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    Camillo Placì nuovo allenatore della Nazionale maschile della Tunisia

    La Federazione tunisina di pallavolo (FTVB) ha annunciato di aver completato la procedura per l’ingaggio dell’allenatore italiano Camillo Placì come CT della Nazionale maschile. La FTVB ha inoltre aggiunto che la nomina è in attesa dell’approvazione definitiva da parte delle autorità di vigilanza.

    In un comunicato pubblicato sulla sua pagina Facebook ufficiale, l’organismo federale comunica che il nuovo commissario tecnico della Nazionale si è detto pronto ad affrontare le sfide e a raggiungere gli obiettivi prefissati dall’ufficio federale. Tra questi obiettivi rientrano la vittoria della Coppa d’Africa del 2026, il miglioramento della propria classifica mondiale e la qualificazione per le Olimpiadi del 2028.

    In passato Placì ha allenato diverse squadre rinomate sulla scena internazionale e prestigiose nazionali, tra cui Bulgaria, Russia e Serbia. Ha contribuito anche, in qualità di assistente allenatore, alla medaglia di bronzo della Bulgaria alle Olimpiadi di Pechino.

    (fonte: FTVB) LEGGI TUTTO

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    Fine della squalifica, la carriera di Alberto Polo riparte (subito) da Padova

    Il bassanese Alberto Polo sarà a disposizione della formazione bianconera per i play off 5° posto e farà parte del roster di Sonepar Padova per la prossima stagione di SuperLega 2025/26. Il centrale, classe 1995, torna a vestire la maglia patavina dopo quattro anni di stop, pronto a dare il proprio contributo all’ombra del Santo.  

    Polo è cresciuto nelle giovanili di Bassano prima di approdare nel 2012 alle giovanili del Trentino Volley. Nella stagione 2014/15 ha giocato a Potenza Picena in A2, nella successiva ha vestito la maglia del Porto Robur Costo di Ravenna in SuperLega quindi la maglia del Molfetta. Dal 2017 al 2020 ha difeso i colori di Padova per tre stagioni, prima di passare a Piacenza nel campionato 2020/21. Ha inoltre rappresentato l’Italia nelle competizioni internazionali, vincendo il bronzo con la Nazionale Under 23 nel 2015 e debuttando con la Nazionale maggiore ai XVIII Giochi del Mediterraneo nello stesso anno. 

    Alberto Polo si è detto emozionato e determinato per questa nuova fase della sua carriera sportiva: “Sapevo che prima o poi sarebbe arrivata la fine della squalifica, ma non pensavo di avere la possibilità di giocare già in questa ultima fase del campionato. Nella mia testa ero già predisposto a ricominciare la prossima stagione, quindi sono un po’ agitato, ma anche molto curioso e stimolato. A Padova ho sempre vissuto bene, ho tanti amici e ho mantenuto i rapporti con molte persone. Ho un piccolo rimpianto per l’ultima stagione vissuta qui, interrotta a causa del Covid, perché secondo me avevamo una squadra forte e avremmo potuto toglierci delle belle soddisfazioni. Ora torno in un posto che già conosco e questo mi rende più tranquillo, anche se sarà un po’ strano entrare in una squadra a fine stagione, con meccanismi già rodati”.  

    L’obiettivo immediato sarà l’inserimento nel gruppo e il ritorno in campo già nei play off 5° posto, come conferma lo stesso Polo: “Se devo essere sincero, l’unica vera aspettativa che ho è quella di scendere in campo. Voglio fare il riscaldamento pre-partita, indossare di nuovo la mia divisa con il mio numero e il mio nome, risentire il pubblico da dentro il campo. Questo è il mio unico obiettivo al momento. Per quanto riguarda il rendimento, accetterò qualsiasi cosa, perché sono quattro anni che sono fermo e mi sto allenando solo da un mese e mezzo. Per me questo finale di stagione sarà soprattutto un modo per riassaporare il campo in vista del prossimo anno”.   

    Guardando al futuro e alla voglia di rivalsa, Alberto Polo hai infine aggiunto: “La vera rivalsa sportiva arriverà la prossima stagione, quando potrò iniziare la preparazione con la squadra e lavorare con calma per arrivare in forma alle partite. In questo momento la mia è soprattutto una rivalsa personale: dimostrare a me stesso che ci sono ancora, che non ho mollato, che ho superato le difficoltà. Poi la rivalsa sportiva arriverà con il tempo”.  

