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    Un altro olandese per lo Ziraat Bankasi: arriva Bennie Tuinstra

    Di Redazione Lo Ziraat Bankasi Ankara si rinforza nel segno dell’Olanda: la squadra campione di Turchia ha annunciato l’ingaggio del giovane schiacciatore Bennie Tuinstra, classe 2000, proveniente dal Lycurgus Volleyball. Alla corte di Roberto Santilli Tuinstra troverà il connazionale Wouter Ter Maat, opposto che ha fatto le fortune della squadra nelle ultime due stagioni. Nonostante la giovane età, Tuinstra ha già avuto un’esperienza all’estero in Francia, con la maglia del Tourcoing. Ad Ankara dovrà però mettere in campo tutto il suo talento per guadagnarsi il posto: a contendergli la maglia ci saranno infatti nientemeno che il cubano Oreol Camejo, annunciato da pochi giorni, e il bulgaro Martin Atanasov. (fonte: Instagram Ziraat Bankasi SK) LEGGI TUTTO

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    Oreol Camejo va allo Ziraat e chiude il cerchio con Clevenot e Urnaut

    Di Redazione Tutti scontenti in apparenza, ma di fatto tutti sistemati. Il circolo di reciproche “scorrettezze” sul mercato tra Jastrzebski Wegiel, Ziraat Bankasi e Zenit San Pietroburgo sembra essersi chiuso con il passaggio di Oreol Camejo dal club russo a quello turco: lo schiacciatore cubano (che inizialmente sembrava essere diretto in Cina) sostituirà il campione del mondo Trevor Clevenot, che a sua volta vestirà la maglia dello Jastrzebski dopo che quest’ultimo si era visto “scippare” Tine Urnaut dallo Zenit. Dei tre trasferimenti, soltanto quello di Urnaut è ufficiale, anche perché tutti i giocatori coinvolti hanno dovuto rinegoziare contratti già firmati. Di fatto, però, le cose sembrano essersi messe a posto con soddisfazione di tutti: soprattutto dei polacchi, che potranno contare su un Clevenot rilanciato dal super torneo olimpico e galvanizzato dalla prospettiva di giocare con i compagni di nazionale Benjamin Toniutti e Stéphen Boyer. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    Trevor Clevenot: “Ho scelto la Turchia per cimentarmi in un campionato nuovo”

    Di Redazione Trevor Clevenot la prossima stagione non vestirà la maglia della Gas Sales Bluenergy ma giocherà in Turchia, allo Ziraat Bankasi Ankara, formazione che sarà allenata dall’italiano Roberto Santilli. A dare la notizia è stata direttamente la società turca attraverso i propri canali stampa e social. Nell’intervista rilasciata al quotidiano Libertà, l’ormai ex capitano biancorosso, spiega le ragioni che hanno spinto a lasciare Piacenza per approdare in Turchia. «Viste le tante circostanze che si sono create – sottolinea Trevor Clevenot ancora in Italia e da lunedì in Francia per rispondere alla convocazione della Nazionale – mi aspettavo di dover lasciare Piacenza. Ma spero di tornare tra un anno visto che vado in Turchia in prestito per una stagione». Si vociferava di un tuo ritorno a Milano, come mai la Turchia? «C’erano diverse opportunità, alla fine ho scelto la Turchia per cimentarmi in un campionato nuovo, per fare un’esperienza in un campionato diverso da quello italiano o francese». Come è il tuo stato d’animo? «Difficile da spiegare, sono contento per la nuova opportunità e nello stesso tempo dispiaciuto di dovere andare via da Piacenza. Ma prendo questa cosa come una grande opportunità per fare nuove esperienze». Cosa ti rimane della stagione conclusa da poco? «Una grande amarezza perché non siamo stati abbastanza bravi per raggiungere l’obiettivo della società. Non abbiamo saputo sfruttare ogni occasione che ci si è presentata e questo è per me un grande dispiacere sia come giocatore che come capitano della squadra». LEGGI TUTTO

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    Trevor Clevenot lascia Piacenza e passa allo Ziraat Bankasi

    Di Redazione Alla fine tutte le voci di mercato su Trevor Clevenot si sono rivelate infondate: il francese, che inizialmente sembrava destinato a tornare all’Allianz Milano e poi al rinnovo con la Gas Sales Bluenergy Piacenza (di cui era il capitano), giocherà invece nel campionato turco con la maglia dello Ziraat Bankasi. Sarà la prima volta in Turchia per il 26enne schiacciatore, dopo 5 stagioni consecutive nel nostro paese. Tra i campioni di Turchia, che il prossimo anno saranno allenati da Roberto Santilli, Clevenot sostituirà l’olandese Maarten Van Garderen, mentre negli altri due “slot” per gli stranieri resteranno Wouter Ter Maat e Martin Atanasov. (fonte: Twitter Ziraat Volley) LEGGI TUTTO

