificano che al momento la squadra è fuori dalle Big Four.
Venendo alla partita di cartello di giornata, con il 68% in attacco (e sottolineo 68% in attacco) l’Itas Trentino si sbarazza in tre veloci set di una Piacenza apparsa molto fallosa e totalmente anarchica a muro, un passo indietro netto dopo un paio di partite che sembravano aver rimesso Piacenza sulla giusta carreggiata… Evidentemente non è bastato l’arrivo di Bernardi per far scomparire alcuni ”fantasmi” che aleggiano nel sestetto piacentino. Ma veniamo alle pagelle, partendo dai vincitori.
Foto Lega Pallavolo Serie A
ITAS TRENTINO
Nimir voto 9. Semplicemente perfetto, infermabile per tutta la partita, alterna diagonali strette a parallele e mani-fuori di potenza. Un bel segnale soprattutto lontano dalle mura amiche, ora deve fare un ultimo step qualitativo e diventare risolutivo anche nelle partite chiave.
Giannelli voto 8,5. Contro Civitanova non aveva esaltato, perdendo spesso di precisione e lucidità. Stavolta, pur non avendo una gran ricezione a supporto, trova la tranquillità per giocare in modo continuativo e proficuo con i centrali (anche se la sensazione è che la palla sia ancora un po’ bassa per i suoi bombardieri serbi) ma soprattutto veste i panni da grande direttore d’orchestra qual è, e come il miglior Riccardo Muti suona uno spartito che il muro di Piacenza non decifra per tutto il match.
Lucarelli voto 8. Ancora centellinato in attacco da Giannelli, comincia a trovare ritmo e a mettere qualità nelle sue prestazioni. Bene in attacco, cresce al servizio, manca a muro, dove la sensazione è che Lorenzetti lo farà lavorare parecchio!
Kooy voto 7. Ritornare al PalaBanca non lo emoziona, e dimostra che può chiudere una partita con pochissimi errori, attaccando con qualità e tenendo in ricezione. In crescita anche al servizio.
Lisinac voto 8. Parte male, con due errori gratuiti al servizio, ma ben presto dimostra che la partita da “non pervenuto” di Civitanova è stata solo un innocuo passaggio a vuoto. Decisivo in attacco, a muro tocca tanto e alla lunga anche in battuta dice la sua.
Podrascanin voto 6,5. Partita di normale amministrazione per il Potke, che sfrutta la sua esperienza per sporcare tanti palloni a muro e mandare fuori partita gli schiacciatori piacentini.
Rossini voto 5,5. In ricezione fatica tantissimo, anche perché è evitato dai battitori piacentini e perde il ritmo. Si rifà in difesa e gestendo al meglio secondi tocchi e coperture.
Foto Lega Pallavolo Serie A
GAS SALES BLUENERGY PIACENZA
Grozer voto 7,5. Si riprende dopo un paio di performance sottotono, trovando continuità, ma deve ancora crescere molto per portare Piacenza fuori dalle sabbie mobili in cui sta annaspando. Soprattutto al servizio la squadra ha bisogno del suo contributo.
Russell voto 5,5. Passo indietro per lo yankee, che non riesce a dare continuità alla sua ultima performance. 3 errori diretti, 2 muri e 3 ace subiti sono davvero tanti per un campione del suo calibro e appesantiscono di molto la sua prestazione.
Clevenot voto 6. Subisce tre ace come il compagno di reparto, ma almeno tiene maggiormente in ricezione, anche se non sfonda in attacco. Preso già a febbraio, strapagato per portarlo via da Milano, è forse il giocatore che sta mancando di più a Piacenza in questo momento.
Candellaro voto 6. In attacco viene dimenticato per più di metà gara dal proprio palleggiatore, e questo probabilmente gli toglie lucidità a muro dove deve e può incidere maggiormente.
Polo voto 5,5. Stessa sorte del compagno di reparto, poco e mal servito al centro, finisce per perdere il ritmo partita e diventare una pedina nella trama tessuta da Giannelli. Un peccato vederlo cosi ai margini del gioco, lui che arrivava da stagioni importanti a Padova.
Hierrezuelo voto 5. La palla in posto 4 da la sensazione di non essere ancora calibrata alla perfezione con i suoi attaccanti, meglio il feeling con Grozer (anche se la palla dietro si legge parecchio), ma l’affidarsi poco ai centrali rende il suo gioco scontato e prevedibile per gli avversari. La sensazione è che la crescita di Piacenza passerà molto da quella del suo palleggiatore.
Scanferla voto 6. Discreto in ricezione, dove regge le bordate dei battitori trentini senza prendere ace, ma un paio di volte si fa trovare colpevolmente fuori posizione in difesa e copertura.