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    Confermata in appello la squalifica di Giorgio De Togni

    Di Redazione
    Anche la Corte d’Appello Federale conferma la squalifica di un mese comminata dal Tribunale Federale a Giorgio De Togni, presidente dell’AIP – Associazione Italiana Pallavolisti. De Togni, che è anche candidato come rappresentante degli atleti alle elezioni federali, era stato sanzionato lo scorso 27 gennaio, per aver pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale dell’associazione un post ritenuto lesivo della Polisportiva Frascolla Taranto e del suo presidente Aldo Castaldo, in merito al rifiuto della società di concedere lo svincolo ad alcuni giocatori.
    Secondo i giudici d’appello, “la condotta tenuta da AIP merita sanzione semplicemente per avere affermato e divulgato atti e fatti (…) obiettivamente mai accertati né comprovati, aventi riscontro nelle sole libere affermazioni degli atleti coinvolti: affermazioni che tuttavia, provenendo dalle parti in causa, avrebbero dovuto soggiacere a rigorosa (o almeno sommaria) verifica prima di essere postate sul web, senza alcun contradditorio e/o possibilità di replica per i soggetti accusati i quali infatti, sia pure a posteriori, ne hanno fermamente contestato la veridicità“.
    Ciò non lede, afferma la sentenza, “il sacrosanto, libero e legittimo esercizio da parte di AIP di tutte le attività statutarie che le sono proprie, sempre che ciò avvenga nei modi, nelle sedi ed entro i limiti consentiti dalla legge e dai regolamenti, ovvero senza addebitare ad alcuno – se non documentate, almeno parzialmente – condotte indubbiamente odiose e dunque lesive dell’immagine di altri tesserati e/o associati“.
    Il giudice ribadisce infine che De Togni risponde pienamente della violazione in quanto “gravano sull’amministratore di diritto, quale legale rappresentante, i doveri positivi di vigilanza e controllo sulla corretta gestione dell’attività associativa“.
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    Elezioni Fipav: rigettato il ricorso sulla candidatura di Massimo Dalfovo

    Foto Ufficio Stampa Kinderiadi

    Di Redazione
    Il Tribunale Federale della Fipav ha rigettato ieri il ricorso presentato da Giorgio De Togni, presidente dell’AIP – Associazione Italiana Pallavolisti, sulla candidatura di Massimo Dalfovo come rappresentante degli atleti in vista delle prossime elezioni del Consiglio Federale in programma il 7 marzo. De Togni, a sua volta candidato per la stessa carica, sosteneva che Dalfovo – presidente uscente della Fipav Trentino – non fosse in possesso del requisito principale per candidarsi: quello di aver partecipato a competizioni di livello almeno regionale per almeno due stagioni sportive negli ultimi 10 anni.
    Dalfovo, che ha chiuso la sua lunga carriera in Serie A nel 1990 con Schio, risulta tesserato nella stagione attuale per la Pallavolo C/9 Arco, militante in Serie D: secondo De Togni si tratta di un tesseramento “strumentale” volto soltanto ad acquisire la qualifica necessaria per le elezioni. L’ex giocatore di Padova e Modena, in risposta, ha presentato il certificato di idoneità sportiva ottenuto nel dicembre 2020 e ha sottolineato di aver partecipato negli ultimi anni a numerosi tornei Over oltre che ai Campionati Europei Over 50 in Grecia.
    Il giudice ha ritenuto che il ricorso non potesse essere accolto, in quanto Dalfovo “risulta essere in possesso dei requisiti richiesti dalla norma, e non può certo il Tribunale svolgere attività per accertare la capacità o possibilità del resistente di svolgere l’attività di atleta. (…) La presenza del certificato medico ancor più avvalora la possibilità fisica e la volontà del Dalfovo di partecipare fattivamente alle competizioni sportive, ed è elemento sufficiente per non mettere in dubbio la capacità del resistente a gareggiare“.
    La sentenza precisa infine che la mancata partecipazione al campionato non può essere motivo di esclusione della candidatura perché generata da cause di forza maggiore: l’attività della Serie D, infatti, è ancora bloccata a livello nazionale dalle normative anti-Covid.
    (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

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    Il presidente dell’AIP Giorgio De Togni squalificato per un mese dal Tribunale Federale

    Di Redazione
    Se la relazione tra l’AIP e la Federazione Italiana Pallavolo non era iniziata con il piede giusto, vista la ripetuta richiesta da parte dell’associazione di un confronto non concesso dai vertici federali, di certo l’ultima sentenza del Tribunale Federale non aiuterà a calmare le acque. Il giudice sportivo ha infatti sanzionato Giorgio De Togni, il presidente dell’Associazione Italiana Pallavolisti, con un mese di sospensione dall’attività per la pubblicazione di un post ritenuto lesivo della Polisportiva Frascolla Taranto e del presidente Aldo Castaldo.
    De Togni, nello scorso mese di novembre, aveva accusato la società pugliese di limitare illegittimamente il diritto dei propri atleti a svolgere liberamente l’attività, rifiutando di sciogliere il vincolo con i giocatori; argomentazioni poi riprese in un comunicato stampa dell’AIP. Il presidente si è difeso ricordando di aver pubblicato un’immediata rettifica sulla pagina dell’associazione e di aver inviato una lettera di scuse a Castaldo, ma il Tribunale ha ritenuto comunque che il suo atto fosse da sanzionare: “Il testo dello scritto postato dall’incolpato, nel denunciare pubblicamente un comportamento impositivo (…) implicitamente ne afferma la contrarietà alle norme o ai regolamenti della Fipav in modo non corrispondente al vero, e deve pertanto considerarsi lesivo dell’immagine del sodalizio“.
    “L’incolpato – ricorda inoltre la sentenza – risponde davanti alla giustizia sportiva dei suoi comportamenti, quale affiliato Fipav tenuto al rispetto delle norme disciplinari esistenti, e non quale legale rappresentante di organismo sindacale“.
    Ricordiamo che De Togni ha annunciato la propria candidatura alle elezioni federali del prossimo 7 marzo per la carica di rappresentante degli atleti, insieme ad Alessia Lanzini e Chiara Di Iulio.
    (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

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    AIBVC Cup: anche Andrea Lupo e Fabrizio Manni tra gli squalificati

    Di Redazione
    Nuovi provvedimenti sanzionatori del Tribunale Federale della Fipav contro i beacher che hanno partecipato a settembre 2020 alla AIBVC Cup di Bellaria. Anche questa volta tra gli squalificati (tutti puniti con la sospensione da ogni attività per tre mesi) ci sono nomi di punta del Beach Volley italiano come Andrea Lupo, fratello dell’azzurro Daniele, e Fabrizio Manni, il cui compagno di squadra Bonifazi era già stato sospeso pochi giorni prima. Sanzionati anche Davis Krumins, Andrea Graziani, Jessica Jennifer Luca e Giorgia Gianandrea.
    Sono già 29 i giocatori puniti per aver preso parte al torneo non autorizzato dalla Federazione Italiana Pallavolo, ed è probabile che molti altri li seguano nelle prossime settimane. Molti atleti hanno già depositato il proprio reclamo alla Corte d’Appello Federale, come spiegato dall’avvocato Massimiliano Mariani nella nostra intervista.
    (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

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    AIBVC Cup, pronti i ricorsi contro le squalifiche: “Il Tribunale Federale ha sbagliato”

    Di Redazione
    La pioggia di squalifiche distribuite negli ultimi giorni del 2020 dal Tribunale Federale ai danni dei giocatori che hanno partecipato alla AIBVC Cup di Bellaria – 21 in totale gli atleti sanzionati – ha fatto scalpore nel mondo del Beach Volley e provocherà, prevedibilmente, un’ondata altrettanto corposa di ricorsi. Tra i più agguerriti ci sono quei giocatori che, proprio per evitare di violare il diktat della Fipav, non avevano rinnovato il proprio tesseramento (che, per l’attività di Beach Volley, ha durata annuale) in modo da presentarsi al torneo romagnolo da non tesserati.
    Uno di loro, Massimiliano Mariani, nella vita di tutti i giorni fa l’avvocato, ed è stato lui a dettare la linea difensiva per gli atleti che si trovavano in questa condizione. Ma il Tribunale ha dato loro torto, sostenendo che “non è corretto ritenere che un tesserato, alla fine della stagione sportiva, cessi qualsiasi rapporto con la Federazione. (…) In attesa del rinnovo, il tesserato rimane associato alla Federazione, in attesa di essere inquadrato con il rinnovo per un nuovo sodalizio. (…) L’appartenenza all’associazione termina poi con la richiesta di recesso dalla stessa“.
    Per Mariani non ci sono dubbi: si tratta di una svista del giudice. “Il Tribunale – spiega il giocatore – ha erroneamente applicato al nostro caso l’articolo 17 comma 1 dello Statuto, che si riferisce alle società affiliate e prevede l’esplicito recesso. Quello che interessa gli atleti è invece il comma 3 dello stesso articolo, in cui si dice testualmente che i tesserati cessano di appartenere alla Fipav per mancato rinnovo annuale del tesseramento“. Su queste basi, l’avvocato-beacher e altri giocatori stanno già depositando i propri reclami alla Corte d’Appello federale: “Per il momento siamo in tre, ma molti nella stessa situazione verranno chiamati in causa per i tornei successivi“.
    Al di là di questo aspetto tecnico, Mariani solleva poi un’obiezione più generale sulla circostanza che i tornei organizzati dagli Enti di promozione sportiva, come appunto la manifestazione in questione (AIBVC fa capo alle ASI, Associazioni Sociali e Sportive Italiane), vengano considerati eventi agonistici e quindi vietati agli atleti tesserati per le Federazioni. “Nella legislazione italiana – spiega l’avvocato – non esiste una chiara distinzione tra un evento agonistico e uno competitivo di carattere amatoriale; c’è però una giurisprudenza ben precisa sul fatto che ad atleti tesserati sia consentito partecipare a tornei non agonistici. E non ogni forma di torneo lo è“.
    La Fipav, in altre parole, avrebbe “in esclusiva” soltanto l’organizzazione di tornei finalizzati all’assegnazione dei titoli nazionali, come il Campionato Italiano Assoluto, e alla selezione dei giocatori per le Olimpiadi, e non tutto il resto dell’attività. “Quindi – continua il beacher – gli atleti tesserati dovrebbero essere giustamente sospesi soltanto nel caso in cui partecipassero a tornei non autorizzati che ambiscano o si pongano in alternativa ai tornei federali per l’assegnazione dello Scudetto o per l’individuazione dei giocatori per le Olimpiadi“.
    Secondo Mariani, in conclusione, potrebbe configurarsi un “abuso di posizione dominante” a carico della Fipav: “Il Tribunale Federale, affermando il divieto di partecipazione dei propri tesserati a manifestazioni organizzate da Enti di promozione sportiva, potrebbe essere incorso in un’erronea individuazione dell’ambito di attività esclusivamente demandato alla Fipav, comprimendo illegittimamente il diritto di ciascun tesserato di praticare liberamente il proprio sport“.
    Con questa vicenda giudiziaria, al di là dell’esito finale (dopo la Corte d’Appello federale si potrebbe esprimere, eventualmente, il Collegio di Garanzia del Coni), si apre un doppio fronte di polemica particolarmente caldo: da un lato la battaglia tra Federazioni e EPS in coincidenza con il varo della riforma dello sport, dall’altro quella più specifica tra la Fipav e le società riunite nell’AIBVC, che verrà a galla nel momento in cui si tratterà di pianificare i tornei federali, la cui organizzazione era storicamente demandata alle società stesse. Insomma, per la prossima estate aspettiamoci sabbia rovente… LEGGI TUTTO

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    Il Tribunale Federale sospende per 3 mesi anche Carlo Bonifazi

    Di Redazione
    C’è anche Carlo Bonifazi, uno dei beacher di punta del circuito italiano, tra gli ulteriori 9 giocatori squalificati dal Tribunale Federale per la partecipazione alla AIBVC Cup di Bellaria, torneo non autorizzato dalla Federazione Italiana Pallavolo. Come gli altri atleti coinvolti, Bonifazi è stato sospeso da ogni attività per i prossimi tre mesi. Dopo le precedenti tornate di squalifiche, il numero dei giocatori sanzionati per aver preso parte al torneo è salito a 21.
    Bonifazi aveva già subito una sospensione di 15 giorni a inizio dicembre per un post pubblicato su Facebook e ritenuto offensivo nei confronti della Fipav.
    (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

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    Altri sei giocatori squalificati per la partecipazione all’AIBVC Cup di Bellaria

    Di Redazione
    Continua la pioggia di squalifiche per i beacher che hanno partecipato in settembre all’AIBVC Cup di Bellaria, torneo non autorizzato dalla Fipav. Dopo la prima tornata di sentenze, tra le quali anche quella ai danni dell’ex campionessa d’Italia Jessica Allegretti, il Tribunale Federale oggi ha sanzionato altri 6 tesserati, portando a 12 il totale degli atleti colpiti. Ma sono molti di più i giocatori che rischiano la squalifica, considerando anche che l’attività dell’AIBVC è proseguita con altri tornei dopo la tappa di apertura.
    Tutti gli atleti sono stati puniti con tre mesi di sospensione da ogni attività: si tratta di Sara Bonfatti, Matteo Bellomo, Roberto Nitoglia, Alessio Cerretini, Roberto Marrocco e Tommaso Galanti. Particolarmente interessanti gli ultimi due casi, in cui gli atleti hanno dichiarato di non aver appositamente rinnovato il tesseramento con le proprie società, scaduto il 31 agosto, per non incorrere in squalifiche. Il giudice ha però ritenuto che “in attesa del rinnovo, il tesserato rimanga associato alla Federazione, in attesa della conferma di essere inquadrato con il rinnovo per un nuovo sodalizio. In tale periodo, l’atleta deve pertanto attenersi a quanto previsto dai regolamenti ed è soggetto al potere disciplinare della Federazione“.
    (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

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    Pioggia di squalifiche per l’AIBVC Cup: sanzionata anche Jessica Allegretti

    Foto Facebook Jessica Allegretti

    Di Redazione
    Un “regalo di Natale” non certo gradito, ma nemmeno inaspettato, per molti beacher italiani: il Tribunale Federale della Fipav ha sanzionato ieri con pesanti squalifiche diversi giocatori che hanno partecipato alla AIBVC Cup di Bellaria, il torneo organizzato il 5 e 6 settembre dalla neonata Associazione Italiana Beach Volley Club. Pochi giorni dopo lo svolgimento della manifestazione, la Federazione aveva preannunciato le sanzioni per i tesserati che vi avevano preso parte, e successivamente aveva diffidato l’associazione chiedendo l’interruzione immediata dell’attività (che invece è proseguita come da programma, aprendo la strada a ulteriori contenziosi).
    Tra i beacher sanzionati c’è anche un nome di prestigio come quello di Jessica Allegretti, campionessa d’Italia nel 2019 in coppia con Giulia Toti. La giocatrice romana è stata sospesa dall’attività per tre mesi come tutti gli altri tesserati coinvolti: Antonio Pecoraro, Massimiliano Mariani, Paolo Cantarella, Adriano Caccin e Stefano Arnaldi. Per tutti la motivazione è la stessa: “aver partecipato a un torneo non organizzato né autorizzato dalla Fipav“, violando così le norme dello Statuto federale e quelle del Manuale di Beach Volley.
    Particolarmente approfondita la motivazione della sentenza ai danni di Allegretti, che in risposta alle eccezioni poste dalla difesa della giocatrice argomenta tra l’altro: “Le Federazioni sportive non seguono un ‘mercato’ ove vigono i principi come quello della libera concorrenza. Chiunque può organizzare tornei di pallavolo senza dover nulla richiedere alla Federazione. Sono invece i tesserati che, scegliendo liberamente di effettuare la disciplina sportiva con la Fipav, ne accettano le norme e si impegnano a non esercitare la stessa attività con qualsiasi altro soggetto. È per questo motivo che, prima di effettuare la prestazione sportiva, debbono sincerarsi che il soggetto organizzatore sia autorizzato dalla Fipav“.
    (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO