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    Faccia a faccia in Ferrari, idillio Hamilton già finito   

    Gaccia a faccia per parare il parabile, ma la frittata ormai era fatta . E molto tempo prima della ruvidità via radio tra Hamilton e il muretto rosso su chi tra lui e Leclerc dovesse provare a raggiungere la Mercedes di Antonelli. Il sesto posto. A un’eternità (un minuto) dalla McLaren. Il problema LEGGI TUTTO

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    Vasseur: “Ferrari, dobbiamo colmare il gap. Abbiamo fatto piccoli passi avanti”

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    Vasseur: “La nuova Ferrari ha tutto per vincere. Leclerc è cresciuto, Hamilton…”

    “Abbiamo fatto un buon passo in avanti rispetto al 2023. Siamo migliorati in tutte le aree: macchina, strategie, piloti, sviluppi, approccio… Certo, guardare quei 14 punti che ci dividono dalla McLaren e dal titolo costruttori non fa piacere affatto, ma gli altri numeri sono positivi. Abbiamo fatto il 60% di punti in più, il 400% di vittorie in più, il 175% dei podi in più e ridotto il gap dal vertice del 97%. L’unico meno (43%) è davanti alle pole. Ci stiamo lavorando”.
    Che 2025 si aspetta?
    “Veniamo da una stagione con quattro team vicini e sette piloti che si sono divisi le vittorie. Buono per la F1, i tifosi e voi media, meno per noi… Sarà così anche la prossima. La lezione è che per vincere bisogna essere perfetti, avere una buona macchina e partire davanti, meglio se in pole. E soprattutto che tutto può cambiare in fretta. La Red Bull doveva dominare, poi è arrivata la McLaren. Quindi noi… Si può sempre recuperare, bisogna sempre restare concentrati. Quindi dobbiamo lavorare per evitare i troppi alti e bassi che abbiamo avuto. E sarà importante fare punti quando soffri e reagire in fretta quando hai problemi, come quest’estate noi. Proprio questo mi fa essere fiducioso”.
    Una Ferrari in crescita e quindi favorita?
    “Non m’interessa essere favorito a gennaio, ma vincere alla fine. McLaren da luglio è molto forte, Mercedes è stata più altalenante a seconda delle piste, un po’ come noi. Alla fine l’unico parametro che mi interessa sono i decimi di differenza tra un’auto e l’altra. E non mi guardo indietro. Mai”.
    Cosa serve quindi per centrare il Mondiale nel 2025?
    “Lavorare sui dettagli. E evitare gli ‘zeri’. Rotture, incidenti, errori… In un campionato che si decide per 14 punti su oltre 600 uno “zero” fa un’enorme differenza. Noi in Canada ne abbiamo avuti due… Insomma, dobbiamo evitare ogni singolo errore e prendere ogni singola decisione giusta”.
    Alle porte c’è la rivoluzione 2026.
    “Come tutti dovremo anticipare il momento in cui le risorse si concentreranno sul progetto dell’anno successivo, ma dipenderà da quando sei in lotta per il Mondiale. Il problema è non rischiare di fare come la Mercedes nel 2021, che ha pagato sul 2022 la lotta fino all’ultimo con la Red Bull. Ma se ce l’hai, è un buon problema. Significa che lotti per il titolo”.
    Dopo due anni, la rivoluzione delle figure apicali, gli arrivi di Serra, D’Ambrosio ed Hamilton, si può dire che questa è la “sua” Ferrari?
    “Il progetto non ha un nome e se pensi di aver costruito la ‘tua’ squadra sei finito. L’approccio deve essere quello del miglioramento continuo, dipartimento per dipartimento. Abbiamo cambiato tante persone, ma è normale. Poi dico che ora serviranno cambiamenti più ‘leggeri’ che in passato, ma continuando a sviluppare anche la squadra. Però ora vedo un approccio buono, la capacità di reagire. Lavoriamo come team. Nessuno viene criticato se sbaglia. Non conosco il passato della Ferrari, ma sono orgoglioso di com’è la squadra adesso”. LEGGI TUTTO

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    Vasseur, l’intervista: “Hamilton è ferrarista da sempre”

    Se n’è avuta prova nel pranzo prenatalizio con la stampa della Formula 1, in cui la sessione di domande e risposte con Fred Vasseur è stata tolta dalla tavola e strutturata in una conferenza stampa. Atmosfera meno conviviale, più ingessata. Passaggi su Lewis non meno di quindici, mentre un paio su Carlos Sainz che si è appena congedato e solo uno, incredibilmente, incentrato su Charles Leclerc. Lo sbilanciamento si spiega col fatto che LH44 è oggi l’elemento di grande novità del mondo ferrarista. Come eccipiente c’è stata diffusione di lodi per il campionato appena concluso e di ottimismo per quello che arriva: niente che non si sia già ascoltato, pertanto non riproporremo. Vasseur ha annunciato che la SF-25 verrà presentata il 19 febbraio, il giorno dopo la kermesse generale della Formula 1 a Londra. La nuova Rossa andrà subito in pista a Fiorano ma per abituare Hamilton a volante, procedure e protocolli sono previsti già in gennaio dei test con la F1-75 del 2022, la più recente monoposto utilizzabile. 
    Dunque questo è stato il primo approccio all’argomento-Lewis: i programmi. «Partiamo a inizio gennaio, ma con date da stabilire. I tempi sono un po’ critici perché l’inverno della Formula 1 è sempre più corto e quando presenteremo la nuova macchina saremo già a sei settimane dal Mondiale. Ma non si tratta certo di un debuttante».
    Ne ha già parlato con lui? «Ho evitato di toccare temi tecnici o che riguardano la nostra collaborazione, per rispetto della Mercedes».
    Lo presenterete con un evento dedicato? «No perché siamo concentrati sullo sviluppo e sulla performance, non sullo show».
    Pensa che sarà competitivo già dal primo GP in Australia (16 marzo)? «Dovrà apprendere molte nuove procedure ma ha grande esperienza e acquisirà conoscenze al simulatore. Nulla che mi preoccupi».
    I TPC (Testing Previous Car, test con vetture non successive al 2022) sono ormai limitati per regolamento: è un problema? «Lo sarà semmai per Mercedes che deve far girare Antonelli».
    Con Lewis arriverà qualche tecnico? «No perché non abbiamo intenzione di replicare la Mercedes all’interno della Ferrari. Abbiamo i nostri ragazzi e le risorse giuste per vincere: lavoriamo dunque per creare un originale, non voglio una copia». 
    Come lo ha convinto a raggiungere la Ferrari? «Non è stato difficile. Abbiamo cominciato a parlare un anno fa ed è stato tutto molto rapido: innanzi tutto nel 2023 avevamo vinto più gare della Mercedes (uno a zero: le Ferrari era stata l’unica a interrompe re l’imbattibilità della Red Bull, ndr), e non è stato difficile dimostrargli che avevamo un buon progetto. Ma in realtà lui aveva la Rossa in mente da ventidue-ventitré anni. Ne avevamo parlato assieme già nel 2004 e so che la desiderava. Si sono dovuti allineare molti pianeti, con Lewis sul mercato e la Ferrari disponibile ad accoglierlo. Ecco perché convincerlo è stato facile». 
    Lui sta studiando l’italiano, lei no. «Il 99 per cento del lavoro si svolge in lingua inglese, l’italiano semmai può essere utile per facilitare il rapporto con i meccanici».
    La sfida con Leclerc sarà più utile al Mondiale costruttori che a quello dei piloti. «Non è una cosa che mi spaventi, sono reduce da quella tra Charles e Carlos. Charles e Lewis ne hanno già parlato e sarà bello se potranno lottare per le prime due posizioni. In effetti la concorrenza potrebbe comportare qualche controindicazione per la corsa al Mondiale piloti, ma l’emulazione all’interno della coppia fa crescere la prestazione».
    È un problema l’isolamento geografico della Ferrari rispetto alla grande maggioranza dei team? «Lo è perché per loro è più facile attrarre il personale: chi passa dalla Red Bull alla Mercedes non cambia casa, né la scuola dei figli. Da noi è diverso ma il reclutamento continua, incluso quello dei piloti come avete visto. Lewis ci sta portando la sua esperienza in Mercedes, una cosa enorme quando si limano i centesimi di secondo».
    Si è posto il problema del dopo-Hamilton? Sainz è un’opzione? «Per l’anno prossimo puntiamo al Mondiale, e naturalmente siamo concentrati anche sulla rivoluzione tecnica del 2026: solo dopo cominceremo a pensare ai piloti del futuro (ma Lewis vincendo l’ottavo Mondiale nel 2025 potrebbe lasciare, ndr)».
    Per finire, curiosi i toni che ha usato per parlare di Leclerc, più adatti a un rookie che a un pilota esperto: «Negli ultimi dodici mesi è migliorato molto nell’approccio al weekend e nella gestione della gara. Dobbiamo ancora progredire sotto tutti gli aspetti, ma è sulla strada giusta». Ne riparleremo all’alba di sabato 15 marzo, dopo la prima qualificazione.  LEGGI TUTTO

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    Vasseur, speranza Ferrari: “Lotteremo fino alla fine”. Su Leclerc-Hamilton…

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    Ferrari, aggiornamenti in arrivo ma Vasseur frena sulla svolta Imola

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    Vasseur: “Sarà lotta Ferrari-Red Bull. Leclerc? Penalizzato enormemente”

    SAKHIR (Bahrein) – Buona la prima per la Ferrari nel Mondiali 2024 con il 3° posto di Carlos Sainz in Bahrein alle spalle delle due RedBull con Max Verstappen ovviamente vincitore. Charles Leclerc ha chiuso al 4° posto dopo una prima parte di gara condizionata dai problemi ai freni in un weekend comunque positivo per la rossa come dichiarato dal team principal Fred Vasseur: “Ci aspettavamo qualcosa di meglio, ma considerando le circostanza e i problemi avuti in gara credo che quello di oggi nel complesso sia un buon risultato. Non ci aspettavamo di avere questo problema con i freni che ha penalizzato enormemente Leclerc nella prima parte della gara costringendolo a gestire la situazione. Sainz ha fatto una buona rimonta, è riuscito a lottare con Perez, l’obiettivo era mettergli pressione, ed eravamo un pochino più veloci alla fine ma non abbastanza, però siamo a due secondi e mezzo, e nel complesso la gara di Sainz è stata pulita. Per Leclerc i primi 20 giri sono stati difficili ma ha fatto un buon lavoro portando a casa il quarto posto in queste circostanze”.

    Vasseur verso l’Arabia Saudita

    “Nel complesso, per la Ferrari è andata nettamente meglio rispetto allo scorso anno, siamo partiti molto meglio, e se riusciremo a confermare questo passo gara potremo lottare con la Red Bull – aggiunge – In Arabia Saudita l’asfalto sarà totalmente diverso, molto liscio. Sarà una gara totalmente diversa e si ripartirà da zero in termini di prestazione”. LEGGI TUTTO