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    La sliding door di Alice Farina: dal nuoto agonistico alla pallavolo (in Serie A1)

    A tutti noi sarà capitato almeno una volta di chiederci, cosa sarebbe successo se avessimo preso quel treno invece di quello successivo? Se avessimo preso quella strada invece di un’altra? Sarebbe avvenuto qualcosa di fondamentale per la nostra vita? Le cose che ci sono accadute sarebbero comunque successe prima o poi, in quanto scritte nel nostro destino?

    Certi interrogativi ci fanno immediatamente pensare a “Sliding Doors”, il noto film con Gwyneth Paltrow che esplora l’eterno interrogativo dei “se” e dei “ma”, sui piccoli particolari che possono cambiare l’esistenza di una persona. Una protagonista perfetta di questa storia sarebbe sicuramente Alice Farina, che, dopo aver praticato nuoto agonistico fino all’età di 16 anni, ha casualmente provato la pallavolo e non l’ha più abbandonata, raggiungendo in pochi anni i massimi livelli.

    Proviamo quindi a conoscere meglio la storia della nuova centrale del Volley Bergamo 1991 in questa intervista esclusiva.

    foto Instagram @alice_farina10

    Alice, partiamo da una domanda semplice. Quando ha scoperto la sua passione per la pallavolo?

    “Ho scoperto la mia passione per la pallavolo un po’ per caso a 16 anni. Infatti, fino a quel momento avevo sempre praticato nuoto. Tuttavia, durante una pausa dall’attività agonistica, decisi di iniziare la preparazione atletica insieme alle mie cugine che giocavano a pallavolo. Da lì, mi sono appassionata a questo sport e non l’ho mai abbandonato“.

    Come ha iniziato a giocare da centrale? E cosa le piace di più del suo ruolo?

    “Avendo iniziato a giocare più tardi rispetto alle altre ragazze ed essendo molto alta, mi è stato assegnato sin da subito il ruolo di centrale. Questo mi ha dato la possibilità di imparare gradualmente la tecnica di palleggio, difesa e ricezione. Mi piace molto il ruolo di centrale perché mi permette di esprimere la mia esplosività e la mia potenza, oltre a darmi grande soddisfazione quando riesco a fare tanti punti a muro“.

    Ha un modello a cui si ispira o un idolo da cui cerca di rubare qualche segreto?

    “Nell’ambito della pallavolo, non mi ispiro a nessuna giocatrice in particolare. Sin da quando ero piccola, il mio idolo sportivo è Federica Pellegrini: sono sempre stata ispirata dalla sua determinazione e dalla sua tenacia“.

    Foto LPM Pallavolo Mondovì

    Parella Torino, Anthea Vicenza, LPM BAM Mondovì: quanto è cresciuta come giocatrice nel corso di queste esperienze?

    “L’esperienza a Parella è stata molto formativa. Infatti, arrivavo da una squadra di Serie C, ed era la prima volta che andavo a vivere fuori casa e potevo misurarmi con la B1. Alla fine, posso dire di aver trovato una seconda famiglia, che mi ha trattato benissimo per tre anni. Successivamente, sono passata all’Anthea Vicenza. Nonostante una stagione complicata, ho avuto l’opportunità di assaggiare la Serie A2 e di capire come funzionasse questa categoria. Infine, sono andata a Mondovì. Qui ho vissuto l’annata migliore da quando ho iniziato a giocare: è stato un exploit inaspettato“.

    Se dovesse individuare analogie e differenze tra B1 e A2, quali sarebbero?

    “Un’analogia è legata al fatto che in queste categorie le giocatrici spesso arrivano da fuori. Dunque, si inizia a vivere la pallavolo in modo diverso, ad assaporare il ‘professionismo’ e a capire che potrebbe essere qualcosa di più di una semplice passione. In altre parole, diventa una priorità. La differenza principale, invece, riguarda il livello tecnico. C’è un divario tra le due categorie, per cui nel passaggio da B1 ad A2 bisogna alzare l’asticella“.

    Come valuta la sua ultima stagione a Mondovì? Secondo lei, l’LPM avrebbe potuto fare di più?

    “La mia stagione a Mondovì è stata molto positiva. Pur partendo come terza centrale, sono riuscita a mettermi in evidenza fino ad essere considerata una delle sorprese del campionato. Forse nemmeno io pensavo di poter giocare a quel livello. Sono un po’ dispiaciuta per il risultato finale della squadra perché, considerando le giocatrici singolarmente, eravamo molto forti. Secondo me, avremmo potuto almeno raggiungere i Playoff. Purtroppo, quest’obiettivo ci è sfuggito a causa di una serie di meccanismi che non hanno funzionato“.

    foto LVF

    Quest’anno farà il suo esordio in Serie A1 con il Volley Bergamo 1991. È arrivato il momento del grande salto? Cosa possiamo aspettarci da lei?

    “Sì, quest’anno ho avuto l’opportunità di fare questo salto. Sinceramente, non me l’aspettavo perché ho alle spalle pochi campionati di A2 e, in generale, non sono nel mondo della pallavolo da moltissimo tempo. Però, sono contenta della scelta che ho fatto e di essere salita su questo treno. Non so ancora bene cosa aspettarmi da me stessa perché non mi sono mai confrontata con l’A1. Però, a prescindere da ciò che succederà, lavorerò sodo e cercherò di dare il mio contributo ogni volta che verrò chiamata in causa“.

    Cosa cercava prima di accettare l’offerta di Bergamo e cosa, dunque, crede di aver trovato sotto un aspetto pallavolistico e umano?

    “Cercavo un club che potesse aiutarmi a confermare il mio livello attuale o a passare al livello successivo. E, alla fine, ho deciso di fare questo passo in più. Spero di potermi integrare bene nella squadra, offrire il mio contributo ed essere una buona compagna“.

    Cosa ne pensa della squadra che si sta formando? Quali sono i vostri obiettivi per la nuova stagione?

    “Penso che sia una squadra giovane e per certi versi inesperta. Questa cosa potrebbe rappresentare un rischio considerando che la Serie A1 è un campionato di alto livello, che non tollera errori. Tuttavia, sono convinta che ci siano ampi margini di crescita in ogni ruolo. Spero quindi che la nostra squadra possa sorprendere positivamente. L’obiettivo principale è sicuramente la salvezza; poi tutto quello che raccoglieremo in più sarà grasso che cola“.

    foto Volley Bergamo

    Quali sono i suoi sogni nel cassetto per il futuro?

    “I miei obiettivi e sogni per il futuro sono restare il più a lungo possibile in Serie A1, trasformare la mia passione per la pallavolo in un lavoro e continuare a giocare finché il mio fisico me lo permetterà. Inoltre, vorrei sperimentare fino in fondo l’A1 e capire se posso competere a questi livelli. Senza dubbio, mentalità e spirito non mi mancano“.

    In chiusura dell’intervista, ci racconta com’è Alice Farina fuori dal campo? Quali sono le sue passioni?

    “Sono una persona molto socievole, estroversa e attiva, con mille interessi e passioni. Ad esempio, mi piace leggere e passare del tempo con il mio cucciolo di bulldog francese. Inoltre, sto per laurearmi in osteopatia e il mio obiettivo a lungo termine è proprio quello di diventare una brava osteopata“.

    Di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO

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    Roberta Carraro completa la cabina di regia di Bergamo

    Una palleggiatrice targata Imoco Conegliano arriva a completare la cabina di regia di Bergamo: è Roberta Carraro, veneta, classe 1998.

    Si presenta e racconta il percorso che l’ha portata in rossoblù: “Sono molto competitiva e mi piace mettermi in gioco, per questo sono felice di fare un ulteriore passo in avanti e di mettermi alla prova in A1. Sono grintosa e determinata su quello che mi prefiggo. Insomma, per riassumere tutto in una parola, ambiziosa”.

    “Ho iniziato a casa mia – continua – nelle giovanili dell’Imoco, a San Donà, fino all’under 18, poi ho provato la prima esperienza in A2 a Mondovì, due anni a Trento, tre a Udine dove ho iniziato a giocare con più continuità, un anno a Conegliano e infine la scorsa stagione a Montecchio”.

    Il marchio di una squadra vincente è una garanzia: “Grazie a Conegliano ho imparato la cultura del lavoro e la mentalità per arrivare a proiettarmi in serie A. E’ un percorso duro che inizia già nelle giovanili, ma ti permette di sfruttare questo modo d’essere nella vita di tutti i giorni, non solo in campo, per la gestione dell’ansia, dello studio e del tempo. E’ una grande palestra che ti semplifica la vita”.

    Che cosa rappresenta Bergamo a questo punto della tua carriera? “Mi permette di provare di nuovo la A1, di rapportarmi con persone più mature in un contesto di alto livello. Mi farò trovare pronta, per portare la mia grinta in campo e per dare della “cazzimma” al gruppo”.

    Non solo volley, però, durante i mesi che la separano dall’arrivo a Bergamo:“Trascorrerò l’attesa estiva tra la palestra e lo studio (sto frequentando la facoltà di archeologia), ma non mancherà un po’ di relax per provare sport diversi che non posso praticare durante l’inverno”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Bergamo mette al centro la stellina azzurra Linda Manfredini

    Linda Manfredini, una delle giovani italiane di maggior talento nel panorama generazionale post millenials, è uno dei simboli del nuovo progetto e della ricostruzione tecnica a lungo termine di Bergamo.

    Classe 2006, centrale, cresciuta nella Scuola Pallavolo Anderlini, debuttante in A1 nella stagione appena conclusa con Casalmaggiore, si veste di rossoblù siglando un contratto che prevede un’opzione per il rinnovo.

    Bergamo è riuscita a strapparla a una forte concorrenza convincendola a mettersi in gioco da protagonista in una squadra all’inizio di un percorso tutto nuovo: “Bergamo mi ha dato fiducia e mi ha convinta con un progetto importante. Dirigenti e tecnici hanno dimostrato da subito di credere in me e mi stanno dando una grande opportunità”.

    Le prime impressioni l’hanno convinta che “questa è una società che tiene molto a rispettare la sua storia: staff e dirigenti danno l’idea dell’impronta di serietà e professionalità che si respira qui. E, da avversaria, posso dire che è una squadra davvero aggressiva”.

    Manfredini si ispira a grandi centrali, “fin da piccola ho avuto De Kruijf come idolo, ma anche Chirichella e Danesi sono punti di riferimento e obiettivi” e, per lei, il primo anno a Bergamo sarà quello della maturità in tutti i sensi… “Sì, sarà anche l’anno del diploma…”. Ma, prima, trascorrerà l’estate in maglia azzurra: “Stiamo preparando l’Europeo under 20 che si giocherà ad agosto: abbiamo una tradizione da rispettare con la Nazionale italiana che a livello giovanile ha raggiunto traguardi importanti”.

    Poi si metterà disposizione di coach Parisi e del suo staff: “Posso dare tutto quello che ho imparato in questi anni: la mia esperienza non è molta, ma posso far sentire la mia voglia di giocare, di provare cose nuove e di allenarmi con persone che possano aiutarmi a migliorare. Spero di dare una mano in questo modo”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Bergamo affida la seconda linea a Martina Armini

    Martina Armini, classe 2002, vicecampionessa d’Italia, è il nuovo libero di Bergamo.

    Premiata miglior giocatrice dell’ultimo match di Regular Season a Treviglio, ha vissuto in prima persona il momento in cui Bergamo si è regalata la salvezza: “Mi sono emozionata anch’io, è stato un istante di pura passione, un’emozione bellissima: si è visto come il pubblico, la società, lo staff e le ragazze credessero in questo percorso. E’ stato veramente molto bello”.

    Armini, dopo Scandicci, Perugia e Chieri ha scelto Bergamo: “Una Società dal passato importante e una piazza che ha visto passare liberi molto forti, perciò sono contenta di intraprendere questo percorso qui. Ne ho parlato con Isabella Di Iulio, mi ha detto di essersi trovata benissimo con questa maglia. E’ un ambiente positivo che fa bene all’atleta”.