    A partire da questa settimana, il centrale bassanese inizierà ad allenarsi alla Kioene Arena con i suoi nuovi compagni, pronto a rimettersi in gioco dopo una lunga assenza dai campi.

    Giancarlo Bettio, Presidente Pallavolo Padova: “Alberto è un ragazzo che conosciamo molto bene e sappiamo il valore aggiunto che può portare alla squadra. Qui a Padova troverà una nuova occasione per mettersi in luce sul palcoscenico della SuperLega. Gli auguriamo un grande in bocca al lupo, sperando che possa tornare ai livelli di quattro anni fa e ripartire da dove si era interrotto. Vedremo come si inserirà nel gruppo e siamo fiduciosi che possa dare un contributo importante alla squadra”.

    (fonte: Sonepar Padova) LEGGI TUTTO

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    Michele Fedrizzi e Grottazzolina insieme fino al 2027: “Questo ambiente mi ha dato tranquillità”

    Quello tra Fedrizzi e Grottazzolina, possiamo dirlo, è un vero e proprio atto d’amore: lo schiacciatore trentino rimarrà infatti sulle sponde del Tenna fino al 2027, in virtù di un rinnovo biennale che segna, a stagione ancora in corso, il primo passo per la Yuasa Battery verso il futuro ma anche un legame forte che non è fatto di solo campo e di sola tecnica.

    Ma riavvolgiamo per un momento il nastro di quella che, a tutti gli effetti, è una favola nella favola, una storia da raccontare. Michele Fedrizzi nel maggio 2023 è a Vibo Valentia, che chiude la sua trionfale stagione con uno storico triplete in A2, fatto di promozione in Superlega, Coppa Italia e Supercoppa di categoria. Finalmente, verrebbe da dire, un cerchio che si chiude, per un ragazzo che all’alto livello è abituato da sempre ma che, per strani giri del destino, dalla Superlega è rimasto lontano per troppo tempo. E invece no, perché Vibo Valentia rinuncia alla Superlega. L’inizio di un incubo? No, l’inizio di una favola.

    Arriva infatti per lui l’offerta di Grottazzolina, che lo ha aspettato in un mercato che non aspetta, a costo di rimanere col cerino in mano ma con l’obiettivo dichiarato di riuscire a inserire in organico non uno schiacciatore qualsiasi, ma Michele Fedrizzi. Scelta figlia della grande stima tecnica di coach Massimiliano Ortenzi nei suoi confronti, condivisa poi dall’intero staff dirigenziale del club, con a capo il presidente Rossano Romiti che della politica dei piccoli passi del club fermano è da sempre autore e protagonista.

    “Annunciamo oggi, con grande soddisfazione, il rinnovo del contratto di Michele Fedrizzi. Michele è arrivato da noi nel 2023 con un biennale, con l’obiettivo di provare a vincere l’A2 e di fare un anno di Superlega insieme inseguendo il sogno di mantenerla; ora che questo sogno si è realizzato ci è sembrato importante provare a ripartire da lui, una conferma fortemente voluta, nonostante le tante richieste piombate inevitabilmente sul ragazzo dopo la stagione disputata, e che vedrà Fedrizzi con la maglia di Grottazzolina anche per le prossime due stagioni, siamo certi che si tratti dell’uomo giusto al posto giusto”.

    Due anni alle spalle in maglia Yuasa Battery ed ora, a 33 anni, per Fedrizzi arrivano altri due anni di contratto, per un vero e proprio atto d’amore: “E’ per me un passo importante” – conferma lo stesso schiacciatore trentino. “Ho vissuto una carriera fatta di tanti contratti di un anno, e come ho spesso dichiarato avevo ormai perso le speranze di trovare un ambiente che mi permettesse di ritrovare la Superlega da protagonista, sono grato al club per l’opportunità”.

    Una carriera fatta di scudetti, di presenze in Nazionale, e di tante offerte arrivategli sul piatto nelle ultime settimane: “Sono convinto che le proposte che mi sono arrivate non sono solo frutto delle mie prestazioni, ma di un ambiente che mi ha consentito di performare in questo modo. Ho rifiutato proposte anche economicamente più vantaggiose con la precisa idea di non voler lasciare un ambiente che mi ha dato la tranquillità, anche emotiva, necessaria per dimostrare di poter competere ancora a questi livelli, è una scelta che rende anche il giusto merito alla realtà sportiva che mi ha permesso tutto ciò”.

