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    L’addio di Butko allo Zenit Kazan: “L’atmosfera era pesante, a volte ci odiavamo”

    Di Redazione Si è congedato tra le lacrime Alexander Butko: le Final Six del campionato russo, in cui lo Zenit Kazan si è dovuto accontentare del quinto posto, sono state l’ultimo torneo disputato dal 35enne palleggiatore con la maglia della squadra di cui è stato una bandiera nelle ultime sei stagioni. In una lunga intervista a BO Sport, Butko ha raccontato quella che è stata senza dubbio l’annata peggiore della formazione di Alekno (anche lui al passo d’addio) e confermato di fatto quella che sarà la sua prossima destinazione, il Kuzbass Kemerovo. “Non mi vergogno di aver pianto – ha detto il palleggiatore della nazionale – sapevo che la mia storia allo Zenit sarebbe finita e avrei voluto andarmene con un risultato diverso. Se avessimo perso 0-3 con tutti avrei avuto un’altra reazione, ma quest’anno in tutte le partite decisive siamo rimasti indietro di 1-2 punti, e questo fa male“. La crisi dello Zenit, tuttavia, è stata evidente: “Non siamo stati un gruppo – confessa Butko – e questa è anche colpa mia come capitano. È stata la stagione più difficile della mia carriera, e anche con tanta esperienza sulle spalle è stato difficile superare alcuni momenti. Il peggio è stato tra dicembre e gennaio, quando abbiamo perso 7 partite di fila. L’atmosfera nella squadra era pesante, anzi opprimente. La tensione si tagliava con un coltello. Abbiamo sperimentato tutta la gamma di sentimenti, a volte ci odiavamo e volevamo solo tornare a casa. Non ci eravamo mai trovati in una situazione del genere, non capivamo cosa stesse succedendo e c’era un’enorme pressione dall’esterno“. Il caso Ngapeth, con l’improvvisa partenza per la Francia da ritiro di Berlino, è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso, e per la prima volta Butko lo racconta: “È un conflitto nato dal nulla, Earvin è stato accusato di essere sovrappeso e si è infuriato. Noi lo abbiamo difeso, avevamo bisogno di lui. Certo, era dalla parte del torto perché è un professionista e doveva soddisfare le richieste della società, ma nel complesso è stato tutto un malinteso: Earvin era uno dei migliori a inizio stagione, avevamo una buona intesa. La gente guarda solo i punti messi a segno, ma non ho visto giocatori migliori di lui in difesa e in ricezione nel nostro campionato. Quando poi è rientrato, ormai il meccanismo si era rotto e le scuse non sono bastate: l’atmosfera era pesante e ogni sconfitta aggravava la situazione“. Il palleggiatore difende Bartosz Bednorz, uno dei giocatori finiti sul banco degli imputati: “Vari fattori lo hanno influenzato negativamente, penso che il caso di Earvin e il non riuscire a incontrare la sua famiglia lo abbiano un po’ scioccato. Certo, ci si aspettava di più da lui, ma quando aveva bisogno di aiuto ognuno ha pensato solo a se stesso. C’è grande pressione a Kazan, tutti vengono paragonati a Leon e psicologicamente è difficile. Sono sicuro che il prossimo anno andrà molto meglio“. Sul livello del campionato russo, Butko ammette: “È calato, siamo in ritardo tecnicamente rispetto al campionato italiano, anche se in termini di forza fisica siamo migliorati. La cosa positiva è che si è messo in luce un nuovo gruppo di giocatori, e in alcuni ruoli il CT Sammelvuo avrà le sue belle difficoltà a scegliere. Tuttavia molti di loro possono ancora crescere, e magari potrebbe essere utile un’esperienza proprio in Italia, se ne hanno la possibilità“. Chiusura sul futuro: “Non ho ancora firmato con il Kuzbass, ma c’è un accordo verbale. Dobbiamo ancora discutere alcuni dettagli. Mi sono piaciuti gli obiettivi ambiziosi della squadra, sono pronto a lavorare sodo per conquistare medaglie e coppe“. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    Butko sostituisce Kobzar al Kuzbass, Bogdan e Zhuk verso Mosca

    Di Redazione Volley mercato frizzantissimo in Russia per un puzzle che va componendosi sempre più rapidamente. Il valzer dei palleggiatori innescato dall’arrivo di Micah Christenson (che oggi ha salutato Modena) allo Zenit Kazan dovrebbe chiudersi con il passaggio di Alexander Butko al Kuzbass Kemerovo, dove sostituirà il collega di nazionale Igor Kobzar, pronto a trasferirsi allo Zenit San Pietroburgo al posto di Brizard, a sua volta diretto a Piacenza. Sempre secondo l’agenzia RIA Novosti, anche la Dinamo Mosca neo-campione di Russia si è attivata con i primi due innesti di rilievo: lo schiacciatore Denis Bogdan dal Fakel Novy Urengoy e il centrale Dmitry Zhuk dallo Yenisei Krasnoyarsk. Infine lo schiacciatore serbo Marko Ivovic, nelle ultime tre stagioni alla Lokomotiv Novosibirsk, dovrebbe trasferirsi alla Dinamo LO. (fonte: RIA Novosti) LEGGI TUTTO

