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    Fritz vs. Tiafoe, amici – rivali nel match più importante della loro carriera

    Frances Tiafoe e Taylor Fritz

    È la sfida all american che va al di là del solito dato statistico. Ormai lo sappiamo da giorni. Ci sarà di nuovo un americano in finale dopo 18 anni (Roddick sconfitto da Federer nel 2006) per tentare di riportare a casa un titolo che manca da 21 anni, sempre Andy Roddick nel 2003. In campo Taylor Fritz (12), classe 1997, e Frances Tiafoe (20) classe 1998, due giocatori amici, ma con storie all’opposto l’una dall’altra.
    I PROTAGONISTI
    Taylor FritzCaliforniano, nato a Rancho Santa Fe, un sobborgo di San Diego, Taylor Fritz appartiene alla upper-class USA è in qualche modo un figlio d’arte. Taylor il più giovane di tre figli maschi di Kathy May, un’ex giocatrice top-10, e Guy Henry Fritz, che ha giocato a tennis a livello professionistico (n.301) e nel 2016 è stato nominato US Olympic Development Coach of the Year. Una famiglia di sportivi. Suo zio, Harry Fritz, ha giocato a tennis a livello professionistico e ha gareggiato nella settima partita più lunga di tutti i tempi per numero di games (100, ma va ricordato che in quegli anni in Davis non si giocava il tie-break) nella semifinale di Coppa Davis del 1982 tra Canada e Venezuela, contro Jorge Andrew. Sua zia, Laura Fritz, era una nuotatrice agonista che raggiunse la top-5 nella classifica mondiale nei 100 stile libero e un membro della staffetta che stabilì record mondiale nei 400 x 4 stile libero. Quasi un predestinato ad avere successo come sportivo. Scuole prestigiose come la Torrey Pines High School, dove vinse appena entrato come matricola il titolo di singolare della California Interscholastic Federation per la sezione di San Diego. Poi dopo alcuni mesi del suo secondo anno, il tennis prese il sopravvento su tutto e Taylor passò ad una scuola superiore online per giocare a tempo pieno agli eventi junior. Nel 2015 grazie alla vittoria agli US Open junior ed alla finale del Roland Garros Junior e, entrambe giocate contro Tommy Paul, Fritz terminò l’anno al numero 1 della categoria Juniores. Poi la carriera da professionista dove vanta 8 tornei vinti. Due quest’anno Eastbourne (vittorie anche nel 2022 e 2019) su erba e Delray Beach (vinto anche nel 2023) sul cemento. Nel 2023 Atlanta, nel 2022 Tokyo, ed il più prestigioso il Masters 1000 di Indian Wells nel 2022 dove sconfisse in finale 6-3 7-6 Rafael Nadal. Attuale numero dodici del ranking vanta un best al numero 5 del mondo raggiunto nel febbraio 2023.

    Frances TiafoeDall’altra parte della rete Frances Tiafoe. Tra le definizioni di sogno americano “La speranza che attraverso il duro lavoro, il coraggio e la determinazione sia possibile raggiungere un migliore tenore di vita e la prosperità economica” questa è quella che meglio si adatta a Tiafoe. Figlio di due immigrati arrivati negli Stati Uniti dalla Sierra Leone nel 1996. Constant faceva dei lavori saltuari mentre Alphina la madre lavorava come infermiera. Frances ed il fratello gemello Franklin nascono due anni dopo a Hyattsville, nel Maryland alle porte di Washington (DC). L’anno dopo Constant Tiafoe lavora alla costruzione dello Junior Tennis Champions Center (JTCC) a College Park, Maryland. Quando la struttura fu completata, fu assunto come custode in loco e gli fu dato un ufficio libero in cui vivere al centro. I fratelli Tiafoe vissero con il padre al centro per cinque giorni alla settimana per i successivi 11 anni. Si narra che dormissero in due lettini per massaggi: il padre ne occupava uno, i figli riuscivano a stare in due nel secondo. “Era talmente piccolo che, quando si sedeva, i suoi piedi non toccavano il suolo” racconta Vesa Ponkka, uno dei fondatori del club, e attuale Senior Director. Insomma, era normale che Frances fosse sempre lì. Approfittarono della loro situazione abitativa per iniziare a giocare a tennis regolarmente dall’età di 4 anni. Ritornavano con la madre quando non lavorava di notte come infermiera. Quando Tiafoe e suo fratello avevano 5 anni, il padre organizzò per loro degli allenamenti allo JTCC, aggirando le tariffe del circolo. All’età di 8 anni, Misha Kouznetsov iniziò ad allenare Tiafoe al centro, interessandosi a lui dopo aver visto la sua etica del lavoro e il suo interesse per lo sport. “Frances non aveva più talento degli altri, ma aveva una passione incredibile – racconta – arrivavo alle 8 del mattino e lui era lì. Andavo via all’1 di notte e lui era ancora lì. Potevo insegnargli qualsiasi cosa”La passione per il tennis di Tiafoe era totale “Mi piace molto Juan Martin Del Potro per il suo dritto, – diceva- ma mi piaceva molto anche Mariano Puerta, ve lo ricordate?”. Ma come fa a conoscere un giocatore che si è ritirato da anni? Facile: mentre gli altri bambini guardavano Cartoon Network, lui virava su Tennis Channel e seguiva i grandi match del passato. Non furono anni facili. Si dice che il giovane Frances sia stato vittima di bullismo. Mentre lui indossava abiti di seconda mano, i coetanei si presentavano al club con Rolls Royce guidate da un autista. E pare che lo prendessero in giro con battute infelici. Alcune le ricorda ancora oggi.Cos’è quella maglietta di Pikachu che indossi tutti i giorni? Ti sporge l’alluce dalle scarpe: hai per caso bisogno di un nuovo paio di scarpe? Perché indossi pantaloncini color kaki quando giochi a tennis?“Queste battute facevano male, perchè avevi la sensazione di non essere della stesso livello” dice Tiafoe, che oggi risiede in un appartamento di lusso con vista mare a Southwest D.C. ed ha posato per Prada, Louis Vuitton e Giorgio Armani. Le cattiverie dei compagni facevano male, ma capì che non avevano alcun valore quando mise piede per la prima volta in Sierra Leone. Aveva otto anni e ci andò con la famiglia per partecipare a un matrimonio. Nel vedere persone vivere senza energia elettrica o acqua calda, capì quanto fosse fortunato.Frances all’età di 14 anni, vinse il prestigioso torneo internazionale de Les Petits As in Francia e l’anno successivo, nel dicembre 2013, Tiafoe divenne il giocatore più giovane a vincere l’Orange Bowl. La carriera junior si concluse con un best ranking alla seconda posizione mondiale.
    Poi la carriera da professionista. Tre tornei vinti. Stoccarda su erba e Houston su terra nel 2023 e nel 2018 Delray Beach su cemento. Sei le finali perse tra cui l’ultima quest’anno al Masters 1000 di Cincinnati contro Jannik Sinner. Tiafoe vanta un best ranking al n.10 nel giugno del 2023 ed è attualmente il numero 20 del mondo.

    LA SFIDA
    Tiafoe e Fritz si conoscono dai tempi dei tornei junior e hanno vissuto il loro percorso tennistico come concorrenti, compagni di squadra e amici. Il 26enne Tiafoe dice di aver tratto molta ispirazione da Fritz durante la sua carriera“Ha avuto un po’ quella mentalità e mi ha spinto molto, capisci cosa intendo?” ha detto Tiafoe. “Penso che ci siamo sempre spinti a vicenda. Ora penso che sia fantastico che possiamo competere l’uno contro l’altro in una partita così importante, e sono felice per lui. So che lui è felice per me. Che vinca il migliore venerdì. Sarà epico. Popcorn, fai quello che devi fare. Sarà divertente.”Il nativo di San Diego invece ha condiviso una riflessione con Tiafoe, su come un giorno sarebbero diventati i due migliori tennisti americani“Eravamo seduti su un aereo qualche anno fa”, ricorda Tiafoe. “Taylor è un tipo piuttosto riservato, e dice, tipo, ‘Fratello, penso che io e te saremo i numeri 1 e 2 americani, ed apriremo la strada agli altri.”Gli scontri diretti, tutti giocati sul cemento, dicono 6-1 per Fritz con l’unica vittoria di Tiafoe nel 2016 ad Indian Wells. Poi sei successi consecutivi per il californiano fino all’ultimo al torneo di Acapulco nel 2023.Nel percorso verso la semifinale Tiafoe ha eliminato giocatori come Ben Shelton, Alexei Popyrin e Grigor Dimitrov, ma la sua sembra una passeggiata di salute in confronto agli avversari affrontati da Fritz. Il numero 12 del mondo ha giocato al secondo turno contro un Matteo Berrettini in forma (vittoria in tre set), poi il tre volte finalista Slam Casper Ruud agli ottavi (vinto 3-6, 6-4, 6-3, 6-2) ed infine Alexander Zverev, quattro del mondo e finalista al Roland Garros nel 2024 (match vinto 7-6 (2), 3-6, 6-4, 7-6 (3)Fritz sembra essere ad un livello tennistico superiore a quello di Tiafoe. Il servizio è stato sempre il suo colpo milgiore,ma ha migliorato molto anche la risposta ed ik gioco da fondo. Prima non era molto efficace nel giocare lunghi scambi. Adesso ha migliorato anche questo aspetto del suo gioco. Anche Tiafoe non ha molti punti deboli, ma dritto contro dritto non potrà comandare lo scambio come contro Dimitrov. Quello di Fritz è uno dei migliori del circuito. Tiafoe ha bisogno di un attimo di tempo in più per caricare il colpo e se Fritz riesce a inchiodarlo da quella parte del campo con un po’ di velocità, può mettere pressione a Tiafoe e metterlo in difficoltà. Stessa cosa sul rovescio. Fritz stesso ha detto dopo la partita con Zverev che gli piace giocare gli scambi di rovescio contro rovescio. Tiafoe non avrà vantaggio se cercherà di insistere da quel lato del campo. Quindi nel complesso il pronostico dice Fritz che anche come servizio è superiore a Tiafoe.“Sarà una grande sfida per entrambi, giocare per una finale. Non credo che quelle altre sette] partite siano minimamente paragonabili a quella che sarebbe questa partita, quindi è un po’ dura anche solo partire da lì. Giocare i quarti dell’Acapulco 500 e giocare le semifinali all’Arthur Ashe di notteㅡbeh, si spera di notteㅡè un po’ diverso” ha detto Frances “Penso che abbiamo tutti bussato alla porta… È solo questione di tempo. Ti metti in posizione e la partita è aperta. Non è come una volta quando arrivavi ai quarti di finale, giocavi contro Rafa e guardavi i voli. Voglio dire, questa è la realtà. Ora è completamente diverso. E nessuno è imbattibile. Sì, è piuttosto emozionante. La prima volta dal ’09. Spero di essere io.”
    E concludiamo sempre con le parole di Tiafoe“Che vinca il migliore venerdì. Sarà epico. Popcorn, e fai quello che devi fare. Sarà divertente.”
    Enrico Milani LEGGI TUTTO

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    La consistenza di Fritz negli Slam 2024

    Taylor Fritz a US Open 2024

    Il pubblico di New York e statunitense in generale aspetta con ansia un nuovo campione Slam al maschile, visto che sono passati ben 21 anni dalla vittoria di Andy Roddick a US Open 2003, che rappresenta ancora l’ultimo successo di connazionale in un major. Quest’anno sono ancora in corsa Paul, Nakashima, Tiafoe e Fritz. In un torneo segnato da grandi sorprese, chissà che proprio uno statunitense non possa andare a giocarsi la finale.
    Nella parte del draw è una possibilità più che concreta: con la dipartita a sorpresa di Djokovic, di sicuro uno tra Ruud, Fritz, Nakashima, Zverev, Rublev, Dimitrov, Tiafoe o Popyrin sarà a giocarsi il match per il titolo, quindi 3 su 8 sono tennisti a stelle e strisce. Zverev appare il logico favorito, ma chissà. Nei quarti il tedesco potrebbe sfidare Fritz, se batterà prima Nakashima e il californiano supererà Ruud.
    Proprio Taylor Fritz intanto ha segnato un primato personale molto interessante in questa stagione: garantendosi l’accesso agli ottavi a US Open, è entrato nella seconda settimana di tutti e quattro gli Slam dell’anno. È un fatto piuttosto rilevante per il tennis statunitense, poiché l’ultimo a riuscirci era stato il leggendario Andre Agassi nel 2003.

    Taylor Fritz becomes the first American man to reach the second week at all four majors in a year since Andre Agassi in 2003 👏 pic.twitter.com/iFsMyb96H6
    — ESPN (@espn) August 30, 2024

    Fritz è certamente un tennista di ottimo livello. Testa di serie n.12 di quest’edizione di US Open, vanta un best ranking di n.5, classifica migliore toccata da un giocatore del suo paese proprio dai tempi di Agassi e Roddick, gli ultimi due connazionali capaci di giocarsi una finale Slam. Il 26enne di Rancho Santa Fe sta mostrando un bel livello di gioco e una discreta sicurezza. Tuttavia in carriera non è ancora riuscito ad infrangere la barriera dei quarti in uno Slam, raggiunta agli Australian Open quest’anno per la prima volta, a Wimbledon (2022 e 2024) e US Open (2023).
    Un tennista ormai consolidato a grande livello, ma ancora incapace di spiccare il volo verso la possibilità di giocarsi un torneo di questo livello. Che il 2024 possa essere la volta buona?
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    “Fritz sul pickleball: ‘Tennis e pickleball possono coesistere’”. Fritz sul caso Sinner: ‘Serve coerenza nelle sospensioni’. Monfils stupisce ancora: colpo storico all’Ultimate Tennis Showdown. Nishikori salta lo US Open: l’ex finalista punta al Challenger di Como

    Taylor Fritz nella foto – Foto Getty Images

    Il pickleball sta guadagnando popolarità a livello mondiale, specialmente negli Stati Uniti. Nei giorni precedenti allo US Open 2024, diversi tennisti sono stati visti praticarlo in eventi promozionali, creando ponti tra due sport che potrebbero sembrare rivali. Taylor Fritz non la vede così e offre una riflessione interessante interrogato sull’argomento: “Non credo che dobbiamo preoccuparci. Vedo persone nel mondo del tennis che odiano totalmente il pickleball, ma per me non è un problema. Mi piace giocarci a volte, è divertente, non vedo ragioni per cui i due sport non possano coesistere”, ha affermato.Gael Monfils ci ha abituati a colpi impressionanti che diventano rapidamente virali, ma ciò che ha realizzato nella finale del torneo di esibizione Ultimate Tennis Showdown, dove si è laureato campione battendo Tsitsipas, è storico. Un colpo simile si era visto solo con Federer, in quel mitico punto contro Roddick. Semplicemente, godiamoci il francese.

    Ridiculous. Banger of the year by @Gael_Monfils at #UTSNYC pic.twitter.com/aZXkzDOEBq
    — UTS Tour (@uts_tour_) August 23, 2024

    Taylor Fritz ha risposto nella conferenza stampa pre-US Open 2024 sul caso di Jannik Sinner, anche se l’americano ha preferito riferirsi ad altri casi oltre a quello dell’italiano: “Tutti avranno la propria opinione, ma alla fine è abbastanza irrilevante, perché la verità della questione sarà sempre tra lui e il suo team. Confido che tutto il processo di indagine sia stato condotto correttamente. L’unica cosa che dirò è che ci sono molte persone che vengono sospese e non possono giocare per un po’, sia perché hanno saltato i loro test, come quelli casuali, che, a proposito, nonostante quello che ti possano dire, non è così difficile saltare una prova o due. È piuttosto difficile mancarne invece una terza. Molte persone vengono sospese per motivi sfortunati. Suppongo che in questa sentenza abbiano considerato che è diverso e che non c’è divieto, e confido che lui non stesse facendo qualcosa intenzionalmente. Credo solo che dovrebbero essere coerenti in tutti gli ambiti con le sospensioni”.
    Kei Nishikori sarà di nuovo assente allo US Open quest’anno, torneo in cui è arrivato in finale nel 2014. Il giapponese ha attraversato un periodo molto difficile a causa degli infortuni, anche se negli ultimi giorni ha mostrato un livello piuttosto sorprendente. Infatti, al Masters 1000 di Montreal, l’ex numero 4 del mondo ha raggiunto i quarti di finale sconfiggendo Stefanos Tsitsipas lungo il percorso. Tuttavia, questi buoni risultati non sono stati sufficienti per guadagnarsi una wildcard per lo US Open. Così, il giapponese, che occupa il 223° posto nel ranking, si trova in Italia, dove ha scambiato i campi veloci con la terra battuta del Challenger Città di Como, che si disputerà la prossima settimana.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Fantastico Musetti! Ribalta un avvio difficile e Fritz con la sua qualità, è nei quarti a Parigi 2024

    Lorenzo Musetti a Parigi 2024 (foto Coni)

    Quando il tennista con più mano e soluzioni affronta quello più potente ma poco flessibile, se a comandare è la qualità, tendenzialmente è il primo a vincere. Questa sorta di assioma tennistico è lo specchio del match di ottavi di finale ai Giochi di Parigi 2024 vinto con grandissimo merito da Lorenzo Musetti su Taylor Fritz. 6-4 7-5 lo score conclusivo di una partita a tratti divertente e spettacolare, che vale al toscano l’accesso ai quarti della kermesse olimpica, dove attende il vincente della sfida tra Zverev e Popyrin. Un Musetti davvero bravo a riprendersi da un avvio non facile, sotto i colpi a tutta, potentissimi e super aggressivi di Fritz, che ben aveva in mente le parti decisive della loro recente sfida a Wimbledon, vinta da Lorenzo. Come sull’erba di Londra, appena l’azzurro è riuscito a spostare la partita sui suoi schemi fatti di continue variazioni e cambi di ritmo, servendo bene e giocando con tempi rapidi, si è preso il controllo del centro del campo e ha spostato il rivale portandolo in posizioni scomode e senza dargli la possibilità di sfondare la palla col diritto. Musetti ha incantato per la gestione dello scambio, e in particolare per l’efficacia del suo diritto: palla potente dopo la battuta (o in risposta), poi un’altra bella carica di spin e angolata, per allontanare Taylor dalla riga di fondo e dal centro, quindi accelerazione a tutta, spesso in contro piede oppure lungo linea dall’angolo sinistro. Schema fantastico, forse prevedibile ma talmente ben eseguito che il californiano non è mai riuscito a trovare una contromossa efficace e credibile. Il tutto alternato a tagli, back ficcanti e profondi, palle corte e attacchi. Una sinfonia di variazioni che la mano non esattamente delicata di Fritz riesce a contenere.
    Una gestione tattica da maestro, prodotta con velocità e lucidità, e mai passività. Questo è il “Muso” che piace e che vince, il tennista che ha cambiato passo dal punto di vista mentale ed è diventato davvero è un signor giocatore. Bravo, forte, bello e vincente. Lo dimostra anche l’applausometro del campo parigino: tutto il pubblico “neutrale” era per lui, per le sue giocate varie ed elettrizzanti, la sua adrenalina positiva e la sorpresa nel veder uscire dalle sue corde palle con effetti vari e vincenti. Una bellezza!
    Fritz come già accennato aveva molto chiaro cosa fare: prendere il match di petto, a tutta velocità, perché se era l’altro a prendere il comando dello scambio o dei tempi di gioco, difficilmente avrebbe retto variazioni e cambi. Per fortuna la partita è virata sul secondo scenario… ma non è stato facile. Il californiano era partito a mille, sparando ogni singola palla con tutta la forza del suo corpo, tanto da scappare avanti subito di un break. Stordito Lorenzo, ma non tramortito. Qua di vede la sua nuova forza, la consapevolezza che lo sta elevando a tennista assai forte e meritevole di stazionare – per ora – a ridosso della top 10. Musetti sotto attacco, soverchiato da troppa potenza, non si è scomposto, disunito o peggio. È rimasto lì focalizzato, attento a giocare un bel turno di battuta e prendere ritmo col diritto, il colpo che più di ogni altro è diventato il vero termometro del suo tennis. Dopo quel primo game vinto, tutto è cambiato. Ha iniziato a rispondere, a guadagnare centimetri di campo, che game dopo game sono diventati metri. Nel settimo gioco è andato a prendersi il contro break con un’impennata di qualità maestosa – lascio alla cronaca sotto il racconto – ma il tutto è partito dalla velocità, dei piedi e di esecuzione. Ha lasciato correre il braccio, ha alternato anticipo a rotazioni, rapide e lente e Fritz ha perso riferimenti e sicurezza. Musetti in quell’istante ha spaccato la partita ed è salito in cattedra, con due break di fila ha vinto il set e ha continuato a giocare con enorme solidità e sicurezza alla battuta nel secondo set, dove non ha concesso niente, e sul 5 pari ecco la zampata del campione.
    È veramente fantastico veder concretizzato un sogno: il talento puro di Musetti che diventa efficace, continuo e vincente. Dall’erba “salvifica”, dove ha capito e interiorizzato tempi di gioco e attitudine, al ritorno sulla terra rossa, dove a Umago è arrivato vicino alla coppa e a Parigi, con la maglia azzurra addosso, brilla e diverte. È in grande condizione fisica Lorenzo, ma è soprattutto la fiducia a portarlo a questo livello d’eccellenza. Regge e non trema nella difficoltà, sa cogliere il momento per cambiare passo e trovare vincenti da applausi. Nei quarti potrebbe esserci una sfida intrigante e difficile vs. Zverev. Il Musetti di oggi non lo deve affatto temere.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Fritz scatta dai blocchi potente e sicuro, forte di servizio e diritto già incisivi fin dai primi colpi. Musetti cerca di spezzarne il ritmo con il taglio sotto la palla, ma a 30 l’americano vince il primo game. Non altrettanto buono il primo turno di battuta di Lorenzo. È Taylor a comandare, aprendo ottimamente l’angolo e trovando anche una smorzata non bella esteticamente ma assai efficace. Si porta 0-40 Fritz con un bel forcing col diritto, e strappa il primo break dell’incontro alla seconda chance, con un attacco di diritto e chiusura di volo sicura. Con un turno di servizio perfetto lo score segna 3-0 Fritz. Fa enorme fatica l’azzurro a tenere fermo il rivale, prontissimo ad aggredire la prima palla disponibile e guadagnare campo. Nel quarto game finalmente Fritz inizia a sbagliare qualcosa in spinta, e la prima di servizio aiuta Musetti, che muove lo score (1-3). Dopo la partenza difficile, Lorenzo è entrato pienamente in partita, i suoi colpi sono più incisivi e soffre di meno le pallate del californiano. Ben due palle corte nel sesto game, con ottimi risultati. 4-2. Nel settimo game Musetti cambia ritmo in risposta. Il diritto è carico di spin, angolato e preciso, ed è rapidissimo nell’entrare nel campo e prendersi il rischio. Strappa una palla del contro break sul 30-40 e la trasforma con un altro diritto pesante, in contro piede, che mette a nudo la modesta sensibilità di Fritz sulla palla bassa. 4-3 Fritz, ma serve Musetti. Evidente come il braccio di “Muso” sia più sciolto ora, servizio, diritto, back di rovescio, tutto rapido e ben eseguito. Eccellente turno di battuta azzurro, con il pubblico tutto per lui. 4 pari. “Dai forza!!!” urla Musetti dopo una splendida risposta che sorprende Fritz, mostra segni di nervosismo l’americano, e il diritto gli scappa 30 cm in corridoio. 0-30. Lavora lo scambio alla perfezione da sinistra Musetti, palle cariche e poi via accelerazione a tutta. 15-40 e due chance per l’allungo! (parziale di 11 punti a 4). Imprendibile il servizio di Taylor sulla prima, ma sulla seconda di scambia sulla diagonale di rovescio, un taglio e poi via bordata cross a tutto braccio, che pizzica la riga. BREAK Musetti! da 1-4 sotto, ora Lorenzo serve per il set sul 5-4. Rischia una smorzata difficilissima dopo il servizio sullo 0-15 solo uno con la sua mano può riuscirci… e che momento per rischiarla. La battuta al T funziona, 30-15, ma anche la risposta di rovescio di Fritz, ottimamente impattata. 30 pari. ACE! Urla “Buonaaaaaa” Musetti, ecco il Set Point. Che seconda palla, super carica di “kick”, Taylor ci casca e sparacchia via. SET Musetti, 6-4. Eccellente reazione dopo il pessimo avvio, Lorenzo ha cambiato passo e comandato il gioco. Meno vincenti del rivale, ma ha giocato molto meglio le fasi decisive.
    Se si gioca di tocco e tagli, non c’è gara. Lo dimostra lo splendido punto vinto da Musetti in risposta nel primo game del secondo set, una mano delicatissima. La potenza di Fritz gli vale a 30 il game (1-0). Il parziale scorre rapido sui game di servizio, Fritz molto incisivo col primo colpo di scambio, Musetti comanda con sicurezza i suoi primi turni, anche lui velocissimo nel prendersi spazio sul campo. 3 pari. Entrambi servono bene, il gioco fila via fluido, e chi rischia in risposta sbaglia. Con un Ace Lorenzo impatta lo score sul 4 pari, si entra nel rush finale del set. Taylor continua a trovare gli angoli alla battuta, ha un ritmo eccellente, Musetti in risposta non trova la chiave per entrare. 5-4 Fritz. L’americano rischia a tutta in risposta nel decimo game, prima un diritto, poi un rovescio, Musetti è sorpreso. Si ritrova sotto 0-30, e si affida di nuovo alla palla corta, funziona. 15-30. Spreca Fritz da tre quarti campo, dopo essersi aperto l’angolo, era chance per arrivare a set point. Lorenzo “ringrazia” e trova un’ottima prima palla. Quattro punti di fila nel momento più delicato, e 5 pari. Nel gioco seguente è Musetti a lasciar correre il braccio in risposta, con un diritto fantastico si prende il punto del 15-30. Taylor non molla, ma sul 30 pari va in crisi con un back di rovescio bassissimo e profondo di Musetti. 30-40, palla break, la prima del set. Se la gioca bene tatticamente Fritz, attaccando in contro tempo, ma MALISSIMO tecnicamente, toccando una volée in taglio pessima, con la palla che gli scappa malamente larga. BREAK Musetti! Può servire per il match sul 6-5. Non ci sta l’americano, risponde con aggressività, cerca la massima profondità nello scambio, ma è molto solido Lorenzo, 30-15. Altro gran diritto di Fritz, 30 pari. Ecco la prima palla di Musetti, carica e precisa! MATCH POINT! Altra prima esterna, quasi sulla riga, la risposta non va. VINCE LORENZO!!! Bellissima vittoria, di testa, gambe e qualità. Adesso c’è Zverev o Popyrin nei quarti, la medaglia ai Giochi 2024 non è più un sogno, un obiettivo. BRAVO!

    Lorenzo Musetti vs Taylor Fritz ATP Paris Olympics Lorenzo Musetti [11]670 Taylor Fritz [7]450 Vincitore: Musetti ServizioSvolgimentoSet 3ServizioSvolgimentoSet 2Lorenzo Musetti 15-0 15-15 30-15 30-30 40-306-5 → 7-5Taylor Fritz 15-0 15-15 15-30 30-30 30-405-5 → 6-5Lorenzo Musetti 0-15 0-30 15-30 30-30 40-304-5 → 5-5Taylor Fritz 15-0 15-15 30-154-4 → 4-5Lorenzo Musetti 15-0 30-0 30-15 40-153-4 → 4-4Taylor Fritz 0-15 15-15 30-15 40-153-3 → 3-4Lorenzo Musetti 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3Taylor Fritz 0-15 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3Lorenzo Musetti 0-15 15-15 30-15 40-151-2 → 2-2Taylor Fritz 15-0 30-0 40-01-1 → 1-2Lorenzo Musetti 15-0 15-15 30-15 40-150-1 → 1-1Taylor Fritz 15-0 15-15 30-15 40-15 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Lorenzo Musetti 0-15 15-15 30-15 30-30 40-305-4 → 6-4Taylor Fritz 0-15 0-30 15-30 15-40 30-404-4 → 5-4Lorenzo Musetti 15-0 30-0 40-0 40-153-4 → 4-4Taylor Fritz 0-15 15-15 15-30 30-30 30-402-4 → 3-4Lorenzo Musetti 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-4 → 2-4Taylor Fritz 15-0 30-0 40-0 40-151-3 → 1-4Lorenzo Musetti 0-15 15-15 30-15 40-150-3 → 1-3Taylor Fritz 15-0 30-0 40-00-2 → 0-3Lorenzo Musetti 0-15 0-30 0-40 15-400-1 → 0-2Taylor Fritz 15-0 30-0 30-15 40-15 40-300-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Taylor Fritz torna in vetta alla classifica statunitense

    Taylor Fritz nella foto – Foto Getty Images

    Taylor Fritz tornerà lunedì prossimo in cima alla classifica statunitense dopo la sua recente vittoria all’ATP di Monaco su Jack Draper. In questo modo, strappa il numero 1 a Ben Shelton, che aveva debuttato al vertice degli americani nell’ultima settimana. Nel tour sulla terra battuta si prevede un’avvincente battaglia tra loro e Tommy Paul per vedere chi si candiderà come il migliore, vediamo in che scenario si muovono.La battaglia per il numero 1 del mondo è una vera attrazione per vedere quale giocatore gode di essere superiore rispetto al resto. Tuttavia, non esiste un solo numero 1, ma ogni paese ha la sua disputa e alcune sono interessanti come quella che sta vivendo gli Stati Uniti. Il gigante americano ha la fortuna di avere 11 giocatori nella top 100, alcuni di loro molto vicini alla top 10. Ben Shelton, Taylor Fritz e Tommy Paul sono quelli che lottano ogni giorno per essere il migliore del loro paese, un ruolo che si è alternato negli ultimi tempi e che ora cambierà di nuovo da lunedì prossimo con Fritz di nuovo in cima, anticipando quella che si preannuncia come una bella lotta durante il tour sulla terra battuta.
    L’irruzione di Shelton nell’ultimo anno ha fatto sì che questa battaglia per essere il numero 1 americano acquisisse una maggiore belligeranza e mettesse in allerta coloro che avevano il controllo della vetta. Fritz, Paul e Tiafoe erano stati finora i principali contendenti per lottare per quel numero 1. E sia Tiafoe che Fritz sono gli unici dei quattro ad aver messo piede nella top 10 della classifica, con Fritz che ha raggiunto il 5° posto mondiale. Con tutto ciò, solo pochi punti li separano, quindi questo tour sulla terra battuta si preannuncia molto interessante. Così, dopo la vittoria di Fritz (14) nei quarti di finale dell’ATP di Monaco, ha appena strappato il numero 1 a Shelton (15) separandoli di soli 15 punti.
    Classifica e punti ATP dei tre migliori statunitensi:– 14 Taylor Fritz: 2495– 15 Ben Shelton: 2480– 16 Tommy Paul: 2350
    Gli Stati Uniti possono vantare di avere più di un giocatore che lotta per posizionarsi ai primi posti della classifica, quindi chiunque si trovi in cima alla propria classifica sarà un vero regalo, poiché tutti e tre sono in grado di continuare a scalare posizioni. Tuttavia, questo tour sulla terra battuta che stiamo iniziando ad attraversare probabilmente non è la tappa preferita di nessuno di loro perchè si trovano più a loro agio sui campi veloci. Qui sarà interessante vedere chi può essere più versatile e adattarsi meglio a questa superficie per prendere un vantaggio davvero importante prima dell’estate quando torneremo sul cemento. Nel resto del tour sulla terra battuta che culminerà al Roland Garros, Fritz è quello che difende più punti con 280, seguito da Paul con 210 e Shelton con 90.
    In questo modo, il giovane di 21 anni, che è rimasto una settimana come numero 1 del suo paese, ha molte probabilità di strappare quel posto dalle mani di Fritz, anche se molte cose possono accadere. Gli Stati Uniti vivranno una costante alternanza nelle prossime settimane, questo è certo, poiché i pochi punti che li separano non consentiranno di definire chiaramente il migliore. Così, non bisognerà nemmeno trascurare Tiafoe (21), che cercherà di trovare il suo miglior livello per tornare ai primi posti, né Sebastian Korda (25), che avrà una nuova opportunità sulla terra battuta.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Clima? Superficie? I tennisti tra Indian Wells e Miami continuano a criticare le palle

    Il Miami Open

    L’ormai celeberrimo “Sunshine Double” porta i tennisti a una svolta repentina. Dal deserto della California al caldo umido della primavera in Florida c’è ben più di qualche ora di volo, è un vero e proprio abisso a livello di condizioni di gioco. Ci si sposta dalla sponda ovest a quella est del continente nordamericano, e i giocatori trovano due tornei e due mondi diversi. Mai come quest’anno le condizioni sono radicalmente differenti, ma il dilemma dei tennisti, sbarcati e già in campo Miami nonostante la pioggia, non è tanto sulla differenza tra l’aria secca di IW, che fa scappare la palla, o al campo davvero abrasivo rispetto all’umidità opprimenti della Florida e i suoi campi più lisci, ma quanto le palle siano differenti, creando condizioni di gioco diversissime. Si cambia regione, clima, fuso orario, superficie. Tutto. Ma il vero fattore X, quello che scontenta tutti, resta la palla da gioco. Ne hanno parlato in diversi al media statunitense Tennis Channel, riportiamo alcuni dei pareri più interessanti.
    “Ad essere onesti, è il cambio delle palle che può influenzarci più del cambio di campo stesso”, ha detto alla stampa a Miami Taylor Fritz. La scorsa settimana a Indian Wells, i giocatori hanno gareggiato utilizzando palle Penn, fatto che ha ricevuto un’accoglienza fredda da parte di giocatori come Stan Wawrinka, che ha condiviso un post sui social media mostrando quanto velocemente la superficie del campo le ha distrutte, mentre a Miami si gareggia con palle Dunlop, la palla più utilizzata sul tour. Per Fritz, le differenze tra i due sono così nette che, quando gli è stato chiesto di confrontare le condizioni con la vicina Delray Beach, dove ha vinto il settimo titolo ATP a febbraio, ha detto che era “impossibile” confrontare i due, nonostante Delray (Penn) sia a solo un’ora di macchina a nord di Miami (Dunlop). “Sono palle diverse, quindi è la differenza è come tra il giorno e la notte. È impossibile paragonare un torneo all’altro, perché se le palle sono diverse non è proprio paragonabile”.
    “Le condizioni sono molto diverse a Indian Wells rispetto a Miami”, ha detto Emma Raducanu. “È molto umido. Le palle sono molto pesanti. Sono diverse, il che non credo sia ottimo per i polsi di nessuno dei giocatori, ma soprattutto per il mio. Onestamente penso che sia davvero brutto per noi il modo in cui dobbiamo cambiare palla ogni settimana e soprattutto dopo aver subito interventi chirurgici. Conosco anche molti giocatori che hanno problemi al polso, quando si arriva a un evento con palle diverse subito lo accusiamo. Non capisco perché tutti gli altri sport siano più o meno uguali, mentre nel tennis è diverso di settimana in settimana”.
    Per Jessica Pegula la sfida è trovare il correttivo: “Le condizioni sono come il giorno e notte, e dover ora usare una palla completamente diversa quando sei già costretta a cambiare la tensione e tutte queste cose in più… Non è l’ideale”, ha detto alla stampa la testa di serie numero 5 a Miami. “Ho sperimentato circa 20 tensioni delle corde durante gli allenamenti. Proviamo tutti la stessa cosa, è sconcertante come di punto in bianco ci tocca ripartire da capo e ritrovare le misure”.
    Daniil Medvedev ha  sottolineato il costo mentale che tanti cambiamenti possono avere sui giocatori: “Ogni piccolo dettaglio può avere un grande impatto, a volte sul tuo corpo, a volte sulla tua mente o sul tuo tennis. Inizi a farti domande: queste palle, questo campo… È vero che dobbiamo essere pronti ad adattarci, ma non potete capire quanto il cambiamento sia grande riguardo alle palle”.
    Con i singoli tornei che negoziano i propri accordi con i produttori di palle e gli sponsor delle attrezzature, l’unico modo per cambiare questo status quo che nessuno gradisce è una decisione che parta dall’alto. Andrea Gaudenzi ha affermato qualche settimana fa che l’ATP è consapevole del problema e che conta “quanto prima” di poter intervenire, con uno studio in corso della palla per così dire “ideale”. Resta da vedere quanto tempo ci vorrà, e cosa accadrà agli accordi commerciali già in essere, che ovviamente ogni produttore cercherà di difendere…
    “Preferirei semplicemente avere una palla coerente… perché non puoi mantenere tutti i campi uguali, è impossibile“, afferma Pegula. “Se potessimo almeno mantenere la stessa palla ogni settimana, allora potremmo almeno gestire quella variabile. Ci sono altre variabili che cambiano che possiamo semplicemente lasciare andare o che sappiamo essere impossibile da controllare, come il tempo. Ma quando si cambia costantemente con tutte, diventa davvero difficile. A logica, la palla dovrebbe essere l’elemento più facile da gestire…”.
    Una considerazione corretta quella di Pegula. La palla passa all’ATP e WTA. In tutti i sensi.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Michael Russell: L’architetto dietro il successo di Taylor Fritz

    Michael Russell nella foto

    Negli ultimi anni, Taylor Fritz si è imposto come uno dei volti più riconoscibili del circuito ATP, ma dietro al suo successo c’è una figura meno esposta ai riflettori: il suo allenatore, Michael Russell. Oggi vogliamo scoprire di più sull’uomo che ha guidato Fritz all’elite del tennis mondiale.
    Michael Russell, 45 anni, ha calcato i campi da tennis come professionista dal 1998 al 2015, raggiungendo la top 60 del ranking ATP senza tuttavia conquistare titoli individuali. La sua statura non particolarmente imponente, sotto l’1.75m, non ha facilitato il suo percorso. Come coach, ha lavorato con atleti del calibro di Frances Tiafoe, Ryan Harrison, Tennys Sandgren, Sam Querrey e Mackenzie McDonald, prima di diventare l’allenatore di Taylor Fritz, trasformandolo nel miglior tennista statunitense del momento. In una recente intervista con Tennis.com, Russell ha condiviso alcuni spunti sulla sua attuale attività e sulle sue origini.
    Una Fama di ImperturbabilitàRussell affronta con humor la reputazione di essere un allenatore inespressivo e imperturbabile. “Letteralmente, non mostro alcuna espressione,” ammette il nativo di Detroit. Questa caratteristica, spesso oggetto di scherzi tra i giocatori, si contrappone alla necessità di alcuni atleti di ricevere una motivazione aggiuntiva dall’esterno. “La motivazione di Taylor è sempre alta, quindi preferisco offrirgli un atteggiamento positivo e controllato,” spiega Russell, rimanendo fedele ai suoi principi.
    Dall’Era del Giocatore al CoachingRiflettendo sulla sua carriera da giocatore, Russell riconosce che le sue umili origini differiscono molto dall’attuale panorama tennistico. La solitudine lo ha costretto a sviluppare una forte mentalità e a sfruttare al meglio le opportunità, un approccio che ora applica nell’aiutare Fritz. “Ero solo la maggior parte del tempo… Quando ho deciso di ritirarmi, il mio fisico stava già cedendo. Fu in quel momento che realizzai quanto mi piacesse aiutare gli altri a migliorare,” ricorda con affetto Russell, che raggiunse gli ottavi di finale al Roland Garros 2001, sfiorando l’impresa contro Gustavo Kuerten.
    Coaching e Comunicazione sul CampoSebbene spesso resti nell’ombra rispetto a Paul Annacone, l’altro coach di Fritz, Russell ha sempre svolto un ruolo cruciale senza cercare la ribalta. L’introduzione del coaching in partita nel circuito professionistico ha sollevato dibattiti, ma non ha causato le catastrofi temute. Fritz, noto per la sua riservatezza verso questa pratica, trova in Russell un partner discreto ma efficace. “Anche se Taylor ha espresso più volte la sua antipatia per il coaching in partita, comunichiamo per scambiarci indicazioni chiave,” conclude Russell, sottolineando l’importanza di una comunicazione mirata per mantenere la concentrazione del giocatore.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Arnaldi è la stella della notte di Acapulco! Batte Fritz all’ATP 500 messicano con una prestazione eccellente

    Matteo Arnaldi ad Acapulco

    Difesa e contrattacco, cambi di ritmo e accelerazioni vincenti, condite da palle corte e risposte ficcanti. Questo e tanto altro ancora ha mostrato in campo uno splendido Matteo Arnaldi all’esordio nell’ATP 500 di Acapulco, una sinfonia tennistica che gli vale una vittoria meravigliosa contro Taylor Fritz (n.10 ATP), 6-4 4-6 6-3 lo score conclusivo che lo porta al secondo turno del torneo messicano, dove lo aspetta un’altra partita affascinante e difficile contro Ben Shelton. Arnaldi ha giocato una partita stellare, tatticamente sublime. È riuscito a mettere in crisi la potenza dell’americano, in giornata buona ma non eccezionale al servizio, facendolo giocare su ritmi sempre diversi, difendendosi in modo straordinario e contrattaccando con precisione. Fritz può massacrarti quando prende il miglior ritmo al servizio e attacca forte con il diritto, aprendosi l’angolo. Matteo è riuscito a neutralizzare lo schema preferito del californiano rispondendo tanto e facendolo con palle di qualità, mai una uguale all’altra. Spesso ha risposto con palle basse e profonde, che il diritto molto ampio di Fritz non è riuscito ad aggredire con agio.
    Impressionante la copertura del campo di Matteo, la velocità con la quale è arrivato sulle palle dell’americano, con grande controllo del corpo e in ottimo equilibrio, tirando accelerazioni lungo linea vincenti che hanno tramortito più volte il rivale. Non solo difesa: Arnaldi è stato lucidissimo nel colpire un paio di colpi da fondo campo con palle piuttosto cariche di spin e profonde, che hanno allontano Fritz dalla riga di fondo, e quindi pronto a tagliare il campo con il rovescio, alternando continuamente cross stretti, lungo linea aggressivi e pure molti back lenti difficili da spingere. Questa continuo tourbillon di variazioni, incluse molte palle corte ben eseguite, hanno portato Fritz a correre tanto, ha perso riferimenti e pure la pazienza, forzando via pallate per riprendere il controllo del gioco.
    Il capolavoro di Arnaldi è stato proprio nel controllare maggiormente i tempi di gioco gestendo sapientemente tutte le sue frecce, forte anche di una condizione fisica eccellente e di una lucidità totale nella gestione di molte fasi decisive del match. Era consapevole che lasciando a Fritz il pallino del gioco sarebbe stato costretto a difese estreme e spesso subirne le bordate; per questo oltre a reggere in difesa è stato bravissimo nel rischiare, alternando continuamente soluzioni, angoli, palle fortissime ad altre lente, per spezzare il ritmo e governarlo. Ha servito discretamente, 57% di prime in campo, ma ottimo il 78% di punti vinti con la prima e anche un buon 47% con la seconda. Ma più di ogni numero, la vittoria di Matteo è arrivata con la gestione, con la lucidità delle giocate, con la continuità con la quale ha tenuto il campo e proposto palle complicate a Fritz. Quando Arnaldi ha comandato in campo lo legge bene dai 39 vincenti e soli 16 errori, foto esatta di una partita condotta con difese ottime e attacchi altrettanto ficcanti. Nel terzo set poi Matteo ha davvero comandato, si è preso tutto con una potenza e aggressività clamorosa.

    Otra sorpresa en el #AMT2024, cortesía de Matteo Arnaldi, quien venció a Taylor Fritz 6-4, 4-6, 6-3. 🚨pic.twitter.com/o1CrLunUjl
    — Abierto Mexicano (@AbiertoTelcel) February 27, 2024

    La partita inizia con Arnaldi alla battuta. È subito costretto a salvare una palla break sotto le risposte aggressive dell’americano, e cede il secondo turno di battuta da 15-40, alla seconda chance. Fritz subisce un immediato contro break al termine un game molto combattuto, alla terza palla break. Il servizio non porta al californiano molti punti, mentre è assai incisivo l’azzurro con i suoi lungo linea e anche con la palla corta, che Taylor non legge e rimette a fatica. Si appoggia bene Matteo sulle palle dello statunitense, un po’ falloso in spinta, tanto che il set gira dalla parte del ligure nella parte conclusiva. Fritz serve sotto 5-4 e si ritrova 0-40, tra le ottime risposte di Arnaldi e suoi errori. Matteo chiude il parziale a suo favore per 6-4 al secondo set point. 55% di prime palle di servizio in campo per Fritz, contro il 67% di Arnaldi, ma è nello scambio per l’azzurro ha comandato, più vivace e attivo in spinta, come dimostrano i 12 vincenti (e solo 6 errori) contro il 5/5 di Taylor. Il set l’ha “fatto” Arnaldi, e vinto meritatamente,
    Fritz prova a cambiare la rotta del match nelle fasi iniziali del secondo parziale: scappa avanti nel terzo game, sfruttando la seconda palla break (dal 15-40), ma il suo vantaggio dura poco. Arriva infatti per l’americano un game complicatissimo servendo sul 3-2, scivola sotto 0-40, con Arnaldi che non riesce a sfruttare ben 6 palle break in totale. Su alcune ottimo Fritz al servizio, ma un paio Matteo le spreca (un diritto d’attacco sparato lungo sulla seconda, e un rovescio sulla quinta, dopo aver sbattuto in difesa Fritz con diritto dall’angolo). È nervoso Taylor, mentre Matteo risponde e fa colpire il rivale, che alla fine cede alla settima palla break con un diritto affossato in rete che rimette il set in equilibrio sul 3 pari. Il match è in bagarre, l’azzurro con un doppio fallo sul 30 pari concede una palla break, e un rovescio lungo linea di poco fuori gli costa un nuovo break, per il 4-3 Fritz. L’americano serve per set sul 5-4, ma si ritrova sotto 0-30 sotto gli ottimi affondi in lungo linea di Matteo, che ci prova e rischia, ma un diritto gli scappa via sul 15-30 dopo un Ace di Taylor. Esagera purtroppo Arnaldi in risposta col diritto, Fritz ha il set point sul 40-30, lo sfrutta con un diritto vincente imprendibile. È salito Taylor al servizio nel parziale, ma rimpianti per Arnaldi per qualche errore di troppo in momenti decisivi.
    Arnaldi scatta alla battuta nel terzo set, e trova subito una magia in recupero col polso. Commette un doppio fallo, ma con un’ottima prima di servizio al centro vince il game, può fare corsa di testa. Solido al servizio Fritz, 1 pari. Tecnicamente è forte il miglior momento del match, entrambi giocano un buon tennis, e come funziona bene la palla corta dell’azzurro, imprendibile. Nel quarto game chance per Arnaldi: sul 30 pari Fritz sparacchia via un diritto di metri, prima palla break del set. Cerca ancora la smorzata l’azzurro, ci stava perché Taylor era un po” dietro, ma la palla sbatte sotto il nastro. Non molla il sanremese, continua a spingere con lucidità e coraggio passando da difesa ad attacco. Il break per Matteo arriva alla seconda chance, attacca l’americano ma la volée bassa (non facile) non passa la rete, per il 3-1 Arnaldi. Fantastico come l’azzurro riesca a reggere gli affondi del rivale e infilarlo dopo averlo mandato fuori posizione, come il punto splendido del 30-0 che esalta il (poco) pubblico di Acapulco. Complicato consolidare il vantaggio, qualche errore in spinta per Matteo, ma vincendo l’ennesimo punto orchestrato con la palla corta l’azzurro si porta 4-1. Il californiano soffre, non riesce a vincere molti punti facili col servizio e sfondando col diritto successivo, troppo bravo Matteo in difesa. Fritz è frustrato, sbaglia ancora col diritto su di un drive profondo e carico di spin dell’azzurro, errore che gli costa il 30-40. Stavolta la bordata col diritto inside out di Taylor è imprendibile (4-2). Arnaldi controlla con sicurezza i suoi  ultimi due turni di battuta, bravo a rallentare e poi accelerare. Con un gran servizio al centro, lo score segna 5-3 40-0, tre match point! Qua sente la tensione, doppio fallo sul primo, rovescio in rete sul secondo. Chiude con un diritto prepotente al terzo, bordata lungo linea imprendibile. Che vittoria, seconda contro un top10 dopo Ruud a Madrid. C’è Shelton al secondo turno, sarà grande spettacolo.
    Marco Mazzoni

    Matteo Arnaldi vs [4] Taylor Fritz ATP Acapulco Matteo Arnaldi646 Taylor Fritz [4]463 Vincitore: Arnaldi ServizioSvolgimentoSet 3M. Arnaldi 15-0 30-0 40-0 40-15 40-305-3 → 6-3T. Fritz 15-0 30-0 40-0 ace 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-405-2 → 5-3M. Arnaldi 15-0 30-0 40-0 ace4-2 → 5-2T. Fritz 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-404-1 → 4-2M. Arnaldi 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-403-1 → 4-1T. Fritz 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A2-1 → 3-1M. Arnaldi 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 40-301-1 → 2-1T. Fritz 15-0 ace 30-0 40-01-0 → 1-1M. Arnaldi 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 40-30 df0-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2T. Fritz 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-304-5 → 4-6M. Arnaldi 0-15 15-15 30-15 40-153-5 → 4-5T. Fritz 15-0 30-0 ace 30-15 df 40-15 40-303-4 → 3-5M. Arnaldi 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 df3-3 → 3-4T. Fritz 0-15 0-30 0-40 15-40 30-40 40-40 ace A-40 40-40 df 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A2-3 → 3-3M. Arnaldi 15-0 15-15 30-15 40-15 40-301-3 → 2-3T. Fritz 15-0 15-15 30-15 40-15 ace1-2 → 1-3M. Arnaldi 0-15 15-15 15-30 15-40 30-401-1 → 1-2T. Fritz 0-15 15-15 30-15 40-15 ace1-0 → 1-1M. Arnaldi 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1T. Fritz 0-15 0-30 0-40 15-405-4 → 6-4M. Arnaldi 15-0 30-0 40-0 40-154-4 → 5-4T. Fritz 0-15 15-15 30-15 40-154-3 → 4-4M. Arnaldi 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace3-3 → 4-3T. Fritz 15-0 15-15 df 30-15 40-15 40-303-2 → 3-3M. Arnaldi2-2 → 3-2T. Fritz 15-0 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 ace 40-40 40-A1-2 → 2-2M. Arnaldi 15-0 15-15 15-30 15-40 30-401-1 → 1-2T. Fritz 0-15 15-15 30-15 40-151-0 → 1-1M. Arnaldi 0-15 15-15 30-15 30-30 df 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace0-0 → 1-0

    Arnaldi (🇮🇹) vs Fritz (🇺🇸)SERVICE STATS:– Serve Rating: 264 vs 248– Aces: 8 vs 9– Double Faults: 4 vs 3– First Serve: 51/89 (57%) vs 61/101 (60%)– 1st Serve Points Won: 40/51 (78%) vs 39/61 (64%)– 2nd Serve Points Won: 18/38 (47%) vs 20/40 (50%)– Break Points Saved: 3/6 (50%) vs 11/15 (73%)– Service Games Played: 15 vs 14
    RETURN STATS:– 1st Serve Return Points Won: 22/61 (36%) vs 11/51 (22%)– 2nd Serve Return Points Won: 20/40 (50%) vs 20/38 (53%)– Break Points Converted: 4/15 (27%) vs 3/6 (50%)– Return Games Played: 14 vs 15
    POINT STATS:– Net Points Won: 19/24 (79%) vs 14/34 (41%)– Winners: 39 vs 22– Unforced Errors: 16 vs 16– Service Points Won: 58/89 (65%) vs 59/101 (58%)– Return Points Won: 42/101 (42%) vs 31/89 (35%)– Total Points Won: 100/190 (53%) vs 90/190 (47%)
    SERVICE SPEED:– Max Speed: 208 km/h (129 mph) vs 223 km/h (138 mph)– 1st Serve Average Speed: 182 km/h (113 mph) vs 201 km/h (124 mph)– 2nd Serve Average Speed: 147 km/h (91 mph) vs 145 km/h (90 mph) LEGGI TUTTO