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    Elezioni Fipav, Alessandra Marzari: “Da quando decidono i presidenti regionali?”

    Di Redazione
    La notizia divulgata dalla Fipav Umbria, secondo cui la consulta dei presidenti regionali si è schierata a favore della candidatura unica di Giuseppe Manfredi come nuovo presidente della Federazione Italiana Pallavolo, ha suscitato una certa perplessità nell’ambiente del volley italiano. L’investitura nei confronti dell’attuale vicepresidente federale appare infatti quantomeno irrituale, considerando anche che i numeri uno dei Comitati Regionali dovranno a loro volta essere rieletti prima dell’assemblea elettiva nazionale.
    Sul tema si è espressa Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley: “Sono rimasta stupita dalla notizia, lo Statuto Federale parla chiaro su chi voti il Presidente. Questa investitura presuppone forse che i presidenti regionali chiederanno le deleghe alle società a seconda delle loro decisioni? Triste vedere che la democrazia sia così messa da parte in un ambito sportivo in cui i valori sono così importanti, e proprio per questo penso che un altro candidato, pur con le difficoltà del caso, sarebbe utile“.
    “Come sarebbe utile – aggiunge la dirigente lombarda – poter votare con la smart card, risparmiando risorse e dando alle società la libertà di esprimersi direttamente con il voto digitale. Così si dovrebbe fare, se si volesse davvero dare una svolta in linea con i tempi”. LEGGI TUTTO

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    La Fipav Campania lancia la corsa di Giuseppe Manfredi alla presidenza nazionale

    Di Redazione
    Sarà Giuseppe Manfredi il nuovo presidente della Federazione Italiana Pallavolo? La candidatura dell’attuale numero due di via Vitorchiano alle elezioni del 27 febbraio a Rimini, che potrebbe anche rimanere l’unica, è stata anticipata oggi dalla Fipav Campania, che ha lanciato la corsa alla presidenza schierandosi apertamente al fianco del dirigente pugliese. Il sostegno a Manfredi, “riconosciuto come candidato ideale alla luce di un’esperienza e di una comprovata capacità politica maturata nel corso degli anni“, è stato ratificato ieri dalla Consulta dei presidenti territoriali.
    “La Campania, compatta, sosterrà la candidatura a presidente della Fipav di Giuseppe Manfredi alla prossima Assemblea Nazionale – ha dichiarato il commissario straordinario della Fipav Campania, Guido Pasciari – è bastato sapere dell’ufficialità della sua candidatura per essere tutti d’accordo a riguardo. Manfredi è da sempre un faro politico per il volley italiano, e grazie alla sua comprovata esperienza siamo certi che saprà proseguire il percorso di modernizzazione di una Federazione che, nonostante il Covid e nonostante il momento complicato, continua a guardare con fiducia verso il futuro. Saremo al fianco di Giuseppe Manfredi, da sempre prezioso e instancabile alleato del volley campano, alla prossima tornata elettorale”.
    Non ancora annunciata pubblicamente, la candidatura di Manfredi prefigura un passo indietro dell’attuale presidente Bruno Cattaneo e, probabilmente, un cambiamento degli equilibri geopolitici all’interno della Federazione. Ma sono solo le prime schermaglie di una battaglia che, anche se in assenza di una vera e propria “opposizione”, non sarà comunque priva di contrasti. LEGGI TUTTO

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    Il protocollo Fipav “dimentica” gli arbitri: un solo controllo per tutta la stagione?

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Di Redazione
    Tra le disposizioni del nuovo protocollo per la ripresa delle attività della Serie A, pubblicato ieri dalla Federazione Italiana Pallavolo, ce n’è una che salta all’occhio e non ha mancato di attirare l’attenzione di diverse società della massima categoria nazionale. Si tratta del regolamento relativo agli arbitri, che a quanto si comprende dal testo del documento sono soggetti a un livello di controllo notevolmente inferiore rispetto a giocatori e staff delle singole squadre.
    Questi ultimi, infatti, dovranno sottoporsi a due tamponi per il coronavirus a inizio stagione e poi reiterare il test almeno ogni 15 giorni; ai direttori di gara, invece, dopo aver superato uno screening (test sierologico e tampone) prima dell’inizio del campionato, basterà consegnare al Covid manager un’autocertificazione prima di ogni gara, dichiarando di non aver ricevuto una diagnosi di Covid-19, sintomi riferibili alla malattia o contatti con soggetti positivi. Una sostanziale differenza, anche perché il primo e il secondo arbitro sono le uniche persone che il protocollo autorizza a togliere la mascherina durante l’incontro, a parte i componenti del “gruppo squadra”.
    Perché questa disparità di trattamento? Eppure gli ufficiali di gara, a differenza dei giocatori, non sono professionisti neppure “de facto”: svolgono quotidianamente altri lavori, incontrano molte persone esterne al mondo del volley e sono sulla carta più a rischio di contagio dei giocatori. Non pochi si sono posti questo interrogativo rilevando le disposizioni federali, che del resto potrebbero avere anche una motivazione economica: se infatti gli esami medici effettuati su atleti e membri degli staff societari saranno interamente a carico delle società, quelli destinati agli ufficiali di gara graveranno sul bilancio federale… LEGGI TUTTO

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    La Fipav chiude le porte alle società. Bocciate le proposte per la ripresa

    Di Redazione
    A quasi un mese dalla lettera inviata alla Fipav da oltre 200 società italiane, contenente proposte e suggerimenti per la “Fase 2” del volley dopo lo stop imposto dalla pandemia di coronavirus, è finalmente arrivata ai firmatari la risposta della Federazione Italiana Pallavolo. Ma si tratta di una vera e propria doccia fredda: il presidente Bruno Cattaneo liquida la questione in tre paginette (neppure su carta intestata), bocciando seccamente tutte le iniziative dei club e rinviando ogni discussione sui temi della ripresa alla conferenza stampa congiunta con FIP e FIGH, poi tenutasi online.
    Archiviata, dunque, la richiesta di un sostegno economico ai nuovi progetti scolastici: “La scelta della Federazione in ambito promozionale – scrive Cattaneo – è stata da sempre, e lo è fino a oggi, quella di affiancare le proposte di società con materiale di promozione (palloni, kit, gadget), con l’offerta formativa gratuita per insegnanti, gli eventi promozionali sul territorio… Un mix di iniziative e supporti che prevedono un importante investimento economico federale“. Nulla da fare neppure per le iniziative di marketing con gli atleti della nazionale: “Purtroppo ne possiamo disporre solo durante le convocazioni e con alcune limitazioni. Abbiamo cercato di rimediare organizzando le partite amichevoli delle nostre nazionali in località diverse“.
    Sul fronte economico appare chiarissimo che le società non devono aspettarsi nuovi contributi: “Abbiamo deliberato aiuti per quasi cinque milioni di euro. Ricordo che mai, prima dell’avvento di questo Consiglio Federale, erano stati erogati contributi, a fondo perduto, alle società di pallavolo. Inoltre abbiamo cercato di ‘aiutare’ le società riducendo la quantità di squadre dei vari gironi di Serie B con il conseguente risparmio di almeno 4 giornate di gara; sicuramente ne beneficeranno anche le spese di trasferta“.
    Nemmeno per la riduzione delle tasse gara si trova uno spazio: “Non abbiamo ulteriori risorse, se si vogliono mantenere gli stessi livelli di qualità della classe arbitrale. Se si confrontano con quelle di uno sport a noi vicino, ci si rende immediatamente conto di come le nostre siano più basse“. Uno spiraglio, anche se molto vago, si apre soltanto sul tema della riforma delle Scuole Federali di Pallavolo: “Su questo progetto la Federazione farà nel prossimo futuro una riflessione approfondita, per integrarlo e rilanciarlo dentro Volley S3“. Un po’ poco, così come sbrigative appaiono le conclusioni su tutti i temi affrontati dalla lettera.
    Insomma, la Fipav ritiene di aver già fatto abbastanza per sostenere le società nel momento più difficile della storia dello sport italiano e delega qualsiasi altro intervento alle autorità governative: sarà sufficiente? Almeno i 200 e più presidenti che hanno firmato il documento hanno sicuramente qualche dubbio al riguardo, e una volta ricevuta la lettera (lo scorso 3 luglio) hanno subito richiesto un incontro a Cattaneo e al vicepresidente Manfredi per confrontarsi e chiarire meglio la propria posizione.
    Risultato? A oggi, dalla Fipav non è arrivata nessuna ulteriore risposta. Eppure, probabilmente, le richieste di una parte consistente del movimento nazionale avrebbero meritato maggiore rispetto e considerazione, soprattutto alla luce della frase con cui il presidente federale aveva concluso la sua missiva: “Se vorrai, anche in futuro, farmi pervenire tue osservazioni sul nostro mondo, le leggerò con interesse“. LEGGI TUTTO