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    Di Alessandro Garotta

    I “superteam” da qualche anno sono una realtà consolidata nel mondo sportivo americano: i Los Angeles Lakers 2003-2004, i Boston Celtics 2007-2008, i Miami Heat 2010-2014 e i Golden State Warriors 2017-2019 nella NBA e i Los Angeles Rams 2021-2022 nella NFL rappresentano l’epitome di questo concetto. In questa stagione, però, c’è un’altra squadra che sembra poter rivaleggiare su questo piano, almeno per quanto riguarda il mondo della pallavolo NCAA. 

    Un recruiting clamoroso ha fatto sì infatti che tre dei migliori talenti a livello liceale dell’intera nazione, Emma Halter, Devin Kahahawai e Marianna Singletary, giochino per la stessa squadra, le Texas Longhorns: si prospetta, quindi, un futuro raggiante per l’ateneo di Austin. Ma il presente non è da meno: coach Jerritt Elliott e il suo staff possono contare su un gruppo già molto forte composto dalle certezze Asjia O’Neal, Logan Eggleston, Molly Phillips, Saige Ka’aha’aina e Bella Bergmark, a cui in estate si è aggiunta anche il nuovo libero Zoe Fleck. 

    Volley NEWS vuole portarvi alla scoperta proprio di questa giocatrice che, dopo essersi guadagnata la luce dei riflettori con prestazioni da urlo e numeri da vera leader alla UC Santa Barbara e alla UCLA, guiderà la seconda linea delle Longhorns con l’obiettivo di vincere il titolo: sarebbe il miglior biglietto da visita per il percorso da professionista che inizierà tra qualche mese.

    Foto Instagram Zoe Fleck

    Zoe, presentati brevemente raccontandoci qualcosa su di te.

    “Sono nata e cresciuta a Los Angeles, California. Entrambi i miei genitori sono stati atleti: mia madre giocava a pallavolo, mentre mio padre è stato campione di tuffi alla UCLA. Ho due fratelli più piccoli e, in generale, la mia è una famiglia che ama lo sport e l’agonismo. Siamo stati sempre molto attivi, sia che si trattasse di fare escursioni, di andare in campeggio o in spiaggia, dove ho scoperto il Beach Volley“.

    Com’è nata la tua passione per la pallavolo? 

    “Ho vissuto la mia prima esperienza di pallavolo indoor a 9 anni, quando mia madre mi ha portato ad un provino per entrare a far parte di un club locale. Stavo già giocando a calcio e facendo cross country, ma pensava che avrei dovuto provare anche il volley. All’inizio ero così magra che le ginocchiere mi continuavano a scendere lungo gli stinchi (vedi foto sotto, n.d.r.)! Naturalmente, essendo molto piccola, sono stata subito schierata come libero e ricordo di essermi innamorata immediatamente di questo sport“.

    Foto Instagram Zoe Fleck

    Chi per primo ha intravisto le tue potenzialità?

    “Morgan Wijay e Stephanie Wigfall, i miei primi allenatori a cui sono ancora molto legata. Mi hanno sempre incoraggiato e sostenuto. L’anno scorso, quando ho avviato i miei coaching camp di pallavolo per giovani liberi, sono state le prime persone che ho chiamato per qualche consiglio. Entrambi sono modelli eccezionali per me e so che saranno sempre pronti ad aiutarmi“.

    Hai giocato per due stagioni con le UCLA Bruins: come descriveresti questa esperienza? Qual è il tuo ricordo più bello?

    “Crescere nella famiglia delle Bruins, avere l’opportunità di giocare per UCLA di fronte ai miei amici e familiari: è stata la realizzazione di un sogno che avevo fin da bambina! Porterò sempre con me il ricordo della prima volta che abbiamo giocato contro USC al Pauley Pavilion (la casa delle Bruins, n.d.r.) di fronte a 6.500 tifosi, vincendo quella partita e festeggiando con le compagne di squadra e le nostre famiglie“.

    È appena iniziato il tuo anno da supersenior in NCAA. Come mai il passaggio alla University of Texas?

    “Dopo la laurea alla UCLA, ho fortemente considerato l’opzione di diventare professionista. Io e il mio compagno abbiamo parlato a lungo riguardo alla possibilità di trasferirci in Europa lo scorso gennaio per l’inizio di una nuova fase della mia carriera. Poi, però, ho ricevuto l’offerta dalla University of Texas e c’è stata una vera e propria congiunzione astrale. Far parte di questo programma è un’occasione incredibile, anche perché nel frattempo posso conseguire la seconda laurea e portare avanti i miei coaching camp. Nel mio percorso universitario finora ho avuto la fortuna di frequentare palestre straordinarie e imparare da grandi allenatori, ma ho la sensazione di aver lasciato il meglio alla fine“.

    Foto Instagram Zoe Fleck

    Quali sono i tuoi obiettivi per la fall season 2022?

    “Solitamente cerco di evitare di creare aspettative, sia nello sport sia nella vita. Preferisco focalizzarmi su ciò che sto facendo in questo momento piuttosto che preoccuparmi del futuro o soffermarmi sul passato. Subito dopo il mio arrivo in Texas, la nostra squadra ha scelto il suo motto per questa stagione: ‘I am, because we are’ (io sono perché noi siamo, n.d.r.). Se riesco a provare gioia e gratitudine per il presente, allora posso sperare che sia lo stesso per l’intera squadra. Questo è il mio obiettivo: godermi il viaggio, momento per momento“.

    Il roster delle Texas Longhorns è davvero spaziale quest’anno. Come vedi la tua nuova squadra?

    “La concorrenza all’interno della nostra squadra è qualcosa di irreale. Lo staff ha fatto un lavoro incredibile per mettere insieme un gruppo di giocatrici straordinarie. Ma ancora più importante è il grande lavoro nel mettere insieme persone che vogliono imparare e crescere. Che tu sia una matricola o, come me, sei alla tua quinta stagione di pallavolo al college, tutte cerchiamo di migliorare ogni volta che entriamo in palestra. Trovo questo aspetto molto stimolante“.

    Nel 2023 inizierai la tua carriera da professionista. Cosa ti aspetti da questa nuova avventura?

    “Sono entusiasta di iniziare la mia avventura da giocatrice professionista, ma non mi faccio illusioni. Ho parlato con liberi che stanno giocando o hanno giocato in Europa e so che è una grande sfida. Devo anche dire che sono fortunata ad avere un compagno originario dell’Europa e disposto a viaggiare all’estero insieme a me. Quando ho deciso di trasferirmi in Texas per questa stagione, ha accettato di venire con me e abbiamo detto: ‘Ho a disposizione un anno per far parte di questo programma, incontrare nuove persone, assimilare i meccanismi di gioco della squadra, competere al livello più alto possibile e poi passare allo step successivo’; quindi, questa la vedo un po’ come la mia prima esperienza da professionista. Ovviamente in Europa troverò anche nuove culture, lingue, stili di gioco e competizioni, perciò non vedo l’ora di fare questo passo per continuare a migliorare“.

    Foto Instagram Zoe Fleck

    Qual è il tuo punto di forza principale come giocatrice?

    “Penso che uno dei miei punti di forza sia l’aver imparato ad accettare le avversità. Non ero una delle prime reclute in uscita dal liceo e nessun college mi ha offerto una borsa di studio della durata di quattro anni. Negli Stati Uniti andare al college è costoso e i miei genitori sono stati onesti con me, dicendomi che non avrebbero potuto permettersi di sostenere i costi della mia università e che avrei dovuto guadagnare una borsa di studio. Così, durante la mia carriera ho dovuto spostarmi per motivi economici: Texas è il mio terzo college in cinque anni. Le maggiori difficoltà di questo percorso sono state l’incertezza e i continui cambiamenti, ma allo stesso tempo penso che siano state una fortuna. Infatti, ho potuto giocare con tante compagne ed essere allenata da diversi coach, e così ho imparato ad adattarmi e a sentirmi a mio agio anche nelle situazioni più scomode. Penso che queste abilità siano molto importanti per una giocatrice che vuole diventare professionista, soprattutto se deve giocare all’estero“.

    Quali sono i tuoi sogni per il futuro?

    “Un giorno mi piacerebbe giocare in Serie A. So che i liberi stranieri sono pochi in Italia perché in questo ruolo ci sono giocatrici locali forti (ho giocato insieme a un libero italiano, Emilia Petrachi, durante l’esperienza alla UC Santa Barbara); però qualcuno ce n’è, come ad esempio Brenda Castillo a Scandicci. Inoltre, le mie amiche attualmente impegnate nel campionato italiano, tra cui Mac May a Bergamo, mi hanno raccontato del calore dei tifosi e di quanto sia bello giocare davanti a loro. Mi piacerebbe anche continuare a implementare la mia attività legata al coaching e aiutare la pallavolo a crescere il più possibile. È lo sport migliore al mondo e negli Stati Uniti la sua popolarità è in costante crescita, perciò sono davvero curiosa di vedere come si evolverà questo scenario nel prossimo decennio“.

    Un’ultima curiosità. Quali sono le tue passioni extrapallavolistiche?

    “Al di fuori della pallavolo, ho una grande passione per gli animali. Sono vegana da quattro anni e mi piace sensibilizzare l’opinione pubblica o dare una mano alle associazioni benefiche per gli animali. Inoltre, da sempre sono innamorata della ginnastica e pratico diversi sport, tra cui il tennis. Da poco ho iniziato a giocare anche a pickleball!“. LEGGI TUTTO

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    Matteo Salvador all’esordio negli USA: giocherà in NCAA con i Matadors

    Di Redazione

    Inizia oggi l’avventura nel volley a stelle e strisce per Matteo Salvador, schiacciatore classe 2001 ex Cantù e Brugherio. L’atleta di Sesto San Giovanni è sbarcato negli USA a Los Angeles, dove con un altro giocatore italiano, Lorenzo Bertozzi, farà parte della squadra universitaria della CSUN (California State University Northridge). Con i Matadors, questo il nickname degli studenti-atleti di Los Angeles, parteciperà alla Division I del campionato NCAA vestendo la maglia numero 17, mentre proseguirà gli studi di Fisica iniziati all’università Bicocca di Milano.

    Salvador, alto 198 cm, ha iniziato la sua carriera pallavolistica nei Diavoli Rosa di Brugherio, arrivando al debutto in Serie A3 nella stagione 2020-2021, mentre nell’ultimo campionato ha vestito la maglia del Pool Libertas Cantù in Serie A2. In estate la nuova opportunità grazie ad una borsa di studio, ottenuta con il supporto dell’agenzia Sportlinx360, che gli permetterà di conciliare lo studio con lo sport di alto livello.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Jordan Larson lascia la University of Texas alla vigilia della nuova stagione

    Di Redazione

    Niente da fare: la nuova carriera di Jordan Larson come allenatrice della University of Texas è destinata a non decollare. La campionessa olimpica era stata ingaggiata come assistant coach del prestigioso ateneo americano già a gennaio 2022, quando sembrava imminente la conclusione della sua carriera agonistica; poi a maggio, dopo l’esperienza alla Vero Volley Monza, aveva fatto un primo passo indietro, rinunciando a uno stipendio di quasi 150mila dollari annui ma rimanendo nello staff come volontaria (accanto al marito David Hunt).

    Anche questo incarico, tuttavia, è durato ben poco: come riferisce l’Austin-American Statesman, Larson ha lasciato la squadra “per ragioni personali” proprio alla vigilia della nuova stagione del campionato NCAA, che vedrà le Longhorns (testa di serie numero 2) debuttare oggi contro Ohio State. Le ultime storie Instagram di Larson la ritraggono già nel suo Nebraska, dove – come d’abitudine – si sta allenando a pieno ritmo in palestra.

    L’aspetto che più interessa gli appassionati di tutto il mondo è, naturalmente, il futuro della stella USA: a 35 anni, Larson non ha ancora ufficialmente annunciato il ritiro ed è inevitabile che i tifosi di Monza sognino di rivederla nuovamente in Italia, dopo che le trattative per la conferma al termine della scorsa stagione non erano andate a buon fine. Da non trascurare anche l’ipotesi Cina, dove Larson ha già giocato per tre stagioni con la maglia dello Shanghai.

    (fonte: Austin-American Statesman) LEGGI TUTTO