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    Russia: il Kuzbass Kemerovo elimina lo Zenit Kazan

    Di Redazione Esordio vincente nella Final Six maschile russa per le due favorite della vigilia: la vittoria più importante è quella del Kuzbass Kemerovo, che piega al tie break (21-25, 25-17, 20-25, 25-18, 15-13) lo Zenit Kazan e lo elimina dalla competizione, dopo la sconfitta subita all’esordio. Partita tesissima e incerta fino alla fine, con lo Zenit che nel set decisivo rimonta dal 7-4 e resta avanti fino all’8-10, ma alla fine deve arrendersi a un ispiratissimo Ivan Zaytsev (26 punti). Finisce dunque malissimo l’era di Vladimir Alekno alla guida della squadra di Kazan, che per la prima volta in 15 anni resta fuori dalla zona medaglie. I padroni di casa della Dinamo Mosca non deludono le attese, battendo per 3-1 (20-25, 25-21, 25-16, 25-21) lo Zenit San Pietroburgo come ormai da tradizione: si tratta addirittura della settima vittoria stagionale dei moscoviti su altrettanti incontri, tra campionato, Coppa di Russia e finale di CEV Cup. Allo Zenit non basta il ritorno di Viktor Poletaev, assente da quasi due mesi: dopo un primo set di sofferenze in ricezione la Dinamo prende il comando, con 24 punti di un ottimo Podlesnykh (65% in attacco) e 22 di Sokolov. Oggi le gare conclusive della prima fase: Kuzbass e Lokomotiv Novosibirsk si contenderanno il primo posto, mentre la Dinamo Mosca cercherà di arginare le speranze di qualificazione del Fakel Novy Urengoy, l’unica squadra che finora è stata in grado di batterla (per ben due volte) in questa stagione. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    Russia: la Lokomotiv Novosibirsk sorprende subito lo Zenit Kazan

    Di Redazione Avvio incandescente per le Final Six maschili in Russia: la prima giornata della competizione per il titolo ospitata dalla Dinamo Mosca vede la sconfitta dello Zenit Kazan, battuto al tie break con una grande rimonta (25-19, 25-23, 22-25, 27-29, 13-15) dai campioni in carica della Lokomotiv Novosibirsk. Tanti rimpianti per la squadra di Alekno, che non sfrutta ben tre chance per chiudere la partita sul 3-1; nemmeno una prova letteralmente stratosferica di Maxim Mikhaylov (27 punti con il 74% e nessun errore in attacco!) salva lo Zenit, che paga le difficoltà in ricezione e in particolare la serataccia di Ngapeth, sostituito da Voronkov. Nella Lokomotiv invece domina la scena Drazen Luburic con 33 punti e il 60%. Nell’altra pool, quella della capolista, lo Zenit San Pietroburgo esordisce con una vittoria per 3-1 (20-25, 25-19, 25-23, 25-17): sorpresa in avvio dalla battuta del Fakel Novy Urengoy, con 7 ace nel solo primo set, la squadra di Sammelvuo riesce a riorganizzarsi, anche perché il Fakel ha a sua volta problemi in ricezione e non riesce ad essere efficace in attacco né con Zhigalov né con Volkov. Nello Zenit, ancora senza Poletaev, brillano Egor Kliuka (22 punti) e Oreol Camejo (16) insieme al centrale Ivan Yakovlev (14). Oggi entrano in scena le prime due classificate della regular season: alle 15.30 il Kuzbass Kemerovo affronta uno Zenit Kazan già all’ultima spiaggia e alle 18 la Dinamo Mosca sfida lo Zenit San Pietroburgo. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    Lo Zaksa l’ha fatto ancora: Zenit battuto al Golden Set ed è finale

    Di Redazione Per la prima volta nella sua storia lo Zaksa Kedzierzyn-Kozle approda alla finale della Champions League maschile, e lo fa nel modo più spettacolare ed emozionante possibile. Sconfitta in casa dallo Zenit Kazan per 2-3, lo stesso punteggio dell’andata (17-25, 25-16, 25-21, 28-30, 18-20), la squadra polacca si dimostra ancora una volta infallibile nel Golden Set, che già l’aveva premiata contro Civitanova: il 15-13 vale la qualificazione alla Super Final del 1° maggio a Verona, dove lo Zaksa – dopo aver eliminato le due finaliste del 2019 – troverà la vincente tra Perugia e Trento. Dopo la sfida thrilling di Kazan, quella che va in scena in terra polacca è un’altra battaglia: lo Zaksa va nettamente sotto in ricezione nel primo set, ma reagisce con un secondo parziale perfetto (25-12) e vince con un buon margine anche il terzo. Nel quarto la squadra di Grbic si porta avanti 21-18 e ha ben cinque occasioni per chiudere, tutte annullate: alla fine la spunta lo Zenit sul 28-30, esattamente come all’andata ma a parti invertite. Si va al tie break: lo Zaksa ha altri due match point (14-13, 15-14), ma non li sfrutta e cede ai vantaggi. L’incredibile rimonta dei russi si ferma però al Golden Set, in cui la squadra polacca si fa riavvicinare dall’11-7 al 12-11, chiudendo però al secondo tentativo dopo quasi 3 ore di lotta. Una prestazione ancora una volta di altissimo livello quella di Toniutti e compagni, che fanno meglio dei rivali al servizio (8 ace) e in ricezione, reggendo il ritmo in attacco e a muro: 21 punti a testa per Semeniuk e Kaczmarek, 13 per il centrale David Smith (9 su 12 in attacco e 2 muri). Allo Zenit non bastano la prova super di Mikhaylov (27 punti con il 68%) e quella più che buona di Ngapeth (22), anche perché Bartosz Bednorz stecca la partita e viene sostituito da Voronkov dopo il terzo set. Quella di Verona sarà dunque la prima finale senza Kazan dal 2015 (anche se lo scorso anno la squadra russa era già stata eliminata prima della sospensione per la pandemia). Grupa Azoty Kedzierzyn Kozle-Zenit Kazan 2-3 (17-25, 25-16, 25-21, 28-30, 18-20) Golden Set 15-13Grupa Azoty Kedzierzyn-Kozle: Zatorski (L), Kaczmarek 21, Kochanowski 8, Rejno ne, Toniutti, Staszweski ne, Kluth 1, Sliwka 17, Semeniuk 21, Smith 13, Depowski ne, Prokopczuk, Zawalski ne, Banach (L) ne. All. Grbic.Zenit Kazan: Voronkov 9, Surmachevskiy, Volvich 6, Alekno, Volkov 6, Ngapeth 22, Bednorz 7, Krotkov (L) ne, Butko 2, Kononov ne, Zemchenok 1, Smolyar ne, Golubev (L), Mikhaylov 27. All. Alekno.Arbitri: Kovar e Mezoffy (Ungheria).Note: Incontro disputato a porte chiuse. Zaksa: battute vincenti 8, battute sbagliate 19, attacco 55%, ricezione 45%-22%, muri 5, errori 31. Zenit: battute vincenti 5, battute sbagliate 18, attacco 56%, ricezione 41%-22%, muri 10, errori 31. (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO

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    Russia: Zenit Kazan e Zenit San Pietroburgo con un piede in Final Six

    Di Redazione Nessuna sorpresa nell’andata dei quarti di finale play off della Superleague maschile russa: vincono tutte le favorite, anche piuttosto nettamente. Convince in particolare lo Zenit Kazan, che davanti al suo pubblico travolge lo Yenisei Krasnoyarsk per 3-0 (25-14, 25-23, 25-19) pur lasciando a riposo molti titolari: 17 punti di Mikhaylov e 16 di Voronkov. Fa altrettanto anche lo Zenit San Pietroburgo contro l’Ugra Samotlor: netto 3-0 (25-14, 25-17, 25-17) con 16 punti di Podrebinkin e 10 di Yakovlev. Appena più complicato il compito della Lokomotiv Novosibirsk, che chiude comunque in tre set (25-20, 25-21, 25-19) la sfida contro l’Ural Ufa, con 19 punti di Drazen Luburic contro i 17 di Rybakov (il sostituto di Muzaj). L’incontro più equilibrato è quello tra Fakel Novy Urengoy e ASK: i padroni di casa vincono per 3-1 (26-28, 25-20, 25-18, 25-21) ma devono soffrire fino in fondo e non solo metaforicamente, visto che il giovane centrale Vitalii Dikarev si rompe addirittura il naso a muro, tornando però stoicamente in campo per la conclusione della gara. 21 i punti di Volkov e 18 quelli di Zhigalov. Domenica 28 marzo le gare di ritorno che qualificheranno 4 squadre alle Final Six, in programma a Mosca dal 4 al 10 aprile. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    Lo Zaksa fa l’impresa al tie break sul campo dello Zenit Kazan

    Di Redazione Capolavoro dello Zaksa Kedzierzyn-Kozle nella semifinale di andata di Champions League maschile: la squadra polacca si impone al tie break sul campo dello Zenit Kazan, dopo aver rimontato due set di vantaggio e annullato 5 match point nel terzo parziale. Il set decisivo è a sua volta da brividi: avanti 11-14, la formazione di Grbic si fa raggiungere dai padroni di casa, ma riesce ad avere la meglio ai vantaggi (14-16). Al ritorno, mercoledì 24 marzo in Polonia, lo Zenit dovrà vincere da tre punti per passare, oppure sperare nel Golden Set in caso di vittoria per 3-2. Per lo Zaksa ancora una prova da incorniciare di Kamil Semeniuk, che chiude con 27 punti e il 51% in attacco, e di Jakub Kochanowski, 7 su 10 in attacco e 6 muri-punto; lo Zenit risponde con 23 punti di Maxim Mikhaylov (50%), 17 di Earvin Ngapeth e 4 muri vincenti di Alexander Volkov, in una partita di fatto giocata alla pari in tutti i fondamentali. Certo, la squadra di Alekno avrà da rimuginare sulle occasioni fallite nel terzo set, in cui era avanti 24-22 e poi nuovamente per tre volte ai vantaggi. Zenit Kazan-Grupa Azoty Kedzierzyn-Kozle 2-3 (25-22, 25-22, 27-29, 22-25, 14-16)Zenit Kazan: Voronkov ne, Surmachevskiy, Volvich 9, Alekno ne, Volkov 11, Ngapeth 17, Bednorz 16, Krotkov (L) ne, Butko 3, Kononov ne, Zemchenok ne, Smolyar ne, Golubev (L), Mikhaylov 23. All. Alekno.Grupa Azoty Kedzierzyn-Kozle: Zatorski (L), Kaczmarek 22, Kochanowski 13, Rejno 2, Toniutti 1, Staszewski ne, Kluth, Sliwka 17, Semeniuk 27, Smith 3, Depowski ne, Prokopczuk, Zawalski ne, Banach (L) ne. All. Grbic.Arbitri: Akinci (Turchia) e Ovuka (Bosnia Erzegovina).Note: Spettatori 1900. Zenit: battute vincenti 5, battute sbagliate 19, attacco 51%, ricezione 48%-29%, muri 12, errori 29. Zaksa: battute vincenti 5, battute sbagliate 21, attacco 52%, ricezione 41%-28%, muri 11, errori 34. (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO

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    Lo Zenit Kazan doma lo Skra Belchatow e torna in semifinale

    Di Redazione
    Dopo un solo anno di digiuno (peraltro nell’edizione poi cancellata per la pandemia) lo Zenit Kazan torna tra le prime quattro di Champions League maschile, un club esclusivo in cui è sempre stato presente dal 2010 a oggi, vincendo cinque edizioni. Dopo il 3-1 dell’andata sul campo dello Skra Belchatow, la squadra russa vince al tie break la gara di ritorno, che in realtà aveva già dato il suo verdetto dopo il terzo set; in semifinale lo Zenit incontrerà lo Zaksa Kedzierzyn-Kozle, che ieri ha eliminato la Cucine Lube Civitanova.
    Lo Skra comincia benissimo e spaventa i padroni di casa con un primo set sempre condotto (12-16, 18-21), ma poi salgono in cattedra i bombardieri dello Zenit: Mikhaylov, Ngapeth e soprattutto Bartosz Bednorz, che contro i suoi connazionali dà il meglio come all’andata, firmando 15 punti con il 55% (prima di uscire nel quarto set, come quasi tutti i titolari). Decisiva anche la supremazia a muro della squadra di Alekno, con 11 muri-punto che nascondono anche i 34 errori di squadra. Lo Skra prova a tirare la battuta a mille e rendersi pericoloso con il solito Mateusz Bieniek, ma gli attaccanti sono spuntati e l’eliminazione è inevitabile.
    Zenit Kazan-PGE Skra Belchatow 3-2 (22-25, 25-19, 25-17, 13-25, 15-12)Zenit Kazan: Voronkov 10, Surmachevskiy 5, Volvich 8, Alekno, Volkov 6, Ngapeth 12, Bednorz 15, Krotkov (L), Butko 3, Kononov 5, Zemchenok 2, Smolyar ne, Golubev (L), Mikhaylov 15. All. Alekno.PGE Skra Belchatow: Filipiak ne, Sander 6, Klos 5, Adamczyk 2, Katic 6, Ebadipour 10, Petkovic 9, Lomacz 3, Piechocki (L), Milczarek (L), Bieniek 7, Mitic, Sawicki 8, Huber 8. All. Gogol.Arbitri: Gradinski e Ozbar.Note: Spettatori 3000. Zenit: battute vincenti 8, battute sbagliate 21, attacco 51%, ricezione 35%-20%, muri 11, errori 34. Skra: battute vincenti 10, battute sbagliate 11, attacco 41%, ricezione 45%-27%, muri 6, errori 19.
    (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO