Feliciano Lopez ha espresso un parere molto forte in una conferenza con alcuni giornalisti, come riporta il magazine Metro, sui temi scottanti della ripresa dell’attività, sulla quale oggi l’ATP dovrebbe comunicare la propria decisione. L’esperto iberico (classe 1981) ha preso parte alla riunione collettiva tra giocatori e ATP della scorsa settimana, incontro del quale sono trapelati molti contenuti e le resistenze di una larga fetta dei tennisti alle restrizioni stringenti necessarie alla ripresa in condizioni “di sicurezza”.
Pur comprendendo le ragioni dei colleghi, Lopez ha parlato da tennista ma anche da organizzatore di torneo (Madrid), spiegando le ragioni per le quali il tennis non può più aspettare. Lo spettacolo deve ricominciare, con o senza i grandi nomi del tennis. “Parlando di me stesso, andrò a giocare a New York. Penso che gli US Open siano consapevoli che molti giocatori non vogliono andare a giocare negli Stati Uniti, inclusi molti big. Stanno valutando la situazione, ma gli US Open non dipendono solo dai migliori giocatori. Credo che ci siano molte cose che costringeranno gli US Open ad essere giocati”.
Ovviamente Lopez si riferisce soprattutto agli aspetti economici, con il movimento del tennis prossimo al collasso in caso l’attività non riprenda a breve. “Naturalmente sarebbe fantastico se giocassero Rafa, Novak e tutti i grandi nomi. La mia opinione personale è che stanno pianificando di svolgere l’evento pensando che alcuni dei migliori giocatori – non so quanti – potrebbero non giocare. Siamo in una situazione di emergenza, non credo sia il momento di pensare a due o tre giocatori. Penso che sia tempo di pensare all’intero movimento e sistema, che include non solo i giocatori ma anche ai tornei, e alla stessa ATP”. Con l’attività bloccata da marzo, l’ATP è in gravi difficoltà economiche. “Dobbiamo iniziare a giocare, penso al beneficio di tutti”.
“Le aziende e gli sponsor potrebbero essere costretti a licenziare i dipendenti, sta accadendo in tutto il mondo. La crisi porterà molte aziende a cercare risparmi, la prima cosa che taglieranno sono le sponsorizzazioni e questo influenzerà in modo massiccio il tennis. Dobbiamo capire che il tennis non sarà lo stesso, almeno per uno, due, tre anni, non so per quanto. Dobbiamo sopravvivere a questo momento e dobbiamo essere uniti, e dobbiamo esserlo adesso. Come giocatore devi capire che ci sarà sicuramente una riduzione del montepremi… devi capire che in questo momento i numeri non saranno più gli stessi di prima.”
Lopez ammette che avrebbe “più senso” riavviare il tour in Europa piuttosto che in America, ma “capisce” la necessità che la United States Tennis Association sta spingendo affinché gli US Open possano essere svolti, anche in condizioni estreme.
Parlando di Madrid, torneo di cui Feliciano è direttore, la situazione è tutt’altro che rosea: “Stiamo lavorando a questo piano: ci sarà una riduzione del montepremi, e stiamo valutando se potremo avere una parte del pubblico sugli spalti o se non li avremo affatto. Sono convinto che la maggior parte dei giocatori siano disposti a giocare a Madrid. Anche se il calendario non è l’ideale per noi, questo è quello che è, non abbiamo altre scelte in questa situazione. Dobbiamo giocare il più possibile, e se dobbiamo giocare agli US Open e poi volare in Europa e giocare su terra, lo faremo. Adesso è difficile avere il calendario giusto e fare tutto nel miglior modo possibile. Lo scenario è quello di tornei con riduzione dei prize money. Il tennis senza spettatori non funziona davvero, quindi è molto difficile sopravvivere, i numeri saranno negativi. I tornei sopravviveranno solo con una significativa riduzione del montepremi – non solo per quest’anno, ma anche per la stagione 2021. Sono anche direttore di torneo, sono in grado di vedere la realtà e quanto sia difficile sopravvivere a qualcosa di enorme come questa crisi. Colpisce tutti, e non è pensabile far finta di niente e difendere posizioni del recente passato”
Parole dure, ma realistiche: “Stiamo pensando al nostro torneo, probabilmente con il 40% della capacità, ed è assai difficile raggiungere il pareggio tra costi e ricavi. Questo è ciò che i giocatori devono capire. Dobbiamo giocare ed è davvero urgente che tutti giochino per tenere in vita il Tour. Se non abbiamo tornei, è possibile che nemmeno l’ATP sopravviverà. C’è un bisogno di unità, di pensare non solo al proprio tornaconto ma al sistema che tiene in vita il tennis Pro. Dobbiamo stare insieme. È l’unico modo per sopravvivere”.
Marco Mazzoni