    “Le mie caratteristiche? Sono molto carismatica, mi faccio sentire, sono sempre a disposizione delle compagne e provo sempre a dare il massimo per la maglia non solo per me stessa. Non sono il tipo che pensa solo al suo. Nel senso che faccio bene il mio, ma cerco in primis di aiutare gli altri. Perché penso che per andare avanti e vincere, l’importante sia proprio la coesione di squadra. Quello del libero è un ruolo che non può fare la differenza in attacco, ma deve aiutare le altre per creare la miglior situazione di gioco possibile”.

    “Le doti principali di un buon libero? Deve essere carismatico, deve avere carattere, deve aiutare le altre e mettere tranquillità”.

    Armini sarà uno dei punti di riferimento della squadra che sta andando a plasmarsi sotto la guida di coach Parisi.

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Sarà Vittoria Piani il nuovo opposto di Bergamo

    Ha toccato il cielo italiano con un dito e poco dopo è salita sulla vetta più alta d’Europa per regalarsi la medaglia d’oro della Champions League. Ha vinto tutto, dalla Supercoppa alla Coppa Italia, dallo Scudetto alla massima competizione europea, in una stagione esaltante. E ora prepara lo sbarco a Bergamo: Vittoria Piani sarà l’opposto rossoblù della stagione del nuovo corso.

    “E’ stato un anno incredibile – racconta – Ho capito che le medaglie arrivano con tanta, tanta fatica, ma poi ti rendono fiera. I risultati fanno molto bene all’anima”.

    “Sono arrivata a Conegliano con l’obiettivo di migliorare me stessa ed è successo– continua – grazie alla squadra, allo staff e alla società ho riscritto la mia storia con tanta grinta che ora voglio portare a Bergamo”.

    Pronta a rimettersi in gioco là dove in fondo ha sempre sperato di arrivare:“Conosciamo tutti la storia di Bergamo. Ho giocato tante volte da avversaria e mi avrebbe sempre fatto piacere far parte di questa storia. Ora sono fiera di avere questa opportunità. E’ un onore che mi abbiano scelto per indossare questa maglia”.

    Colori che imparerà a difendere con un gruppo in cui sarà tra le più esperte e carismatiche. “Tra le veterane? Non mi era mai successo… Posso portare tanta grinta perché non mollo mai. Poi comunque cresceremo insieme!

    Nella stagione appena conclusa ho avuto compagne di squadra incredibili, come atlete e come persone, sono delle macchine inarrestabili in allenamento come in gara, nessuno molla mai. Porterò questo esempio con me e proverò a trasmetterlo alle nuove compagne”.

    L’opposto milanese, classe 1998, plasmata dal Club Italia e cresciuta tra Busto Arsizio e Trento, Vallefoglia e Conegliano, vivrà Bergamo da una nuova prospettiva: “Da avversaria è sempre molto fastidiosa da affrontare, in un ambiente e con un tifo che si fanno sentire. Sarà bello averli finalmente dalla mia parte”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    La tedesca Monique Strubbe è il primo colpo della nuova Bergamo

    Una stella tedesca per Bergamo: è Monique Strubbe, Campionessa di Germania in carica, il primo colpo di mercato.

    Centrale ventiduenne, nata a Chemnitz il 5 luglio 2001, alta un metro e ottantotto centimetri e nazionale tedesca dal 2021, ha siglato un contratto biennale che la lega a Bergamo e al suo nuovo progetto.

    Con la maglia dell’Allianz MTV Stuttgart ha vinto, nella stagione appena conclusa, tutte le competizioni a cui ha partecipato: oltre allo Scudetto, anche la Supercoppa e la Coppa di Germania.

    “Arrivo a Bergamo per fare un salto di qualità, per dare alla mia carriera e alla mia crescita la possibilità di compiere un passo fondamentale. Questa è la squadra giusta per me e per il mio primo anno all’estero. Ma sono qui soprattutto per dare a Bergamo tutto ciò che sono. Ho sentito solo belle parole da chi mi ha parlato di questa società storica, so che mi permetterà di fare un’esperienza importante, di imparare tanto e di perfezionarmi come atleta. Sono entusiasta!”.

    Strubbe non è nuova al titolo di campionessa di Germania, che ha conquistato con il Dresdner SC 1898 nel 2020/21, preceduto da una Coppa di Germania nel 2019/20. Nel 2021/2022 ha messo in bacheca anche la sua prima Supercoppa.

    “Il Campionato italiano è uno dei più competitivi, perché alcune delle migliori squadre del mondo giocano qui e il livello è davvero molto alto. Sono una giocatrice ambiziosa e sapere che mi troverò di fronte grandi campionesse sarà un valore aggiunto al mio processo di crescita”.

    La vedremo presto in campo con la sua Nazionale nella VNL che prenderà il via ad Antalya, in Turchia, il 14 maggio nello stesso raggruppamento della Nazionale italiana che affronterà il 16 maggio.

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Carlo Parisi è il nuovo allenatore di Bergamo: “Importante tappa di crescita”

    Uno Scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana e due Coppe CEV, la medaglia d’oro della European League conquistata alla guida della Nazionale della Repubblica Ceca, tre volte premiato Miglior Allenatore della serie A2 e una volta della massima serie e poi una lunga serie di esperienze, italiane e internazionali, da Busto a Scandicci e Monza, da Baku a Le Cannet, fanno di Carlo Parisi un tecnico e un esperto di volley che sarà il valore aggiunto del nuovo corso di Bergamo.

    “Bergamo è innanzitutto un’importante tappa di crescita – confida l’allenatore calabrese – ma è soprattutto il piacere di iniziare a lavorare con una Società storica, cambiata nel corso degli anni, ma dove ritrovo un’immutata mentalità e dirigenti che ne hanno accompagnato il percorso”.

    Parisi ha siglato un contratto biennale proprio in ottica di un orizzonte a lungo raggio: “E’ un’ulteriore sfida per iniziare a costruire qualcosa insieme, con un progetto a lungo termine e nel segno della continuità. Volevo una crescita personale che andasse di pari passo con quella della società a cui mi vado a legare. Facciamo insieme il primo step e poniamo fondamenta che ci permettano di consolidare il processo e rilanciarlo”.

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Mercoledì l’atteso recupero fra Trento e Bergamo, Mazzanti: “Vogliamo regalarci un’altra soddisfazione”

    Nemmeno il tempo per gustarsi il ritorno alla vittoria nel match casalingo di sabato scorso contro Busto Arsizio, che per l’Itas Trentino è già il momento di tornare in campo per la penultima uscita della stagione, l’ultima di fronte ai propri tifosi. Mercoledì sera alla ilT quotidiano Arena, infatti, il sestetto di Mazzanti ospiterà il Volley Bergamo 1991 nel recupero della decima giornata del girone di ritorno, originariamente prevista per il 6 marzo.

    Una gara che, classifica alla mano, ha poco o nulla da dire per le gialloblù, già matematicamente retrocesse, ma conterà molto invece nell’economia della stagione della compagine orobica, che negli ultimi due impegni di campionato cercherà di evitare il penultimo posto e la conseguente discesa in A2. Il fischio d’inizio del match, valido per la decima giornata del girone di ritorno di Regular Season del campionato di Serie A1 Tigotà, è previsto per mercoledì alle ore 20, con diretta streaming su Volleyball World Tv.

    Rispetto alla sfida contro Busto Arsizio, coach Mazzanti potrà disporre di tutte le effettive della rosa (eccezion fatta ovviamente per Gates), comprese Guiducci e Acosta che hanno superato gli acciacchi di natura fisica che le avevano costrette a seguire da bordo campo il match contro la Uyba.

    “La sfida di sabato ha evidenziato la nostra capacità tattica ad adattarci a situazioni nuove che avevamo provato in settimana – ha dichiarato l’allenatore dell’Itas Trentino, Davide Mazzanti, protagonista martedì mattina nel tradizionale appuntamento che Radio Dolomiti dedica al Club di via Trener – . Nella partita di mercoledì dovremo migliorare alcuni aspetti tecnici legati soprattutto al primo e secondo tocco, per sfruttare al meglio le occasioni che riusciamo a ricavarci. Sarà il nostro ultimo impegno casalingo della stagione e ci teniamo a salutare al meglio i nostri tifosi e a regalarci un’altra soddisfazione che possa in parte addolcire il nostro cammino”. 

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO