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    Fipav Sicilia: sospensione di 3 mesi per l’ex presidente Giorgio Castronovo

    Di Redazione Il Tribunale Federale della Fipav ha sanzionato con una sospensione di 3 mesi Giorgio Castronovo, l’ex presidente della Fipav Sicilia, accusato di irregolarità amministrative commesse nel corso del suo mandato. Castronovo, in particolare, non avrebbe tenuto correttamente i conti economici del Comitato Regionale per l’esercizio 2020, omettendo tra l’altro di allegare i giustificativi di spesa di tre assegni del valore di 1.000 euro e di iscrivere a bilancio un pagamento di 2.236 euro all’hotel di Erice che avrebbe dovuto ospitare le delegazioni partecipanti al Trofeo delle Regioni 2020, poi annullato. L’ex presidente è inoltre stato ritenuto colpevole di non aver firmato le delibere del 2021 sul piano di riparto dei contributi regionali e sull’approvazione del bilancio consuntivo 2020. Castronovo aveva rifiutato di apporre la sua firma dopo che, nella riunione del Consiglio regionale del 5 febbraio, era stata votata la mancata approvazione del bilancio, proprio a causa delle irregolarità amministrative contestate (il piano di riparto era stato invece approvato). (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

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    La Corte d’Appello Fipav ribadisce la squalifica di Franco Brasili

    Di Redazione Ennesimo capitolo della surreale vicenda giudiziaria che coinvolge Franco Brasili, ex presidente – per ben 45 anni – della Fipav Marche, e che ha dato luogo a un kafkiano braccio di ferro tra la Federazione Italiana Pallavolo e il CONI. Ormai quasi due anni fa, a dicembre 2019, Brasili e 4 dei suoi ex consiglieri regionali erano stati squalificati rispettivamente per 18 e 16 mesi, pena poi ridotta a 15 e 13 mesi dalla Corte Federale d’Appello a febbraio 2020: tra le accuse c’era quella di aver alterato il bilancio del Comitato. Gli ex dirigenti hanno presentato ricorso al Collegio di Garanzia del CONI, che a luglio 2020 ha dato loro ragione, ritenendo fondati i reclami in merito alla violazione del diritto di difesa (non erano state ammesse le deposizioni dei testimoni proposti dagli incolpati), e al difetto di motivazione, soprattutto considerando che la sanzione irrogata – in quanto superiore ai 12 mesi – ha impedito a Brasili e agli altri componenti del Consiglio di candidarsi alle successive elezioni federali. Il Collegio di Garanzia aveva quindi rinviato la decisione alla Corte Federale d’Appello, che a ottobre 2020, dopo aver riascoltato tutti i ricorrenti e i testimoni, aveva ribadito la sanzione di 15 mesi per i 5 incolpati. Nuovo ricorso al CONI e nuova pronuncia favorevole (a marzo 2021): stavolta il Collegio ha giudicato infondate le obiezioni sulla motivazione della sentenza, ma ha ritenuto che la corte non abbia adeguatamente motivato l’entità della sanzione, soprattutto considerando la sproporzione con quella di soli due mesi comminata all’altro ex consigliere Gianluca Sorcinelli. Si arriva così al 2 settembre, quando la vicenda è tornata per la terza volta davanti alla Corte d’Appello, che anche in questo caso non ha fatto altro che confermare il verdetto: 15 mesi di sospensione per Brasili e tutti i consiglieri. La gravità della sanzione è – stavolta – motivata dalla “personalità dei reclamanti” e dal “ruolo di particolare responsabilità dagli stessi ricoperto all’interno della Fipav“, i quali “hanno fatto sì che i loro comportamenti avessero forte risonanza in ambito Fipav, con notevole danno all’immagine della Federazione stessa“. È davvero finita qui? A questo punto è difficile scommetterci… (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

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    La Fipav batte un colpo (tardivo) sull’infortunio di Ivan Zaytsev

    Di Redazione Le comunicazioni della Federazione Italiana Pallavolo non sono particolarmente famose per la loro tempestività, ma questa volta si è davvero battuto ogni record: la Fipav ha atteso infatti proprio il giorno dell’intervento chirurgico a cui si dovrà sottoporre Ivan Zaytsev per rendere noto di essere stata da tempo a conoscenza delle condizioni fisiche precarie del capitano della nazionale maschile. A parte l’involontaria comicità della nota, che riferisce di aver “appreso la notizia della necessità di un intervento chirurgico” di cui tutto il mondo della pallavolo parla da giorni, quello che sconcerta è il seguito: “Durante la stagione – scrive la Fipav – staff sanitario azzurro, atleta e società di appartenenza hanno deciso di intraprendere – con grande impegno e professionalità da parte di tutti – un percorso terapeutico conservativo che potesse dare risultati a breve e lungo termine, non compromettendo la possibilità per il capitano azzurro e la stessa Fipav (??) di partecipare a Tokyo 2020“. Pur tenendo conto che – a quanto ci risulta – l’eventuale assenza di Zaytsev non avrebbe impedito all’Italia di presentarsi alle Olimpiadi, la scelta appare senza dubbio legittima e per certi versi condivisibile. Lo è molto meno, invece, la decisione di mantenere l’assoluto silenzio sull’infortunio del capitano non solo prima, ma anche durante i Giochi (salvo poi lagnarsene in sede di commento post-eliminazione), e di tornare sull’argomento proprio ora, a giochi ampiamente fatti e addirittura a operazione in corso. Dal punto di vista tecnico, infine, lascia piuttosto perplessi il fatto che non sia stato approntato un piano B per far fronte ai guai fisici dello Zar e che quest’ultimo, anche a Tokyo, sia stato regolarmente schierato in ogni occasione possibile, comprese le prime partite del torneo, anche quando il suo rendimento appariva nettamente sotto gli standard. Una gestione che, parlando ovviamente ex post, appare lacunosa oltre che decisamente poco trasparente. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    È rottura tra Federazione e Lega femminile: “Impossibile dialogare”

    Di Redazione Nel giorno in cui prendono il via le Olimpiadi, si consuma la rottura definitiva tra Federazione Italiana Pallavolo e Lega Pallavolo Serie A Femminile. Oggetto del contendere i criteri di ammissione ai campionati, in particolare quello di Serie A2 femminile: ieri – dopo la mancata ammissione di ben 5 squadre – la Lega aveva accusato la Fipav di aver imposto norme troppo rigide e una riforma non voluta dalla società, utilizzando toni molto duri anche in riferimento alla vicenda della squalifica (poi annullata) dei componenti del CdA. Oggi la risposta altrettanto piccata della Federazione, che in un comunicato precisa: “I criteri di ammissione ai campionati di Serie A1 e A2 femminili, e in particolare la circolare di indizione e il regolamento di ammissione ai campionati, sono stati da sempre recepiti e ratificati dal Consiglio Federale sulla base dei documenti ufficiali inviati dalla Lega stessa dopo l’approvazione dell’assemblea delle società e del suo CdA“. “Alla luce quindi di questa reiterata mistificazione della realtà – prosegue la nota – che non tiene conto delle proposte fatte dal Consiglio Federale a favore delle società (ad esempio relativamente agli impianti di gioco), con rammarico la Federazione constata l’impossibilità nel portare avanti qualsiasi forma di dialogo con l’attuale governance della Lega Femminile, il tutto anche in vista di un eventuale rinnovo della convenzione tra le parti“. Una dichiarazione di guerra in piena regola, che rischia di lasciare pesanti strascichi sulla prossima stagione. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Fipav Umbria: nuove squalifiche per gli ex dirigenti dei Comitati Territoriali

