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    Fritz e Pegula chiedono cambiamenti nel Tennis Olimpico

    Taylor Fritz e Jessica Pegula nella foto – Foto Getty Images

    Taylor Fritz e Jessica Pegula, stelle del tennis statunitense, sono pronti a difendere il titolo conquistato l’anno scorso negli Stati Uniti alla United Cup. Tuttavia, la loro conferenza stampa pre-torneo ha sollevato alcune questioni importanti riguardo alla complessità del calendario tennistico in un anno olimpico, esprimendo malcontento per alcune norme esistenti e suggerendo cambiamenti sostanziali per le future edizioni.
    I tennisti professionisti di oggi si trovano ad affrontare un calendario sempre più fitto di impegni, che si traduce in una crescente frustrazione dovuta alla frequente sovrapposizione di eventi. Nonostante i miglioramenti nella prevenzione e nel trattamento delle lesioni, la quantità di partite, unita ai frequenti cambi di superficie, rappresenta una sfida ardua per qualsiasi atleta d’élite. La stagione 2024 vede l’aggiunta dei Giochi Olimpici, che intensificano ulteriormente la già fitta agenda dei migliori giocatori del mondo, costringendoli a effettuare transizioni straordinariamente rapide tra diverse superfici di gioco.
    Fritz Contesta una Regola e Propone Cambiamenti nel RankingTaylor Fritz ha espresso particolare insoddisfazione per una regola che lo obbliga a partecipare a una fase di Coppa Davis per qualificarsi alle Olimpiadi di Parigi 2024. “Questa norma influisce notevolmente sulla mia pianificazione. Dopo l’Open d’Australia, mi recherò in Lituania solo per rispettare questa regola. È un sacrificio che faccio per vivere l’esperienza olimpica, che considero cruciale in questa fase della mia carriera”, ha spiegato Fritz, con l’occhio lungo alla conquista di una medaglia olimpica, soprattutto in vista di Los Angeles 2028. Ha inoltre proposto che i punti ranking ATP vengano assegnati anche per le prestazioni nei Giochi Olimpici, sottolineando la perdita di opportunità di guadagnare punti in altri tornei durante quel periodo.
    Pegula Sostiene l’Idea di un Torneo Olimpico a Squadre NazionaliJessica Pegula ha espresso un’opinione ancora più radicale. Con l’intenzione di partecipare sia nel doppio femminile che nel misto a Parigi, Pegula ha proposto che i Giochi Olimpici dovrebbero essere trasformati in un torneo per squadre nazionali. “Trovo frustrante dover affrontare un’altra giocatrice del mio stesso paese. Amo lo spirito di squadra e il supporto reciproco tra compatrioti. Forse si potrebbe considerare qualcosa di simile a questa United Cup per i Giochi Olimpici”, ha dichiarato Pegula, sottolineando la sua preferenza per un approccio di squadra che rifletta maggiormente lo spirito olimpico.
    Fritz e Pegula hanno aperto un dibattito importante sulle regole attuali e sul formato dei tornei, specialmente in un anno così intenso come quello olimpico, sollevando questioni che potrebbero portare a cambiamenti significativi nel tennis professionistico.Francesco Paolo VIllarico LEGGI TUTTO

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    Un nuovo nircuito potrebbe rivoluzionare il panorama del tennis mondiale. Taylor Fritz è a favore di questo cambiamento

    Taylor Fritz nella foto – Foto Getty Images

    In un mondo del tennis sempre più in fermento, è emersa la suggestiva ipotesi di un nuovo circuito che potrebbe rivoluzionare l’attuale schema dei tornei. La voce di corridoio, ancora non ufficializzata, parla di un possibile circuito parallelo che ingloberebbe i tornei del Grand Slam e i Masters 1000. La proposta ha già trovato un sostenitore d’eccezione: Taylor Fritz, attuale numero 10 della classifica ATP.
    Durante un’intervento riportato da tennishead, Fritz ha espresso un parere decisamente positivo: “È un’ottima idea. Dovremmo avere circuiti separati. Chi gioca nel circuito principale dovrebbe essere pronto ad affrontare tutti i grandi appuntamenti. Tutti questi eventi dovrebbero avere un tabellone leggermente più ampio per permettere la partecipazione di quasi tutti i giocatori tra i primi 100 del mondo. Onestamente, questi sono gli unici tornei che dovremmo giocare”.
    Fritz immagina quindi un calendario semplificato, composto da soli 14 tornei principali. “Questo renderebbe il tennis più semplice da seguire per i fan, che dovrebbero concentrarsi solo su questi eventi. Non ci sarebbero giocatori che accumulano punti in tornei minori come i 250 o i 500 e, soprattutto, non ci sarebbe un calendario folle per noi giocatori”.
    L’idea di un circuito ristretto ma di alta qualità trova consensi anche tra gli addetti ai lavori. Craig Tiley, direttore dell’Open di Australia, ha accolto con favore il concetto: “La visione di una ‘tour premium’ per il futuro dello sport è stata discussa per anni. È un’opportunità fantastica per il tennis di offrire un prodotto più coordinato e di qualità superiore”.
    Nonostante non vi sia ancora nulla di concreto, e le fonti ufficiali non abbiano rilasciato dichiarazioni in merito, il fermento è palpabile. Gli Slam, col loro fascino e la loro storia, hanno sempre rappresentato l’apice della visibilità e del guadagno per i tennisti. Un nuovo circuito, più snello e focalizzato, potrebbe non solo mantenere questo status ma anche elevare il livello generale del tennis mondiale. Sarà questo il futuro del tennis? Saranno i giocatori, con il loro supporto, a determinare l’evoluzione di questo sport tanto amato.Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Fritz si ritira da Bercy per un infortunio muscolare, addio al sogno Finals

    Taylor Fritz, attualmente n.10 nella Race to Torino

    Brutte notizie per Taylor Fritz. L’americano nel corso del suo match di primo turno al Masters 1000 di Parigi Bercy contro l’argentino Sebastian Baez ha accusato un problema muscolare all’addome. È riuscito a completare e vincere l’incontro, anche grazie ad un trattamento del medico in campo, ma oggi si è sottoposto ad accertamenti e il responso per lui è stato davvero negativo. L’infortunio alla muscolatura – i famigerati obliqui che tanto hanno fatto penare Matteo Berrettini – lo costringono a gettare la spugna per non aggravare la situazione. È un brutto colpo, non solo per il torneo: il californiano era ancora pienamente in corsa per un posto alle ATP Finals di Torino, che a questo punto svaniscono essendo attualmente nella Race al decimo posto dietro a Rune e Hurkacz.
    “Sono affranto per dovermi ritirare con così tanto in gioco”, ha scritto Fritz sui social media. “Tutto quello che volevo era la possibilità di lottare per un posto a Torino, ma dopo aver fatto oggi una risonanza al mio obliquo, semplicemente non mi è possibile giocare. È tempo di riabilitazione e spero di tornare in campo il prima possibile”.

    Get well soon, Taylor 👍@Taylor_Fritz97 has withdrawn from the #RolexParisMasters due to an abdominal injury. pic.twitter.com/iDlqyUYiUM
    — ATP Tour (@atptour) October 31, 2023

    Ipoteticamente c’è ancora una chance per Fritz: segue Holger Rune, ottavo in classifica, per 190 punti nella Race To Torino. L’americano è comunque iscritto al Sofia Open della prossima settimana, dove in caso di vittoria potrebbe intascare 250 punti. Ma oltre alle sue condizioni fisiche, che probabilmente non gli permetteranno di giocare in Bulgaria, ormai il suo destino non più nelle sue mani. Infatti se Rune riuscirà a sconfiggere Thiem al secondo turno di Parigi Bercy, Fritz verrebbe eliminato matematicamente dalla corsa alle Finals di Torino. LEGGI TUTTO

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    Djokovic: “Il silenzio dell’ATP sul tema delle palle è inammissibile”. I tennisti chiedono a gran voce un intervento

    Novak Djokovic (foto Getty Images)

    La parole al “veleno” di Pablo Carreno riportate ieri non hanno fatto altro che buttare benzina sul fuoco sulle accese polemiche per le palle adottate nei tornei del tour Pro. Per l’ex top10 iberico il suo infortunio al gomito è strettamente connesso alle palle utilizzate, cambiate di continuo e soprattutto troppo dure, pesanti e poco durevoli, tanto da costringere i giocatori a uno sforzo eccessivo per farle correre e sottoponendo così tendini e muscoli a stress eccessivi. Quella di Carreno è stata l’esternazione più dura, ma solo l’ultima di una lunghissima serie di lamentele, accese già nei primi mesi dell’anno e acuite di recente.
    “Queste palle fanno schifo” aveva detto più volte Medvedev, e pure Tsitsipas ha legato i propri problemi alla spalla ai difetti delle palle. Stan Wawrinka (uno dei più attenti a difendere le condizioni per i giocatori) aveva fatto da cassa di risonanza alla denuncia del belga Zizou Bergs, che, infortunatosi ai tendini, aveva detto: “Sono tanti i giocatori che soffrono di problemi al polso, che potrebbero essere prevenuti non cambiando palle continuamente e usando palle diverse”. Immediata la risposta di Taylor Fritz, che ha commentato stizzito: “Sto accusando dolori al polso dall’inizio della US Open series per colpa dei cambi di palle, 3 tipi diversi in 3 settimane”.

    Have been dealing w wrist issues since beginning of USO series cause of ball changes✌🏻we went 3 different balls in 3 weeks https://t.co/018jWjFPTC
    — Taylor Fritz (@Taylor_Fritz97) September 30, 2023

    Queste solo alcune delle lamentele, fino alle accuse vere e proprie. Il portoghese Gastao Elias è andato giù pesante: “Esigo che l’ATP paghi tutta la fisioterapia che mi servirà dopo aver giocato con queste palle con cui ci fanno giocare. Sono sul tour da molti anni e non ho mai visto niente del genere. QUESTO È IUMANO!“. Tennys Sandgren conferma, “Mai visto niente del genere” e pure le donne non se la passano affatto meglio. Lauren Davis scrive “Sono d’accordo, mi sono spezzata una spalla per colpa di queste palle” e Paula Badosa rincara la dose: “Non è problema solo dell’ATP, anche nei tornei WTA abbiamo gli stessi problemi, dobbiamo cambiare tutto e in entrambi i circuiti”.

    I demand @atptour to pay for all the physiotherapy I will need after playing with these balls they are making us play with. I’ve been on tour for many years and I’ve never seen anything like this.THIS IS INHUMANE!
    — Gastão Elias (@GastaoElias) October 9, 2023

    Una situazione pesante, che stiamo riportando da mesi ma per la quale al momento non si intravede una soluzione poiché dalla cabina di regia (ATP, Slam, ITF) niente trapela a proposito di qualche cambiamento. Proprio su questo punta il dito il più forte, il n.1 Novak Djokovic, che sposa in pieno la battaglia dei colleghi affermando in un’intervista al media Sporcle che il silenzio dell’ATP sulla questione è “inammissibile”.
    “C’è sicuramente una connessione tra i frequenti infortuni al polso, al gomito e alla spalla con i cambi di palla“, afferma Djokovic. “Sono assolutamente favorevole alla scelta di una palla con cui giocare tutti i tornei ATP. Dobbiamo semplicemente trovare un modo per unirci, in modo che in ogni evento dell’ATP Tour abbia una sola palla con cui giocare, a seconda della superficie. A volte il cambio di palle avviene tre volte in tre settimane a seconda di dove giochiamo, e influisce sulla salute dei giocatori e sulle articolazioni stesse”.
    Ecco la stoccata di Djokovic all’ATP su questo tema assai rilevante: “Sostengo i giocatori che si lamentano e chiedono all’ATP di trovare un modo per risolvere la questione. Devono trovare una soluzione. Non ho visto alcun comunicato dell’ATP in merito alle lamentele dei giocatori e queste sono cose per me incomprensibili. Non è ammissibile che non ci sia una sola parola. Quando i giocatori, anche quelli di alto livello che hanno più risonanza, cercano di contattarti in pubblico e ti dicono ‘Ehi, parliamo di quell’argomento’, devi fare una dichiarazione, rivolgerti a loro e dire ‘Ok, capiamo, sediamoci al tavolo, parliamo.’ Non capisco perché da parte loro c’è silenzio.“
    “Spero che capiscano che deve esserci semplicemente una comunicazione diretta. Allo stesso modo, bisognerebbe annunciare pubblicamente che hanno ricevuto queste informazioni e che ci stanno lavorando per trovare una soluzione accettabile. Il silenzio non cambierà nulla” conclude Djokovic.
    Tra i tanti tempi “caldi” sul tour, dal calendario alla Davis, passando per montepremi, stress mentale e quant’altro, quello della salute dei giocatori deve essere prioritario. E con la parola “salute” possiamo anche intendere in modo allargato “forma e condizione”. Se andiamo a guardare quest’annata 2023, sono pochissimi i giocatori che sono riusciti a brillare e dare il meglio del proprio gioco e prestazione per lunghi periodi di tempo. Djokovic, il più forte e vincente, ha centellinato – da campione – le proprie apparizioni trovando il picco nei Majors, dove ha raggiunto 4 finali vincendone 3. Top. Ma gli altri? Eccetto Medvedev nei primi mesi dell’anno, quando ha trovato una fantastica striscia vincente, tutti hanno sofferto di momenti di appannamento e pesanti alti e bassi dovuti quasi sempre ad acciacchi e problemi fisici. Anche giocatori di 24, 22, 20 anni. Moltissimi i problemi a tendini e articolazioni. Questo dovrebbe essere IL tema sul tavolo, perché la salute dei giocatori deve essere la priorità, e pure se vogliamo guardare la questione in modo più “freddo”, considerando il tutto a livello di “prodotto” inteso come entertainment. Che prodotto offre una disciplina quando i suoi interpreti più in vista sono spesso acciaccati, rotti o scontenti? In tutto questo le palle sono uno dei problemi, a detta dei giocatori uno dei più importanti.
    Chiunque ha disputato tornei quest’anno, ma potremmo dire da un bel po’ di tempo, conferma che il gioco è terribilmente duro e stressante, per colpa di condizioni generali che hanno rallentato eccessivamente la velocità media. Palle soprattutto, ma anche superfici. Devi spingere a tutta per trovare un punto vincente, a meno di non voler spostare la disciplina su maratone lentissime e infinite degne delle paludi del rosso anni ’70… Per spingere devi fare sforzi enormi perché ‘ste palle sono pesanti, dure, perdono tono ed elasticità. Non vanno. Ogni botta che tiri è un contraccolpo pesante a polso, gomito, braccio, spalla. E per dare spinta stressi al massimo tronco, anche, ginocchia. Kaput. Il giovane più forte al mondo, Carlos Alcaraz, è spesso vittima di problemi, eppure ha un fisico spaziale. Tutto questo dovrebbe far scattare non un campanello d’allarme ma una vera e propria sirena, all’attenzione di tutti coloro che governano la disciplina, ITF e Slam inclusi. È così difficile capire le richieste dei giocatori, intervenire sulle palle (e magari anche sulle superfici) per offrire un prodotto diverso? Creare delle condizioni differenti grazie alle quali i giocatori possono produrre un gioco più veloce e offensivo, meno duro e impattante sul fisico, con scambi più brevi e così stressare meno il corpo? Non sembra una via difficile da prendere. Se la si vuol prendere. 
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Fritz estromette il campione in carica Tsitsipas. Il botta e risposta sulle firme in campo

    I polemici saluti dei due tennisti

    Con una prestazione di grandissimo livello, Taylor Fritz ha estromesso il campione in carica del Masters 1000 di Monte Carlo Stefanos Tsitsipas, un 6-2 6-4 piuttosto eloquente, che non lascia dubbi su chi sia stato il migliore giocatore in campo nel secondo quarto di finale.
    È un successo assai rilevante quello del californiano: è la sua prima semifinale nel torneo in un torneo M1000 su terra battuta, e la prima a questo livello di tornei al di fuori da Indian Wells (torneo che ha vinto nel 2022). È la prima semifinale di un tennista statunitense a Monte Carlo dopo 20 anni, l’ultimo a riuscirci fu Vince Spadea, poi sconfitto in “semi” dal futuro campione Juan Carlos Ferrero.

    TAYLOR-MADE 🇺🇸@Taylor_Fritz97 takes down two-time Monte Carlo defending champion Tsitsipas 6-2 6-4 in emphatic fashion!#RolexMonteCarloMasters pic.twitter.com/udP9oeiIFU
    — Tennis TV (@TennisTV) April 14, 2023

    Questo successo riporta in auge un tennista statunitense sul rosso dopo Reilly Opelka, che clamorosamente si issò tra i migliori quattro dell’edizione 2021 degli Internazionali d’Italia, e prima di allora è necessario tornare piuttosto indietro per ritrovare altre prestazioni simili.
    Curioso e polemico a fine partita il classico saluto firmato sulla telecamera a bordo campo. Fritz infatti ha scritto “USA Clay????”, in polemica proprio contro Tsitsipas, che in precedenza aveva scritto dopo il suo successo “Un campo in terra negli USA è come un unicorno su di un skateboard”.
    In semifinale Fritz sfiderà Rublev, tennista con risultati migliori sul rosso, ma i confronti diretti segnano un 4-2 a favore dell’americano. LEGGI TUTTO

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    Fritz: “Alcaraz ha tutti i colpi, trova il vincente in ogni modo e si adatta all’avversario. Ha un ritmo insostenibile”

    Fritz si congratula con Alcaraz

    Taylor Fritz la scorsa notte è stato battuto nettamente dal giovane n.1 Carlos Alcaraz nei quarti di finale del Miami Open. Se lo ricorderà a lungo il californiano questo primo confronto contro il “fenomeno” del tennis moderno, un giocatore che l’ha impressionato per velocità, ritmo, capacità di trovare il punto vincente con ogni soluzione possibile e tenendo un ritmo impossibile da sostenere. Nel dopo partita, Fritz ha parlato in modo lucido del match appena conclusao, tracciando un’analisi molto interessante della forza di Alcaraz, che ben spiega quanto sia difficile affrontarlo. A suo dire, in rapporto alla giovane età, Carlos possiede un tennis quasi perfetto, superiore ad ogni avversario da lui incontrato.
    “Ero pronto per il suo ritmo” afferma Fritz. “All’inizio, quando incontri qualcuno per la prima volta, cerchi di capire quali colpi ti daranno più punti, con quali soluzioni lui può metterti in difficoltà e quali no… Purtroppo ho giocato il primo game al servizio in modo troppo prudente, non volevo commettere errori ma lui così mi ha punito. Subito. In quel momento ho capito che dovevo dare più velocità alla palla. Si trattava di trovarla, e penso di averla trovata dal secondo gioco in poi. Penso che il mio secondo turno di servizio sia stato il gioco di livello più alto dell’intera partita. Carlos stava trovando vincenti da tutte le parti, anche andando sopra ai miei colpi aggressivi … Sentivo che se quello fosse stato il livello dell’intera partita, sarebbe stata davvero dura reggere. Ha iniziato la partita alla grande, con molti punti a suo favore, ma da quel momento in poi ho trovato il mio ritmo. Ci sono stati molti scambi nei quali pensavo di poterlo contrastare e superare, invece mi ha fatto il punto”.
    Continua Taylor l’analisi del match: “Carlos difficilmente ti dà punti gratis, devi lavorare sodo per vincere praticamente ogni scambio. Ha giocato i punti importanti in modo sorprendente. Per quanto riguarda il mio tennis, non puoi permetterti di perdere il turno di servizio all’inizio di entrambi i set. Volevo davvero iniziare il secondo set alla grande: a volte entri in campo e senti di non esserti adattato alla velocità con cui verrà giocato l’incontro, è successo a me nel primo set e questo mi è costato il break, ma dopo ho sentito che stavo giocando molto bene. Non aveva avuto più opportunità di brekkarmi, quindi ho sentito che nel secondo set avrei avuto una grande opportunità. Invece ho buttato via di nuovo il mio primo game di servizio, quel momento è stato demoralizzante, ancora una volta dovevo rimontare. Se giochi contro il miglior giocatore del mondo, non puoi perdere il servizio all’inizio di ogni set”.
    Ecco il passaggio in cui Taylor parla della differenza di Alcaraz rispetto al resto degli avversari, quello che rende fortissimo e davvero difficile da controbattere: “Non si tratta di quello che ho provato oggi sulla mia pelle, ma di quello che abbiamo visto tutti da un po’ di tempo. L’ho detto già un anno fa, per quanto è giovane, Carlos ha tutti i colpi e può fare quel che vuole. Può andare a rete, può farti la palla corta, ti supera a rete con un lob, è incredibilmente veloce, è molto forte fisicamente, il suo diritto è ottimo e anche il suo rovescio. È assurdo vedere un tennis così sviluppato e completo in qualcuno così giovane, sentire che non avrebbe quasi bisogno di svilupparlo oltre. Può giocarti in così tanti modi, può decidere e variare la sua tattica a seconda degli avversari che ha di fronte perché possiede tutte le armi possibili. Parlando della partita di oggi, ho sentito che il livello dei primi tre game era assolutamente insopportabile. Ha tirato delle risposte vincenti impattando la palla in modo pulito a 177 km/h quando gli servito al corpo. Io entro e spacco la palla con dei rovesci incrociati a tutta, e in cambio lui ottiene dei vincenti in lungo la linea come se niente fosse. È evidente che ha quel livello”.
    Scontato il paragone con i “big three” dell’epoca moderna. Il parere di Fritz: “Direi che è qualcosa che nessuno di questi ragazzi (Federer, Djokovic, Nadal) aveva in così giovane età. Quando ho giocato contro di loro, mi sembrava di avere più tempo per respirare rispetto al match di oggi contro Alcaraz. Sono stili di gioco diversi. Novak produce scambi lunghi, spostandoti poco a poco fuori posizione e superandoti, ma senti di poter reggere quegli scambi per un periodo di tempo più lungo e magari trovi un’opportunità per attaccare. Lui oggi è stato molto più offensivo e mi ha imposto una pressione insostenibile“.
    Dichiarazioni davvero “forti”, quelle di qualcuno che si è sentito come investito da un treno in corsa… Il treno che corre a velocità folle è quello di Alcaraz. Sinner stanotte (non prima dell’1) avrà di fronte la possibilità di prendersi la rivincita dopo la sconfitta patita pochi giorni fa a Indian Wells. Sarà un’altra sfida molto intrigante ma davvero difficile. Entrambi sono in grande forma, non resta che preparare il popcorn (o meglio il caffè…!) e godersi lo spettacolo.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Fritz: “Con Federer, Djokovic e Nadal in campo, vincere un grande torneo era improbabile, ora abbiamo una mentalità diversa”

    Taylor Fritz

    Taylor Fritz dopo la sua vittoria a Miami contro Emilio Nava ha parlato alla stampa in modo assai franco. Pur essendo un top10, vincitore a Indian Wells lo scorso anno, ha ammesso che oggi la situazione è cambiata e ci sono vari tennisti che possono puntare a vincere uno dei maggiori tornei, vista l’essenza dei famosi “Big Three” (Federer, Djokovic e Nadal). A detta del californiano infatti, la presenza dei super campioni dell’epoca recente rendeva la vita degli altri molto molto difficile, anche proprio dal punto di vista mentale e dell’approccio agli stessi tornei.
    “Lo dico da un po’ di tempo. È molto stimolante adesso partecipare a questi tornei, poiché c’è la sensazione che chiunque possa vincere. Ci sono circa 10 o 15 candidati reali per la vittoria. Chi sta giocando meglio in quella settimana, se la prende. Potrebbe essere la settimana della tua vita, e penso che sia davvero emozionante. Molte cose sono cambiate per me nell’ultimo anno e mezzo. Ho sempre voluto vincere i tornei, ma la maggior parte delle volte sentivo che era molto improbabile che accadesse con Federer, Djokovic e Nadal in tabellone, vista la loro invincibilità. È fantastico avere la sensazione di poter arrivare ai tornei con la possibilità di vincerlo, come molti altri tennisti. C’è una diversa mentalità e lo si vede anche in campo per come approcciamo le partite“.
    Fritz crede che la generazione attuale di tennisti USA sia molto più presente anche al di fuori dal campo, cercando di coinvolgere maggiormente i giovani connazionali e spingendoli a seguire e praticare il tennis: “La generazione precedente alla nostra pensava solo a giocare. Non credo che a loro importasse molto della loro popolarità e di promuovere il gioco. Non c’è niente di sbagliato in questo. Non c’è niente di sbagliato nel voler giocare a tennis e avere la propria vita e basta. Ma penso che questo gruppo, Frances Tiafoe, Tommy Paul o io, ci preoccupiamo di far crescere lo sport al di fuori del tennis nel nostro paese, convincere più fan a guardarlo e raggiungere il livello di popolarità negli Stati Uniti che hanno altri sport”. LEGGI TUTTO

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    Nadal rinuncia alla ricca esibizione a Las Vegas contro Alcaraz

    Il momento dell’infortunio di Nadal a Melbourne

    Dopo il forfait ai tornei di Doha e Dubai, Rafa Nadal ha confermato che non prenderà parte nemmeno alla ricca esibizione programmata per il prossimo 5 marzo a Las Vegas, dove avrebbe dovuto affrontare Carlos Alcaraz nell’arena del MGM Grand Garden, teatro di alcuni dei più grandi match di pugilato e concerti. Lo spagnolo è ancora alle prese con la riabilitazione dall’infortunio patito alla gamba sinistra all’Australian Open, dove  da campione in carica perse al secondo turno contro l’americano Mackenzie McDonald.
    “Purtroppo, il tempo della mia guarigione mi rende impossibile essere pronto per giocare. Sono sicuro che troveremo un’altra data per celebrare questo evento e divertirci”, ha annunciato Nadal in una nota. L’organizzazione dell’evento è corsa ai ripari, invitando i due migliori tennisti statunitensi del momento, Frances Tiafoe e Taylor Fritz, che si sfideranno tra loro e il vincente quindi affronterà Alcaraz.

    🎾 Big News! 🎾Taylor Fritz and Frances Tiafoe are joining MGM Rewards The Slam! On March 5th at the MGM Grand Garden Arena, @Taylor_Fritz97 will face @FTiafoe with the winner going toe-to-toe against World No.1 @carlosalcaraz.
    Learn more at https://t.co/nvagAAhIhl pic.twitter.com/p9RxV8jnvf
    — MGM Grand Hotel (@MGMGrand) February 17, 2023 LEGGI TUTTO