    (fonte: Yuasa Battery Grottazzolina) LEGGI TUTTO

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    Si separano consensualmente le strade di Porto Viro e Charalampos Andreopoulos

    La Delta Group Porto Viro ha raggiunto un accordo per la rescissione consensuale del contratto con lo schiacciatore Charalampos Andreopoulos. Il club polesano ha accolto la richiesta dell’atleta di interrompere anticipatamente il rapporto per motivi personali e professionali.

    Approdato a Porto Viro la scorsa estate, Andreopoulos ha contribuito in maniera determinante al raggiungimento della salvezza; risultando il miglior realizzatore nerofucsia in regular season con 384 punti. La Delta Group è tornata al lavoro in questi giorni per preparare al meglio il prossimo impegno ufficiale, gli ottavi di finale della Del Monte Coppa Italia di A2, con gara 1 in programma domenica 6 aprile in casa di Cuneo o Aversa.

    (fonte: Delta Group Porto Viro) LEGGI TUTTO

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    Camilla Mingardi giocherà in Giappone il prossimo anno con il Victorina Himeji

    Sarà il Giappone la prossima destinazione per Camilla Mingardi, martello della Savino del Bene Scandicci, che nella stagione 2025-2026 indosserà la maglia del Victorina Himeji. Anche se è ancora presto per l’annuncio ufficiale, la trattativa può considerarsi conclusa. Inoltre, il club di Himeji ha rinnovato il contratto della talentuosa centrale serba Minja Osmajic, protagonista di una stagione eccellente e riconosciuta come un elemento chiave per il progetto della squadra.

    Movimenti interessanti anche per le Queenseis, che l’anno prossimo dovranno fare a meno di Kaja Grobelna, diretta al Galatasaray in Turchia. In arrivo a Kariya ci sono due “vecchie conoscenze” della Serie A1 italiana: l’opposta statunitense Danielle Cuttino, che ha giocato a Casalmaggiore tra il 2018 e il 2020, e la schiacciatrice russa Sofya Kuznetsova, che ha militato a Cuneo per due stagioni.

    Infine, le Gunma Green Wings, attualmente ultime in classifica nella V.League, puntano a un deciso salto di qualità con due giocatrici straniere provenienti dal campionato turco. Dal Kuzeyboru arriverà la centrale bulgara Nasya Dimitrova, mentre dal Besiktas la schiacciatrice polacca Olivia Rozanski. Insomma, una coppia di acquisti mirati per invertire la rotta e rendere la squadra più competitiva.

    Di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO

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    Vallefoglia conferma Pistola per la prossima stagione, il presidente Angeli: “Soddisfatti dei risultati ottenuti”

    La Megabox Ondulati del Savio Vallefoglia riparte da Andrea Pistola: sarà l’allenatore marchigiano a guidare la squadra biancoverde anche nella prossima stagione di A1.

    Queste le parole del Presidente Ivano Angeli: “Siamo soddisfatti per i risultati di questa stagione, che fanno seguito a quelli altrettanto positivi del campionato precedente. In questi due anni, il gruppo è cresciuto e si è attestato tra le migliori squadre italiane, alle spalle delle quattro big. La qualificazione ai play-off per due anni di fila, la conquista dei quarti di finale di Coppa Italia e l’ottimo finale di stagione di quest’anno, culminati con la bellissima partita contro la Numia Milano in una Vitrifrigo Arena gremita di pubblico, confermano la bontà del lavoro svolto. Per tutto ciò abbiamo trovato naturale proseguire il nostro percorso con Andrea alla guida della squadra”.

    Queste le parole di Andrea Pistola: “È una grande soddisfazione per me poter proseguire il lavoro con la Megabox, sono uno che ama programmare e quindi poter proseguire sulla strada tracciata in queste due stagioni è assieme un riconoscimento per quello che è stato fatto e un grande stimolo per il futuro. L’obiettivo è fare un altro passo avanti non solo come squadra ma anche come club, soprattutto per quando riguarda il potenziale seguito che la pallavolo può riscuotere a Pesaro: il pubblico della Vitrifrigo Arena è un punto di partenza per lavorare alla crescita dell’interesse che la nostra squadra può riscuotere nella città e nel territorio”.