    Di Redazione Secondo round di squalifiche per gli ex presidenti e consiglieri dei due Comitati Territoriali Fipav dell’Umbria. I dirigenti, pesantemente sanzionati nel marzo 2020 per numerose violazioni dello Statuto e delle norme federali, sono stati nuovamente giudicati dal Tribunale Federale per altri capi d’imputazione. I due ex presidenti Luigi Tardioli (Comitato Umbria 1) e Luigi Dominici (Comitato Umbria 2) sono stati puniti con 6 mesi di sospensione da ogni attività federale, insieme a 9 Consiglieri territoriali. Tardioli e Dominici e i consiglieri dei rispettivi Comitati sono accusati, tra l’altro, di aver “mancato di adottare corretti criteri di riscossione, imputazione e contabilizzazione di proventi derivanti da attività istituzionale“, consentendo che il responsabile del Settore Tecnico gestisse “una sorta di contabilità separata e non ufficiale“, nonché di aver consentito che dal 2018 al 2020 le funzioni di Arbitro Associato e Segnapunti Associato fossero svolte da soggetti privi di abilitazione. I Comitati Territoriali Umbria 1 e Umbria 2, in precedenza commissariati, hanno nel frattempo cessato di esistere, confluendo nel Comitato Regionale della Fipav Umbria. (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

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    Elezioni Fipav, quattro candidati si ritirano alla vigilia

    Di Redazione
    A poche ore dall’assemblea nazionale della Federazione Italiana Pallavolo che eleggerà il nuovo Consiglio Federale per il quadriennio 2021-2024, si riduce drasticamente il numero di candidati alle cariche di rappresentanti degli atleti e degli allenatori: sono ben 4, infatti, i candidati che hanno deciso di ritirarsi proprio sul filo di lana. L’annuncio è comparso oggi, senza ulteriori spiegazioni, sulla pagina del sito federale dedicate alle elezioni.
    La competizione per la carica di rappresentante degli allenatori, in particolare, si riduce a un duello: quello tra Vincenzo Ammendola, presidente uscente della Fipav Sardegna, e la gloria del volley nazionale Manu Benelli (qui la nostra intervista). Hanno infatti ritirato la propria candidatura Roberto Piazza, allenatore dell’Allianz Milano di Superlega maschile, Enrico Balletto, che dalla provincia di Cagliari aveva lanciato una sfida “interna” ad Ammendola, e il catanzarese Natale Salvatore Torchia. Curiosa, in particolare, la vicenda di Piazza, la cui candidatura non era stata di fatto mai annunciata né presentata, nonostante la caratura nazionale del personaggio.
    Anche la corsa alla poltrona di rappresentante degli atleti perde una protagonista: si ritira Paola Di Cesare, ex nazionale di Sitting Volley e delegata regionale del Molise per la stessa disciplina. Restano però in corsa Massimo Dalfovo, Barbara De Luca e i tre rappresentanti dell’AIP Giorgio De Togni (qui la nostra intervista), Alessia Lanzini e Chiara Di Iulio, quest’ultima inserita nella “squadra” del futuro presidente Giuseppe Manfredi.
    (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

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    Giusi Cenedese, candidata fuori dal coro: “Sono l’espressione di tante società”