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    La Corea di Roberto Santilli: “È stata la mia stagione più difficile”

    Di Eugenio Peralta La capacità di esportare allenatori di alto livello è uno dei marchi di fabbrica della nostra pallavolo: sono innumerevoli i tecnici italiani che hanno conquistato campionati e trofei all’estero. Ma Roberto Santilli non è solo uno dei tanti: il titolo di V-League vinto con i KAL Jumbos si può considerare una doppia impresa. Innanzitutto perché Santilli è il primo coach straniero ad allenare e vincere in Corea del Sud (e sembra aver aperto una strada, tanto che la squadra della Korean Air ha scelto per sostituirlo il finlandese Tommi Tiilikainen), e poi perché lo ha fatto nel contesto forse più ostico possibile per un carattere indipendente e “ribelle” come il suo. A raccontarcelo è lo stesso allenatore romano in una chiacchierata che tocca anche il tema della sua prossima avventura: nella prossima stagione guiderà infatti lo Ziraat Bankasi Ankara, prendendo il posto di un altro tecnico italiano reduce dalla vittoria del proprio campionato, Giampaolo Medei. Cominciamo dalla Corea del Sud: com’è andata quest’ennesima esperienza all’estero della sua carriera? “Be’, ne ho vissute tante, ma devo dire che questa le supera tutte per difficoltà e diversità. In un mondo globale, in cui ormai è assodata la circolazione di persone, merci e idee, la Corea è una realtà ancora chiusa e soddisfatta di esserlo, che non ci tiene per niente ad aprire le barriere. Mi aspettavo di trovare un terreno fertile in cui seminare, e invece mi sono accorto subito che questa condizione non c’era. Ho incontrato tantissime resistenze, molto più forti ad esempio rispetto al Giappone, nel cercare di introdurre un approccio più globale alla pallavolo. È davvero difficile riuscire a convincere le persone a porsi e comportarsi in modo diverso“. Foto KAL Jumbos A che tipo di resistenze si riferisce? “Soprattutto organizzative e burocratiche, ma anche dal punto di vista tecnico. Un esempio pratico è quello dell’utilizzo dei giovani: in Corea c’è una rigidissima gerarchia, nella pallavolo come negli altri ambiti della società, in base alla quale sono i più vecchi a dettare le regole e i giovani non hanno spazio. Una costruzione sociale che è contraria ai miei principi, perché sono un democratico convinto… Così mi sono trovato a mandare in campo molti giocatori che non avevano mai avuto occasione di giocare, cercando di sostenere e dare fiducia ad atleti giovani che spesso erano i primi a non credere in loro stessi“. Siete riusciti a vincere nonostante il cambio in corsa dello straniero, un problema non da poco in Corea… “Nella V-League c’è la filosofia secondo cui lo straniero deve essere il terminale d’attacco principale, quello a cui arrivano tutti i palloni. Ma da noi Villena è arrivato infortunato e così ho dovuto ricostruire un modello di gioco più simile al nostro, basato sulle responsabilità condivise, sul gioco di squadra: concetti non facili da far passare. Alla fine più del 50% delle nostre vittorie sono arrivate senza lo straniero in campo e abbiamo vinto sia la regular season sia i play off, cosa che in Corea non succede praticamente mai“. Ma l’idea di restare alla guida della squadra non è mai stata in discussione? “Sinceramente no, la separazione è stata consensuale. Era evidente che non c’erano le condizioni per andare avanti, da parte mia ma tutto sommato anche della società“. Fuori dal campo, invece, com’è stata la sua esperienza? “La vita in Corea è tranquilla e piacevole, è un paese agiato e con un buon livello di benessere. Non c’è microcriminalità, nel senso che non esiste del tutto, e non abbiamo avuto neppure grosse limitazioni legate alla pandemia. Le società sono molto organizzate, anche perché appartengono tutte a grandi multinazionali: non hanno certo problemi di budget, si può avere praticamente qualsiasi cosa di cui si abbia bisogno. Basti pensare che in palestra avevamo un maxischermo di 6 metri per 4…“. Avete avuto modo di vedervi con Valentina Diouf, l’altra italiana in Corea? “Sì certo, anche se in gran segreto (ride, n.d.r.), perché le società non gradiscono molto che gli stranieri si ritrovino tra di loro. Ci siamo incontrati qualche volta per una cena a casa, il marito di Valentina tra l’altro è di Roma e ci siamo trovati subito bene!“. Foto Instagram Korean Air Jumbos Adesso, tanto per non farsi mancare nulla, la aspetta un altro campionato con un bel po’ di pressione come quello turco… “Io sono convinto che per fare questo lavoro a certi livelli la pressione ce la devi avere dentro. Per me era un sogno diventare allenatore e ci sono arrivato partendo dal basso, quindi sono stato il primo a mettermi pressione da solo: le condizioni esterne non fanno una grande differenza“. Cosa si aspetta dalla nuova stagione allo Ziraat Bankasi? “In realtà ero pronto a fare un po’ di vacanze… Ma sono molto contento di essere stato contattato, aggiungo un’altra bandierina al mio Risiko! Sto facendo la quarantena in Italia e non ho ancora avuto modo di andare in Turchia, ma ho già scoperto una realtà molto organizzata, oltre che molto ambiziosa“. Come si fa a passare dalla Corea alla Turchia in pochi mesi? “Studiando, come sempre. Il mio mestiere alla fine consiste in questo: studiare giocatori e squadre, capire come funziona una determinata realtà e provare a interpretarla“. LEGGI TUTTO

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    Roberto Santilli sostituisce Medei sulla panchina dello Ziraat Bankasi

    Di Redazione Prosegue nel segno dell’Italia la storia dello Ziraat Bankasi Ankara: dopo aver salutato Giampaolo Medei, che ha scelto di rinunciare alla panchina all’indomani del primo titolo nazionale vinto dalla squadra turca, il club della capitale ha ingaggiato un altro tecnico del nostro paese, Roberto Santilli. L’annuncio ufficiale è arrivato ieri. Santilli è a sua volta reduce da una vittoria internazionale, quella conquistata nella V-League coreana con i KAL Jumbos. Per il tecnico 56enne sarà l’ennesima tappa di una carriera che, a partire dal 2007, lo ha portato a lavorare in ogni angolo del mondo: Polonia, Russia, Germania, Australia e infine appunto Corea, prima della nuova avventura in Turchia. (fonte: Facebook Ziraat Volley) LEGGI TUTTO

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    La prima volta di Giampaolo Medei: “Sono felicissimo, una gioia meritata”

    Di Redazione Tra i tanti italiani che hanno conquistato titoli e campionati all’estero c’è anche lui, Giampaolo Medei: e in un sol colpo l’allenatore marchigiano cancella un doppio tabù, vincendo in Turchia il suo primo scudetto personale e anche il primo nella storia dello Ziraat Bankasi Ankara. “Sono felicissimo – dice Medei nell’intervista di Andrea Scoppa per Il Resto del Carlino Macerata – è una gioia meritata, anche perché abbiamo perso solo due partite da novembre a oggi“. La gara decisiva contro il Fenerbahce non è stata priva di brividi per lo Ziraat: “Il nostro palleggiatore – spiega il tecnico italiano – si è fatto male e ha saltato metà partita, poi è rientrato ma giocava con un braccio solo. Quindi una vittoria ancora più bella. Lo specchio della nostra stagione, che era iniziata tra diverse difficoltà“. La dedica è inevitabile: “A mia moglie, che mi aspetta da 10 mesi“. Medei si lascia strappare anche qualche… consiglio di mercato: “Tra chi non ha mai giocato in Superlega, suggerisco Ter Maat e Atanasov. Inoltre la Turchia ha un paio di prospetti di alto livello, che ho già consigliato a chi mi ha chiesto informazioni“. E il futuro dell’allenatore? “Ho un’opzione per il terzo anno, qui vorrebbero che rimanessi, professionalmente sono stato benissimo ma devo valutare aspetti più personali“. LEGGI TUTTO

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    Turchia: trionfa per la prima volta lo Ziraat Bankasi di Medei

    Di Redazione Non c’è bisogno della “bella” per assegnare lo scudetto della Efeler Ligi turca: a trionfare è lo Ziraat Bankasi Ankara, che in Gara 4 della finale vince l’ennesima battaglia sul campo del Fenerbahce HDI Sigorta con il punteggio di 3-2 (29-31, 25-19, 27-25, 25-27, 15-11). Partita sempre apertissima, con lo Ziraat che non sfrutta 4 set point nel primo parziale, ma ne annulla 2 nel terzo che avrebbe portato avanti i gialloblu; il tie break però è sempre condotto dagli ospiti. Per la squadra di Giampaolo Medei si tratta di un trionfo storico, il primo di sempre: solo una volta la formazione della capitale era arrivata in finale, nel 2010, perdendola proprio contro il Fenerbahce. Lo Ziraat fa il pieno anche di premi individuali: MVP e miglior palleggiatore Arslan Eksi, miglior opposto Wouter Ter Maat, che mette a segno 30 punti nella sfida decisiva così come Martin Atanasov (6 muri e 4 ace!), a sua volta premiato come miglior schiacciatore. Riconoscimento speciale anche per il centrale Bedirhan Bulbul, che vince il premio Paidar Demir. Il Fenerbahce si consola con il premio di miglior libero ad Hasan Yesilbudak e con quello di miglior centrale a Graham Vigrass, che però “buca” la gara più importante: l’ultimo ad arrendersi è invece Nicholas Hoag, strepitoso dai nove metri con ben 8 ace. (fonte: Tvf.org.tr) LEGGI TUTTO