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    Francesco Apostoli nuovo commissario della Fipav Modena

    Il Comitato Territoriale della Fipav Modena ha un nuovo commissario: si tratta di Francesco Apostoli, consigliere nazionale ormai da più di 25 anni e storico dirigente della Federazione Italiana Pallavolo (è stato anche vicepresidente). Il commissariamento si è reso necessario dopo le dimissioni del presidente Alessandro Clò e dell’intero consiglio territoriale, causate dall’indagine aperta dalla Federazione centrale sui contratti firmati dal Comitato con i consiglieri Maurizio Marinelli ed Elisa Pedroni per la gestione dei campionati locali e giovanili.

    Analogo provvedimento era toccato a un altro Comitato Territoriale dell’Emilia Romagna, quello della Fipav Ravenna, sempre per irregolarità amministrative. In quest’ultimo caso è stato nominato come commissario Elio Sità, anch’egli consigliere nazionale Fipav.

    (fonte: Il Resto del Carlino Modena) LEGGI TUTTO

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    Mauro Berruto presenta una proposta di legge per la riforma delle elezioni federali

    Una proposta di legge per riformare il sistema elettorale delle Federazioni sportive, per evitare il rischio che si trasformino in “monarchie assolute“: l’ha presentata Mauro Berruto, ex CT della nazionale maschile e oggi deputato del Partito Democratico. “È più facile che mi ricrescano i capelli piuttosto che veda completarsi il suo iter con questa maggioranza – ammette lo stesso promotore in un post su Facebook – ma chiunque non sopporti più che il mondo delle federazioni sportive resti nel medioevo, batta un colpo. Prima o poi succederà!“.

    I punti centrali della proposta di riforma, riassunti dallo stesso Berruto, sono l’introduzione del voto elettronico, che eliminerebbe il famigerato sistema delle deleghe consentendo a ogni società e tesserato di esprimersi direttamente; il limite massimo di tre mandati anche non consecutivi per le cariche federali e l’introduzione negli organi direttivi di quote che garantiscano l’equità di genere (almeno il 30% di rappresentanza per ciascun genere) e di età (almeno un membro di età inferiore ai 36 anni). Un’ultima modifica alle attuali norme prevede che le cariche di presidente, vicepresidente e consigliere delle Federazioni siano incompatibili con le cariche di deputato o senatore e con gli incarichi di governo.

    (fonte: Facebook Mauro Berruto) LEGGI TUTTO

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    Ridotta la sanzione disciplinare, Bruno Frapiccini può tornare ad arbitrare

    Di Redazione

    La sua sospensione dall’attività per due mesi, decretata a gennaio scorso, aveva fatto piuttosto rumore: Bruno Frapiccini è uno degli arbitri più noti, oltre che dei più esperti, nei campionati italiani. Ora però la Corte Federale di Appello della Fipav ha rivisto parzialmente la decisione del Tribunale Federale, riducendo la durata della squalifica, che scade esattamente oggi (24 febbraio): il direttore di gara di Falconara Marittima potrà quindi tornare sul seggiolone già da domani. L’ultima partita diretta risale allo scorso 15 gennaio, quando arbitrò (da secondo) la sfida di Superlega tra Piacenza e Siena.

    Frapiccini era stato squalificato per aver richiesto un rimborso chilometrico indebito relativo a quattro trasferte lavorative effettuate tra il 2021 e il 2022. La Corte d’Appello ha confermato la responsabilità disciplinare dell’arbitro, ritenendo il suo comportamento “censurabile sotto il profilo della contrarietà ai doveri di lealtà, correttezza e probità“, ma al tempo stesso ha rilevato che Frapiccini non si è opposto alla restituzione delle somme indebitamente percepite e che “non intendeva certo arricchirsi lucrando sui rimborsi richiesti“. Per questi motivi il reclamo del direttore di gara è stato parzialmente accolto, riducendo la sanzione.

    (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

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    Caso Martina Scavelli: La Fipav ribadisce la propria posizione

    Di Redazione

    In relazione alle numerose notizie riguardanti la vicenda dell’arbitro Martina Scavelli, la Federazione Italiana Pallavolo vuole precisare la posizione già precedentemente espressa ritenendo primaria la tutela dei suoi tesserati.La Fipav ci tiene, come sempre, a sottolineare il senso di responsabilità e la sensibilità verso ogni componente del proprio movimento, anche su temi delicati come quello in questione. La Federazione è, inoltre, da sempre disponibile a instaurare un dialogo aperto a tutti, con lo scopo di sviluppare approfondimenti e spunti di riflessione che portino benefici all’intero mondo della pallavolo italiana.Fatto presente ciò, non è considerato e considerabile associare la vicenda in questione a un atteggiamento discriminatorio. La Fipav, come precedentemente dimostrato in più di un’occasione, ha tra i suoi obiettivi quello di combattere ogni forma di discriminazione, promuovendo il rispetto reciproco e l’uguaglianza.

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Arbitri, la Fipav sui parametri antropometrici: “L’obiettivo è tutelare la salute”

    Di Redazione

    Le polemiche generate dalla presa di posizione dell’arbitra Martina Scavelli, che ha scelto di dimettersi dal ruolo di Serie B per protestare contro le limitazioni dei parametri antropometrici (massa corporea e circonferenza addominale) a cui sono soggetti i direttori di gara, sono rimbalzate in poche ore sui social network e su tutti i media nazionali. Anche la stessa Federazione Italiana Pallavolo è intervenuta sull’argomento con una nota “al fine di chiarire e fugare dubbi sulla normativa vigente“.

    “La normativa federale sui valori massimi di BMI e circonferenza addominale – spiega la Fipav – è già in vigore dalla stagione 2017-18 per tutti gli arbitri, compresi gli addetti di staff impiegati nei campionati nazionali (in realtà introdotta da oltre dieci anni per gli arbitri federali di Serie A e dunque successivamente estesa) sulla base di una delibera del Consiglio Federale che deriva dal recepimento di una normativa della Federazione Internazionale per motivazioni sanitarie: l’health management plan programme“.

    Secondo la Federazione, dunque, la scelta di monitorare lo stato fisico degli arbitri è dovuta prima di tutto alla loro tutela: “Obiettivo primario della normativa internazionale in oggetto è la salvaguardia dello stato di salute della classe arbitrale che, come si potrà immaginare, è costantemente informata e aggiornata su eventuali cambiamenti dei regolamenti stessi“.

    “La Fipav, dovendo rispettare la regolamentazione internazionale – prosegue la nota – ha fatto propria la normativa e da quel momento ha fatto sì che tali parametri vengano costantemente rispettati per il corretto e regolare svolgimento delle proprie attività sportive“. Ed è anche su questo punto che si incentrano le polemiche: la stessa Scavelli, infatti, faceva riferimento nel suo post a “regole che non sempre vengono fatte valere erga omnes“, adombrando la possibilità dell’esistenza di “deroghe” alla normativa.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    L’arbitra Martina Scavelli si dimette: “Stanca di essere pesata e misurata”

    Di Redazione

    “Egonu, tu sei nera, IO SONO GRASSA!“: con questo provocatorio incipit si apre il post di Facebook in cui Martina Scavelli annuncia le sue dimissioni dal ruolo di arbitro di Serie B, comunicate in mattinata alla Fipav. Il motivo lo spiega lei stessa: la direttrice di gara è stata penalizzata di 3 punti nel punteggio del settore per aver superato, anche se di poco, i valori previsti di BMI (indice di massa corporea) e circonferenza addominale, e per questo a fine stagione sarebbe stata “retrocessa” nei campionati regionali (oltre a rimanere ferma fino al raggiungimento dei parametri stabiliti).

    “Non sopporto più di essere misurata e pesata come si fa con le vacche! – è la presa di posizione dell’arbitra – Lo sport dovrebbe unire, anziché emarginare. E io non voglio più essere messa all’angolo per qualche centimetro o qualche chilo in più!“.

    “Le regole sono regole, io le ho accettate e le rispetto – spiega Scavelli – ma non vuol dire che siano sacre e immutabili. Ho operato al servizio della Federazione dal 2007, con grande senso di responsabilità, devozione e disciplina; sono sempre stata consapevole dei regolamenti legati all’attività di arbitro e ho mantenuto un comportamento scrupolosamente osservante delle regole, anche in merito ai parametri antropometrici. Mi sono sempre autodenunciata nel momento in cui ho realizzato di superare i parametri imposti, mi sono sempre autosospesa. A oggi, però, non sono disposta ad accettare che una carriera fondata sui sacrifici e sul massimo rispetto possa essere “calpestata” da imposizioni del genere che non prevedono soglie di tolleranza“.

    “I parametri sono fuori norma, certo, ma di poco – prosegue l’arbitra – un poco che non scalfisce la qualità del mio servizio. Come se tre dita in più sul mio girovita potessero mettere a rischio una partita di pallavolo che, tra l’altro, non prevede che l’arbitro corra per il campo come succede nel calcio. La salute mentale, l’integrità di un individuo, la passione e il sacrificio di un essere umano valgono molto di più di qualche centimetro di troppo!“.

    Poi la rivendicazione finale: “Ho deciso di dire basta, per me e per tutti i ‘GRASSI’. Basta a delle regole che non sempre vengono fatte valere erga omnes. Basta alle vedute ristrette. Basta a un sistema che non si interroga se quei chili in più nascano da problemi di salute o periodi particolari della propria vita. Basta a chi si basa sui numeri e sotterra le emozioni. Da oggi inizia la mia battaglia per superare la discriminazione imposta da certe norme. Aiutatemi a fare la sentire la mia voce perché non è solo la mia voce. Sono grassa, sì! Ma anche di contenuti, voglia di lottare e speranza“.

    (fonte: Facebook Martina Scavelli) LEGGI TUTTO

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    Vincolo sportivo: AIP esprime “diverse perplessità” sulle modifiche allo Statuto Fipav

    Di Redazione

    Non si fa attendere la reazione di AIP – Associazione Italiana Pallavolisti alla svolta della Federazione Italiana Pallavolo sul tema del vincolo sportivo: a pochi giorni dall’Assemblea Straordinaria fissata per il 22 gennaio, la Fipav ha infatti presentato una nuova proposta di modifica dello Statuto che prevede la sostanziale abolizione dell’attuale regime, adeguandosi alla riforma che entrerà in vigore a luglio. L’associazione di categoria, da sempre critica sull’istituto del vincolo, anche in questo caso “non nasconde diverse perplessità” sulla proposta formulata.

    Secondo AIP, “appare problematico conciliare un’ipotesi di rinnovo automatico del tesseramento, così come previsto dall’articolo 10 ter comma 3 della proposta, con il dato letterale della norma di legge abrogativa del vincolo sportivo, seppur fatto salvo il diritto di recesso dell’atleta nei termini indicati dagli emanandi Regolamenti Federali“.

    Allo stesso modo, “AIP mantiene un fondato timore per la possibilità, espressa dall’art. 10 ter comma 4,  di prevedere ‘indennità o premi, comunque denominati’ eventualmente disposti con regolamenti federali, quando la norma di Legge prevede un unico premio di formazione tra società esclusivamente al primo contratto di lavoro sportivo“.

    L’associazione di categoria chiude però il suo comunicato con una dichiarazione di apertura, ribadendo “la propria disponibilità a collaborare con la Federazione, portando idee costruttive e proposte concrete per il bene dell’intero movimento“. Intenti espressi, del resto, anche nell’incontro pubblico tenutosi online pochi giorni fa sempre sul tema del vincolo sportivo.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    La Fipav si adegua alle nuove norme: sarà abolito il vincolo sportivo

    Di Redazione

    Colpo di scena in casa Federazione Italiana Pallavolo: a poco più di una settimana dall’Assemblea Straordinaria del 22 gennaio, che dovrà approvare le modifiche allo Statuto Federale in merito al regime del vincolo sportivo, il Consiglio Federale ha deciso di ritirare l’emendamento presentato in precedenza e presentarne uno nuovo che, di fatto, accoglie in toto l’abolizione del regime del vincolo prevista dalla riforma che entrerà in vigore il prossimo 1° luglio.

    Un passo indietro che, spiega il presidente Giuseppe Manfredi in una lettera alle società, è dovuto proprio alla decisione del Governo, che “in buona sostanza non offre alcuna alternativa alla totale abrogazione: ho ritenuto che non possa essere presentata all’assemblea una modifica statutaria in aperto contrasto con la legge nel giro di pochi mesi, senza che nel frattempo la Federazione possa mettere in campo soluzioni alternative e senza considerare che, a questo punto, sarebbe pressoché certa l’applicazione di una pesante sanzione da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato“.

    Il Garante, del resto, aveva già avviato un’istruttoria sulle norme federali (ascoltando anche i rappresentanti dell’associazione di categoria AIP) e proprio per questo la Fipav era stata costretta a prevedere la modifica dello Statuto. La prima proposta presentata prevedeva il vincolo solo per la fascia di età dai 12 ai 18 anni, liberalizzando tutte le fasce di età successive e “sperando che nel frattempo, considerato anche il cambio della guida politica del paese, il Legislatore potesse rivedere anche nei contenuti, oltre che nelle tempistiche, l’art.31 del DL 36/2021“. Ma questo non è avvenuto e, dunque, la marcia indietro è stata obbligata.

    La scelta svuota di fatto di significato l’assemblea del 22 gennaio, che non potrà che limitarsi ad approvare una modifica molto stringata al testo degli articoli 10 bis e 10 ter dello Statuto: a partire dal termine della stagione 2023-2024 ogni tesseramento avrà la durata di un solo anno e sarà rinnovato automaticamente di stagione in stagione, ma il tesserato potrà recedere in qualsiasi momento. Ad assicurare un ritorno economico alla società di provenienza sarà un sistema di indennità e di premi, per ora non meglio definito, la cui attuazione viene demandata al Consiglio Federale.

    “La Federazione – assicura Manfredi nella lettera – sta avviando in questi giorni il lavoro di appositi gruppi di studio che dovrà, entro il termine del 30 giugno assegnato dalla legge, elaborare parametri e criteri di determinazione dei premi di formazione tecnica, che costituiscono l’unico strumento allo stato riconosciuto dalla legge per compensare lo svantaggio che comunque deriverà dal nuovo regime. Esistono in proposito già diversi modelli di altre Federazioni che hanno dimostrato nel tempo di essere sufficientemente funzionali a ottenere tale scopo e, in ogni caso, siamo aperti a ricevere il contributo di chiunque intendesse partecipare a questa complessa e delicata fase“. LEGGI TUTTO