    Di Eugenio Peralta
    Fra i 9 candidati alla carica di consigliere federale nelle elezioni della Fipav che si svolgeranno domenica, è l’unica a non fare parte della lista del futuro presidente Giuseppe Manfredi. Un ruolo da outsider che non fa certo paura a Giusi Cenedese, dirigente sportiva, commercialista, docente alla Scuola dello Sport del CONI Piemonte ed ex presidente del Comitato Territoriale di Biella della Federazione Italiana Pallavolo. Volley NEWS le ha chiesto come nasce la scelta di riprovare la scalata a via Vitorchiano (si era già candidata nel 2016, con Carlo Magri) e quali sono i punti principali del programma che ha deciso di sostenere.
    Cominciamo dall’inizio: perché ha deciso di candidarsi?
    “Vengo da un lungo percorso che mi ha portato a collaborare con diversi network di società, a partire da quello della Scuola di Pallavolo Anderlini, di cui faccio parte ormai da 15 anni, per arrivare al Vero Volley. Un’esperienza che mi ha portato a conoscere meglio il mondo delle società e mi ha fatto capire quali possono essere le loro esigenze per il domani. Ritengo che il modello di società sportiva che conosciamo debba essere cambiato, perché la pandemia ci ha messo di fronte alle nostre responsabilità. In questo momento bisogna mettere in campo una grande forza, mi sento pronta per farlo ed è per questo che mi sono candidata: per dare un aiuto a quella che potrà essere la Federazione del domani, che dovrà essere più vicina alle società“.
    La crisi provocata dall’emergenza sanitaria è sicuramente la sfida più grande di questo momento storico. Come affrontarla?
    “In questo periodo così difficile ritengo che tutti debbano fare un passo. Lo Stato in qualche modo l’ha fatto, attraverso ristori e concessioni al nostro settore: si poteva sicuramente fare meglio, ma è stata la prima volta che lo sport è stato in qualche modo riconosciuto in questi termini. La Fipav deve fare a sua volta la sua parte, e le società sportive devono fare la propria. Se tutti fanno un pezzettino, è più facile che qualcosa avvenga“.
    Ha parlato di vicinanza alle società: cosa si può fare per rispondere meglio alle loro richieste?
    “Durante il periodo della crisi c’è stato molto bisogno di mutuo soccorso tra le società: io mi occupo tanto di sport come commercialista, e ho dato il mio piccolo contributo supportando i club meno strutturati. Ecco, questo è un aiuto fondamentale che qualcuno deve mettere in campo e penso che, se fatto attraverso la Federazione, possa essere di grande aiuto. Perciò uno dei punti del mio programma è mettere a disposizione di ogni territorio una figura dotata di competenza e professionalità, gestita dalla stessa Fipav, che permetta alle società di non sentirsi abbandonate. Deve trattarsi di un consulente, che non si sostituisca ai dirigenti o ai commercialisti, ma sia a disposizione dei sodalizi più piccoli che non sanno come affrontare le nuove sfide. I Comitati da soli non possono fare miracoli, hanno bisogno di personale gestito dalla Fipav centrale per poter diventare sempre più un punto di riferimento sul territorio“.
    Quali iniziative ha in mente per rilanciare il reclutamento di nuovi atleti, dopo un periodo così difficile?
    “Nella speranza che tutto passi, prima o poi, dobbiamo ripartire attraverso la scuola. Lo stop alle attività dei più piccoli e al Volley S3 ha fatto mancare supporto e ‘benzina’ alle società, in termini economici e di tesserati: la scuola deve essere un veicolo che avvicina i bambini alla pallavolo. Anche perché, a differenza del passato, ora dovremo lavorare anche nel settore femminile come prima facevamo solo nel maschile, cercando di essere competitivi e attirare nuove giocatrici. È essenziale che le attività scolastiche siano coordinate e gestite dalla Federazione: un conto è che la singola società vada a trattare con il dirigente scolastico per il suo programma di ore, un altro è che ci sia un progetto presentato dalla Fipav e approvato dal Ministero, con una comunicazione forte a livello nazionale, che dica ai bambini: ‘Vieni a scuola a giocare con il tuo campione’. Su questo si potrebbe lavorare per attirare un sostegno economico che serve davvero, perché il vero impatto di questa pandemia non l’abbiamo ancora visto“.
    Marketing e comunicazione sono un altro punto chiave del suo programma.
    “Noi abbiamo in mano un prodotto pazzesco in termini di numeri, di qualità, di tipologia del nostro sport, perché il nostro sport è veramente differente. Questo prodotto dobbiamo saperlo vendere, perché se riusciamo ad attrarre sostenitori e sponsor, di cui poi tutte le società riusciranno a beneficiare, cambia tutto. Certo, ci saranno sicuramente dei cali in termini di entrate, tesserati, società affiliate, ma bisogna far capire che la Federazione c’è, ce la sta mettendo tutta. Dobbiamo saper affrontare i momenti difficili“.
    In questo contesto si inserisce l’approvazione della riforma dello sport: che impatto avrà e come ci si può preparare?
    “Non ho ancora visto il testo ufficiale, quindi non posso valutarne i contenuti, al di là delle voci che sono circolate. Spero francamente in una rivisitazione, perché nella riforma originale mancava quella sostenibilità per le società che era un requisito della legge delega dell’anno precedente. Mi auguro quindi che ci sia ancora un po’ di tempo per rimettere mano a questa riforma soprattutto sul piano del lavoro sportivo: se le società più strutturate dovranno sicuramente tenerne conto e applicarla, per le più piccole, basate sull’attività di volontariato, la figura dello sportivo amatoriale deve essere meglio specificata e dettagliata. Comunque, in un modo o nell’altro la riforma ci sarà, e bisognerà affrontarla con competenza e conoscenze che mi sento di impegnarmi a garantire“.
    Lei punta anche alla ricerca di un confronto e di un dialogo con gli Enti di Promozione Sportiva: una posizione a prima vista molto diversa da quella dell’attuale dirigenza Fipav. Da cosa nasce?
    “Per avvicinare i bambini allo sport e fare ‘numeri’ a livello di tesserati dobbiamo assolutamente metterci d’accordo con gli Enti di Promozione, anche se naturalmente questi ultimi non possono andare oltre alla loro missione, la promozione appunto. La Federazione resterà sempre depositaria dell’attività sportiva, ma perché negare alle società che hanno molte squadre e molti atleti la possibilità di far crescere quelli di loro che sono un po’ più indietro, svolgendo un’attività meno impegnativa dal punto di vista organizzativo? Non ci porterà via nulla, anzi ci aiuterà nella crescita. E poi c’è il tema del Beach Volley, dove rischiamo di perdere davvero tesserati a favore degli EPS: dobbiamo parlarne, sederci a un tavolo per normare la situazione“.
    La formazione dei dirigenti è un altro tema di cui si parla molto. Cosa ne pensa?
    “È una cosa sulla quale dobbiamo assolutamente lavorare, è fondamentale perché abbiamo un gap da colmare. I dirigenti sono pochi e quelli che ci sono si limitano a fare il compitino: se vogliamo creare lo sport del domani dobbiamo lavorare sulla formazione, che non vuol dire solo formazione sui temi fiscali, come quelli di cui parlavo prima, ma anche nella comunicazione, nel marketing, nella capacità di investire il tempo in una società sportiva che deve diventare un modello di lavoro“.
    Che risposte ha avuto dal territorio in questa “campagna elettorale” molto atipica?
    “Ho ascoltato tanto le società, ho alzato il telefono e le ho chiamate: si è creata una bella rete e ho capito che c’è bisogno proprio di questo, di tanto ascolto. Già il fatto di stare vicini ai club è una marcia in più per la Federazione, ho avuto la sensazione che in tanti abbiano bisogno di una figura di riferimento. I feedback sono positivi: ce l’ho messa tutta, sapendo che la mia è una candidatura fuori dal coro. Mi sono candidata autonomamente, non sono l’espressione di una regione ma di tante società sportive: un modo diverso per arrivare allo stesso risultato. Vedremo come andrà“. LEGGI TUTTO

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    “Uniti per ripartire e crescere”, la lista di Giuseppe Manfredi per le elezioni Fipav

    Di Redazione
    Il vicepresidente della Federazione Italiana Pallavolo Giuseppe Manfredi, candidato unico alla carica di presidente federale nelle elezioni del prossimo 7 marzo, ha presentato ufficialmente la composizione della sua lista. Si chiamerà “Uniti per ripartire e crescere” e sarà composta da 14 candidati, oltre a Manfredi stesso. I nomi sono quelli già resi noti dalla Fipav con l’elenco delle candidature, anche se c’è qualche sorpresa: ad esempio l’inserimento in “squadra” di Chiara Di Iulio, che si era presentata come candidata dell’AIP – Associazione Italiana Pallavolisti.
    Al fianco di Manfredi ci saranno dunque Adriano Bilato e Luciano Cecchi come vicepresidenti, Davide Anzalone, Francesco Apostoli, Silvia Strigazzi, Eugenio Gollini, Elio Sità, Felice Vecchione, Gianfranco Salmaso e Letizia Genovese per la carica di consigliere (l’unica candidata indipendente è Giusi Cenedese).
    Il rappresentante dei tecnici sarà l’attuale presidente regionale della Sardegna Vincenzo Ammendola (che dovrà però vedersela con ben 4 rivali, tra cui Manu Benelli e l’allenatore dell’Allianz Milano Roberto Piazza); i rappresentanti degli atleti sono Barbara De Luca e Massimo Dalfovo oltre alla già citata Chiara Di Iulio, ma per la stessa carica si presentano anche Alessia Lanzini, Giorgio De Togni (entrambi per l’AIP) e Paola Di Cesare. LEGGI TUTTO