    (fonte: Megabox Volley) LEGGI TUTTO

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    Akbas come Stoytchev? L’Eczacibasi lo “saluta” prima dei Play-Off

    Deve essere pesata molto, in casa Eczacibasi, l’eliminazione ai Quarti di Champions League per mano della Numia Vero Volley Milano, che in due sfide non ha concesso neanche un set alle turche. Che l’attuale coach Ferhat Akbas non sarebbe rimasto alla guida del club il prossimo anno lo si era capito da tempo, ma di certo era difficile immaginare che il club lo avrebbe “salutato” prima dei Play-Off, cosa che invece è accaduta.

    Il fine anticipata della collaborazione è stata ufficializzato oggi con una nota della società che attribuisce questa decisione, sottolineando che è stata presa di comune accordo, al fatto che Akbas sarà il nuovo ct del Giappone, notizia che VolleyNews aveva dato qualche settimana fa parlando del toto-allenatore che si era scatenato per la successione.

    In attesa dunque di conoscere il nome del coach scelto per il nuovo corso (Giulio Bregoli resta l’indiziato numero uno), l’Eczacibasi affronterà dunque la fase finale della stagione in corso agli ordini di Hüseyin Doğanyüz, sino a ieri Coordinatore Tecnico del Settore Giovanile.

    Boskovic e compagne sono attualmente seconde in classifica nella Sultanlar Ligi con 65 punti, a -4 dalla capolista Fenerbahce e a +3 dal VakifBank, quando manca ormai una sola giornata per chiudere la regular season.

    Di Redazione LEGGI TUTTO

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    Dimissioni Stoytchev: quello che sappiamo e quello che forse non sapremo mai

    Con una nota stampa ufficiale, diramata nella serata di giovedì 13 marzo alle ore 20.40, la Rana Verona ha reso note le dimissioni di Rado Stoytchev. “Per motivi personali ritengo di non poter più dare il contributo al 100% per la squadra e la società, come ho sempre fatto sino ad oggi e per questa ragione penso sia giusto rassegnare le mie dimissioni” sono state le parole del coach bulgaro per spiegare la scelta sua, non della società, di lasciare l’incarico. Questa la versione ufficiale. Ne prendiamo atto, ma qualcosa non torna.

    Le reazioni che si possono avere davanti a una notizia come questa sono due: una di pancia, una di testa. Contrariamente a quanto si possa immaginare, ragionando con la pancia si potrebbe essere portati a pensare per logica che due più due faccia quattro, mentre con la testa si potrebbe anche scoprire che la matematica non sempre è una scienza esatta. Per lo meno in un caso come questo. Per spiegare meglio questa riflessione dobbiamo fare però qualche passo indietro.

    LA BUCA DI CIVITANOVADi pancia fare due più due altro non è che unire tutti i puntini di questa vicenda. Il primo ci riporta al 5 gennaio scorso. Verona gioca e perde nettamente a Civitanova (27-25, 25-19, 25-14). Per tutta la partita Stoytchev ha un tifoso Lube alle spalle che lo provoca in continuazione, la situazione degenera a bocce ferme, il coach di Verona gli si fa sotto a brutto muso, volano parole pesanti da una parte e dall’altra e alla fine i due vengono al contatto fisico. I presenti raccontano che Stoytchev abbia messo addirittura le mani al collo del tifoso marchigiano, un fatto gravissimo. Una buca nella quale il bulgaro ci è finito con tutte le scarpe.

    DIVORZIO NON DIVORZIOBen cinque giorno dopo, il 10 gennaio, la società scaligera esce con un comunicato ufficiale nel quale prende le distanze dal comportamento del suo allenatore e “porge le proprie scuse, innanzitutto, ai tifosi avversari coinvolti nell’accaduto, alla società A.S. Volley LUBE S.r.l, ai tifosi di entrambe le squadre tra cui è in essere uno splendido gemellaggio, agli amici/sostenitori del Club ed ai propri Partner”. Passaggio quest’ultimo che ha un peso specifico rilevante: amici/sostenitori del Club ed i propri Partner. Rilevante perché, in seguito, inizierà a girare la voce che uno in particolare di questi partner, la famiglia Rana, abbia fatto pressione affinché Stoytchev venisse allontanato all’istante. Voce che però non è mai stata confermata da fonti ufficiali e dunque agli atti resta solo un pettegolezzo.

    POTERE DELLA COMUNICAZIONEAltro aspetto da tenere in considerazione è che in quel comunicato, in cui Verona Volley prende le distanze dal comportamento di Stoytchev, viene riportata anche una dichiarazione dello stesso allenatore che si dice “profondamente addolorato per quanto accaduto. Ho sbagliato a reagire a delle reiterate provocazioni ricevute nel corso della gara, mettendo in imbarazzo il Club per cui lavoro, la proprietà, i nostri tifosi e i nostri partner. È giusto che da un professionista ci si aspetti un comportamento sempre responsabile. Non posso far altro che riconoscere il mio errore, e chiedere scusa ai tifosi della Lube, in primis, alla società A.S. Volley LUBE S.r.l., ai nostri tifosi, ai nostri partner”. 

    Me culpa, mea culpa, mea maxima culpa, insomma, e ancora la parola ‘partner’ ripetuta addirittura due volte. È stato indotto a fare pubblica ammenda? Forse sì, forse no, di sicuro in questa circostanza abbiamo compreso come agisce e come comunica esternamente la società Verona Volley: notizia, posizione della società, dichiarazione “spontanea” del diretto interessato. Questo ci servirà più avanti, intanto ce lo segniamo su un post-it, lo attacchiamo al muro davanti a noi e continuiamo ad unire i puntini.

    LA COPPA DELLA SPERANZACome detto, quel pettegolezzo citato in precedenza raccontava di un divorzio che alla fine non si è consumato. O per lo meno non pubblicamente e nell’immediato. Passano due settimane, Verona perde 1-3 in casa contro Milano, vince 0-3 al PalaPanini e poi si mette in viaggio per Bologna dove gioca una Final Four di Coppa Italia sontuosa. Talmente sontuosa da far pensare che le nuvole sulla testa di Stoytchev si fossero diradate lasciando spazio a qualche timido raggio di sole. Tutt’altro.

    OMBRE E RAGGI DI… SOLIPassano altre due settimane, siamo a metà febbraio, e proprio noi di VolleyNews diamo per primi notizia dell’accordo raggiunto per la prossima stagione da Verona con Fabio Soli. Dunque pubblicamente Verona e Stoytchev continuano insieme, ma internamente si sono già detti che a fine stagione le strade si divideranno.

    LA QUIETE DOPO LA TEMPESTANelle ultime tre giornate di campionato gli scaligeri non fanno prigionieri, anzi, condannano pure Taranto alla retrocessione: tre vittorie su tre, otto punti su nove a disposizione e quarto posto centrato. Preziosissimo in chiave Play-Off.

    IL GIALLO KEITAChiusa così la regular season, tutti ora vedono Verona come la mina vagante nella corsa scudetto, peccato solo che a pestarla e saltare in aria sia proprio lei stessa. Gara 1 dei Quarti di Finale, in casa, contro una Piacenza che quest’anno dalla Rana le ha prese sempre di santa ragione (doppio 3-0 in campionato, sconfitta 3-2 nei Quarti di Coppa Italia). Prima ancora che inizi il match accade un fatto strano. Nel gruppo whatsapp di Verona dedicato alla stampa, quando viene comunicato lo starting six non si legge il nome di Keita. Qualcuno chiede come mai. L’ufficio stampa, incredulo anche lui, chiede chiarimenti allo staff tecnico poi, sempre in chat, risponde “scelta tecnica”. Verona, clamorosamente, perde 1-3 contro Piacenza, che lei sì l’allenatore l’ha cambiato per davvero. Keita, non si sa perché, non si per come, appare magicamente in campo nel corso dell’ultimo parziale. Commento di Stoytchev nel post partita: “Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile. Si è complicata ulteriormente con le assenze”.

    Passi per l’assenza di Mozic, dichiarato indisponibile alla vigilia, ma l’assenza di Keita… in che senso? Se è stata “scelta tecnica” è stato Stoytchev a determinare l’assenza del giocatore nella gara, corretto? Per la pancia, questo due più due fa indiscutibilmente quattro. Non contenti, per scrupolo, abbiamo riguardato la partita, ma francamente Keita non sembrava avesse problemi fisici. Il riscaldamento lo ha fatto tutto, schiacciare ha schiacciato, battuto ha battuto, saltato ha saltato. Stessa cosa quando ha visto finalmente il campo nel quarto set entrando sul punteggio di 9-8 per i suoi, accolto dal pubblico con un boato. Il primo attacco è devastante e va subito a segno (11-11). Piacenza gioca comunque meglio e porta a casa il risultato. Tornando al maliano, Abaev gli serve appena cinque palloni, lui ne manda a bersaglio solo due, ma fisicamente non appare di sicuro come un giocatore non in perfette condizioni. Il dubbio su quella “scelta tecnica” rimane.

    LE DIMISSIONIEvidentemente non rimane solo a noi, agli altri addetti ai lavori, ai tifosi, ma anche a qualcuno in società. Passa qualche giorno e infatti arriviamo al comunicato delle dimissioni, e qui riprendiamo in mano il famoso post-it appiccicato al muro: notizia, posizione della società, dichiarazione “spontanea” del diretto interessato. Il modus operandi a livello comunicativo non cambia. La nostra pancia, che vuole far di conto, dopo aver unito tutti questi puntini vorrebbe sentenziare che due più due fa quattro e i fatti le danno ragione. Eppure potrebbe non essere così.

    SE LA METTI SUL PERSONALE… DOBBIAMO CREDERTI“Per motivi personali ritengo di non poter più dare il contributo al 100% per la squadra e la società“. Queste parole di Stoytchev, riportate nel comunicato di Verona, tracciano una linea che è anche un monito: qui i ragionamenti e le speculazioni devono fermarsi, andare oltre non si può. Non si può per il semplice fatto che dietro questa affermazione possono esserci davvero ragioni serie, legate alla sfera personale, che non è dato indagare. Per un discorso prima di tutto deontologico per noi giornalisti. Per un discorso di buon senso per i tifosi. Per un discorso di rispetto da parte di tutti a prescindere. È vero però, abbiamo analizzato attentamente ogni comunicato di Verona e potremmo anche sospettare che sia stato tutto studiato ad arte, con una regia geniale che ha saputo trovare la formula perfetta, comunicativamente parlando, per chiudere questa storia, ma questo non lo possiamo sapere e forse non lo sapremo mai.

    MORALE DELLA FAVOLAMorale della favola, però, si torna sempre lì: Rado Stoytchev o lo ami o lo odi. Le mezze misure con lui non esistono. Ci sono sfilze di giocatori che non lo vogliono vedere neanche in fotografia e altrettante sfilze di colleghi allenatori e tifosi che invece la sua foto ce l’hanno appesa in ufficio come quella del Presidente della Repubblica nelle caserme delle forze dell’ordine. E forse non è un caso, visto che la sua idea di pallavolo si può definire per certi versi militaresca. Funziona, e bene, con chi si mette sull’attenti e risponde “obbedisco”. Un po’ meno con chi è più estroso e fa andare le mani sulla palla agendo anche d’istinto. C’è chi sostiene che sia un folle e c’è chi lo venera come il più grande allenatore visto in Italia negli ultimi vent’anni. C’è chi dice che abbia perso il suo tocco magico e c’è chi afferma che, tanto per dirne una, le sue analisi pre gara sugli avversari siano mitiche, leggendarie, inimitabili, inarrivabili, anni luce avanti rispetto a chiunque altro.

    L’unica cosa che forse mette tutti d’accordo è una: la constatazione del suo smisurato egocentrismo. Il primo nemico di Stoytchev forse è diventato nel corso degli anni Stoytchev stesso. Nel senso che la smania del controllo che lo contraddistingue, e che probabilmente lo ha anche portato a vincere tutto a Trento, ma ottenere anche l’esatto contrario a Modena (dove però la stagione l’aveva finita, play-off compresi, salvo poi far volare gli stracci per i quattro anni a seguire), poco si sposa con le strutture societarie di oggi nelle quali è impensabile che un solo uomo possa essere contemporaneamente allenatore, preparatore, scoutman, direttore sportivo, direttore generale, direttore della comunicazione e del marketing, presidente e amministratore delegato. I tempi sono cambiati, la pallavolo e le squadre sono cambiate. Detto questo, però, bisogna dare anche a Cesare quel che è di Cesare: se Verona Volley oggi è questa, dal punto di vista sportivo e societario, una bella fetta del merito è anche di Rado Stoytchev. E su questo crediamo che mai nessuno possa affermare il contrario.

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO